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mercoledì 26 dicembre 2018

Jauchzet, frohlocket - J. S. Bach

Giubilate, esultate, su, 
celebrate i giorni, 
glorificate ciò che oggi.



La novena di Natale, come quella dell’Immacolata, ha richiamato in chiesa una moltitudine di fedeli; le due chiese, ogni mattina alle ore 5,30, erano stipate di devoti, che partecipavano alla s. Messa, durante la quale si svolgevano preghiere particolari e canti; numerose le comunioni.
Il tradizionale falò nella piazza Duomo allietava e riscaldava (... e forniva di abbondanti brace per le gelide ore mattutine) i fedeli che uscendo di chiesa, andavano svelti a casa, ove consumavano in fretta la colazione e partivano di buon’ora per la raccolta delle ulive.
Degno di lode il comportamento dei giovani che frequentavano la chiesa con serietà e compostezza.
Il campanile fu adornato, per tutte le feste natalizie, della stella luminosa che il nostro bravo Antonio Catanzariti “bbampatu", ormai da vari anni, viene a portare bell’e pronta da Torino, dove ha trovato lavoro.

Ernesto Gliozzi il giovane
LA MADONNA DI LORETOFoglietto di Pastorale Parrocchiale della Comunità cristiana di Platì N. 2, -  Platì (RC) 1 gennaio 1978

Nella foto la statua dell'Immacolata - donata da Francesco Mittiga (chissà quale, visti i tanti nel registro dei battezzati) nel 1945 - quando ancora era nella sua dimora originale. Lo zio nel testo si riferisce ad un mondo in cui ancora erano i cicli della terra a definire opere e giorni. Oggi Cicciu u bbampatu, lasciataTorino, è più facile imbatterlo in paese. - Per come John Eliot Gardiner conduce il Monteverdi Choir e l' English Baroque Soloists s'impone anche sull'altro suo grande collega Nikolaus Harnoncourt in questo Giubilate, Esultate,  Jauchzetfrohlocket di Giovanni Sebastiano. A quel mondo e o bbampatu è dedicato il brano musicale.
SDG


domenica 23 dicembre 2018

giovedì 20 dicembre 2018

Christmas Medley



Per il Piccolo Gigi Mittiga di Franco via 24 maggio (R. C.) Platì
Con tanti auguri Cari bacetti la zia Rosa
Natale  1962



A Capodanno i bambini giravano per le case del paese, bussavano alla porta e declamavano:

Bonì, bonì, bon annu
boni festi di capurannu
Quanti stiji ndavi o cielu, 
tanti tùmura i furnicejiu
Quanta rrina ndavi o mari, 
tanti tùmura i rinari
Eu vi dugnu u bambineiu
vui mi nati u rigalejiu

E offrivano una immaginetta di Gesù bambino ricevendo in cambio noci, nocciole, fichi maritati o, per chi poteva, torroncini. Raramente ricevevano qualche monetina.



Medley di Rosalba e Gino, solo oggi Gigi. Rosalba ricorda la filastrocca di capodanno e dice che tomolo in dialetto antico è tumuru in quello corrente è tumulu. Ha ragione perché i vecchi platiesi si definiscono pratioti, quelli modermi o fuoriusciti come me  platioti. I sammartini e il suggerimento musicale sono anche di Rosalba. U furniceiu era la cova del bozzolo di baco da seta nel seno delle donne giovani.


mercoledì 19 dicembre 2018

Entr'acte [di René Clair, 1924]





Platì 4 Marzo 1971
Carissima zia Gemma
come stai? Noi stiamo tutti bene. Abbiamo ricevuto i colori e siamo molto contenti. Ti ringraziamo e ti mandiamo tanti bacetti. Ti faccio sapere che è caduta la neve anche in paese e ci siamo divertiti tanto.Ti dico che per Carnevale all’asilo abbiamo la recita ed io ho fatto la parte di Pantalone e di Brighella. Salutami tanto la Madre Superiora. A te tanti bacetti.
Marilisa.



lunedì 17 dicembre 2018

Lotte nell'ombra [di Domenico Gambino,1938]

  


Cittadino, prete, compagno reverendo.
In fondo siamo tutti dei poveracci.
Ci piacciono, i litigi, la lotta.
Ora ho proprio visto di tutto.
Jean.Pierre Melville, Léon Morin, prêtre (1961)


Prefetto di Reggio Calabria
Reggio Cal., 21 dicembre 1975
 Eccellenza,

un certo Rocco Catanzariti ha prodotto ricorso alla G. P. A. in s. g. avverso la eleggibilità del Sacerdote Francesco Gliozzi, Consigliere Comunale di Platì.
Il ricorrente assume che il Sac. Gliozzi essendo un ministro di culto con giurisdizione e cura di anime non può rivestire la carica di consigliere comunale. – A comprova di ciò il Catanzariti ha prodotto un esemplare dello Annuario 1956 edito a cura della Segreteria di codesta Curia, dal quale a pag. 67, si rileva che il Sac. Gliozzi era Vicario cooperatore nella Arcipretura di Platì.
Il Sac. Gliozzi, da parte sua, ha esibito, a corredo della memoria difensiva prodotta all'organo giurisdizionale un certificato, 5/12/1956, a firma del Cancelliere di codesta Curia nel quale è espressamente dichiarato che il Sac. G1iozzi Francesco di Luigi non ha cura di anime". -
Dovendo la G.P.A., nel decidere la controversia aver riguardo alla posizione ricoperta dal Sacerdote Gliozzi al memento in cui si svolsero le elezioni, dovrebbe accogliere il ricorso del Catanzariti, e, conseguentemente, dichiarare la ineleggibilità del predetto Sacerdote.-

Ciò premesso, prego l'E. V. di volermi fornire ogni utile indicazione sul valore giuridico della notizia riportata dall’annuario predetto.
Colgo l’occasione all’ E. V. Rev. ma i sensi della mia devozione. –
(A.   Correra)
All’ E. V. Rev. ma Mons. Pacifico Perantoni
Vescovo di
L O C R I

XXXX


RACCOMANDATA                                                                        P l a t ì,Novembre 1967

Oggetto: Rifer. esposto
del 9-2-1967

Ill. mo PROVVEDITORE agli Studi
- Reggio Calabria -

 Con profonda meraviglia non sono in grado a spiegarmi il perdurare della situazione, del segretariato della Scuola Media Statale Platì, illustrata alla S.V. da me ed altri diplomati del luogo tramite un esposto spedito a m/raccomandata rr in data 9.2.1967-
 In detto esposto si chiedeva che venisse bandito il concorso per il posto di segretario nella suddetta Scuola, allora e momentaneamente occupato dal can. Don Ernesto Gliozzi con nomina annuale del Preside e con la qualifica di vice-segretario. Le mansioni di segreteria non possono essere svolte dallo stesso occupante che deve svolgere altre attività. Per comprova di ciò, basti pensare che si è fatto e si fa coadiuvare e sostituire (sempre nell'ambito della parentela) da persone prive di titolo di licenza Media.
 L'occupante, ino1tre, é parroco della Parrocchia del comune di Careri, motivo per cui dovrebbe esserci incompatibilità per il posto che occupa nella Scuola Media.
 Occupare due posti, quando altri, dopo anni di studio per conseguire un titolo, si vedono costretti a rimanere disoccupati, è cosa che nessuno anche minimamente dovrebbe desiderare. 
Fiducioso insieme altri diplomati di un intervento, per far bandire il concorso, da parte della
S.V. Ill. ma, porgo distinti saluti.
rag .Giuseppe Scarfò


Nota. Il primo documento è custodito presso l' Archivio Storico Diocesano di Locri. 





domenica 16 dicembre 2018

Desiderio - Dietro la collina il sole


E se davvero tu vuoi vivere una vita luminosa e più fragrante
cancella col coraggio quella supplica dagli occhi
troppo spesso la saggezza è solamente la prudenza più stagnante
Lucio Battisti


Avete letto gli atti relativi ad un evento rimasto nell’oblio , pazientemente riemersi per mezzo di Rosalba Perri. Ma non possiamo ancora congedarci da Antonio Trimboli alias Iudici e Anna Musolino alias Bonarrigo e riconsegnarli all’oblio dove giacciono tuttora. Fondamentalmente perché sono centoventi anni, dalla nascita di Antonio, 1777, alla morte di Anna, 1892, di storia platiota che se l'è dovuta vedere con la storia globale, la quale scorreva come le acque del Ciancio, certi anni tumultuose, certi anni tranquille negli argini. I Borboni se la sono vista con i Murattiani che a loro volta se la sono vista con i Borboni, questi dovettero cedere a Garibaldi e Vittorio Emanuele. E’ ancora, quella del paese, una storia poco chiara, riportata solo da qualche studioso che agiva per conto di un editore o da pochissimi volenterosi con appunti sparsi qua e là, sebbene ci siano stati i due Papalia a pubblicare episodi capitali.

Antonio e Anna hanno vissuto le loro vite da bovaro e filatrice. Fu una vita sobria, per usare una terminologia corrente. Talmente sobria che dovevano fare i conti con i capricci delle catastrofi naturali e dei Signori che erano quelli che avevano le terre, gestivano i commerci e l’unica attività ancora in uno stato preindustriale quale la filanda. Infine la Religione ossia la Chiesa che richiamava il popolo non sui diritti bensì sui doveri. Spinelli, Oliva, dapprima, quindi Zappia,  e in stato di dipendenza Lentini, Furore, Fera , Gliozzi,  Poi venivano gli artigiani, anche loro vessati e confinati. Possiamo anche immaginare Anna ed Antonio felici. Lui per la giovinezza di lei, lei per la virilità di lui come attesta la numerosa prole.

Quel tempo ha dovuto cedere il passo col volgere del secolo. Altro ed altri sono subentrati. Ed il progresso non ha fatto altro che elargire vittime e migrazioni. Come diceva  Henry Fonda in C’era una volta il West: “il futuro non riguarda noialtri”. Forse che il futuro non riguarda Platì? Visto che viviamo i tempi comunisti della comunicazione e dello sharing perché siamo inerti? E la scuola, i professori cosa fanno? Eppure Pasqualino Perri era platiotu.

FINE



Nota: La foto appartiene ai cugini Tripepi di Mihawaka.

giovedì 13 dicembre 2018

Desiderio, chap. 3 - I wanna marry you

“I see you walking, baby, down the street
pushing that baby carriage at your feet
I see the lonely ribbon in your hair
tell me I am the man for whom you put it there
Bruce Springsteen
  Capitolo tre



Cerfificato dell' Uffiziale dello Stato Civile  da presentarsi al Parroco
per la celebrazione del matrimonio
 Num. d' ordine 6

A  Platì il di tre del mese di Aprile anno 1837 alle ore ventitre
Il Sindaco ed uffiziale, dello stato civile del comune di Platì previene il Parroco della chiesa di Platì che gli sposi Antonio Trimboli di anni cinquantanove nato in Platì di  professione bovaro domiciliato ivi figlio del fu Francesco e della fu Antonia Catanzariti  
E Anna Musolino di anni venti nata in Platì domiciliata ivi  figlia del fu Francesco e della fu Elisabetta Portulise    
ànno adempito a tutte le formalità prescritte dalle leggi civili per la solenne promessa del loro matrimonio, essendosi formato l' atto corrispondente nella casa comunale nell' ora, giorno, mese, ed anno di sopra. Perciò in conformità delle stesse leggi sono rinviati al detto signor Parroco per essere congiunti in matrimonio secondo le forme prescritte dal sacro Concilio di Trento.
Lo scribente nel rimettere al sudetto Parroco il presente notamento, lo prega a volerglielo restituire coll'indicazione del giorno in cui sarà seguita la celebrazione canonica del matrimonio anzidetto, onde possa adempire alle disposizioni delle leggi.
Al signor Parroco di                             Firma dell'Uffiziale
           Platì                                                       G. Furore

Attesto io qui sottoscritto Parroco della chiesa di Platì che la celebrazione canonica del matrimonio de' soprascritti  sposi è seguita quest' oggi Iì  cinque del mese di Aprile dell' anno sudetto alla presenza de' testimoni Rosario Bertone, e Saverio Iermanò fu Francesco
Firma del PARROCO
Francesco Arcip.e Oliva





Anno Domini 1837
Antonio Trimboli, alias Judici, ha cinquantanove anni essendo nato il 12/09/1777 e ne sta per compiere sessanta. Da due anni e mezzo è vedovo di Francesca Catanzariti da cui sembra non aver avuto figli (non ve ne sono tracce né sui registri del comune né in quelli della chiesa). Deve aver accumulato anche un piccolo patrimonio anche se di mestiere fa il bovaro. Cerca una nuova moglie, possibilmente giovane e che gli dia dei figli. La trova in Anna Musolino di appena vent’anni. La ragazza sembra essere d’accordo, ma non ha l’età del consenso a norma di legge, è orfana di entrambi i genitori e nemmeno il nonno paterno è in vita. In questi casi ci si rivolge al giudice in Ardore:
L’anno mille ottocento trentasette il giorno ventinove del mese di Marzo in Ardore. Innanzi a noi Raffaele Pagano Regio Giudice del Circondario di Ardore assistito dal nostro Cancelliere si è presentato Domenico Perre fu Saverio del Comune di Platì il quale ci ha dichiarato che dovendo sua nipote Anna Musolino contrarre matrimonio con Antonio Trimboli del fu Francesco di Platì, e non avendo essa Musolino l’età richiesta dalla Legge ed essendo priva di genitori ed avo paterno così ha bisogno del consiglio familiare onde manifestare la sua volontà alla contrazione di detto matrimonio e siccome esso Trimboli intende fare donazione alla futura sposa della metà dei sui beni così ha chiesto che il consiglio di famiglia nominasse un tutore autorizzandolo di accettare per parte della stessa Musolino la donazione in parola. Si sono all’oggetto volontariamente presentati:
1°-Domenico Perre fu Saverio di anni cinquanta zio affine
= 2 Giuseppe Zirilli fu Giovanni di anni trenta, bracciale
=3 Pasquale Treccasi fu Rocco di anni trenta bovaro
(essi sono i tre mariti delle sorelle del padre)

 = 4 Francesco Trimboli fu Giuseppe di anni ventisei pecoraio
= 5 Giuseppe Cutrì di anni trenta bracciale
(sono i due mariti delle sorelle della madre)

= 6° Giacomino Zappia di Rocco di anni quarantadue

tutti del Comune di Platì, i tre primi parenti pel lato paterno, il quanto e quinto parenti per lato materno., ed il sesto amico de’ genitori della stessa Musolino = Noi quindi avendo dato ai medesimi conoscenza dell’oggetto della presente riunione che è appunto quello di manifestare la loro volontà se credano conveniente che si effettuisse il matrimonio fra Antonio Trimboli ed Anna Musolino, come ancora di eligersi un tutore per accettare la donazione che il futuro sposo intende fare ad essa Musolino. I medesimi dopo matura riflessione han dichiarato che essendo il Trimboli di buoni costumi e fornito di tutte le idonee qualità credono che detto matrimonio sia vantaggioso per tutt’i riguardi alla suddetta Musolino e perciò prestano il loro pieno consenso per effettuarsi = In secondo luogo poi unanimemente nominato per tutore di detto Musolino la persona

 (e qui qualcuno ha distratto il cancelliere che scrive due volte la persona)

la persona di Pasquale Treccasi autorizzandolo di accettare per parte della medesima la donazione della mettà dei beni che esso Trimboli intende fare a di lei favore, e siccome il detto Treccasi si attesta presente ad un tale atto, così il medesimo ha accettato il suo incarico = Sopra di che si è steso il presente atto che va sottoscritto da tutti e dal nostro Cancelliere avendo i membri del Consiglio di famiglia dichiarato di non sapere scrivere = Raffaele Pagano = Gianb.a Iealsi Cancelliere = Registrato i Ardore lì ventinove Marzo mille ottocento trentasette, al lib. Terzo…. Etc

Dunque, Antonio Trimboli sposa Anna Musolino il tre di aprile 1837 in Comune ed il 5 aprile in chiesa. A dicembre dello stesso anno, a nove mesi dal matrimonio, nasce la prima figlia, Mariantonia. Antonio e Anna avranno 9 figli, l’ultimo generato da Antonio a 79 anni:

Mariantonia
14/12/1837
Francesco
09/04/1840
Domenico
11/10/1842
Maria
25/08/1849
Antonio   Giuseppe
04/12/1845
Antonia 
24/12/1846
Giuseppe
23/01/1850
Francesca
27/03/1853
Michele
16/03/1856

Little girl, I wanna marry you, oh yeah
little girl, I wanna marry you, yes I do
little girl, I wanna marry you
Bruce Springsteen

(continua)



Note:
In apertura lo sposalizio della Vergine di Pietro Perugino (1448 - 1523). Ho scelto il secondo movimento della Pomp and Circumstance March No. 1 di Sir Edward Elgar, Land of Hope and Glory contro le più ricorrenti ed usate in queste circostanze, è anche una bella interpretazione per organo, anche perché legata a Stanley Kubrick e Malcom McDowell. Bruce Springsteen-the Boss-nel video è più bovaro che mai, più di tutto è nel suo periodo migliore. Non c'era modo migliore per rendere un postumo omaggio ad Anna ed Antonio.

mercoledì 12 dicembre 2018

Desiderio, chap. 2 - ANNA


Non hai mai visto un uomo piangere 
apri bene gli occhi sai perché tu ora lo vedrai 
Lucio battisti

Capitolo due


ANNO 1892
Comune di Platì
REGISTRO
Degli Atti di Morte

N° 1

L’anno mille-ottocento-novantadue addì quattro gennaio a ore pomeridiane quattro e minuti venti nella Casa Comunale. Avanti di me Domenico Fera assessore anziano funzionante da sindaco perché quest’impedito.
Ufficiale dello Stato Civile del comune di Platì sono comparsi Antonio Agresta, di anni quarant’uno, bracciale domiciliato in Platì, e Pasquale Bartone, di anni trentanove, sagristano, domiciliato in Platì, i quali mi hanno dichiarato che a ore antimeridiane tre e minuti cinquanta di ieri nella casa posta in via Ariella al numero senza, è morta Musolino Anna, di anni settantaquattro, filatrice, residente in Platì, nata in Platì, da fu Francesco, bracciale, domiciliato in Platì vivendo vedova Antonio Trimboli.
A quest’atto sono stati presenti quali testimoni Giuseppe Romeo di anni cinquanta, bovaro, e Francesco Treccasi, di anni quarant’uno, bracciale, ambi residenti in questo Comune. Letto il presente atto a tutti gl’intervenuti, viene da me sottoscritto essendo loro analfabeti.
L’ufficiale dello Stato Civile
D. Fera

Come potete vedere, e questo lo ha verificato Rosalba, lo zio Ernesto anticipò di una decade la scomparsa di Anna. Devo confessarvi che nel ricopiare l’atto di morte mi sono commosso, tanto mi è apparso recente. E se Antonio Agresta è lo stesso dell’atto di morte di Antonio Trimboli, Pasquale Bartone che relazione aveva con il Rosario Bartone? 

Ed ora torniamo al 1837

Si certifica da me sottoscritto Arciprete di questa chiesa di Platì, che avendo riscontrato il libro battesimale, ho rilevato che Antonio Trimboli, figlio di Francesco e di Antonia Catanzariti, nacque a dodici settembre mille settecento settanta sette. In fede
Platì 3. Aprile 1837
Per uso matrimonio Franc. Arcipr.e Oliva

Si certifica da me qui sottoscritto Cancelliere Archiviario della comune di Platì che avendo fatto diligenza ne’ registri dello stato civile ho rilevato che Anna Maria Musolino figlia delli furono Francesco e Elisabetta Portulesi di questo Comune nacque a sette e fu battezzata a otto Marzo mille ottocento diciassette. A fede
Platì 1. Aprile 1837
Giuseppe Fera

Si certifica da me qui sottoscritto Cancelliere Archiviario della comune di Platì che avendo fatto diligenza ne’ registri dello stato civile ho rilevato che Francesco Musolino alias Errio, figlio del fu Damiano e della fu Domenica Staltari di questo Comune finì di vivere a sette Marzo mille ottocento trenta. A fede
Platì 1. Aprile 1837
Giuseppe Fera

Si certifica da me qui sottoscritto Cancelliere Archiviario della comune di Platì che avendo fatto diligenza ne’ registri dello stato civile ho rilevato che Elisabetta Portulese legittima moglie del fu Francesco Musolino, figlia delli furono Francesco Portulesi e Giuseppa Alfarone di questo Comune finì di vivere a ventisei Agosto mille ottocento ventidue. A fede
Platì 1. Aprile 1837
Giuseppe Fera

Si certifica da me sottoscritto Arciprete di questa chiesa di Platì, che avendo riscontrato il libro de’ morti. ho rilevato che Damiano Musolino, morì a tre del mese d’Agosto mille ottocento tre. In fede
Platì 3. Aprile 1837
Per uso matrimonio Franc, Arcipr.e Oliva

Hai ragione anche tu 
cosa voglio di più
Lucio Battisti

Nihil obstat perché Antonio e Anna possano presentarsi davanti all’Arciprete Francesco Oliva per farsi benedire. (continua)

lunedì 10 dicembre 2018

Desiderio [di Marcello Pagliero,1946]


"I got a bad desire". Bruce Springsteen




Ancora una storia minimalista da Rosalba Perri, caratterizzata attraverso atti e verbali redatti in un tempo in cui ancora la grafia ed il contenuto erano anch’essi minimalisti.
Come in Sunset Boulevard di Billy Wilder o Citizen Kane di Orson Welles andiamo ad incominciare dalla fine.



ANNO 1870
Provincia di Reggio-Calabria
Comune di Platì
REGISTRO
Degli atti di morte

N° 18

L’Uffiziale dello Stato Civile
Gio. Antonio Oliva
L’anno milleottocentosettanta il giorno sedici Giugno alle ore cinque pomeridiane nella Casa Comunale di Platì, Circondario di Geraci, Provincia di Reggio Calabria avanti di me Oliva Giovanni Andrea Sindaco ed Uffiziale dello Stato Civile del Comune sudettto, sono comparsi Rosario Bartone di anni sessanta ed Antonio Agresta di anni trenta ambedue bracciali domiciliati in questo Comune i quali informati del fatto della morte, mi hanno dichiarato che nel giorno di oggi medesimo alla ore otto antimeridiane, Antonio Trimboli di anni novantasette bovaro domiciliato in questo Comune, marito di Anna Musolino di questo stesso Comune, figlio delli furono Francesco e Caterina Staltari di questo medesimo Comune, è morto nella propria casa Strad’Ariella. Il presente atto previa lettura che viene sottoscritto da me, avendo detto i dichiaranti di non sapere scrivere.

Il fall in love di Antonio Trimboli ed Anna Musolino si può tranquillamente far risalire al 30 ottobre 1834 con la morte di Francesca Catanzariti moglie di Antonio Trimboli alias Iudici, figlia del fu Domenico e della fu Anna Trimboli.

Si Certifica da me sottoscritto Cancelliere Archiviario della comune di Platì, che avendo fatto diligenza ne’ registri dello stato civile ho rilevato che Francesca Catanzariti moglie di Antonio Trimboli alias Iudici, figlia del fu Domenico e della fu Anna Trimboli di questo comune finì di vivere a trenta del mese di Ottobre mille ottocento trentaquattro. A Fede
Platì 1. Aprile 1837
Giuseppe Fera

Antonio Trimboli in quell’ottobre del 1834 aveva già compiuti i sessanta anni di vita, essendo del 1777 ma si sentiva giovane nel corpo e nello spirito, come i divi del cinema, da Anthony Quinn a Vincent Cassel, ed Anna era a portata di mano. Se poi leggete Sigmund egli vi dirà che Antonio in cuor suo amava la suocera Anna Trimboli e per questo si unì ad Anna Musolino molto più giovane di lui. Ma voi di Sigmund non fidatevi. Anna Musolino di Francesco alias bonarrigo verrà a mancare il 3 gennaio del 1882 come già apparso su queste pagine. (continua)



domenica 9 dicembre 2018

Il giardino delle parole [di Marco Simon Puccioni, 2009]

Si sta più in alto con Giovanni Conia” P. Crupi




La lingua Calabra stupisce di vedersi gradita.

P pr . ppr , ppr , ppr , lu mundu esciu in paccìa!
Parbeu , Perdìu lu gustu , e ntabacari (1)
Sì dassa di pastocchi (2)  e nfinocchiari (3)
Di versi scancaratì (4) di Conia!
Piaci chista scunduta (5) poesia
Di lingua, chi non sai mancu parrari!
E Poeti guappuni (6), e singulari
Valinu_menu di sta friddurìa?
Chi su megghiu? li razzi (7), o li sozizzi ,
E li picciuni grassi, e ben inchiuti (8)?
Si dassa la cipuja pi li pizzi?
Sempri però li cosi su graduti?
Nu stomachu sdingatu (9) di pastizzi
A l'urtimu disija erbi scunduti.

(1) Deludere
(2) Fole ridicole
(3) Burlare. A chi compra il vino, i venditori furbi danno a mangiare il finocchio, per non fargli sentire i difetti del vino
(4) Mal connessi
(5) Insipida, incondita
(6) Valenti
(7) Erbe selvatiche
(8) Ripieni
(9) Nauseato

Nota - Nei giorni da seminarista in Gerace lo zio Ernesto il giovane tenne per sé un quaderno dove copiò con la sua inconfondibile calligrafiarimasta giovanile finché fu tra noi, opere di poeti calabresi da Diego Vitrioli a Francesco Sofia Alessio, senza trascurare il suo primo Maestro da cui riprendeva nome e cognome. Una parte è riservata a Giovanni Conia (1752 – 1839) abate nativo di Galatro e officiante fino a che visse presso il Seminario e la Cattedrale di Oppido Mamertino. Oggi più che ecclesiastico il Conia viene ricordato come l’inventore della lingua calabra.