Dalla fossa di Platì – ottobre 1945
E Lazzaro comparve con la rossa testa rosseggiante, fuori.
Il quale incarica te, suo caro Carissimo di ringraziare quei buoni che hanno sofferto e lamentato per la sua provvisoria dipartita. Ora sta a guatare l’onda perigliosa e pensa: come fa a riprendere il lavoro?
Se era assente dall’altare altri lo ha supplito egregiamente tanto che pochi si sono accorti della mancanza di lui. Ma non bisogna abusare della pazienza dei Ciceroni.
Per cui martedì ti aspetto.
Prima di venire mettiti di accordo con Todarello e Alvaro*, l’uno per la messa domenicale, l’altro per amministrare i sacramenti. Puoi anche promettere di ritornare sera del 30 per le messe dei morti.
Ti mando i moduli firmati.
Saluti per tutti massime per la buona Sirocchia che ha tanto pianto.
Voglio che tu attribuisca alla penna i miserabili scarabocchi più che alla malferma mano.
Con la quale ti accarezzo affettuosamente
Tuo zio Ernesto
*ovvero Don Massimo Alvaro fratello minore di Corrado.
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