Buon giorno Luigi,
Ho letto con interesse il tuo libro (...); mi è parso un lavoro originale anche per
il costante richiamo ai titoli dei film che forse meritava qualche
delucidazione in più.
Dal testo si coglie il forte amore per il paese
natio anche al di là del
tempo, come si evince dai ricordi personali, dalla
rievocazione storica
di vari avvenimenti (l'alluvione, la prima guerra
mondiale ecc.), dal
divertente recupero della cucina locale fatto da
Maria, dal nostalgico
ricordo del 1° maggio, dal desiderio di una
rinascita di valori civici
ed etici auspicato da alcuni concittadini. Mi è
anche molto piaciuta la
parte inerente il lavoro delle donne dedite alla
tessitura di filati
tratti dalle ginestre e dai bachi da seta. Anche
qui in Friuli si è
praticato già anticamente l'allevamento dei bachi
da seta che spesso
hanno rappresentato (assieme all'essicamento del
tabacco) una forma di
resistenza alla miseria diffusa. Poi, nel corso
del '700 iniziò una
vera e propria produzione industriale della seta,
sviluppata dall'impero
asburgico dal 1797 fino al 1866 e proseguita sotto
i Savoia. Anche qui
il lavoro in questo ambito era prevalentemente
femminile.
Il libro quindi mi ha colpito e mi ha fatto
trascorrere piacevoli ore di
lettura in questo periodo di reclusione causa
Covid! Un solo piccolo
appunto: forse potevi aggiungere un riepilogo
storico delle vicende di
Platì da quando è sorta ai giorni nostri per far
capire al lettore
l'evoluzione di questa cittadina.
Ti saluto caramente e ti auguro buon lavoro per le
tue prossime fatiche
letterarie
Gina
Un contributo della professoressa Gina Misdaris di Udine, altre volte collaboratrice indispensabile per queste pagine.
La foto in apertura è di Giuseppino Mittiga, Medico Chirurgo.
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