Su L’Aspromonte
“Ego sum via, veritas, vita”
Io lo vidi lassù: era un titano,
ravviluppato ne l’intatta vesta,
e, vindice, la Croce ne la mano
sorridente teneva, alto la testa.
Io lo vidi lassù. La valle il piano
Ricoperto di neve e, tutta mesta,
la natura dormia sotto lo strano
mantello funeral de la tempesta.
Tutto nel sonno e ne la morte giace!
Ei solo veglia la, da la romita
Cima del monte, su l’immensa pace.
Mi par che in alto a sollevar c’invita
I cuori affranti e, al secolo fallace
Segni – in contrasto – la sua via che è Vita.
Sac. Ernesto Ghiozzi sen.
Dalle Sacre Vette
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