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martedì 27 giugno 2017

Una giornata particolare (reg. Ettore Scola - 1977)



                                           DA CASIGNANA
                 Solenne inaugurazione del Gagliardetto

Questo Fascio di Combattimento, risorto a nuova vita mercé l’opera epuratrice e ricostruttrice del Comm. Boattini – il reggitore sapiente ed insuperabile delle sorti del Fascismo nella nostra Provincia . volle celebrare domenica, 10 corr., il battesimo del suo gagliardetto di cui fu madrina prescelta la vezzosa fanciulla Maria Naim, figliuola amatissima del Dottor Pasquale, medico condotto del Comune.
La cerimonia si svolse sotto un bel sole autunnale in un’atmosfera satura di entusiastica fede patriottica ed ebbe un carattere di eccezionale solennità per l’intervento personale del Comm. Boattini, dell’On. Bennati e del Cav. Oddone Sottoprefetto di Gerace.
Assistettero alla cerimonia coi singoli Gagliardetti le rappresentanze dei Fasci di Bianco, Bovalino, Brancaleone, Ardore, Ferruzzano, Caraffa e Samo in numero di circa centocinquanta camice nere e molte altre personalità fasciste e politiche, fra le quali, oltre del Podestà di questo Comune, Sig. Francesco Sergio, notammo: il Barone Del Balzo Squillaciotti, l’Avv. Scali Salvatore del foro di Gerace, il Cav. Pietro Mezzatesta, Podestà per i tre Comuni di Caraffa, S. Agata e Samo, il Cav. Barillari Podestà di Bianco, il Dottor Giuseppe Salvadori, il Cav. Giulio Mezzatesta, il Dottor Giuseppe Gemelli, il Sign. Pietro Fragomeni, Podestà di Antonimina, l’Avv. Girolamo Spagnolo, il cui nome ricorda le tre giovinezze immolatesi alla Patria, il Capitano Sig. Rocco Mezzatesta, valoroso mutilato di guerra, il Ten Scuncia, il Ten. Iofrida Rocco, decurione della Milizia di Caraffa, il Sign. Borgia Francesco, il Dottor Giuseppe Scordo, l’Avv. Cauvolo di Ferruzano e parecchi altri di cui ci sfugge il nome.
Aderirono l’egregio Avv. Stefano Stranges, Giudice del Mandamento di Bianco ed il Dottor Barletta, Segretario Politico del Fascio di Careri. Il servizio per l’ordine pubblico fu andato alla cura intelligente ed enegica del Ten. Dei RR. CC. Sig. Meoli Camillo, della Tenenza di Bianco, e fu molto bene designato dal Brigadiere Sig. Cucci Francesco e dalla Milizia Nazionale.
Fin dalle prime ore del pomeriggio tutte le camice nere, intervenute per l’occasione si sparsero a gruppi nelle principali vie del paese cantando “Giovinezza” ed altri inni patriottico mentre il popolo le acclamava festante ed entusiasta dalle porte e dalle finestre imbandierate. Dappertutto appariva manifesta la solennità della ricorrenza, dappertutto si notava una comunione ed un affratellamento commovente di uomini, di donne e di fanciulli della stessa fede.
Alle ore 15 poi, per il ricevimento delle Autorità, si formò un corteo imponentissimo con in testa le scuole comunali, i Balilla, gli Avanguardisti e la banda musicale.
In questo solitario e romantico paese della Calabria, il quale diede il suo bel contributo di eroi per la grandezza della Patria, nessun corteo ebbe mai tanta grandiosa magnificenza; le anime rudi e buone di questi umili lavoratori della terra ne gustano ancora l’affascinante bellezza.
L’arrivo delle autorità suscitò un entusiasmo indimenticabile. Al saluto romano seguì un ovazione così delirante come soltanto le camice nere di Benito Mussolini sanno fare oggi nelle loro marce trionfali. E Dante Bottini – il battagliero e intrepido campione del Fascismo che consacra all’amore per la Patria il suo diuturno e faticoso lavoro – fu condotto in trionfo al suono dell’inno reale e di “Giovinezza” fino alla Piazza S. Rocco ove questo Fascio aveva fatto costruire una tribuna molto semplice ma abbastanza artistica e significativa.
E la cerimonia ebbe luogo in modo solenne di fronte ad una folla entusiasta e commossa. Il Rv. Arc. Ernesto Gliozzi, dopo  la benedizione del Gagliardetto, pronunziò un discorso politico patriottico che riscosse applausi fragorosi e generali congratulazioni.
Parlò quindi il Podestà del Comune Sig. Francesco Sergio, anima intrepida di combattente più volte decorato e fregiato di medaglia di argento per i suoi atti di coraggio ed eroismo, e con parola facile e vibrante di fede, quale fascista della prima ora portò il saluto della cittadinanza alle Autorità ed ai Fasci che vollero intervenire alla cerimonia ed inneggiò in fine alla salute del Re e del Duce per la grandezza d’Italia.
Al discorso del Podestà seguì quello del Segretario politico di Casignagna Sig. Micchia Domenico, il quale dopo aver rivolto un ringraziamento ed un saluto fervido e commosso alle Autorità, ai Fasci, alla Milizia e all’Arma Benemerita invitò le camice nere ad inneggiare alla salute del Re e del Duce per l’avvenire glorioso dell’Italia fascista.
Parlarono quindi molto applauditi l’Avv. Scali come oratore ufficiale di questa Sezione, l’on Bennati, il Dottor Naim Pasquale, il Sig. Francesco Borgia, Segretario Comunale di S. Agata il quale fu molto festeggiato per le sue ben note qualità d’improvvisatore di rime ed il Balilla decenne, Ciccillo Naim il quale seppe con molta disinvoltura declamare alcune brevi quartine scritte per l’occasione e che ci piace portare.
Eccole:
Gagliardetto, Gagliardetto
Fiamma ardente del mio cuore,
tu il mio sogno prediletto
sei sempre, sei l’amore.

Sei l’amore che consola,
che m’inebria di dolcezza;
sei la fede, unica e sola
che conquide, che accarezza.

Dolce fiamma dolce speme
Della Patria rinnovata,
tu mi guidi sull’estreme
vette eccelse, immacolata.

Pura fonte, pura luce
Salve a te cui il Fato arride,
salve ogn’ora al sommo Duce
che alla gran Patria sorride.

Chiuse infine la cerimonia il discorso del Comm. Dante Boattini. Egli svolse in sintesi chiara ed eloquente tutta la opera grandiosa del Fascismo dalla Rivoluzione ad oggi e con parola persuasiva ed affascinante seppe strappare all’uditorio fremiti di commozione ed un interminabile scroscio di applausi quando, magnificando il lavoro del Duce, auspicò al più grande avvenire d’Italia.
Il Comm. Boattini al termine del suo discorso fu fatto segno ad una imponentissima dimostrazione di affetto non solo da parte delle camice nere, ma anche da parte dell’immensa folla che assistette alla cerimonia. Ci è grato riferire a proposito questo episodio degno di nota: due popolane, staccatesi dal corteo, riuscirono a raggiungerlo mentr’egli scendeva dalla tribuna ed offrendogli due mazzi di fiori selvatici, vollero baciarlo in atto di ammirazione. Il Comm. Boattini ricambiò loro il bacio ricevuto e, vivamente commosso, ringraziò e per la manifestazione di simpatia ed affetto.
Quindi accompagnato dal’On. Bennati, dal Sottoprefetto e dalle altre Autorità, si recò al Municipio e alla sede del Fascio ove fu servito un Vermouth alle rappresentanze dei Fasci e a tarda ora proseguì in automobile verso la vicina Caraffa dove fu ospite gradito per pochi minuti del Cav. Pietro Mezzatesta, operoso ed intelligente Segretario politico di quel Fascio, nonché Podestà del Comune.
La giornata del 10 Ottobre rimane indimenticabile perché segna una pagina gloriosa ed epica della storia patriottica di queste popolazioni.
CORRIERE FASCISTA DI CALABRIA 21 ottobre 1926

mercoledì 21 giugno 2017

Corrispondente X (Reg. King Vidor - 1940)


Napoli 24 giugno 1917
R.mo Amico
   Nel numero di domani, il “Guelfo-Indipendenza” pubblicherà la sua corrispondenza da San Luca.
   Son dolente di non poterla accontentare per la pubblicazione se’ sui versi. Ella ben sa che il giornale non ha che una sola colonna dove poter accogliere qualche poesia: quella dei mosconi, la quale deve servire per tutto ciò che non fa parte della politica. Lo spazio riserbato ai versi è molto ristretto: appena, appena qualche sonetto, per quattro o cinque quartine, una ventina di righe al massimo. Come posso pubblicare i suoi 68 versi? – Avrei volentieri fatto una eccezione per i suoi che sono bellissimi, ma ne avrei avuto rimprovero da altri abbonati e collaboratori, ai quali ho dovuto respingere le loro poesie. Speriamo che aumentando il numero degli abbonati – ed in questo fido sul concorso di tutti gli affezionati alla santa causa della Religione e del Dritto possa questo giornale pubblicarsi almeno due volte la settimana ed allora vi potrà essere maggiore spazio per la parte letteraria ed io sarò in grado di contentare gli abbonati.
   Se mi manderà dei sonetti o delle brevi poesie, di venti, ventiquattro versi al più, glieli pubblicherò volentieri.
   E potrà fare, se vuole, ancora un’altra cosa. Scriva una corrispondenza riguardante la inaugurazione del telegrafo al santuario di Polsi e dica che Lei ha composto, per l’occasione, dei versi, dei quali riporteremo le ultime quattro quartine che sono veramente sublimi.
Sin qui posso servirla.
   Le ritorno la poesia con i francobolli.
   La saluto e mi creda
Dev.mo Servo
Nicola Montalbo

Nota
L'Amico a cui era indirizzata la lettera (ora giusti cento anni),corrispondente da San Luca, era lo zio Ernesto il vecchio.
   

Oggetti smarriti (reg. Giuseppe Bertolucci- 1979)


Municipio di PLATI’

 Deliberazione del Commissario Prefettizio

N. 9.

  OGGETTO.
Nomina del Cardinale Giustini a protettore del Santuario di Polsi.

   L’anno 1917 il giorno 24 del mese di marzo nell’ufficio Municipale di Platì.
   Il Commissario Prefettizio Sig. Rag. Domenico Aricò, assistito dal sottoscritto Segretario Comunale.
   Considerato che con recente disposizione Sua Santità Benedetto XV si è benignata nominare l’E.mo Cardinale Filippo Giustini, decoro e lustro della chiesa cattolica per le sue eccelse doti di virtù e sapere, a protettore del celebre santuario di Polsi, sito nella storica valle del nostro gagliardo Appennino;  
   Considerato che tale nomina riesce di sommo gradimento alle popolazioni della Calalria tutta e particolarmente ai cittadini di questo paese, che ha il vanto di aver dato i natali all’Egregio superiore sig Mittiga Giosafatto che con tanta abnegazione regge le  sorti del Santuario famoso, il quale con la sua operosità costante e zelo indefesso è rinato a novella vita ;
   Considerato che il detto santuario per la sua posizione topografica, seguendo sue remote tradizioni è da considerarsi anche come asilo sicuro per i viandanti che attraversano in ogni tempo l’aspro massiccio dell’Aspromonte;
   Interpretando i sentimenti di questa laboriosa e pia popolazione

DELIBERA

   Umiliare a Sua Santità Benetetto XV i voti più fervidi di ringraziamento per la speciale predilezione usata al celebre santuario.
    Inviare al degnissimo Cardinale Giustini l’augurio più sentito e riverente, nella piena fiducia che il santuario di Polsi si avvii verso un più fulgido avvenire mediante l'opera Sua illuminata e dotta.

                                         Il Commissario - firmato: ARICO’
                                           Il Segretario - firmato:  PORTOLESI

   Il sottoscritto Segretario Comunale certifica che la suestesa deliberazione venne pubblicata all’albo Pretorio del Comune nel giorno festivo 25 marzo 1917 senza seguito di opposizioni.

 Il Segretario - firmato:  PORTOLESI

   Platì 13 Aprile 1917

Il Segretario - firmato:  PORTOLESI

V. Il Commissario: ARICO’




lunedì 19 giugno 2017

Ricorda il mio nome



-Papalia Michele(17.8.1933/330-96) di Giuseppe e Barbaro Serafina di Francesco zumpanu.
-Musitano Francesco(17.8.1933/331-97) di Francesco turripirara e Mezzatesta Caterina di Giuseppe.
-Barbaro Giuseppe(20.8.1933/332-99) di Rocco zumpano e Barbaro Elisabetta di Antonio micciunarda.
-Zappia Caterina(27,8,1933/333-102) di Giuseppe Salvatore cagnolaru e Pangallo Anna di Francesco.
-Catanzariti Pasquale(27.8.1933/334-103) di Domenico gajìna e Calabria Caterina di Antonio piscilongu.
-Pangallo Anna(3.9.1933/334/334-104) di Pasquale batazzu e Sergi Elisabetta di Antonio tirìji.
-Catanzariti Maria(9.9.1933/335-105) di Rosario paja eTrimboli Maria di Domenico purvararu.
-Laria Rosario(21.9.1933/336-107) di Saverio e Catanzariti Maria di Giuseppe celestino.
-Catanzariti Maria Grazia(23.9.1933/337-109) di Pasquale e Ielasi Rosa di Giuseppe ingegnera.
-Mittiga Maria(24.9.1933/338-111) di Antonio savarè e Tripepi Eugenia di Rocco.
-Perre Anna(26.9.1933/339-113) di Antonio santallino e Catanzariti Giuseppa.
-Demarco Francesca(27.9.1933/339.114) di Pasquale e Carbone Teresa di Saverio rranco.
-Virgara Pasquale(2.10.1933/340-115) di Antonio monaco e Trimboli Maria.
-Ruffo Antonio(2.10.1933/340-116) di Domenico e Catanzariti Giuseppa di Antonio 'mpastagrìa.
-Trimboli Francesco(8.10.1933/431-118) di Domenico vajaneja e Ielasi Domenica di Giuseppe.
-Trimboli Pasquale(23.10.1933/344-123) di Francesco judici e Zappia Giuseppa di Francesco.
-Demarco Antonio(28.10.1933/344-124) di Rocco scunchiudutu e Schimizzi Rosa di Rocco.
-Catanzariti Saverio(29.10.1933/345-125) di Giuseppe lìmina  e Oliva Domenica di Saverio.
-Miceli Maria(11.11.1933/346-127) di Giuseppe sordateju e Trimboli Francesca di Francesco judici.
-Stalteri Saverio(12.11.1933/346-128) di Antonio furnara e Perre Maria di Fr.
-Romeo Giuseppe Antonio(19.11.1933/347-129) di Paolo e Perri Caterina di Giuseppe ciucia.
-Catanzariti Giuseppe(11.8.1933/347-130) di Giuseppe paja e Creazzo Catena di Luigi.
-Trimboli Pasquale(30.11.1933/349-133) di Saverio ssicìa e Perre Maria Annunziata di Saverio.
-Virgara Domenico(19.12.1933/350-135) di Francesco Pietro guardanterra e Ferraro Anna di Rocco.
-Virgara Rosa(1.1.1934/351-1) di Saverio cannuneri e Campiti Fr.sca di Ant.
-Catanzariti Cristina(29.11.1930/353-4) di Giuseppe paja e Creazzo Caterina di Luigi.
-Catanzariti Anna(6.1.1934/353-5 )di Giuseppe paja e Creazzo Caterina di Luigi.
-Portolesi Elisabetta(6.1.1934/354-6) di Francesco e Sergi Rosa di Giuseppe bellumassaru.
-Carbone Rocco(6.1.1934/355-8) di Domenico Giov. e Portolesi Teresa Francesca di Giuseppe nnicchiaricu.
Portolesi Francesca(6.1.1934/355-9) di Francesco Antonio strascinatu e Cusenza Maria Francesca di Saverio felicina.
-Violi Rachele(30.9.1933/356-11) di Giuseppe e Virgara Domenica di Francesco zoccula.
-Sergi Giuseppa(13.1.1934/358.14) di Rocco filomenaru e Calabria Francesca di Antonio tizzuni.
-Calabria Benigna Elisabetta(14.1.1934/358-15) di Antonio e Catanzariti Maria di Francesco 'mpastagrìa.
-Sergi Natale Saslvatore(28.1.1934/359-16) di Rosario e Carbone Caterina di Rocco surdineju.
-Violi Rachele(28.1.1934/359-17) di Giuseppe e Carbone Maria Rosa di Rosario crupeja.
-Romeo Paolo Giuseppe(28.1.1934/360-18) di Francesco e Romeo Caterina di Giuseppe mburcanu.
-Tropeano Antonio(8.2.1934/360-19) di Antonio nasuni e Romeo Maria di Francesco.

Siamo ancora al XVI° Volume dei Battezzati

domenica 18 giugno 2017

Storia di erbe fluttuanti (reg. Yasujiro Ozu - 1934)


Michele Papalia
6 agosto 1933 - 12 giugno 2017

La storia di un paese non viene curata solo per merito /a causa di personaggi, e fatti a loro legati, più o meno illustri, nella cui fama sono innalzati col contributo del loro tangibile operato. Va riscritta col versamento di persone che stanno ristretti nella loro ombra, a volte squarciata da una luce abbagliante, incandescente, per volere del destino, visto dal livello basolato della terra, come in un film di Yasujiro Ozu, cui il titolo d’apertura rimanda.  A questi ultimi apparteneva don Michele Papalia, arcaico Omero, biblico patriarca, saggio analfabeta vissuto in terra di Platì.  A lui e a quanti nell’operosa ombra vivono, questo umile omaggio.

lunedì 12 giugno 2017

Le ricette della signora Toku (reg. Naomi Kuwase - 2015)

 ovvero: Giurame, la pescheria





Nello sforzo di ritrovare odori e sapori, chiamateli food, della zia Amalia e della mamma, ecco qualcosa che ha fatto soffrire, soffriggere: gghiotta di pesce stocco e pesce spada dello Stretto. L’olio l’ho fatto io e così pure: aglio, cipolla, pomodori, olive, basilico alla citronella. L’acqua è dell’acquaVillari presso Giampilieri, il sale proviene dal trapanese.
Il pesce spada (una femmina) era sulla feluca dei fratelli Maressa di Mili Marina, Sostene all’amo, Pippo al banco.
Le pesche Busà, made in Giurame.
Il titolo originale del film è  あん An ovvero Pasta di fagioli dolce.
e nelle orecchie 

domenica 11 giugno 2017

In nome della patria (reg. Vsevolod Pudovkin, Dimitri Vasilev - 1943)


Da GERACE Superiore

Ad iniziativa del delegato della Croce Rossa, Giacomo Tassoni Oliva, fu tenuta in questa nostra città, in una sala del palazzo Episcopale, una serata a beneficio della Croce Rossa. Il Tassoni fu coadiuvato dai sigg. Gaetano Muscolo e Saverio Marullo. Alla bella festa intervenne la più eletta ed intellettuale cittadinanza, alla quale si unirono varie famiglie accorse dal vicino capoluogo.
Vario e scelto il programma musicale diretto ed eseguito con geniale interpretazione dal maestro Angelo Cangemi.
Una delicata e squisita scena drammatica “Sotto la tenda” del nostro amico Giacomo Tassoni Oliva fu eseguita con sentimento e viva interpretazione dai giovani Alfarone, Libri, Frascà. Il breve bozzetto dipinse al vivo un sublime episodio di amore fraterno.
L’eletto pubblico applaudì vivamente l’emozionante lavoro drammatico del giovane Tassoni. La serata fu chiusa da una splendida conferenza di Mons. Ettore Migliaccio “La donna nella storia e nell’ora che volge”. Il conferenziere preludiò con una nota patriottica rileggendo i tratti principali del comunicato Diaz annunziando la nostra vittoria sul Piave contro il secolare nemico. Alle parole di Mons. Migliaccio seguì un subisso di applausi. Belle e buone parole di chiusura disse il nostro vescovo Mons. Del Rio e la festa finì con gl’inni patriottici nazionali.


L’ALBA PERIODICO SETTIMANALE POLITICO AMMINISTRATIVO Reggio Calabria 6 luglio 1918, Anno VI - Num. 27

giovedì 8 giugno 2017

India (reg. Roberto Rossellini - 1959)


                                                                            Plati, 20 febbraio 1966

                                                Eccellenza Reverendissima,
                                                                                            la campagna di solidarietà
lanciata dal S. Padre Paolo VI in favore delle popolazioni indiane, colpite da una terribile carestia, ha destato in tutti i cuori generosa gara di aiuti materiali e morali.
Pensiamo di poterci rendere conto, più di tanti altri, delle gravi necessità di quel popolo, perché  abbiamo avuto occasione, nel 1965, di dirigere un corso di Educazione popolare presso questo Asilo, in cui si è trattato, in prevalenza, del grave problema della fame in India, vedendone le gravi cause remote, alle quali vediamo con dolorosa tristezza aggiungersi in quest'anno la siccità che riduce a nulla i già scarsi prodotti di quella terra.
E siamo convinti che, al di là del contributo di una contingente offerta, che può apportare un temporaneo rimedio alle tristi conseguenze del problema, ma non lo risolve affatto, occorre fare - nei limiti delle proprie possibilità - qualcosa di più.
E' per questo che in seno alla nostra famiglia È maturata l'idea di chiedere, tramite i buoni uffici dell'Ecc. V. Rev. ma, di poter accogliere ed ospitare una bambina indiana, dell'età di circa sette-otto anni, alla quale intendiamo dare sollievo nelle tristi necessità del presente ed assicurare un tranquillo avvenire.
Tale idea, che abbiamo avuto non appena ascoltato l'appello del S. Padre e del Presidente della Repubblica, è andata vieppiù maturando coll'esempio di tanti altri generosi che chiedono di poter fare altrettanto. Siamo certi che l 'Ecc. V, Rev. ma farà pervenire alle Autorità competenti ed ai benemeriti Missionari Salesiani, Suoi confratelli, in India, il nostro vivo desiderio e ci aiuterà a realizzarlo.
Aggiungiamo alla nostra precedente offerta, fatta tramite la Scuola Media di Platì, la presente, e nel ringraziarLa, con devota venerazione ed ossequio ci professiamo
dell'Ecc. V. Il. ma e Rev. ma dev. mi in G. C.
(Sac. Francesco Gliozzi)
(Can. Ernesto Glíozzi)




mercoledì 7 giugno 2017

Cronaca di una morte annunciata (reg. Francesco Rosi - 1987)


Pro Platì
Intendiamo sotto questa rubrica ed in diverse riprese esporre tutto quanto manca a questo paese che, perché segregato in montagna e privo di qualsiasi comunicazione, ha la sfortuna di essere trattato in modo differente di come son trattati gli altri paesi. E ciò facendo non é intenzione nostra di richiamare la attenzione delle autorità, in modo che per l’avvenire si occupino un poco di noi, ma per dimostrare alla
gente che noi cerchiamo cose indispensabili alla vita, cose,senza le quali la vita sarebbe per noi uguale
a quella che vien vissuta dalla gente più incivile e più dimenticata.
   Ed incominciamo con
Platì distrutto
Qualsiasi passeggiero sperduto chi sa come o un qualunque funzionario arrivi qui per qualche paio di
ore, si meraviglia nel vedere la posizione in cui si trova questo disgraziato paese. Già par arrivarci avrà sudato chi sa quante camicie ed avrà pericolato la vita almeno una dozzina volte sul dorso del mulo. La sua stanchezza però non basta per non renderlo sbigottito alla vista della stato in cui si trova l’abitato che gli si presenta dinnanzi. Non vi è una casa che possa dirsi abitabile ed inorridito quel forestiere dimanda dove la genie viva. E quando qualcuno gli risponde << là dentro» quel bravo uomo, anche se funzionario, impallidisce e compiange la miseria altrui.
E, cosa si é fatto per Platì dopo tanti disastri che ridussero un paese nello stato più misero che si possa
immaginare? Nulla o quasi nulla! ...
Il terremoto del 1894 distrusse Platì, gli altri terremoti fino al 905 aggravarono la distruzione di Platì, l’ultimo del 1908 ne completò la distruzione.
Piccola storia e di qualche riga ma è troppo dolorosa quando si pensi che dopo tanti disastri nessuno si occupò mai perché l’abitato almeno sia tale che la gente non debba da un giorno all’altro far la morte dei topi.
Dal 28 dicembre storico ad oggi nulla si fece per Platì tranne che si son costruiti un centinaio di baracche, perché fossero abitate da 100 famiglie. Come si viva in quella specie di abitazione.... provvisoria e malfatta e da dimandarlo alle persone che vi dimorano; mentre dimandiamo noi, e il resto della popolazione dove dovrebbe abitare? Nelle case certamente.... Nelle case crollanti col pericolo da non potervi uscire se non tratti fuori schiacciati per qualche eventuale disastro. E per le abitazioni definite, a quando si pensa?
l’Italia crede di aver risoluto il problema pei paesi colpiti del terremoto con certe leggi che, a leggerle, si crederebbe che i paesi distrutti divenissero fra un periodo di tempo villaggi ameni e città incantevoli. Può essere che sia così, ma se ogni paese è considerato come Platì io, ripeto, sicuro di non sbagliare, il detto che fu di altri: Le leggi son, ma chi pon mano ad elle?
Si parlò infatte di tante belle cose: di piano regolatore, di strade larghe 10 o 15 metri, di mutui per la
costruzione di edifizi, di piazze, di ampiamento di edifizi pubblici, di scuole ecc.... ma il piano regolatore
se ci sarà. Lo vedranno i posteri dei nostri posteri; le strade non potrebbero essere nello stato peggiore
in cui si trovano, i mutui non sono altro che turlupinature, almeno per quanto concerne gli abitati nostrani, e l’opera degli edifizi pubblici si limita alla compilazione di progetti.
Benedetta la professione dell’ ingegnere: ogni terremoto per essa significa ricchezza e per la povera
gente aumento di miseria.
Ma dissi tutto per quanto riguarda la distruzione di Platì? Non saprei dare una vera e piena descrizione dell’attuale posizione di questo paese: son delle cose che a dirle non si riesce ma che impressionano soltanto quando si vedono.
Quali i rimedi per si tanto male?
Io non li saprei certamente enumerare, soltanto ripeto che non solo si dovrebbe pensare a noi, ma che sarebbe dovere di chi sta in alto provvedere al cambiamento di questo stato di cose.
Ci pensino anche un pò l’Amministrazione ed il popolo di Platì: le leggi provvidenziali, approvate per
i paesi colpiti dal terremoto, non escludono certamente questo paese dal diritto di usufruirne.
Approfittino di queste leggi cercando ciò che spetta loro, non mendicando, come cercano gli arabi il
mangeria, ma imponendosi con quella forza che nasce dal loro diritto e dalla loro qualità d’italiani.
N. S.

IL COMPASSO - ORGANO SOCIALE – Anno I, N. I
Redattori: Prof. Salvatore Scali, Emanuele Fabiani
Gerace Domenica 3 novembre 1912


lunedì 5 giugno 2017

Il professore (reg. Edward Sedgwick - 1932)

Ancora un contributo, preziosissimo, di Rocco De Marco

                       U  Professuri   UCCHINU   Luglio 2015


                                                 Nella sua casa di Santa Teresa                  Insieme ad Antonella una delle due figlie

Gino,ti mando con piacere queste foto del tuo maestro, il professore Antonino Ucchino che ho rintracciato casualmente nell’estate del 2015,andando a Santa Teresa dove la madrina dei miei figli ha casa e ci va ogni estate. Andando da Messina verso Santa Teresa,vedendo lo svincolo autostradale per Roccalumera, ricordai  che mio papà diceva sempre che quello era il paese di provenienza del suo collega. Conversando poi con una maestra in pensione,venni a sapere che il tuo maestro nel frattempo divenuto Direttore Didattico,non solo era in buona salute,ma viveva in una casa lì vicino. Andai a trovarlo e passammo un pomeriggio rievocando i tanti anni da lui trascorsi a Platì,di come ogni anno scolastico sia lui che la maestra Fricia lasciavano la Sicilia e si trasferivano nel nostro paese. Lui abitava nell’albergo della ‘Baggiana’ ed è ancora in contatto con la figlia, che vive tutt’ora a Gioiosa Ionica. In quegli anni i maestri che insegnavano a Platì ci abitavano e perciò venivano considerati facenti parte del nostro paese: tutti li conoscevano e loro erano gli educatori di tante generazioni di bambini, stando perciò in contatto con le loro famiglie di ognuna delle quali ne conoscevano le problematiche. Devi sapere che il professore Ucchino è anche autore di numerosi libri di vario genere, alcuni dei quali ho ricevuto come gradito omaggio e che è ancora molto attivo ed è in contatto con Circoli Culturali ed Artistici .
                   IL PROFESSORE UCCHINO A PLATI’
Gli anni delle foto che ho messo nel mio archivio, non sono da considerare certi. Ho fatto qualche calcolo ma posso essermi sbagliato.  
                  Dicembre 1960  

In queste foto scattate da mio papà sul terrazzo dell’albergo    dove si ospitava, sta insieme ad un altro maestro di cui non ricordo il nome. Le due ragazzine sono mia sorella Maria con in mano il fodero della macchina fotografica e la prima figlia del professore Ucchino , Cesira coetanea di mia sorella ,che purtroppo scomparse giovanissima.   
Dicembre 1965


In questa bella foto c’è tuo zio Ciccillo accanto a Dicembre.

Nota
Voglio farvi notare la grande perizia tecnica del professore De Marco, papà di Rocco, nelle varie fasi che intercorrono tra lo scatto, lo sviluppo e la stampa delle foto.