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giovedì 25 marzo 2021

La lettrice [di Michel Deville - 1988]


Buon giorno Luigi,

Ho letto con interesse il tuo libro (...); mi è parso un lavoro originale anche per il costante richiamo ai titoli dei film che forse meritava qualche delucidazione in più.

Dal testo si coglie il forte amore per il paese natio anche al di là del
tempo, come si evince dai ricordi personali, dalla rievocazione storica
di vari avvenimenti (l'alluvione, la prima guerra mondiale ecc.), dal
divertente recupero della cucina locale fatto da Maria, dal nostalgico
ricordo del 1° maggio, dal desiderio di una rinascita di valori civici 
ed etici auspicato da alcuni concittadini. Mi è anche molto piaciuta la
parte inerente il lavoro delle donne dedite alla tessitura di filati
tratti dalle ginestre e dai bachi da seta. Anche qui in Friuli si è
praticato già anticamente l'allevamento dei bachi da seta che spesso
hanno rappresentato (assieme all'essicamento del tabacco) una forma di
resistenza alla miseria diffusa. Poi, nel corso del '700 iniziò una
vera e propria produzione industriale della seta, sviluppata dall'impero
asburgico dal 1797 fino al 1866 e proseguita sotto i Savoia. Anche qui
il lavoro in questo ambito era prevalentemente femminile.

Il libro quindi mi ha colpito e mi ha fatto trascorrere piacevoli ore di
lettura in questo periodo di reclusione causa Covid! Un solo piccolo
appunto: forse potevi aggiungere un riepilogo storico delle vicende di
Platì da quando è sorta ai giorni nostri per far capire al lettore
l'evoluzione di questa cittadina.

Ti saluto caramente e ti auguro buon lavoro per le tue prossime fatiche
letterarie


Gina

Un contributo della professoressa Gina Misdaris di Udine, altre volte collaboratrice indispensabile per queste pagine.

La foto in apertura è di Giuseppino Mittiga, Medico Chirurgo.




 

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