I nostri orizzonti
Al mio primo maestro D.
Pasqualino Zappia
VI miraggi di gloria, che voi mi additavate ne le università e nei
ministeri, son pallidi bagliori di fuochi-fatui dinanzi a quel mare di luce che
splende sotto gli occhi del prete.
Lo capisco: per voi il prete è sempre il veste-nera ... un ombra che
cerca opporsi a la luce e qualche cosa di peggio.
Per me, a l’opposto, è l'ideale,
il sole del mondo, il sale de la terra.
Noi, del resto, non abbiamo bisogno di bugiarde apologie; troppo chiaramente
parlano in nostro favore la storia e la tradizione e se voi, per poco, vorreste
sapere qual è la missione del sacerdote vi risponderei sicuro: «Egli è l'anello
di congiunzione tra la terra e il cielo». Questo, lo so, vi fa ridere, egregio maestro;
ma il vostro riso volterriano, credetemi, mi sconcerta lo stomaco.
Victor-Hugo disse che il seminario è un semenzaio di aspirazioni.
Ebbene, io ho avuto dal seminario quante aspirazioni volete; io sono uscito da
quel sacro recinto quasi ambizioso, tacciatemi. La mia ambizione, pero, e mossa
da l’amore, non da la bassa invidia, ci se invidia, a la fine, volete chiamarla
voi, io vi dico che questa invidia è santa. Per ora io mi sento superbo d'
appartenere a la classe ieratica: Son
Sacerdote. Posso dirlo a fronte alta a le moltitudini assetate che mi
tendono amorosamente le braccia; posso dirlo a voi altri che mi guardate col
sogghigno su le labbra: «Son la forza di Dio, nessun mi tocchi››.
--Sara un sogno? - non so. Io passo e le masse popolari si scuotono, aspettano
da me una parola magica, la parola de l'amore ...
- Io passo spezzando il pane de la divina legge … passo e voi altri vi
nascondete, perché? Oh come son belli,
maestro, i nostri orizzonti che voi non conoscete; come è bello chiamare i
figli a la riscossa «sui tumuli il piede, nei cieli lo sguardo›› come è bello
guidare le masse popolari pei campi ubertosi de la Fede! Voi non trovate nel
prete se non la professione, l’arte, starei per dire; ma io ci trovo qualche
cosa di meglio, ci trovo.
Per me il prete sta in alto, in alto assai più di voi … Egli è su la
cima del Monte Santo di Dio che offre perennemente a L’Eterno, nel calice de
l’espiazione, le lacrime dl povero che voi fate piangere e soffrire …
Platì 14 Febbraio 1904
ERNESTO GLIOZZI-FERA
LA SCINTILLA GIORNALE DELLA DOMENICA
ANNO V – N. 9
MATERA 28 FEBBRAIO 1904
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