Per il Piccolo Gigi Mittiga di Franco via 24 maggio (R. C.) Platì
Con tanti auguri Cari bacetti la zia Rosa
Natale 1962
A Capodanno i bambini giravano per le case del paese, bussavano
alla porta e declamavano:
Bonì, bonì, bon annu
boni festi di capurannu
Quanti stiji ndavi o cielu,
tanti tùmura i furnicejiu
Quanta rrina ndavi o mari,
tanti tùmura i rinari
Eu vi dugnu u bambineiu
vui mi nati u rigalejiu
E offrivano una immaginetta di Gesù bambino ricevendo in cambio
noci, nocciole, fichi maritati o, per chi poteva, torroncini. Raramente ricevevano
qualche monetina.
Medley di Rosalba e Gino, solo oggi Gigi. Rosalba ricorda la filastrocca di capodanno e dice che tomolo in dialetto antico è tumuru in quello corrente è tumulu. Ha ragione perché i vecchi platiesi si definiscono pratioti, quelli modermi o fuoriusciti come me platioti. I sammartini e il suggerimento musicale sono anche di Rosalba. U furniceiu era la cova del bozzolo di baco da seta nel seno delle donne giovani.
Abbiate pazienza, dopo tutto quel tedesco, arriva musica celestiale (beh anche il violinista non è da meno ...)
RispondiEliminaBuon Natale a Voi....
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