“Se si valuta e si impiega in modo giusto la natura del lavoro, esso starà con le facoltà più elevate nello stesso rapporto del cibo con il corpo fisico. Esso nutre e ravviva l’uomo più elevato e lo spinge a produrre il meglio di cui è capace. Esso dirige la sua libera volontà lungo il giusto cammino e disciplina l’animale che è in lui entro canali di progresso. Esso fornisce una base eccellente perché l’uomo possa manifestare la sua scala di valori e sviluppare la propria personalità” . J. C. Kumarappa.
Se un uomo non ha la possibilità di ottenere un lavoro, si trova in una situazione disperata, non solo perché gli manca un reddito, ma perché perde il fattore nutriente e vivificante della disciplina, che nulla può rimpiazzare.
Ernst Schumacher, op. cit.
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