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mercoledì 13 aprile 2016

Delitto imperfetto (reg. John Landis - 1999)

                                               Da Platì
Tentato avvelenamento
                                                                                                                  Platì 29
(Iris). - Un certo V. F. di A., manovale, doveva sposare la ragazza M. F. di D.; ma, per motivi che ignoriamo, il matrimonio è andato a monte, ed il V., qualche mese fa, ha impalmato una certa I. M. Se non che pare che fra i due coniugi non regnasse il più perfetto accordo, e che il marito non disdegnasse di frequentare la baracca della prima fidanzata, che in cuor suo sperava di potersi un giorno, unire al suo F.! Fatto sta, intanto, che giorni dietro R. C., madre della M., ha pensato di preparare tre focacce e di affidarle ad un ragazzo, certo Pignataro, con l’incarico di andare a deporle sul tavolo della I., che sapeva essere uscita dalla baracca, e nel caso questa fosse chiusa, d’introdurvele attraverso una fessura sottostante all’uscio, non senza mancare di avvertirlo di guardarsi bene dal saggiarle, altrimenti sarebbe morto.
Sperava ella che la vittima designata, ritirandosi e trovando in casa quel ben di Dio, si sarebbe affrettata a cibarsene, visto e considerato che il grano costa caro, e che tre focacce ben arrosolate non capitano mica tutti i giorni! Il ragazzo ha eseguito l’incarico, ma è corso subito a riferire ogni cosa alla guardia forestale Panuccio che, entrato in sospetto, si è avviato col Pignataro alla baracca della I., facendo asportare le focacce, che ancora si trovavano dove erano state messe, e consegnandole al maresciallo dei carabinieri. Questi, saputo di che si trattava, ha proceduto subito all’arresto della R. la quale, messa alle strette dall’intelligente funzionario, ha finito col confessare che alle focacce aveva mescolato delle capocchie di fiammiferi, allo scopo di mandare all’altro mondo la I., e così permettere a sua figlia di sposare il V. Il quale, avendo fornita la farina occorsa per confezionare il cibo borgiano, è stato anch’egli messo in gattabuia come complice.
Merita una parola di sincera lode il bravo maresciallo Cioni, per il brillante servizio compiuto.

Sigmund, il mio analista, tempo indietro, mi aveva prescritto tutta la filmografia di Alfred Hitchcock per sfuggire ai complessi di colpa e a tutti i disturbi mentali connaturati a chi ha l’esistenza sgretolata come me. Ora che me li sono sparati tutti vi posso dire che il buon, grande, Alfredo, mai raggiunse in semplicità e concisione questo fatto di cronaca inviato alla Gazzetta di Messina e delle Calabrie, ed ivi  pubblicato il 2 aprile 1915, da parte di Don Giacomino Tassoni Oliva. Ho oscurato nomi e cognomi per rispetto a quanti ancora hanno parentela con i protagonisti della vicenda. Per quanto riguarda Cioni Attilio, Maresciallo dei R. R. Carabinieri vi ricordo che era apparso di già in una pubblicazione dell’8 gennaio 2016.

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