Powered By Blogger

venerdì 7 luglio 2017

Two Mules for Sister Sarar - reup


         I Trimbuli e li Violi
       partiru na matina e jovi.
    Quandu passaru la randi via
        salutaru lu poeta Papalia.
       Vertula pronta e cori mpisi
         si salutaru cu lu natalisi.
       Tozzulu i pani, maru lu feli
           si salutaru cu lu Miceli.
   Conzata la tràstina, pigghjati li ferri
           si salutaru cu lu Perri.
   Pochi tornisi sannò non si campa
si salutaru cu lu Ciampa.
Certi calaru di santa varvàra
si salutaru cu lu Virgara.
Ciancianeji mpicciati e varda misi
si salutaru cu lu Parisi.
Poca rrobba, mancu du sardi
si salutaru cu lu Vilardi.
Di lu vignali attri partiti
e salutaru lu Catanzariti.
Attri calaru di la foresta
e salutaru puru l'Agresta.
Dassaru arretu lu paisi
e lu segretariu Portulisi.
Cu fici fici, cu ndeppi ndeppi
salutaru a lu Massaru Peppi.
Vanzi a la cruci si cungedaru
cu lu canonicu Gliozzi si cunpessaru.
Quandu rrivaru o laccu i tornu
pe mulatteri sonaru lu cornu.
Tutti cogghjiru a chija locata
pi la grandi traversata.
All'attru latu di la muntagna
era la meta e senza lagna.
A mula mbardata e la calandreja misa
speranzusi pa la randi spisa.
Intantu passandu pa la campagna
cogghjendu brivera e cacciandu gramigna.
Già a la famigghja vaju u penzeru
ma longu e duru esti u senteru.
Pascali l'anzianu porta lu passu
di li periculu arrassu arrassu.
Cu lu pappùa mparau lu mesteri
chi lu fici capu di li mulatteri.
A lu vaticali guida la stija
notti cu notti è sempri chija.
Furu li spaji di li cavaleri
furu potenti li mulatteri.


Nota
L'inno, potete appellarlo anche lode, ai mulattieri è di Francesco di Raimondo. Circuita nella rete già da tempo, qui serve per affiancare il novello poetatore con i già acclamati vernacolari platioti noti per via di questo bolg.
Il titolo è già stato utilizzato qui
per via di un testo di Vincenzo Padula attinente con i mulatteri ed oggi mi sembra commentare bene i versi dell'erede di Raimondo.
La foto di oggi invece riporta alla mente un divo del Cinema Loreto di Platì: Francis il mulo parlante; il tema del Maestro riferito al titolo commenta, altre si bene, poesia e muli

lunedì 3 luglio 2017

La Cassa Sbagliata (reg. Bryan Forbes - 1966)

        La strada di allacciamento
             di Cirella di Platì

In merito alla progettazione della strada destinata a togliere dall’attuale isolamento la frazione Cirella del Comune di Platì in provincia di Reggio, il Ministro Campilli ha fatto sapere, in risposta ad una interrogazione dell’On. Capua, che il progetto presentato alla « Cassa per il Mezzogiorno» non ottenne la approvazione della delegazione speciale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici per “mancata giustificazione della sistemazione idraulico - montana dei torrenti interessati”. Sopralluoghi fatti eseguire  dalla « Cassa ›› constatarono «I’assoluta mancanza di opere di sistemazione dei bacini, tale da compromettere la stabilità dei terreni e la vita stessa della futura strada, che avrebbero dovuto attraversare zone franose e zone in alveo soggette a forti portate liquide e solide in occasione delle piene stagionali”. Emersero inoltre “tali oneri di spesa da far dubitare che fossero proporzionati alle finalità» .
La « Cassa ›› ha in atto studi per un diverso collegamento della frazione Cirella, sia al capoluogo del Comune che agli scali ferroviari del litorale jonico.
Ma l’importante dopo tanto tempo perduto in studi e sopralluoghi, è di far presto. Ed anche, di far conoscere nei particolari il « diverso  collegamento ›› che si intende attuare.

LA TRIBUNA DEL MEZZOGIORNO, Venerdì 1 gennaio 1954

martedì 27 giugno 2017

Una giornata particolare (reg. Ettore Scola - 1977)



                                           DA CASIGNANA
                 Solenne inaugurazione del Gagliardetto

Questo Fascio di Combattimento, risorto a nuova vita mercé l’opera epuratrice e ricostruttrice del Comm. Boattini – il reggitore sapiente ed insuperabile delle sorti del Fascismo nella nostra Provincia . volle celebrare domenica, 10 corr., il battesimo del suo gagliardetto di cui fu madrina prescelta la vezzosa fanciulla Maria Naim, figliuola amatissima del Dottor Pasquale, medico condotto del Comune.
La cerimonia si svolse sotto un bel sole autunnale in un’atmosfera satura di entusiastica fede patriottica ed ebbe un carattere di eccezionale solennità per l’intervento personale del Comm. Boattini, dell’On. Bennati e del Cav. Oddone Sottoprefetto di Gerace.
Assistettero alla cerimonia coi singoli Gagliardetti le rappresentanze dei Fasci di Bianco, Bovalino, Brancaleone, Ardore, Ferruzzano, Caraffa e Samo in numero di circa centocinquanta camice nere e molte altre personalità fasciste e politiche, fra le quali, oltre del Podestà di questo Comune, Sig. Francesco Sergio, notammo: il Barone Del Balzo Squillaciotti, l’Avv. Scali Salvatore del foro di Gerace, il Cav. Pietro Mezzatesta, Podestà per i tre Comuni di Caraffa, S. Agata e Samo, il Cav. Barillari Podestà di Bianco, il Dottor Giuseppe Salvadori, il Cav. Giulio Mezzatesta, il Dottor Giuseppe Gemelli, il Sign. Pietro Fragomeni, Podestà di Antonimina, l’Avv. Girolamo Spagnolo, il cui nome ricorda le tre giovinezze immolatesi alla Patria, il Capitano Sig. Rocco Mezzatesta, valoroso mutilato di guerra, il Ten Scuncia, il Ten. Iofrida Rocco, decurione della Milizia di Caraffa, il Sign. Borgia Francesco, il Dottor Giuseppe Scordo, l’Avv. Cauvolo di Ferruzano e parecchi altri di cui ci sfugge il nome.
Aderirono l’egregio Avv. Stefano Stranges, Giudice del Mandamento di Bianco ed il Dottor Barletta, Segretario Politico del Fascio di Careri. Il servizio per l’ordine pubblico fu andato alla cura intelligente ed enegica del Ten. Dei RR. CC. Sig. Meoli Camillo, della Tenenza di Bianco, e fu molto bene designato dal Brigadiere Sig. Cucci Francesco e dalla Milizia Nazionale.
Fin dalle prime ore del pomeriggio tutte le camice nere, intervenute per l’occasione si sparsero a gruppi nelle principali vie del paese cantando “Giovinezza” ed altri inni patriottico mentre il popolo le acclamava festante ed entusiasta dalle porte e dalle finestre imbandierate. Dappertutto appariva manifesta la solennità della ricorrenza, dappertutto si notava una comunione ed un affratellamento commovente di uomini, di donne e di fanciulli della stessa fede.
Alle ore 15 poi, per il ricevimento delle Autorità, si formò un corteo imponentissimo con in testa le scuole comunali, i Balilla, gli Avanguardisti e la banda musicale.
In questo solitario e romantico paese della Calabria, il quale diede il suo bel contributo di eroi per la grandezza della Patria, nessun corteo ebbe mai tanta grandiosa magnificenza; le anime rudi e buone di questi umili lavoratori della terra ne gustano ancora l’affascinante bellezza.
L’arrivo delle autorità suscitò un entusiasmo indimenticabile. Al saluto romano seguì un ovazione così delirante come soltanto le camice nere di Benito Mussolini sanno fare oggi nelle loro marce trionfali. E Dante Bottini – il battagliero e intrepido campione del Fascismo che consacra all’amore per la Patria il suo diuturno e faticoso lavoro – fu condotto in trionfo al suono dell’inno reale e di “Giovinezza” fino alla Piazza S. Rocco ove questo Fascio aveva fatto costruire una tribuna molto semplice ma abbastanza artistica e significativa.
E la cerimonia ebbe luogo in modo solenne di fronte ad una folla entusiasta e commossa. Il Rv. Arc. Ernesto Gliozzi, dopo  la benedizione del Gagliardetto, pronunziò un discorso politico patriottico che riscosse applausi fragorosi e generali congratulazioni.
Parlò quindi il Podestà del Comune Sig. Francesco Sergio, anima intrepida di combattente più volte decorato e fregiato di medaglia di argento per i suoi atti di coraggio ed eroismo, e con parola facile e vibrante di fede, quale fascista della prima ora portò il saluto della cittadinanza alle Autorità ed ai Fasci che vollero intervenire alla cerimonia ed inneggiò in fine alla salute del Re e del Duce per la grandezza d’Italia.
Al discorso del Podestà seguì quello del Segretario politico di Casignagna Sig. Micchia Domenico, il quale dopo aver rivolto un ringraziamento ed un saluto fervido e commosso alle Autorità, ai Fasci, alla Milizia e all’Arma Benemerita invitò le camice nere ad inneggiare alla salute del Re e del Duce per l’avvenire glorioso dell’Italia fascista.
Parlarono quindi molto applauditi l’Avv. Scali come oratore ufficiale di questa Sezione, l’on Bennati, il Dottor Naim Pasquale, il Sig. Francesco Borgia, Segretario Comunale di S. Agata il quale fu molto festeggiato per le sue ben note qualità d’improvvisatore di rime ed il Balilla decenne, Ciccillo Naim il quale seppe con molta disinvoltura declamare alcune brevi quartine scritte per l’occasione e che ci piace portare.
Eccole:
Gagliardetto, Gagliardetto
Fiamma ardente del mio cuore,
tu il mio sogno prediletto
sei sempre, sei l’amore.

Sei l’amore che consola,
che m’inebria di dolcezza;
sei la fede, unica e sola
che conquide, che accarezza.

Dolce fiamma dolce speme
Della Patria rinnovata,
tu mi guidi sull’estreme
vette eccelse, immacolata.

Pura fonte, pura luce
Salve a te cui il Fato arride,
salve ogn’ora al sommo Duce
che alla gran Patria sorride.

Chiuse infine la cerimonia il discorso del Comm. Dante Boattini. Egli svolse in sintesi chiara ed eloquente tutta la opera grandiosa del Fascismo dalla Rivoluzione ad oggi e con parola persuasiva ed affascinante seppe strappare all’uditorio fremiti di commozione ed un interminabile scroscio di applausi quando, magnificando il lavoro del Duce, auspicò al più grande avvenire d’Italia.
Il Comm. Boattini al termine del suo discorso fu fatto segno ad una imponentissima dimostrazione di affetto non solo da parte delle camice nere, ma anche da parte dell’immensa folla che assistette alla cerimonia. Ci è grato riferire a proposito questo episodio degno di nota: due popolane, staccatesi dal corteo, riuscirono a raggiungerlo mentr’egli scendeva dalla tribuna ed offrendogli due mazzi di fiori selvatici, vollero baciarlo in atto di ammirazione. Il Comm. Boattini ricambiò loro il bacio ricevuto e, vivamente commosso, ringraziò e per la manifestazione di simpatia ed affetto.
Quindi accompagnato dal’On. Bennati, dal Sottoprefetto e dalle altre Autorità, si recò al Municipio e alla sede del Fascio ove fu servito un Vermouth alle rappresentanze dei Fasci e a tarda ora proseguì in automobile verso la vicina Caraffa dove fu ospite gradito per pochi minuti del Cav. Pietro Mezzatesta, operoso ed intelligente Segretario politico di quel Fascio, nonché Podestà del Comune.
La giornata del 10 Ottobre rimane indimenticabile perché segna una pagina gloriosa ed epica della storia patriottica di queste popolazioni.
CORRIERE FASCISTA DI CALABRIA 21 ottobre 1926

mercoledì 21 giugno 2017

Corrispondente X (Reg. King Vidor - 1940)


Napoli 24 giugno 1917
R.mo Amico
   Nel numero di domani, il “Guelfo-Indipendenza” pubblicherà la sua corrispondenza da San Luca.
   Son dolente di non poterla accontentare per la pubblicazione se’ sui versi. Ella ben sa che il giornale non ha che una sola colonna dove poter accogliere qualche poesia: quella dei mosconi, la quale deve servire per tutto ciò che non fa parte della politica. Lo spazio riserbato ai versi è molto ristretto: appena, appena qualche sonetto, per quattro o cinque quartine, una ventina di righe al massimo. Come posso pubblicare i suoi 68 versi? – Avrei volentieri fatto una eccezione per i suoi che sono bellissimi, ma ne avrei avuto rimprovero da altri abbonati e collaboratori, ai quali ho dovuto respingere le loro poesie. Speriamo che aumentando il numero degli abbonati – ed in questo fido sul concorso di tutti gli affezionati alla santa causa della Religione e del Dritto possa questo giornale pubblicarsi almeno due volte la settimana ed allora vi potrà essere maggiore spazio per la parte letteraria ed io sarò in grado di contentare gli abbonati.
   Se mi manderà dei sonetti o delle brevi poesie, di venti, ventiquattro versi al più, glieli pubblicherò volentieri.
   E potrà fare, se vuole, ancora un’altra cosa. Scriva una corrispondenza riguardante la inaugurazione del telegrafo al santuario di Polsi e dica che Lei ha composto, per l’occasione, dei versi, dei quali riporteremo le ultime quattro quartine che sono veramente sublimi.
Sin qui posso servirla.
   Le ritorno la poesia con i francobolli.
   La saluto e mi creda
Dev.mo Servo
Nicola Montalbo

Nota
L'Amico a cui era indirizzata la lettera (ora giusti cento anni),corrispondente da San Luca, era lo zio Ernesto il vecchio.
   

Oggetti smarriti (reg. Giuseppe Bertolucci- 1979)


Municipio di PLATI’

 Deliberazione del Commissario Prefettizio

N. 9.

  OGGETTO.
Nomina del Cardinale Giustini a protettore del Santuario di Polsi.

   L’anno 1917 il giorno 24 del mese di marzo nell’ufficio Municipale di Platì.
   Il Commissario Prefettizio Sig. Rag. Domenico Aricò, assistito dal sottoscritto Segretario Comunale.
   Considerato che con recente disposizione Sua Santità Benedetto XV si è benignata nominare l’E.mo Cardinale Filippo Giustini, decoro e lustro della chiesa cattolica per le sue eccelse doti di virtù e sapere, a protettore del celebre santuario di Polsi, sito nella storica valle del nostro gagliardo Appennino;  
   Considerato che tale nomina riesce di sommo gradimento alle popolazioni della Calalria tutta e particolarmente ai cittadini di questo paese, che ha il vanto di aver dato i natali all’Egregio superiore sig Mittiga Giosafatto che con tanta abnegazione regge le  sorti del Santuario famoso, il quale con la sua operosità costante e zelo indefesso è rinato a novella vita ;
   Considerato che il detto santuario per la sua posizione topografica, seguendo sue remote tradizioni è da considerarsi anche come asilo sicuro per i viandanti che attraversano in ogni tempo l’aspro massiccio dell’Aspromonte;
   Interpretando i sentimenti di questa laboriosa e pia popolazione

DELIBERA

   Umiliare a Sua Santità Benetetto XV i voti più fervidi di ringraziamento per la speciale predilezione usata al celebre santuario.
    Inviare al degnissimo Cardinale Giustini l’augurio più sentito e riverente, nella piena fiducia che il santuario di Polsi si avvii verso un più fulgido avvenire mediante l'opera Sua illuminata e dotta.

                                         Il Commissario - firmato: ARICO’
                                           Il Segretario - firmato:  PORTOLESI

   Il sottoscritto Segretario Comunale certifica che la suestesa deliberazione venne pubblicata all’albo Pretorio del Comune nel giorno festivo 25 marzo 1917 senza seguito di opposizioni.

 Il Segretario - firmato:  PORTOLESI

   Platì 13 Aprile 1917

Il Segretario - firmato:  PORTOLESI

V. Il Commissario: ARICO’




lunedì 19 giugno 2017

Ricorda il mio nome



-Papalia Michele(17.8.1933/330-96) di Giuseppe e Barbaro Serafina di Francesco zumpanu.
-Musitano Francesco(17.8.1933/331-97) di Francesco turripirara e Mezzatesta Caterina di Giuseppe.
-Barbaro Giuseppe(20.8.1933/332-99) di Rocco zumpano e Barbaro Elisabetta di Antonio micciunarda.
-Zappia Caterina(27,8,1933/333-102) di Giuseppe Salvatore cagnolaru e Pangallo Anna di Francesco.
-Catanzariti Pasquale(27.8.1933/334-103) di Domenico gajìna e Calabria Caterina di Antonio piscilongu.
-Pangallo Anna(3.9.1933/334/334-104) di Pasquale batazzu e Sergi Elisabetta di Antonio tirìji.
-Catanzariti Maria(9.9.1933/335-105) di Rosario paja eTrimboli Maria di Domenico purvararu.
-Laria Rosario(21.9.1933/336-107) di Saverio e Catanzariti Maria di Giuseppe celestino.
-Catanzariti Maria Grazia(23.9.1933/337-109) di Pasquale e Ielasi Rosa di Giuseppe ingegnera.
-Mittiga Maria(24.9.1933/338-111) di Antonio savarè e Tripepi Eugenia di Rocco.
-Perre Anna(26.9.1933/339-113) di Antonio santallino e Catanzariti Giuseppa.
-Demarco Francesca(27.9.1933/339.114) di Pasquale e Carbone Teresa di Saverio rranco.
-Virgara Pasquale(2.10.1933/340-115) di Antonio monaco e Trimboli Maria.
-Ruffo Antonio(2.10.1933/340-116) di Domenico e Catanzariti Giuseppa di Antonio 'mpastagrìa.
-Trimboli Francesco(8.10.1933/431-118) di Domenico vajaneja e Ielasi Domenica di Giuseppe.
-Trimboli Pasquale(23.10.1933/344-123) di Francesco judici e Zappia Giuseppa di Francesco.
-Demarco Antonio(28.10.1933/344-124) di Rocco scunchiudutu e Schimizzi Rosa di Rocco.
-Catanzariti Saverio(29.10.1933/345-125) di Giuseppe lìmina  e Oliva Domenica di Saverio.
-Miceli Maria(11.11.1933/346-127) di Giuseppe sordateju e Trimboli Francesca di Francesco judici.
-Stalteri Saverio(12.11.1933/346-128) di Antonio furnara e Perre Maria di Fr.
-Romeo Giuseppe Antonio(19.11.1933/347-129) di Paolo e Perri Caterina di Giuseppe ciucia.
-Catanzariti Giuseppe(11.8.1933/347-130) di Giuseppe paja e Creazzo Catena di Luigi.
-Trimboli Pasquale(30.11.1933/349-133) di Saverio ssicìa e Perre Maria Annunziata di Saverio.
-Virgara Domenico(19.12.1933/350-135) di Francesco Pietro guardanterra e Ferraro Anna di Rocco.
-Virgara Rosa(1.1.1934/351-1) di Saverio cannuneri e Campiti Fr.sca di Ant.
-Catanzariti Cristina(29.11.1930/353-4) di Giuseppe paja e Creazzo Caterina di Luigi.
-Catanzariti Anna(6.1.1934/353-5 )di Giuseppe paja e Creazzo Caterina di Luigi.
-Portolesi Elisabetta(6.1.1934/354-6) di Francesco e Sergi Rosa di Giuseppe bellumassaru.
-Carbone Rocco(6.1.1934/355-8) di Domenico Giov. e Portolesi Teresa Francesca di Giuseppe nnicchiaricu.
Portolesi Francesca(6.1.1934/355-9) di Francesco Antonio strascinatu e Cusenza Maria Francesca di Saverio felicina.
-Violi Rachele(30.9.1933/356-11) di Giuseppe e Virgara Domenica di Francesco zoccula.
-Sergi Giuseppa(13.1.1934/358.14) di Rocco filomenaru e Calabria Francesca di Antonio tizzuni.
-Calabria Benigna Elisabetta(14.1.1934/358-15) di Antonio e Catanzariti Maria di Francesco 'mpastagrìa.
-Sergi Natale Saslvatore(28.1.1934/359-16) di Rosario e Carbone Caterina di Rocco surdineju.
-Violi Rachele(28.1.1934/359-17) di Giuseppe e Carbone Maria Rosa di Rosario crupeja.
-Romeo Paolo Giuseppe(28.1.1934/360-18) di Francesco e Romeo Caterina di Giuseppe mburcanu.
-Tropeano Antonio(8.2.1934/360-19) di Antonio nasuni e Romeo Maria di Francesco.

Siamo ancora al XVI° Volume dei Battezzati

domenica 18 giugno 2017

Storia di erbe fluttuanti (reg. Yasujiro Ozu - 1934)


Michele Papalia
6 agosto 1933 - 12 giugno 2017

La storia di un paese non viene curata solo per merito /a causa di personaggi, e fatti a loro legati, più o meno illustri, nella cui fama sono innalzati col contributo del loro tangibile operato. Va riscritta col versamento di persone che stanno ristretti nella loro ombra, a volte squarciata da una luce abbagliante, incandescente, per volere del destino, visto dal livello basolato della terra, come in un film di Yasujiro Ozu, cui il titolo d’apertura rimanda.  A questi ultimi apparteneva don Michele Papalia, arcaico Omero, biblico patriarca, saggio analfabeta vissuto in terra di Platì.  A lui e a quanti nell’operosa ombra vivono, questo umile omaggio.

lunedì 12 giugno 2017

Le ricette della signora Toku (reg. Naomi Kuwase - 2015)

 ovvero: Giurame, la pescheria





Nello sforzo di ritrovare odori e sapori, chiamateli food, della zia Amalia e della mamma, ecco qualcosa che ha fatto soffrire, soffriggere: gghiotta di pesce stocco e pesce spada dello Stretto. L’olio l’ho fatto io e così pure: aglio, cipolla, pomodori, olive, basilico alla citronella. L’acqua è dell’acquaVillari presso Giampilieri, il sale proviene dal trapanese.
Il pesce spada (una femmina) era sulla feluca dei fratelli Maressa di Mili Marina, Sostene all’amo, Pippo al banco.
Le pesche Busà, made in Giurame.
Il titolo originale del film è  あん An ovvero Pasta di fagioli dolce.
e nelle orecchie 

domenica 11 giugno 2017

In nome della patria (reg. Vsevolod Pudovkin, Dimitri Vasilev - 1943)


Da GERACE Superiore

Ad iniziativa del delegato della Croce Rossa, Giacomo Tassoni Oliva, fu tenuta in questa nostra città, in una sala del palazzo Episcopale, una serata a beneficio della Croce Rossa. Il Tassoni fu coadiuvato dai sigg. Gaetano Muscolo e Saverio Marullo. Alla bella festa intervenne la più eletta ed intellettuale cittadinanza, alla quale si unirono varie famiglie accorse dal vicino capoluogo.
Vario e scelto il programma musicale diretto ed eseguito con geniale interpretazione dal maestro Angelo Cangemi.
Una delicata e squisita scena drammatica “Sotto la tenda” del nostro amico Giacomo Tassoni Oliva fu eseguita con sentimento e viva interpretazione dai giovani Alfarone, Libri, Frascà. Il breve bozzetto dipinse al vivo un sublime episodio di amore fraterno.
L’eletto pubblico applaudì vivamente l’emozionante lavoro drammatico del giovane Tassoni. La serata fu chiusa da una splendida conferenza di Mons. Ettore Migliaccio “La donna nella storia e nell’ora che volge”. Il conferenziere preludiò con una nota patriottica rileggendo i tratti principali del comunicato Diaz annunziando la nostra vittoria sul Piave contro il secolare nemico. Alle parole di Mons. Migliaccio seguì un subisso di applausi. Belle e buone parole di chiusura disse il nostro vescovo Mons. Del Rio e la festa finì con gl’inni patriottici nazionali.


L’ALBA PERIODICO SETTIMANALE POLITICO AMMINISTRATIVO Reggio Calabria 6 luglio 1918, Anno VI - Num. 27

giovedì 8 giugno 2017

India (reg. Roberto Rossellini - 1959)


                                                                            Plati, 20 febbraio 1966

                                                Eccellenza Reverendissima,
                                                                                            la campagna di solidarietà
lanciata dal S. Padre Paolo VI in favore delle popolazioni indiane, colpite da una terribile carestia, ha destato in tutti i cuori generosa gara di aiuti materiali e morali.
Pensiamo di poterci rendere conto, più di tanti altri, delle gravi necessità di quel popolo, perché  abbiamo avuto occasione, nel 1965, di dirigere un corso di Educazione popolare presso questo Asilo, in cui si è trattato, in prevalenza, del grave problema della fame in India, vedendone le gravi cause remote, alle quali vediamo con dolorosa tristezza aggiungersi in quest'anno la siccità che riduce a nulla i già scarsi prodotti di quella terra.
E siamo convinti che, al di là del contributo di una contingente offerta, che può apportare un temporaneo rimedio alle tristi conseguenze del problema, ma non lo risolve affatto, occorre fare - nei limiti delle proprie possibilità - qualcosa di più.
E' per questo che in seno alla nostra famiglia È maturata l'idea di chiedere, tramite i buoni uffici dell'Ecc. V. Rev. ma, di poter accogliere ed ospitare una bambina indiana, dell'età di circa sette-otto anni, alla quale intendiamo dare sollievo nelle tristi necessità del presente ed assicurare un tranquillo avvenire.
Tale idea, che abbiamo avuto non appena ascoltato l'appello del S. Padre e del Presidente della Repubblica, è andata vieppiù maturando coll'esempio di tanti altri generosi che chiedono di poter fare altrettanto. Siamo certi che l 'Ecc. V, Rev. ma farà pervenire alle Autorità competenti ed ai benemeriti Missionari Salesiani, Suoi confratelli, in India, il nostro vivo desiderio e ci aiuterà a realizzarlo.
Aggiungiamo alla nostra precedente offerta, fatta tramite la Scuola Media di Platì, la presente, e nel ringraziarLa, con devota venerazione ed ossequio ci professiamo
dell'Ecc. V. Il. ma e Rev. ma dev. mi in G. C.
(Sac. Francesco Gliozzi)
(Can. Ernesto Glíozzi)