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venerdì 20 aprile 2012

Fratelli lontani (reg. Pino Mercanti - 1954)



Platì  21.  1.  63.
Mio caro Fratello

Faccio presto a rispondere la tua cara lettera, che Dio sa quanto sollievo a portato all’animo di tutti noi, nell’apprendere prima di tutto che stai bene. E poi che ti sei messo a lavoro in un calzaturificio. Caro Fratello tu sei privo della parola per tua infelicità, e per nostra eterna tristezza. Mi dici che la padrona di casa ti vuol bene noi tutti di cuore la ringraziamo. Tu sei cosa di essere voluto bene, ma il destino bisogna lasciarlo fare. Vuol dire che Dio è grande e se pensa agli uccellini per non fargli mancare il cibo, per te che sei privo di una delle cose più belle della vita non  può a non dare anche a te la sua misericordia.
Quando rispondi mi dici nella fabbrica che lavoro fai.
L’altro ieri scrisse Rosi i Masi e io gli rispose, ora aspetto la sua risposta.
A Peppino e Franco Pangallo me lo ringrazi delle gentilezze che ti fanno, me li saluti.
Io come ti dicevo quando eri qui, quando posso vengo a farti una visita così vedo con i miei occhi come la passi.
Smetto con l’augurio che questa ti trova in ottima salute lo stesso ti dico di noi tutti. Saluto Rosi Morabito e famiglia. Saluto Pangallo e famiglia. Ti salutano i miei bambini specie Gino e Gianni che sono col tuo nome sempre sulla bocca.
Caramente ti salutano e ti abbracciano i nostri genitori e ti mandano la S. Benedizione da me e da mia moglie con grande affetto ti salutiamo
Tuo aff.mo Fratello Ciccillo

Caro Totò
Mi consolo che state bene e che avete preso lavoro Come risponde mi dice che lavoro fate
Ti raccomando mio Fratello, quando siete in giro per le macchine
Ti saluto caramente  Ciccillo

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