"Two-three-four,
oh
Gloria, oh, oh
Gloria, oh, oh
And I try to
sing this song"
Paul David Hewson alias Bono
Premessa - Questo che vado a
pubblicare è un lungo testo poetico di Ernesto Gliozzi il vecchio. Ero indeciso,
perché i naviganti oggi preferiscono
la concisione e tutto è considerato lungaggine. Sintetizzarlo alla Rider’s digest era come ferire l’opera
e conseguentemente lo zio. A voi dunque la scelta se leggerlo o chiudere la
pagina. I frettolosi una piccola biografia di Mons. Francesco Mangeruva, il festeggiato dallo zio, la trovano in fondo in fondo in fondo ...
Francesco Mangeruva
1823- 1905
I.M.I.
Ne l’onomastico
Di Sua Eccellenza Reverendissima
D. Francesco Mangeruva
Vescovo di Gerace
Eccellenza!
Rugge
Fremente, insano,
Lo spirito d’abisso
In questi giorni ne lo spirito umano,
E ne le stelle fisso
Fremente insano
Rugge
Regna
Sul Vaticano
Un Vecchierel canuto …
Egli è potente – pensa – Egli sovrano
Amato e non temuto
Sul Vaticano
Regna
Vede
Venir devote
Le turbe sconfinate
In da lungi, da le plaghe ignote,
Da la fede chiamate
Venir devote
Vede
L’armi
L’armi raduna,
Passa de i suoi seguaci
In rassegna le schiere ad una ad una,
Fieri, tremendi, audaci,
L’armi raduna,
L’armi.
Sfila
Primieramente
Turba darwiniana …
E ci addita follemente
La scimmia, la rana …
Primieramente
Sfila
Passa
D’ebrezza folle
La massa popolare …
I condottieri arringano … ribolle
Il sangue a quel parlare
D’ebbrezza folle
Passa
Dicono:
Ma non vogliamo
Altari e troni. Cadano …
Libertà, libertà noi cerchiamo;
I preti se ne vadano.
Ma non vogliamo,
Dicono
Basta
La Dea Ragione,
E l’uomo stesso è Dio!
Abbasso ciò che a la ragion s’impone …
Il mistero e l’obblio …
La Dea Ragione
Basta!
Sente
Le voci orrende
Il Vecchierel … - la testa
(Si come Quei da la Croce pende)
Piega … de la tempesta
Le voci orrende
Sente.
Prega.
Signore, perdona,
Non sanno quel che fanno …
Tu ne l’infido mar non li abbandona!
Fuga sinistro il danno …
Signor perdona.
Prega
Volge
Ringiovanito
La voce il gran Vegliardo
A i fedeli di Cristo. Egli l’invito
Dona … solenne il guardo
Ringiovanito
Volge
Dice
La
pugna è bella
A l’ombra de la Croce;
A la novella spada la novella
Arma non men feroce …
La pugna è bella
Dice.
Vide
L’agonizzante
D’amore e di dolore
Lassù la turba folle, schiamazzante,
Ebbra di vil furore,
L’agonizzante
Vide
Disse
Voi vincerete!
I secoli futuri
Vi vedranno pugnar felicemente …
Fidate in me sicuri
Voi vincerete
Disse.
Oggi
Ne la battaglia
Noi pure corriamo …
La turba violenta ecco, si scaglia …
Ne la battaglia
Oggi
Duce
Io ti saluto,
O Mangeruva invitto,
Saluto de la battaglia il grido acuto,
La voce del conflitto,
Io ti saluto
Duce
Vedi
Questa falange
Di giovani poetti?
Oggi potenza avversa in lor s’infrange …
Palpitante d’affetti;
Questa falange
Vedi?
Baldi
Nel fior di vita,
Siam forti nel Signore.
Noi la croce sorridente addita
E fremeran d’amore
Nel fior di vita
Baldi
Forti
Per l’ideale
Combattirem da eroi …
A te levando il grido trionfale
Procureremo noi
Per l’ideale,
Forti
Soli
Ne la battaglia
Contro le schiere avverse
Il cielo mostreremo a la canaglia
Che nel fango s’immerse
Ne la battaglia
Soli
Oggi
La strofa alata
Prorompente dal core
Ti giunga sorridente, profumata,
Palpitante d’amore
La strofa alata
Oggi
Duce
Io ti saluto
O Mangeruva invitto
Sento de la battaglia il grido acuto
La voce del conflitto
Io ti saluto
Duce
Salve
Tre volte salve,
O presule d’eroi
Vedi, per festeggiarti eccoci apparve,
La gioia in noi …
Tre volte salve
Salve.
EGliozzi
NOTA - Mons. Francesco Mangeruva era nato a Sinopoli
il 9 gennaio 1823. Fu ordinato sacerdote il 20 settembre 1845 e salì sulla cattedra
di Gerace il 9 maggio 1872 che conservò fino alla sua morte avvenuta l’11
maggio 1905. In quella sede mons. Mangeruva non ebbe vita facile, subendo le
ostilità di molti, dentro e fuori le mura della Cattedrale. Tant’è che alla sua
morte non fu sepolto in quella luogo di culto, come i suoi predecessori, bensì nel
cimitero di Locri. Le sue spoglie in Cattedrale fecero ritorno grazie alla
bontà di mons. Bregantini. Se il popolo e parte del clero osteggiasse il prelato
sinopolese, lo stesso era benvoluto dai giovani seminaristi, come dimostra il testo oggi
riportato
La
strofa alata
Prorompente
dal core
Ti
giunga sorridente, profumata
dove si passa dal darwinismo alla dea ragione,
alle pugne per sostenere la fede in chi è assiso in Vaticano. Il tutto in modo
classicheggiante come si conviene ad uno studente che ama Carducci e non
rifugge Victor Hugo.
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