Mare di Pizzo
Una vela passò gonfia di vento
Per il placido mare di turchino …
Con nel core le spine del tormento
La guardò, da’ graticci, Re Gioacchino
Pensò il re che se il vecchio suo ardimento
Riavesse l’ale, che tarpò il destino
In quella vela, in mare, il sogno spento
Rilucerebbe in fiamma di rubino.
Ma com’ala di sogno quella vela
rapida dileguò lieve su l’onda
e nell’anima il re di gloria anela
sentì la sua tristezza più profonda.
Il dì appresso la vela, al suo tornare,
vide il re spento e l’onda rosseggiare.
Giacomo Tassoni Oliva
scritta in treno il 16 – 3 – 1928
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