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martedì 23 ottobre 2018

I Origins [di Mike Cahill, 2014 ]



CONOSCERE IL NOSTRO PAESE

Ognuno che sia amante del proprio paese natio, cerca di conoscerne la storia, fin delle origini. Sarebbe bene che qualche giovane (studente, diplomato o laureato che sia) si interessasse alla storia di PLATI', come avviene in tanti altri luoghi. Allo scopo di invogliare qualcuno a fare più approfondite ricerche, trascrivo qui quelle poche notizie sulla storie di Platì, che sono di mia conoscenza.
ORIGINI.- Sulle origini di Platì non possediamo documenti autorevoli. Ho trovato nel Registro dei Battezzati degli anni 1823-1826 un accenno o “memoria“, scritte dell’Arciprete del tempo Francesco Oliva: "Memoria: Il re Ferdinando d’Aragona nell’anno 1506 diede alla Casa "Cariati la foresta PRATl e BARBARA, e da quest'epoca in poi PLATI' riconosce la sua origine, perché i Principi di Cariati per richiamare della gente ad abitarvi concessero casa ed orto franco di censo (ossia canone )."
A Questa memoria, rielaborata dal medesimo arciprete Oliva, si trova anche nell’archivio della Curia di Locri; dice: "Memoria sull'originale del paese detto Platì... Nel 1505 Ferdinando Cattolico con un diploma concede in feudo a Carlo Spinelli un tenimento di terre dette Prati e S. Barbàra. I suddetti tenimenti erano praterie addette a nutrire animali. Il feudatario consultando i suoi vantaggi ha creduto di fondare un paese con richiamarvi degli abitanti di luoghi convicini accordando loro un suolo franco per fabbricare una casa ed una estensione benché piccola di terreno onde formare un giardinetto di verdure. Da principio s’è edificato un fòndaco (forse quello che era chiamato “la casa del principe" e che fino ad alcuni anni fa si poteva identificare nella zona compresa tra via Ariella, via 4 novembre e via Giuseppe Perre -n. d. r.-), ed in origine ebbe la denominazione di casale del fòndaco, e quindi da Prati è stato detto Platì." E. Gliozzi (segue)
LA MADONNA DI LORETO, Foglietto di Pastorale Parrocchiale della Comunità cristiana di Platì N. 3,  S. Agata - Platì (RC) 1 febbraio 1978

1 commento:

  1. Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti. Cesare pavese

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