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venerdì 3 maggio 2013

Ladri di saponette (reg. Maurizio Nichetti - 1989)











Non sono arrabbiato! Vi giuro che non lo sono - è il caso di esserlo? -ma adiamo con ordine.
Il lavoro all’interno di questo blog era maturato col preciso intento di dare la parola scritta ai ricordi, creando un’immagine discordante di un paese ben altrimenti reso famoso. Il tutto sfruttando la memoria, le fotografie, i manoscritti, le pubblicazioni e la corrispondenza di una raccolta personale. Si è scelta la blogsfera perché essa da una maggiore intimità tra l’autore e i lettori. I lavori una volta pubblicati sono a disposizione di tutti. Questa disponibilità non significa dispersione col conseguente saccheggio e trasformazione per altri fini lontani a quelli per cui sono state postate. Che una foto,  una poesia o una lettera vengano riprese sta nel comunismo del web e va bene, il prelievo e la ripubblicazione devono essere seguite dal rimando alla fonte originaria , in questo caso chiamatela url o pagina web, per cui sono nate e non stravolte in un contesto di migliaia di disattenti fruitori . In quel rimando alla fonte originaria sta l’onestà intellettuale, perché di questo si tratta, di chi copia ed incolla. Tolta l’onestà rimane un plagio senza fondo che esclude una riproposizione, se si vuole, critica. Tutti possiamo copiare ed incollare I promessi sposi manzoniani con la punteggiatura riveduta e assumersi la paternità dell’opera, con i mezzi di oggi si possono addirittura modificare i titoli de I predatori dell’arca perduta e apporre il proprio nome e cognome e spedire il film sul vostro tubo come se tutti fossimo dei Quentin Tarantino minori. Quanti campionano segmenti musicali altrui, è il caso dei rappers, citano sempre l’origine, compreso l’autore, da cui e stato fatto il rilevamento
 Rimane la certezza  e la soddisfazione che nessuno potrà mai attribuire a se stesso la scrittura del tempo perduto di Proust  o  il découpage di A bout de souffle di Jean-Luc Godard.

3 commenti:

  1. ben detto....mi sembrava infatti di aver già visto, la consolazione è che il tuo blog,unico,piace.

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    1. A saperlo prima, non avrei di certo condiviso le foto presenti sul blog...bastava scriverlo che non si aveva piacere a che fossero condivise e non mi sarei neanche lontanamente azzardato a farle conoscere a delle persone cui avrebbe fatto piacere vederle.Oppure bastava disabilitare la possibilità dello scaricamento, e si sarebbe evitato questo "furto di saponette o di biciclette" che dir si voglia.Comunque, le foto non ci sono più nel mio profilo Facebook,e non credo che mi riprenderà la voglia di tornare a visitare il tuo blog, anche se ho visto anche qualche foto di un mio cugino, che tu erroneamente hai chiamato Roccu da Rocca, e che invece l'appellativo con cui era chiamato a Plati era Roccu du Serru, in alcune belle foto di lui in campagna....Foto di cui sono sicuro avrai avuto l'autorizzazione a pubblicare dai quattro figli ancora in vita.....
      Lascio il tuo blog insalutato ospite, e scusa ancora....

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    2. E per piacere cancella il nome del mio profilo Facebook da quelle schermate....

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