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mercoledì 20 aprile 2016

Al di là delle tenebre (reg. John Stahl - 1935)



“In quanto rappresentata, la morte non obbedisce più alle leggi della natura ma ai desideri degli uomini”.
Franco Fornari, Coinema e icona, 1970; citato da Francesco Faeta in Le figure inquiete tre saggi sull’immaginario folklorico, Franco Angeli, 1989

Nell’ ultimo passaggio per Platì era mia intenzione, entrando nel cimitero, come guida, novello Virgilio, il buon Michele, cercare la dimora ultima di Pasqualino Perri. Nel percorrere il labirinto, perché questo ora è il camposanto, passammo dinnanzi al marmo che vedete in fotografia, poco riuscita. Subito il pensiero è andato al testo del professor Faeta riportato in apertura. Il supporto marmoreo, per dirla con l'illustre docente, ora perviene a lavagna con cui dialogare con chi dietro è ospitato e ogni oggetto, fiore o ritaglio cartaceo è il ben assunto. Sembra apprezzarlo anche Giuseppe Trimboli, accomodato su un ceppo in montagna.
Oggi, il mio intento è riuscire a commuovere anche voi con le parole di un’altra Trimboli

25/02/2014
Oggi due anni
Ti dedico questa preghiera di Sant’Agostino
Se mi ami non piangere!

Se tu conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo,
se tu potessi vedere e sentire quello che io vedo e sento
in questi orizzonti senza fine,
e in questa luce che tutto investe e penetra,
tu non piangeresti se mi ami.
Qui si è ormai assorbiti dall’incanto di Dio,
dalle sue espressioni di infinità bontà e dai riflessi della sua sconfinata bellezza.
Le cose di un tempo sono così piccole e fuggevoli
al confronto. Mi è rimasto l’affetto per te:
una tenerezza che non ho mai conosciuto.
Sono felice di averti incontrato nel tempo,
anche se tutto era allora così fugace e limitato.
Ora l’amore che mi stringe profondamente a te,
è gioia pura e senza tramonto.
Mentre io vivo nella serena ed esaltante attesa del tuo arrivo tra noi,
tu pensami così!
Nelle tue battaglie,
nei tuoi momenti di sconforto e di solitudine,
pensa a questa meravigliosa casa,
dove non esiste la morte, dove ci disseteremo insieme,
nel trasporto più intenso alla fonte inesauribile dell’amore e della felicità.
Non piangere più, se veramente mi ami!
…………………………………………………………………
Ci siamo conosciuti, e voluti bene, ma tutto è stato limitato ... tutto è stato breve...
 Non ho potuto ascoltare la tua voce, eppure parlavamo tutti i giorni...
Non ho potuto passeggiare con te, eppure ho camminato al tuo fianco...
Non ho potuto conoscere ogni cosa, eppure tu avevi già capito tutto…
Tu da quel letto mi hai insegnato la vita!
Tu da quel letto mi hai insegnato ad essere giusta sempre!
Tu con ogni singolo sguardo mi hai insegnato il bene!
Caro zio,
oggi due anni fa il nostro PRIMO INCONTRO...
oggi due anni fa LA TUA debole mano stringeva, con orgoglio e stima, per la prima volta LA MIA…
oggi due anni fa la mia vita prendeva il giusto senso... GRAZIE ATE!
Due anni fa, ieri, oggi, domani e per sempre Stringi la mia mano,
Tendimi una mano TU Tienimi per mano!
Ti voglio bene.... Mi manchi...

…………………………………………………….
La morte non è niente.
Sono solamente passato dall'altra parte:
è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l'uno per l'altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare;
parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un'aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,
di quelle piccole cose che tanto ci piacevano
quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:
pronuncialo senza la minima traccia d'ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
è la stessa di prima, c'è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall'altra parte, proprio dietro l'angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore,
ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:
il tuo sorriso è la mia pace.
Henry Scott Holland

……………………………..

A Giuseppe Trimboli
Che mi ha insegnato
Come essere umili alla fine verrà ripagato in affetto,
come anche nel dolore ci sia vita e allegria,
come una malattia non deve intaccare ciò che sei e che sei stato,
come si vince anche contro una patologia che non ti lascia speranza,
come la morte non è niente, poiché si vivrà in eterno nei pensieri, nei
ricordi, nel cuore e nell’animo delle persone che si amano!!!
Ti voglio bene
Grazie

Con tutto il mio affetto ti dedico questo traguardo,
so che eri con me quel giorno e so che mi guarderai sempre di lassù…
La tua infermiera, figlia, nipote, gioia (ed adesso anche caposala).
Eleonora Trimboli
23/02/2015



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