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giovedì 25 settembre 2014

L'implacabile condanna (reg. Terence Fisher - 1961)




In nome di sua Maestà Vittorio Emanuele secondo per grazia d’Iddio e per volontà della Nazione Re d’Italia
La giustizia conciliatrice del comune di Platì ha reso la seguente sentenza
Nella causa tra Mastro Francesco Mittiga di Rocco calzolaio domiciliato in Platì, attore e comparente di persona
Contro Mastro Antonio Ciampa fu Vincenzo muratore di anni quaranta domiciliato e residente in questo comune di Platì convenuto contumacia L’attore Mastro Francesco Mittiga con citazione del messo comunale Romeo in mano propria ha domandato il pagamento di lire venti dovutegli per scarpe fattegli ha credito ed ha conchiuso per le spese. Il convenuto Ciampa non è comparso di persona ne per mezzo di suo procuratore.
L’attore in conformità di provvedimenti emessi nella precedente udienza ha domandato alla giustizia sentire le prova in persona di Catanzariti Francesco macellaio di anni cinquanta residenti in Platì e Don Giuseppe Mittiga fu Domenico di anni quaranta indrustiante residente in pari in questo comune, ai quali
Fatti palesi le ritualità riflettente la prestazione del giuramento e dietro averlo prestato hanno unanime deposto che l’attore gli ha fatto ma ignorano se il loro ammontare di lire venti ho meno. Domandate all’attore altre prove questi ha offerto la persona di Giuseppe Morabito fu Domenico di anni trenta e il suo giuramento supletorio e ripetute le formalità del giuramento ha deposto che l’ammontare delle scarpi fatte a credito al convenuto Ciampa è di lire venti giusto la dimanda considerando che le prove assunte da questo ufficio bastantemente fanno gravare la dimanda  Considerando che la contumacia del convenuto ci fa presumere la reltà del dare Ritenuto che chi soccombe è tenuto a pagare le spese per tali motivi Dichiariamo la contumacia del convenuto Antonio Ciampa fu Vincenzo e lo condanna al pagamento in favore dell’attore Mittiga della richiesta somma di lire venti, alle spese che si tassano in centesimi novanta più quelli bisognevoli per la presente spedizione e sua notifica
Fatta a Platì addì sette settembre milleottocento settantasei = Il Giudice conciliatore firmato Fortunato Furore 0 Il cancelliere firmato Rosario Fera  = Letta e pubblicata dal sottoscritto cancelliere all’udienza di oggi suddetto giorno mese ed anno alla presenza del solo attore = Diritto riscosso sessanta
Il cancelliere
Comandiamo a tutti gli usciere che ne sieno richieste di porre in esecuzione la presente, Al Ministero pubblico darvi mano, a tutti i comandanti ed uffiziali della forza pubblica di concorvi con essa quando ne sieno legalmente richiesta
Spedita questa prima copia a quattordici settembre 1877 a richiesta dell’attore Francesco Mittiga
Il cancelliere
Fera
Specifica
Carta bollata                                     L  0,30
Scritturazione per facciate sei                 1,20  
Diritto di spedizione                               0,25
Totale lire una e cent. settanta 5             1,75

Il cancelliere
Fera

Vista la soprascritta dimanda fatta da Mastro Francesco Mittiga di Rocco Ritenuto il probabbile trafugamento dei mobili ed oggetti mobiliari di pertinenza di Antonio Ciampa fu Vincenzo il ritardo del pagamento attesa la sua condizione infelice. Visto il titolo in base al quale si vuole procedere ed essendo in piena regola. Visto l’articolo 575 P. C. invocato dallo esponente   Noi Francesco Oliva giudice conciliatore del Comune di Platì autorizziamo col presente decreto l’usciere Comunale Sig. Filippo Zappia a procedere immediatamente alla ….


Nota: Per dirla sincera dopo tutto questo tempo l'implacabile mastro Francesco Mittiga di Rocco era il padre del nonno Rosario. Un'altra considerazione che mi viene da evidenziare riguarda chi teneva le redini del potere in paese e cioè le famiglie Furore, Fera, Oliva, Zappia tutte presenti nel redigere l'atto.

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