UNA REALIZZAZIONE ATTESA DA OLTRE UN
CINQUANTENNIOSolenne inaugurazione a Platìdel nuovo edificio scolasticoPresenti alla
manifestazione il Vescovo della Diocesi, il Prefetto, il Sindaco, le autorità locali e
tutta la popolazione Platì, 22 gennaioLa giornata
di ieri i cittadini platiesi l'attendevano da oltre un cinquantennio. Con una solennissima
cerimonia sotto il più bel sole che si fosse ancora visto dall'inizio dell'anno 1957, è
stato inaugurato il nuovo edificio scolastico che ospiterà nei suoi vastissimi
locali, dotati di
attrezzature degne del nostro secolo, gli ottocento alunni delle elementari del nostro
centro.Via Roma
brulicava di gente fin dalle ore otto della mattina. Il corpo Insegnanti al
completo impartiva
istruzioni al piccolo esercito di bambini assiepati all'ingresso del grande palazzo.L'opera fu
iniziata nel 1955 dall'impresa Zimbaletti, di Santo Stefano d'Aspromonte, e
proseguiti con ammirevole onestà e serietà fino ad oggi sotto la direzione del
dottor Griselli, ingegnere capo dell'Unrra Casas Prima Giunta, e con
l'assistenza del geom. Carmelo Manfrida, il quale con rara perizia e amorevole
interessamento ha curato nei minimi particolari l'esecuzione dei lavori.Alle dieci
cominciavano ad affluire i personaggi invitati alla cerimonia. Tra gli altri, il Prefetto
della Provincia, dr. Correrà, l'Ispettore scolastico dott. Barillaro, il
direttore didattico dott. Fonte, il maggiore dei Carabinieri comandante del
Gruppo Interno di Locri, dott. Ella,
il capitano De Franco, il tenente Varisco. Alle dieci e trenta arrivava il
vescovo della
Diocesi, Mons. Pacifico Perantoni, Insieme all'on. Filippo Murdaca. Venivano In seguito il
dottor Ferdinando Griselli, direttore dell'ufficio distrettuale della Calabria
Unrra Casas, l'avv. Ferro dell'A.A.I. e i sindaci di Ardore, Bovalino, Oppido
Mamertina etc.. Il prefetto della Provincia procedeva al classico taglio del nastro
teso sulla soglia dell'edificio; dopo di
che, il vescovo mons. Perantoni benediva tutti i locali.Dopo la
benedizione, nello immenso salone che sarà destinato a refettorio, dinanzi al folto
pubblico ivi raccolto il sindaco del Comune, signor Giuseppe Zappia, che
possiamo senz'altro
definire come il principale autore della grandiosa opera, dava lettura dei
telegrammi inviati dagli on.li Cassianì e Scelba, dal ministro della Pubblica
Istruzione.Quindi il
Sindaco si rivolgeva all'uditorio ringraziando gli illustri ospiti della loro
cooperazione, con brevi e commosse parole. Successivamente prendeva la parola
il prefetto, seguito dall'Ispettore scolastico dott. Barillaro. Parlava in
ultimo il vescovo della Diocesi.Foto e testo: Gazzetta del Sud, 23 gennaio 1957
L'esecuzione dei lavori in corso d'opera è apparsa qui:
L'articolo sopra riportato non porta firma; lo si può attribuire senza ombra di dubbio a Michele Fera, in quegli anni corrispondente ufficiale per la Gazzetta del Sud.NBSulla destra di don Peppino Zappia appare il profilo, riconoscibilissimo, dello zio Ciccillo.