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giovedì 22 dicembre 2016

Laudate Pueri - Domenico Zipoli (1688 - 1726)

Dramma Puerile
in tre scene
 di Ernesto Gliozzi il vecchio

Personaggi
Antonio
Ciccillo
Angioli n. 6

La scena si svolge innanzi l’altare

Scena 1

Entrano Antonio e Ciccillo ragionando fra di loro

Antonio –  Stanotti , a menzanotti, chi cuntentu. Veninu l’Angioleji com’a mmia. Eu‘ non dormu, ma staiu mu li sentu. Si fannu la sonata a lu Missia, Chi sunnu belli! Tutti ianchi ianchi! Cu la buccuzza comun nu cerasu. Non rikiatiju mancu di li Kianchi. Si dicu se mi dassanu mu trasu.

Ciccillo – Senti, sa chi facimu. Nda mmucciamu. Ma l’occhi li tenimu spalancati. Se ndi resci, cu diji ndammurramu. Cu l’ Angioli non simu puru frati?

Antonio – Si, si, chi mi piaci  sta pensata. Ma doppu chi facimu? Muti stamu? Sarria bella u sapimu na cantata a lu Bambinu u si dicimu: T’amu!

Ciccillo – Pe chistu, dassa fari ca me nanna mi mparau li strambotti dcchiù puliti. Nu non volimu frischiotti di canna. Ndavimu chija vuci chi sapiti.

Antonio – Addunca sarria ura u ndammucciamu. E criju ca si misuru ncamminu. E l’aliceji a undi li pigghiamu?

Ciccillo – Ali non avi mancu lu Bambinu

(si nascondono)

Scena 2

Si sente un’armeria, dall’alto scendono a quattro a quattro, gli Angioli cantando:
Angioli -  Gloria a l’Altissimo
                 Su l’alte sfere
                 E Pace agli uomini
                 Di buon volere.

Intanto escono i due nascosti e cercano di schernirsi dietro degli angioli e questi mettendoli in mezzo l’invitano così:

Angioli – Sciogliete al giubilo,
                 Garzoni eletti
                 I primi palpiti
                 D’ingenuo amor.


Antonio e Ciccillo:  Sciogliamo al giubilo
                                    Angioli santi
                                    I primi palpiti
                                    Dei cuori amanti.

Angioli – Angioli siamo
                 Del Paradiso
                 Onore e gloria
                 Gioia e sorriso

Antonio e Ciccillo:  Nu di la terra
                                   Angiuli simu
                                   Nù puru vittimu
                                   Gesù Bambinu.

Angioli –  Noi de l’Altissimo
                  Ministri siamo
                  E pure, supplici,
                  L’adoriamo

Antonio e Ciccillo:  Nui cca restamu
                                   cu lu Bambinu
                                   e puru, “ grazii “
                                   mu si dicimu
                                   e vu ‘ chi ssiti
                                    angiuli santi
                                    angiuli fatindi
                                    a tutti quanti.

1° Angiolo – Io sono la Fede
       “          Io sono la Speme
3°       “          Io sono il Gaudio
4°       “          L’amor che geme

Antonio (pensoso):    Fidi, Speranza, Amuri
                                       Venutu lu Missia
                                        Sunnu li tri culuri
                                        Di la bandera mia.

Ciccillo:  Fidi, Speranza, Amuri
                 Sunnu pe tutti quanti
                 Duni du Redenturi
                 Chi faci a tutti santi.

1° Angiolo agli altri: Fratelli è l’ora
                                    Di ritornare
                                    Ora che i popoli
                                    Possono amare
Tutti insieme: Gloria a L’Altissimo
                          Su l’alte sfere
                          E pace agli uomini
                          Di buon volere

 Scena 3

Antonio: Oh che bella sta sirata!. Quanti cosi mi mparai! Oh chi bella serenata! Ciccilluzzu mi scialai.
                                                                                                                                                              (L’abbraccia)

Ciccillo: E ‘ vorria mu su presenti tutti quanti li cotrari

Antonio: E vorria ca tutti i genti si farrissiru d’amari

Ciccillo: E vorria mu si facimu ora a ninna a lu Bambinu

Antonio:  E vorria pe tutti i seculi u mi restu cca vicinu

(Cadono in ginocchio e cantano)

Dormi non piangere,
Gesù diletto
Dormi non piangere
Mio Redentore


Nota 
Questa breve recita natalizia dello zio Ernesto il vecchio, ne esiste una più estesa intitolata Gloria – dramma puerile in un atto, è stata rappresentata più di cento anni fa nella chiesa del Rosario. I piccoli interpreti provenivano dal ramo puerile della Confraternita del SS. Rosario detti Luigini. È  un raro esempio di testo teatrale prodotto da autore platioto che non ha avuto altre recite in quanto sorpassato dal mutare dei tempi e delle mode. Utopistico è anche il sogno di vederlo ancora rappresentato in un’aula scolastica.
Mi piace ancora affiancare al testo dello zio, il brano di Domenico Zipoli un missionario gesuita che visse affianco con i nativi Guaranì, popolo dell’America del Sud.
L’immagine invece è di Giovanni da Fiesole alias Beato Angelico.

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