Platì 15 maggio 1942
Gentilissima Signorina
Dovreste farmi la cortesia di cucire alcune camicie da uomo, con la solita vostra precisione ed esattezza, e per ora comincio a mandarvene una.
Vi mando pure una camicia già confezionata da servire come campione alla quale vi atterrete. Essa ha doppio petto e maniche staccate a metà. La parte superiore della camicia un centimetro più lunga.
Farete un sol paio di polsi attaccati alla mezza manica, mentre di colletti ne farete due o più, secondo le possibilità. La stoffa è m. 3.25
Vi rimetto, anche, per modello, un colletto, ma quelli che farete debbono essere più piccoli, cioè cm 36 ¼ tra occhiello e occhiello, o meglio ancora potete regolarvi dalla pi stagnina della camicia ch’è di esatta misura.
Vi mando pure la stoffa bianca per la fodera ed un poco di mussola nuova per il sotto petto qualora quest’ultimo non riesce della stoffa stessa della camicia.
In seguito vi manderò le altre camicie.
Tanti distinti saluti.
V. Teresa Perrone
Vi unisco anche sette bottoni.
La mamma aveva studiato l'arte del confezionare vestiti, ancora ho i suoi quaderni d'appunti, con passione e diligenza. Pe Saro, Maria, Gino e Gianni quasi tutti i vestiti da cerimonia furono allestiti da lei, cosi come altri capi d'abbigliamento, sebbene Maria, figlia unica, fu quella che più di tutti godette di tale maestria.
E' vero non potevo andare al cinema Loreto, ma ho beneficiato della maestria di mia madre che mi confezionava i vestiti più belli per tutte le occasioni, ricordo che a Messina compravamo per pochi soldi al mercato le stoffe poi facevamo un giro per i negozi e Cata, non mi piace chiamarla Rina non mi sembra Lei, si imprimeva nella mente i modelli che poi traduceva per me, tardi ho usato la moda pronta, io a stento attacco un bottone e quando Lei mi spingeva ad imparare rifiutavo vedevo quello come un mestiere non mio che avrei goduto di chissà quali agi..............
RispondiEliminaLa peculiarità delle cose cucite da Cata era che la cura Lei la metteva nel dritto e nel rovescio dell'abito: niente era affidato al caso o all'approssimazione potevo mettere un vestito al rovescio, solo la stoffa ne avrebbe evidenziato l'errore, i punti non lo avrebbero tradito. Se fosse vissuta altrove Cata non sarebbe stata da meno delle grandi sarte dell'epoca...ed era tutta per me.
Gino ma sei un pozzo senza fondo dove hai scovato i quaderni di mamma? Non ne sapevo niente, continui a stupirmi, cosa riserva ancora il tuo pozzo di San Patrizio?
Ciao Gino e ciao Gianni: tieni duro!