South Bend, Indiana 16 Ottobre 1969
Egregio Reverendo
Non
rispose prima alla vostra gradita lettera perché assieme al cugino Antonio
Marando cercammo incaricarci e raccogliere qualche cosa per il restauro della
Chiesa del SS. Rosario. Certo voi qui avete vostra sorella e cognato e loro
potranno benissimo spiegarvi il comportamento della nostra colonia Platiese,
dopo il contributo che noi mandammo per l’erezione della Chiesa Madre, i nostri
paesani astengono contribuire magari di una lira, e perciò usando in parte la
nostra modesta influenza siamo riusciti raccogliere quanto segue. Il cugino
Marando fece appello alla Società quale vostro cognato ed io rafforzammo la sua
richiesta e si decise lasciar volontà libera ai soci di contribuire, onde
poiché risposero, così accumolando quel poco che io personalmente raccolse fra
i miei amici e che vi accludo i nomi, quello che raccolse vostro cognato e
quello che offrirono i pochi socii, cioè l’ufficiale della società pensarono
aggiungere un poco dal fondo di cassa e spedirvi la somma di dollari $ 235.
Questo certamente non era il nostro posto fra le file dei contributori, noi
speravamo in molto di più, ma secondo il modo di pensare dei nostri paesani vi
assicuro che non possiamo lagnarci. Il nostro beneamato Mons. Minniti ha
rovinato la nostra piazza di oboli caritatevoli ed umani. Perciò carissimo
Reverendo accettate semplicemente non la somma ma il nostro sacrificio e
l’umiliazioni ricevute nel chiedere donazioni giacché i protagonisti delle
passate siamo stati proprio noi e perciò oggi ci rimproverano e forse hanno
pienamente ragione.
Sperando
che la Vergine SS. del Rosario accetterà il nostro umilissimo contributo, ed a
voi ringraziandovi per averci accorato del vostro appello e della vostra
considerazione vi ossequiamo assieme le nostre famiglie
Devotissimi Amici
Paolino Sergio ed Antonio Marando
La lettera era indirizzata allo zio Ciccillo, allora reggente la chiesa del Rosario. La foto in apertura risale alla metà degli anni novanta del secolo passato, quando si intervenne per sistemare il tetto della stessa chiesa, per interesse dello zio Ernesto il giovane, il quale mi chiese di documentare fotograficamente lo stato dei lavori.
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