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giovedì 29 dicembre 2011

Harvest


Ero già stato qualche volta a Catania con Ubaldo per il Don Orione, con Parlagreco misi piede più frequentemente. A quei tempi Gianni girava con una Lancia Fulvia coupé verdolina, ed era la macchina che in quei tempi mi piaceva di più; quel coupé, per me, era lui, lo caratterizzava, nel senso che ne veniva fuori un personaggio borgataro come quelli dei film romani di Pasolini, del resto lui era di Camaro e i cammaroti lo ritenevano uno di loro, anche se aveva sposato Vivina una ragazza che veniva da fuori.
In via De Felice c’erano tutte le case di distribuzione cinematografica sia a carattere nazionale che regionale ed era lì che si faceva la programmazione dei cinema col conseguente noleggio.
Dapprima l’apparizione del leone della Metro, della volpe del Ventesimo secolo, del Titano o degli Artisti associati era come un biglietto da visita per il film che andavo a vedere, a volte anche una garanzia, ma entrare dentro l’ufficio delle case cinematografiche era quasi come andare a spiare dentro una famiglia.
Via De Felice era come via Condotti o come via Montenapoleone e quella prima volta che misi piede seriamente con Gianni feci un indigesto di cinema non sapendo dove indirizzare gli occhi al  richiamo e all’incanto di tutti quei manifesti con volti di attori o scene dei film pubblicizzati e l’incanto era doppio perché al film che ancora doveva arrivare nelle sale di prima visione si aggiungeva il film già datato: Barry Lyndon mescolato con Sentieri Selvaggi e Ultimo Tango.
Di colpo ammutolii quando entrammo dentro l’ufficio dell’Euro International Film, la casa degli ultimi western di Leone, ma anche di Pasolini, Elio Petri, Lina Wertmuller  e molti altri.




mercoledì 28 dicembre 2011

Canto per un altro Natale - Redux




                                                                                                                                  Platì  27 - 12 –929
Caro Ciccillo
Quest’oggi ò ricevuto la tua tanta gradita lettera e noi tutti ci siamo consolati a saperte in buona salute, e per meglio consolare lo stesso la presente ti assicura noi tutte in famiglia.
Ci fa molto piacere che mi assicure che ai passato un buon Natale che ti sei divertito tanto, anche noi in grazia al Bambino lo abbiamo passato ottimamente tua mamma  quest’anno per grazia a Dio è stata beni contro al solito tanto è vero che mi ha fatto compagnia fino a l’una dopo ½ notti e poi siamo andate a riposare, gli affare sono andate al solito con molto influenza di giocatore cosa che no mi le aspettavo. Dolciume o consumato comi tutte laltranni, anche il lavoro nella bottega e andato beni percio possiamo essere ben contenti.
Se in questi giorni ti ho scritto poco senza dirtilo lo capirai quanto sono stato occupato che dal 22 a oggi non ho avuto un momento di tregua non attribuire a mali.
Ci fa molto piacere che hai ricevuto il pacco e il vaglia telegrafico e mi compiaccio tanto che tutte e dui ti sono arrivate in tempo e nel medesimo tempo ai figurato.
Ti fo saperi che ò ricevuto commissione fatta dal Sig. De Marinis ma como al solito ancora non mi manda fattura la quali mi mando tanta merci  no ordinate e aspetto sua fattura e restituirla, No mi ai fatto saperi se sei stato a trovarlo e delle promessi fattomi come andarono a finire, se no sei andato cerca di andare prima che si restituisco le merci perche so sicuro che i mezzi se vuole ci ha
No altro ti rimetti i salute di tutte parente e amici ti saluta tua Nonna Rachelina, Rosina, Peppino e Peppina. Ti saluta il Su Rosario l’avv. Do Michelino il Dottore Do Ferdinando Ciccio Marando tutte i discepoli tutte i tuoi zie e io e tua mamma ti salutiamo di tutto cuore e ti mando la S. B.
          Aff. Papà

mercoledì 21 dicembre 2011

martedì 20 dicembre 2011

Canto per un altro Natale (reg. Joseph L. Mankiewicz - 1964)

Mittiga Elisabetta  Platì  21/12/1952 - 24/12/1952

Mittiga Rosa   Platì 21/12/1914 - Messina 24/08/1988

Gliozzi Maria Gemma nata Serafina  Platì 21/12/1917 - Roma 02/09/1999

Mittiga Giuseppe   Platì 26/12/1917 - Messina 24/08/1989

Mittiga Francesco Platì  18/08/1908 - Messina 24/12//1986

Gliozzi Iolanda  Platì 23/05/1923 - Mishawaka IN 29/12/2008


lunedì 19 dicembre 2011

Pranzo di Natale (reg. Danièle Thompson - 1999)



Per me Natale è ricordare com'era a casa e a casa si facevano i nocatili,
ho imparato a farli:

1 kg di farina
6 uova
1/4 scarso di olio d'oliva
250g di zucchero
anice q.b.
si amalgamano le uova con lo zucchero, si aggiunge l'olio e poi l'anice, infine
a pioggia la farina e si impasta fin quando tutto non diventa una palla omogenea
 e soffice a questo punto si incominciano  a fare le forme desiderate che si fri
ggono nell'olio bollente e si tolgono quando, dopo essere affiorate in superfici
e non diventano dorate, si tolgono e si mettono ad asciugare sullo scottex a que
sto punto si passano nel piatto di portata mettendo sopra queste delizie zucchero a pioggia.
p.s
all'impasto si può aggiungere una bustina di lievito che li renderà più soffici
( ma mia mamma non lo faceva)
all'olio si possono aggiungere delle scorze di limone( da sostituire quando dive
ntano nere) per evitare che l'olio diventi presto nero;
lo zucchero può essere quello semolato o quello a velo.
BUON NATALE MARIA

venerdì 16 dicembre 2011

La Leggenda del Re Pescatore (reg. Terry Gilliam - 1991)


Dio, o se volete suo Figlio, come il Re Pescatore sono apparentemente morti. Sono scesi nella terra, dentro la zolla, a riposarsi, crediamo noi. Ma essi nel riposo stanno elaborando, come in un congegno elettronico, il proprio ritorno, più forti, di quando stanchi, hanno deciso di sospendere le proprie funzioni vitali.
Questo era il mito. 
Invece sappiamo benissimo che la Natura regge Madre Terra con un circolo continuo di vitalità.
L’umanità danneggia ogni giorno questo circolo con le sue azioni e le sue leggi rivolte solo a stabilire chi tra gli uomini è il più forte o il più ricco, ma non esiste un punto di ripristino ad una data, come negli elaboratori elettronici. Il danno è permanente, definitivo, per quelli che verranno dopo.
Da un po’ di tempo assisto a quello che è un atteggiamento universale, ci si crede immortali, pur vivendo in mezzo alle malattie terminali: sarà colpa della scienza, al contrario questa immortalità è indotta dai media.  Rimosso è stato il pensiero di ritorno alla terra, si crede di più nel dissolversi, come fumo, nell’etere.
Abbiamo avuto un corpo e con quello abbiamo sprecato il tempo.

giovedì 15 dicembre 2011

Una moglie (reg. John Cassavetes - 1974)

zia Rosa (Platì 21/12/1914 - Messina 24/08/1988) con zio Placido



La storia è questa. Placido un giovane messinese benestante ed appartenente ad una famiglia di abili e rinomati artigiani desidera sposarsi.
Dopo aver ponderato attentamente quelle che sono le occasioni che provengono dalla normale vita cittadina, è deluso irrevocabilmente. Sarà questione di  educazione familiare o da una non eccessiva prestanza fisica, come da una timidezza ( forse insicurezza ) eccessiva, o da una morale legata alla tradizione, tant’è che decide che se deve prendere moglie questa deve venire da fuori, dai paesi, dove le donne sono educate, ancora, prevalentemente in seno alla famiglia.
Come El Paso in America, Messina è stata sempre una città di confine, e sebbene nella prima è un fiume ( il Rio Grande ) a tracciare i confini, nella seconda sono le correnti dello Stretto che prende il suo nome a dividere le due coste. La cittadina americana era legata per i suoi traffici, talvolta illeciti, al Messico, al pari la città dello Stretto era legata alla Calabria, che le viene prima – tra tutto voglio qui ricordare il contrabbando del sale, libero commercio nell’isola e monopolio varcato il mare, ma anticamente si esportava vino per importare olio o grano. Messina ha da sempre importato ed esportato dalla costa calabra, anche per le unioni familiari. E non crediate che ancora non sia così!
Nei suoi viaggi di lavoro nella provincia di Reggio il futuro sposo conosce a Bovalino alcuni abitanti di Platì ed a loro, vedendoli  molto amichevoli e di buon carattere manifesta  la sua volontà di prendere in moglie una ragazza di paese, purché sia di buona educazione e di famiglia per bene.
I paesani dapprima guardandosi vicendevolmente sorridono della pretesa del forestiero, ma alla fine, dopo aver fatto vari nomi sono d’accordo che a lui sia da consigliare la zia Rosa, sia per il carattere mansueto e la vita ritirata in seno alla famiglia di mastru Rosariu i barva.
Gli amici dopo aver manifestato queste intenzioni a papà e successivamente fatte le presentazioni, avvicinano il pretendente a casa del nonno Rosario che è quello che alla fine deve dare lo sta bene, ma già la zia Rosa, dopo una prima parola, è d’accordo a lasciare il paese e trasferirsi oltre lo Stretto.
E non finisce qui questa specie di transumanza: seguirà, dieci anni dopo, la zia Pina che andrà sposa al fratello del marito della zia Rosa, zio Giovannino e, ancora a distanza di dieci anni, papà e mamma con la nonna Mariuzza, e noi figli destinati ad un avvenire di lontananze.



mercoledì 14 dicembre 2011

I fidanzati (reg. Ermanno Olmi - 1963)




 
                                                                                                                                  Messina 29 - 9 - 48

Mia Rosa carissima
Mi auguro che in famiglia godete ottima salute come al momento noi tutti.
La presente per informarti che per la prima volta ho fatto un buon viaggio poiché per tutto il percorso sono stato comodamente seduto, però non nascondo dirti che se non passano due o tre giorni mi sento anormale fisicamente e ciò l’attribuisco alla mattinata o quasi mezza nottata fuori delle abitudine, ma tutto ciò non importa, mi dispiace soltanto che dopo un periodo di sosta la giornata che trascorro vicino a te e famiglia è come un vento, quindi come dice la mamma.
Mi auguro che tuo fratello Peppino si è completamente rimesso, che di questo, più mio padre si è tanto dispiaciuto.
Per come vi informai di presenza ancora ti faccio presente che a casa ci sono i muratori che lavorano e che termineranno in settimana entrante, perciò per tale motivo Maria non può assentarsi, quindi la mia venuta sarà sabato entrante insieme a lei e così al ritorno porteremo Lucia.
Nel salutarmi i tuoi, particolarmente a papà e Ciccillo porgerai da parte nostra gli auguri più sinceri in ricorrenza del loro giorno onomastico, che per tale mi dispiace poterli fare di presenza.
Al momento nient’altro da dirti, da me, papà, e fratelli e sorelle riceverai unito ai tuoi i più affettuosi saluti, tuo Placido (abbracci a Lucia).

martedì 13 dicembre 2011

Harvest




Terminato alla meno peggio il liceo, dove agli esami di maturità, per darmi il trentasei i professori, magnanimi, mi chiesero un argomento a piacere, io per spararmela tutta dibattei con quello di lettere su letteratura e cinema: non avevo mai aperto la bocca per cinque anni se non per chiedere di andare in bagno. Soltanto quell’ultimo giorno mi si sciolse la lingua con somma meraviglia mia e del professore. Mi sembra ieri, dissi, tra l’altro, di Sciascia e dell’impossibilità e mancanza di volontà di cambiare la realtà del sud, che ne usciva dal Giorno della civetta, romanzo e film.
Soltanto trent’anni dopo avrei avuto l’occasione di ripetermi dando lezione di cinema ad una critica d’arte che ne aveva bisogno per il suo lavoro.
Non avendo voglia di studiare ma di lavorare, dopo due anni persi alla facoltà di Medicina e passando attraverso lotte drammatiche con papà che mi voleva laureato e professionista, cominciai il mio apprendistato al Cineforum Don Orione dove per merito di Ubaldo Vinci imparai tutto sulla conduzione di un cineforum e di un cinema ma soprattutto imparai la tecnica del protezionista perché, io, solo quello volevo fare. A me il cinema interessava da li dentro, luogo dove le immagini uscivano e sparate sullo schermo si materializzavano in una trama. Tutto questo lo perfezionai anche con la frequentazione di Gianni Parlagreco, forse la sola persona che più di tutte ha rischiato di tasca sua nella gestione delle sale cinematografiche a Messina. Allora gestiva soltanto l’Orientale a Camaro, l’Iris a Ganzirri e il Cariddi a Torre Faro.
Al Don Orione conobbi tutti gli amici dell’epoca a cominciare da Ciccio Pino e Orazio Nastasi, e li e nella mia vita entrarono Salvatore,Dino e Corrada. Alcuni, come Ciccio Pino non ci sono più: Catalfamo, Fabris, Valentini con i quali lavorai, per volontà di Ubaldo, al cinema Don Orione, come maschera.



lunedì 12 dicembre 2011

Arriva un cavaliere libero e selvaggio (reg. Alan J. Pakula - 1978)

A l’Amico Tornatora
Ne la sua missione a Platì – Il giorno delle Palme

Tra le raffiche algenti e le bufere,
Da le nostre montagne scheletrite,
A la conquista de le sante vite,
Scendeva a noi, benigno un cavaliere.
E con coraggio e splendide maniere
- Senza raggiri e senza infingimenti.
Combatteva le bestie dementi
E le vinceva in molte poche sere.

 Oggi seduto a cordial convito
 Riposa su le palme conquistate
 Ne mai più calmo cavalier fu visto.
 Ormai levate il calice e brindate
 Inneggianti al trionfo, ecco, v’invito
 Del valoroso cavalier di Cristo.

Sac Ernesto Ghiozzi
 Platì Febbraio 1908

mercoledì 7 dicembre 2011

Caro Michele (reg. Mario Monicelli - 1976)

zia Iolanda Mittiga 1902 - 1959

Caro Michele
Venuto Rocco Perri il quale ha detto che non hai ricevuto mie notizie io ho scritto giorno 31 Dicembre con la posta in cui ti dicevo quanto tu mi domandavi la cura che mi ha ordinato mio cognato non lo fatta perché non abbiamo trovato le medicine io però sto bene e forse vado a Napoli verso la fine di questo mese per me puoi stare tranquillo non voglio che stai in continua preoccupazione a Natale avevamo preparato i broccola per mandarli a tutti ma non abbiamo trovato occasione con nessuno ho ricevuto un capretto cucito nel tovagliolo ma non mi anno spiegato chi lo mandava solo ho conosciuto il tovagliolo che era di Giuseppino. Saluti di noi per tutti
                                                            Iolanda



Cara Iola

Con Elena ho ricevuto le cicori e il pane come li avete mandato non so come  se venuto in testa a quello che viene per le uova a venire a nome mio per chiedere le cicori io si li avevo ordinato a sua sorella per pagarle e lui invece e venuto da tua madre io queste non le potevo chedere perché lo sapevo che mia sorella non poteva andare in campagna a procurarli perciò dovete scusare e quando vengono a dire qualche cosa se non portano un mio rigo non credete niente. Io sto bene non pensate niente vi ringrazio per il pane e i cicori i tovaglioli li mando appena troverò occasione per mandare i brocccoli voglio che mi scrivete quanto avete speso per la lana saluti e baci per tutti
                                                                               tua zia Iolanda

martedì 6 dicembre 2011

Cuore di tenebra (reg. Orson Welles - mai realizzato)

Joseph Conrad, nato Józef Teodor Nałęcz Konrad Korzeniowski,
Berdicev, 3 dicembre 1857 – Bishopsbourne, 3 agosto 1924

Che sarebbe stata la mia vita senza Lord Jim, Nostromo, La linea d'ombra, Conradina e Apocalypse Now

lunedì 5 dicembre 2011

Harvest

3


Lasciando Platì, ed entrando nell’adolescenza, a Messina l’amore per il cinema si accrebbe. Ho frequentato tutti i cinema della città, che poi via via avrebbero chiuso i battenti per riaprirli come garage o supermercato. Dapprima con lo zio Peppino, non essendo in grado di andarvi da solo, ma avviandomi nella giovinezza cominciai ad andare con Gianni e dopo da solo.
In occasione di una gita scolastica, chiesi a papà il permesso ed i soldi per parteciparvi. Invece vidi in una sola giornata sei film, record mai superato neanche in tempi di Rassegna  Messina/Taormina. Due all’Orfeo dove c’era il doppio programma, uno al Garden, uno all’Aurora, uno al Lux ed uno al Trinacria, dalle dieci e trenta del mattino alle dieci e trenta della sera.
Dentro il cinema Loreto di Platì non riuscii mai a vedere un western all’italiana, questi cominciarono ad essere sgonfiati in sedici quando avevo già lasciato il paese. Mi appassionai come in un gioco,e ne ho visto di tutti i tipi senza far distinzione tra belli e brutti, anzi devo dire che quando cominciai a fare una selezione, salvavo solo quelli dei tre Sergio – cinque erano prodotti dalla PEA di Alberto Grimaldi - quelli di Giulio Petroni, di Alberto De Martino e Tonino Valerii. Ora rivedendone qualcuno, per nostalgia, sul Vostro Tubo li ho quasi rivalutati tutti. Erano film girati da registi con un grande apprendistato appresso a registi di calibro aiutandoli dapprima nella serie Maciste/Ercole e dopo nei primi western: i lavori di Gianfranco Parolini , quando si firmava Frank Kramer o di Giuliano Carmineo, quando si firmava Anthony Scott sono girati con gli occhi ai loro maestri. La maggior parte li vidi all’Orfeo, all’Excelsior o al Garibaldi, i due cinema di via Palermo. Molti di questi avevano il commento musicale di Bruno Nicolai per renderli più appetibili.

venerdì 2 dicembre 2011

Guerra e Pace (reg. King Vidor - 1956)



                                                                                                                                                                        Palermo  25 -7 – 29
Papà carissimo
Ieri sera ò ricevuto la vostra cara lettera e grande fù la consolazione nel sentire che di saluti state tutti bene e così lo stesso vi posso assicurare di me.
Dunque caro papà sento quanto voi mi dite sul riguardo della vostra cura io sto sicuro di quanto voi mi dite e certamente voi sapeti, ma  quello che vi prego e di non lasciarla passare oramai che l’aveti cominciata e di eseguirla bene, senza pensar spesa, perché i soldi vanno e vengono ma la salute non è tanto facile. Riguardo la mamma son convinto di quanto voi mi dite che quando mi congedo io la portate anche lei a Napoli, ma a me parlar di congedo mi pare un sogno. Sul mio riguardo vi ripeto di non pensare nulla perché qui sto divinamenti bene e poi come sapeti quando uno fa il suo doveri sta sempre a posto. Come vio detto in unaltra mia giorno 5 si partì per il campo. Ma come o potuto sapere forse io non ci vado ma ancora non so sicuro. In quanto mi dite che anno licenziato il segretario Portolesi caro papà cambiano i suonatori ma gli strumenti sono sempre quelli, perché oramai abbiamo visto tanti di queste cosi, che siamo stufi.
Riguardo lo scriveri io sto sicuro che quando aveti tempo me le dati vostre notizie.
Ma io mi lo avevo già immaginato che vi trovavate a fare il solito (?) d’Agosto.
Non più passo ai saluti saluto l’avv. Fera do Michelino e suo fratello saluto Do Ciccio e suo fig do Rosario saluto il su Rosario saluto Rosario i (?) Peppantoni e Ciccio Marando saluto i discepoli saluto tutti i parenti e amici saluto la Nonna e le bacio la mano saluto Rachelina Rosina Peppino e Peppina e li bacio ora saluto a voi insiemi la mamma e vi chiedo la S. B. e caramenti mi dico vostro
                                                                                                                                             affmo figlio
          Mittiga Francesco
 


Platì  8 – 12- 29

Mio caro e benedetto figlio

Subbito rispondo la tua cara e da noi tutti desiderata lettera. Io godo molto a sapere che stai bene e così la presente ti può assicurare da noi tutti che stiamo bene.
Caro Ciccillo ti dico che ci arrivò il pacco e conteneva una vesta luno di seta  due a miei di seta per te una bianca e una azzurra la bottiglia quella calda e fredda come già avevamo parlato e calze di seta e un paio di parascarpe di gomma. Caro Ciccillo con questa mi scrivi cosa desideri nel pacco che io ti mando tutto non mi risparmiare sai che io ho piacere che tu di dirmi cosa desideri. Ti faccio sapere che Rocco tornò unaltra volta nella nostra bottega a lavorare. Ti dico che io sto con la speranza di questa dimanda che noi abbiamo parlato e credo che la Vergine Immacolata mi fa la grazia. Oggi avete fatto festa credo di si pure giorno 10.
Non più ti ricevi i saluti ti saluta la Nonna e ti bacia ti salutano i discepoli ti salutano tutti i parenti e amici ti salutano i ziani. Ti saluta la zia Maria Ti saluta Rachelina Rosina Peppino e beppa e ti baciano Ora ti saluto io con insieme a tuo papà e ti mando la S. B. baciandoti mille volte mi
Dico Affm.a mammà
Trimboli
                                                                                                                             Mariuccia

giovedì 1 dicembre 2011

Odia il prossimo tuo (reg. Ferdinando Baldi - 1968)



Ci piace pensare male del nostro prossimo, e siamo pratici a credere alla peggiore delle versioni sulla base della più piccola prova. Ma anche quando non vi sia malizia tutto ciò che è fuori dal comune viene prontamente creduto, a meno che non vada contro un forte pregiudizio.
 Bertrand Russell

mercoledì 30 novembre 2011

Mr Farmer - The Seeds

Questi piatti della tradizione familiare, non so perché mi riescono con sapori diversi da quelli cucinati dalla zia Amalia o dalla mamma. L'olio l'ho fatto io, i pomodori pure, così le melanzane e i peperoni ed il basilico, le patate sono di Pina cugina, la moglie di Luigi, il sale è trapanese. Ah,dimenticavo: ho fatto pure le cipolle e gli agli, le terrine ancora non so farle, ma, forse, seguendo Robinson Crusoe, chissà?




See the farmer on the other side of town
He's always working hard 'til the sun goes down
Osserva il contadino dalla parte opposta della città
Ha sempre lavorato duramente finchè il sole tramonta

martedì 29 novembre 2011

La sarta (reg. Jim O'Brien - 1988)

                                             
Platì 15 maggio 1942

Gentilissima Signorina
   Dovreste farmi la cortesia di cucire alcune camicie da uomo, con la solita vostra precisione ed esattezza, e per ora comincio a mandarvene una.
   Vi mando pure una camicia già confezionata da servire come campione alla quale vi atterrete.  Essa ha doppio petto e maniche staccate a metà. La parte superiore della camicia un centimetro più lunga.
   Farete un sol paio di polsi attaccati alla mezza manica, mentre di colletti ne farete due o più, secondo le possibilità.  La stoffa è m. 3.25
   Vi rimetto, anche, per modello, un colletto, ma quelli che farete debbono essere più piccoli, cioè cm 36 ¼ tra occhiello e occhiello, o meglio ancora potete regolarvi dalla pi stagnina della camicia ch’è di esatta misura.
   Vi mando pure la stoffa bianca per la fodera ed un poco di mussola nuova per il sotto petto qualora quest’ultimo non riesce della stoffa stessa della camicia.
   In seguito vi manderò le altre camicie.
 Tanti distinti saluti.
                                   V. Teresa Perrone

   Vi unisco anche sette bottoni.  




La mamma aveva studiato l'arte del confezionare vestiti, ancora ho i suoi quaderni d'appunti, con passione e diligenza. Pe Saro, Maria, Gino e Gianni quasi tutti i vestiti da cerimonia furono allestiti da lei, cosi come altri capi d'abbigliamento, sebbene Maria, figlia unica, fu quella che più di tutti godette di tale maestria.




lunedì 28 novembre 2011

Harvest

2



Il cinema Loreto di Platì era attaccato alla chiesa parrocchiale del paese, dedicata alla Madonna di Loreto. Se, andare a messa  o al cinema, la domenica, non sbagliavo, era solo perché gli orari erano differenti: alle otto e trenta la messa per bambini e ragazzi, officiata dall’arciprete, monsignor Minniti, o dallo zio Ciccillo, però tutti volevamo lo zio Ciccillo perché era veloce come Ridolini, e come detto prima, alle quattordici l’inizio delle proiezioni, officiante esclusivo Mimmo Addabbo. Nei sogni creavo confusione, specialmente durante il catechismo preparatorio per la prima comunione: le due porte diventavano una, e l’elevazione del calice poteva essere confusa con  Charlton Heston che innalzava le tavole dei dieci comandamenti.
Questo accostamento di porte è ulteriormente marcata dal fatto che per andare a messa o al cinema – a parte le campane intonate da Micuzzu u sacristanu – venivamo chiamati dai suoni che provenivano da un unico altoparlante, posto sul campanile, e se per la messa vi era qualche canzoncina cantata da un coro di piccoli cantori, per il cinema c’era In ginocchio da te cantata da Gianni Morandi:
io voglio per me le tue carezze
si io t’ amo più della mia vita
con nell’intermezzo della canzone quel breve assolo del corno accompagnato dall’orchestra che solo anni dopo  con infinita gioia avrei scoperto essere di maestro Morricone.
Al cinema Loreto, essendo una sala parrocchiale, la programmazione era tutta affidata ai cataloghi della San Paolo Film di Catania e all’Anglicus di Messina. Grazie al suo factotum Mimmo Addabbo ho potuto vedere di tutto: I Dieci Comandamenti ( sei tempi), Le Fatiche di Ercole, I Battellieri del Volga, Marco Polo, Gli Spadaccini della Serenissima,, Catene, I Reali di Francia, La Notte del Grande Assalto.
Un pomeriggio, studiando inglese con un compagno di scuola, stavamo ripetendo dei vocaboli nella loro traduzione inglese,in più ricordavamo i film visti al cinema, io ero talmente preso da quest’ultima discussione che quando l’altro disse “tempesta” io invece di rispondere “storm”, dissi “l’ho visto”!



giovedì 24 novembre 2011

Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (reg. Elio Petri - 1970)


Reggio Cal, 13/2/949
Gent.mo Signor compare.  Anzitutto ci vogliamo augurare che la presente troverà Voi e famiglia ottimi – noi anche bene.
   Vi chiedo scusa anticipatamente del fastidio che vi potrà recare il favore che sto per chiedervi, ma trattandosi di cosa delicata, nessuno meglio di Voi può rispondere a quanto mi occorre sapere. Compare R. P. mi ha detto che l’avvocato C. S.  di Giuseppe e di L. M. vuole sposarsi e il compare ha proposto M. N. mia cugina, figlia del segretario N.
   Quanto ci ha detto compare R. rigardo il giovane avvocato ci ha soddisfatte e abbiamo piena fiducia in lui, ma le informazioni che tanto gentilmente ci darete Voi completeranno la nostra fiducia. Vi preghiamo quindi comunicarci quanto lo riguarda moralmente, fisicamente e finanziariamente.
    Vi ringraziamo molto e invio rispettosi  saluti anche per parte di questi miei estensibili alla vostra famiglia.
D.nna comare Gilda Nicita Ambrosi
Come sta comare Serafina? Aff.si saluti


Reggio Cal, 22/2/949
Egr. signor compare, rispondo alla vostra soddisfacente lettera e vi ringrazio molto del Vostro sollecito interessamento riguardo a quanto volevo sapere. Se valgo in qualche cosa non mi risparmiate.
Tutti noi siamo dispiaciuti di quanto è accaduto a vostro figlio, meno male ch’è andata così e che ben presto giustizia sarà fatta. Come sta comare Serafina? Ce la salutare assai assai. Io e questi miei ricambio cordiali saluti a Voi e la vostra gentile famiglia. D.nna comare Ermenegilda

mercoledì 23 novembre 2011

I giovani eroi (reg. Francis D. Lyon - 1963)


A Ciccillo Fera
Caduto da forte

Dona a l’eroe la gloria ,
Dona a l’avello i fiori,
Sacrando alla vittoria
O madre, i tuoi dolori:

Ché quando a noi riedono
D’Italia i figli suoi,
D’Italia e risiedono
Ai focolari suoi…

Anche il tuo primo nato
Vedremo in mezzo a loro
Di fiori incoronato
Di palma e con alloro.

Sac Ernesto Ghiozzi
 Platì Febbraio 1917

martedì 22 novembre 2011

Tutti possono arricchire tranne i poveri (reg. Mauro Severino - 1976)


Ill.mo Signor
Podestà
Il Sottoscritto Taliano Domenico fù Saverio e fù Catanzariti Francesca di anni 65 che trovasi così abbandonato senza aver nessun mezzo di sostentamento da molto che soffre con malattia di stomaco e non avendo nessun mezzo mi rivolgo alla S. V. Ill.ma per qualche sostentamento vivere.
Inticipato ringrazio il nob.mo cuore della S. V. e con profonda osservanza mi sottoscrivo
Taliano Domenico
Platì 9/6/39 A XVII
Sei dita
£. 5 -

lunedì 21 novembre 2011

Me and the farmer - The Housemartins




He’s chpped down shppe, planted trees
And helped the countryside to breathe
Ha abbattuto le pecore, piantato alberi
Ed ha aiutato la campagna a respirare

quando Fat Boy Slim si chiamava Norman Cook