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martedì 3 maggio 2011

Viva l'Italia (reg. Roberto Rossellini - 1960)


Il paese, come la famiglia, fu attraversato da quasi tutti i movimenti politici, così come dalle forze dominanti al potere, nascendo e scomparendo come quei fiori che hanno, o insetti, appena qualche ora di vita. Ai Borboni succedettero i garibaldini che comunque non ebbero molto seguito perché garibaldino, al sud, voleva dire piemotese, sebbene la lotta, da Napoli in su, era tra papisti e framassoni.
A Italia già fatta e con un regno di argilla arrivò al potere il fascismo e contemporaneamente nacque il bolscevismo, seguiranno democrazia cristiana e partito comunista a repubblica fatta. Si inseguiranno fino alla disfatta, in tempi recenti, di tutti e due, da parte di  quelli che i quegli anni erano appena nati e si avviavano ad essere educati non più dai genitori bensì dalla tv dei ragazzi.
A Platì nel migliore dei casi si ebbe pure qualche episodio alla " don camillo e l'onorevole peppone", come quando alla festa di San Rocco succedeva repentinamente la festa dell'Unità e al posto del canto in onore del santo, durante la preocessione, si sostituiva " l'avanti popolo alla riscossa " diffuso dagli altoparlanti Geloso, piazzati sul tettuccio delle Fiat sicento che annunciavano, in serata, i comizi, e, dopo, qualche cantante che veniva da Reggio e introiva con "bella ciao".
Una volta la mamma , divisa da opposti estremismi, mi mandò, di nascosto, dallo zio Ciccillo per chiedergli, si era in estate, il permesso di fare il bucato di domenica. Papà, nel frattempo, da buon togliattiano, sputava fiamme rosso lampone.

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