venerdì 21 novembre 2025
Anime sulla strada (路上の霊魂, Rojo no reikon) [Minoru Murata, 1921]
mercoledì 19 novembre 2025
Verso il sole - Miniserie In Progress - Il Sole: Giuseppe, Mario e Bruno
Parto trigemino
Locri, 4 maggio
venerdì 14 novembre 2025
Verso il sole - Miniserie In Progress - Nuova Stagione - secondo episodio
GLI
UOMINI RESPONSABILI NON POSSONO RIMANERE OLTRE INSENSIBILI
A
Cirella di Platì una popolazione di 2500
animeattende
la strada che unisca al resto del mondo
Otto ore di
impervio e duro cammino attraverso una pista appena segnata, fra rocce, burroni
e torrenti in piena - questo il calvario della laboriosa gente di Cirella:
molti - feriti o ammalati - sono qui morti mentre in barella venivano
trasportati all’ospedale di Locri
NOSTRO
SERVIZIO
Cirella di Platì, 28 marzo
domenica 9 novembre 2025
Verso il sole - Miniserie In Progress - Nuova Stagione
VOGLIONO
UNA STRADA
Locri, 18 febbraio
(F.T.) Lo sciopero a Cirella di Plati continua massiccio ed anche i piccoli delle scuole elementari hanno disertato stamane le aule; la popolazione ordinata e disciplinata ha incrociato le braccia decisa a non deflettere dall’atteggiamento assunto, fin quando non avrà ottenuto la strada che la unisca al consorzio umano.
Continua
lo sciopero
Locri, 24 febbraio
(F. T.) —— Continua lo sciopero a Cirella di Plati dove tutta 1la popolazione si astiene ormai da oltre una settimana da ogni attività lavorativa. Anche gli armenti e le mandrie sono abbandonati al loro destino.
PER
LA MANCATA COSTRUZIONE DELLA STRADA
Locri, 28 aprile
(F. T.) - Si apprende che gli abitanti di Cirella,
frazione di oltre duemila, abitanti del comune di Platì, da cui dista sette
chilometri ed al quale è collegata attraverso un sentiero accessibile soltanto
alle bestie da soma, non hanno designate i sei candidati, quale loro rappresentanza.
separata in seno al consiglio del Comune capoluogo, ad sensi dell’articolo 27
bis della legge 23 marzo 1956 n. 136, in segno di protesta per la mancata
realizzazione dell’invocata carrozzabile che unisca la frazione stessa a
Bombile, e quindi alla strada statale 106.
(F. T.)
Francesco Tedesco
Francesco Tedesco è stato corrispondente della Gazzetta del Sud negli anni cinquanta-sessanta del secolo della bomba nucleare che rase al suolo le città e gli abitanti di Hiroshima e Nagasaki pubblicando cronache e servizi speciali dalla locride.
mercoledì 5 novembre 2025
Verso il sole - Il Prequel
Quanti sono a poter contemplare la morte in faccia. Kiju Yoshida*, 1962
NON
SI LASCIANO 2200 VITE UMANE SEPARATE DAL RESTO DEL MONDOAncora
una vittima a Cirellaper
la mancanza di una stradaAntonio
Raco, feritosi accidentalmente ad una gamba e trasportato a spalla da un gruppo
di giovani. Che per circa tre ore hanno lottato contro il fango è morto per
dissanguamento appena giunto a Locri
Così dopo aver iniettato un emostatico seguito da un’ipodermoclisi, una ventina di giovani volontari, munitesi di stivali di gomma si caricarono sulle spalle il doloroso carico. Il pianto e l’augurio plebiscitario di un’imponente folla e l’assistenza del medico dr. Antonio Lucà, incurante del pericolo si esponeva accompagnarono il ferito nel viaggio che non doveva avere più ritorno.
Da diversi giorni l’acqua torrenziale aveva travolto o reso pericolanti le passarelle che uniscono 2200 uomini al resto del mondo. I torrenti erano ancora in piena. Con disperato coraggio nella speranza di poter strappare alla morte una giovane vita, lottando contro il fango e l’impeto dei torrenti «Cirella» e «Gelsi Bianchi» attraversati a guado e con l’acqua alla cintola, camminando faticosamente lungo la strettissima, ciottolosa strada mulattiera, quei volenterosi raggiunsero la località Siena a sei Km. da Cirella. Cui una macchina, avvertita in tempo da un altro celerissimo giovane, attendeva per trasportare il morente al luogo della salvezza.
Intanto erano passate circa tre ore. Il viaggio strapazzoso attraverso torrenti ed impraticabili sentieri, la grande quantità di sangue perduto avevano impresso sul volto del Raco i segni della morte; gli occhi erano vitrei ed il polso appena percettibile. A nulla valse la sfrenata corsa della macchina per coprire i restanti21 km., perché sulla porta dell’ospedale il giovane esalò l’ultimo respiro nelle braccia degli addolorati parenti.
Questa è la terza vittima cirellese che nel giro di pochi anni va ad aumentare le file dei caduti per la incomprensione e per la barbarie del genere umano, sordo a tutte le sacrosante e reiterate richieste dei cirellesi per avere una strada. «Il sazio non crede al digiuno» dice un antico proverbio, ed i proverbi sono la sapienza dei secoli; e così mentre le Autorità dormono Cirella muore. È bene che le Autorità sappiano che la morte di Antonio Raco non è lutto di famiglia ma lutto cittadino a Cirella perché tutti qui sanno che la medesima sciagura potrebbe succedere in ogni momento a ciascuno di essi.
Cirella, che ha dato sempre uomini retti e soldati eroici, ha una sua prerogativa; soffre e muore in silenzio, ma ricorda sia il bene che il male ricevuti, e quindi l’amore e l'odio vengono tramandati di padre in figlio. Non è giusto che oggi 2200 essere umani domani chi sa quanti, odino il Governo e la Società tutta, perché essi pensano che il Governo e la Società li costringono a morire così abbandonati.
Ai funerali di Antonio non ci saranno solo preghiere di eterno riposo, ma ci sarà anche un’intima segreta promessa di eterno ricordo per tutti coloro che perirono per lo abbandono in cui è Cirella.
Per questo laborioso popolo non è morto Antonio Carbone travolto dalle acque del Condoianni; non è morta la giovane gestante ventunenne Romeo Maria in Bova, che cessò di vivere assieme alla sua creatura che non poteva dare alla luce, su di una barella lungo il viaggio per l’ospedale; non è morto il ventitreenne Antonio Raco che perdette la vita per mancanza di un mezzo celere; anzi per i cirellesi queste morti sono i martiri di una lotta impari che da decenni combattono contro le cattive volontà, gli inciampi burocratici che dolorosamente ed incivilmente si interpongono perché Cirella abbia la sua strada.
GAZZETTA DEL SUD 8 Febbraio 1956
(F. T.) Francesco Tedesco
giovedì 30 ottobre 2025
Verso il sole - Miniserie In Progress pt. 2
LA POPOLAZIONE DEL LUOGO ATTENDE FIDUCIOSA
A
quando il collegamento
Cirella
di Platì-Bombile?
Sembra
che il Prefetto voglia interessarsi in modo
concreto
per la soluzione dell’annoso problema
Locri,
13 Aprile
(f. t.) --
Torniamo volentieri sulla tormentata e tormentosa questione della realizzazione
di un collegamento stradale tra l’abbandonata frazione di Cirella di Platì e
Bombile, interpreti delle delusioni, delle sofferenze, della incapacità di assuefarsi
alle ingiustizie degli uomini di quella magnifica gente e vi torniamo esclusivamente
in segno di doverosa solidarietà nel diritto ad esigere dai Cirellesi quel
tanto che lo stato ha il dovere di dare a tutti quelli, da cui si pretende
compiano il proprio dovere di cittadini.
Questa volta,
e lo sottolineiamo con viva soddisfazione, sempre che le informazioni in nostro
possesso rispondano al vero, pare che il Pretetto dr. Rizzo, che si era
mostrato tanto sensibile alle richieste avanzate dal Comitato di agitazione
della Frazione, allorché lo ricevette alla presenza dei tecnici della
Amministrazione provinciale, voglia, decisamente operare in senso concreto, perché
la strada venga aperta, secondo il tracciato più rispondente alla bisogna degli abitanti di
Cirella e degli agglomerati di Illiciuso, Lauro, Gioppo e Potito e, a tal fine, avrebbe
assicurato di recarvisi personalmente.
Potrà così il
Capo della Provincia scoprire fra quella gente tanti motivi di dolore, di pieta
e di tristezza da rappresentare autorevolmente ai Ministri competenti.
martedì 28 ottobre 2025
Verso il sole [Michael Cimino, 1996] Miniserie In Progress
INTERROGAZIONE PARLAMENTAREIl
problema della stradaCirella
di Platì – BombileLocri, 7 aprile
(f. t.) - In riflesso al
malcontento che regna fra la popolazione di Cirella, frazione del Comune di
Plati, per la mancata costruzione della strada che dovrebbe unire quel centro
abitato con il consorzio umano, l’on. Minasi* ha presentato la seguente
interrogazione:
«Il sottoscritto chiede
d’interrogare il Ministro Presidente del Comitato dei Ministri per la
Cassa del Mezzogiorno ed il Ministro dei LL. PP., al fine di conoscere se
intendano dare una definitiva soluzione al problema della strada che congiunga
Cirella di Plati - frazione di o1tre 2000 abitanti — alla frazione Bombile di
Ardore e per essa, agli altri centri abitati della zona.
La popolazione di Cirella da
tempo ebbe a lamentare, e talvolta a protestare in forma, sempre unanime, il
suo stato di secolare abbandono, aggravato dolorosamente dall’isolamento a cui
resta condannata.
In atto vi è fra quella popolazione
una viva agitazione» a causa delle delusioni patite, in seguito ad
assicurazioni elettoralistiche ed ai tentativi mancati da parte dei competenti
ministeri di dare una soluzione a quel problema».
L’interrogante ha chiesto risposta
scritta.
GAZZETTA DEL SUD 8 Aprile 1956
*Rocco Minasi (1910 - 1994) è stato un parlamentare calabrese attivo tra gli anni cinquanta e sessanta del secolo trascorso.
giovedì 23 ottobre 2025
venerdì 17 ottobre 2025
Non c'è due... senza tre [ Irving Pichel, 1946]
È in via di ultimazione il secondo volume di
- Copia del Parlamento delli Deputati
- Ordine da notificassi li Deputati
- Giuramento alli Deputati e apprezzatori
- Fede del Regim[ento?] per li fuochi assenti, ed esteri Possessori
- Si folia lo libro dello apprezzo e colli numeri per ogni pagina
- Ordine per li Possessori esteri
- Fede del regim[ento] e per della rend[ita] delli altri. Si deve rifare
- Stato d’introito ed esito dell’Unità del Regim[ento] sotto pena di falso sugellata
- Fede del Regim[ento] per li beni pos[seduti] il Barone possessore
- Ordine per la rivela del B[arone] Er[ario]
- Fede delli deputati per approvare la fede del Regim[ento] per la rendita dell’altri
- Stabilimento delli deputati per lo prezzo de’ vettovagli
- Volume delle rivele de cittadini ad alfabeto
- Volume delle vergini e vedove
- Forestieri abit[itanti]
- Cittadini Ecclesiastici
- Barone
- Volume de’ forestieri
- Ecclesiastici forestieri
- Spoglio delle rivele
- Banno per la discussione
- Ordine a Deputati ed Estim[atori] per la discussione
giovedì 16 ottobre 2025
La macchina da scrivere [Mario Landi, 1971]
16 –
12 – 1948Caro
Cugino,Rispondo
la vostraLettera, e mi dispiace molto
che quest’anno per la grande Solennità Cristiana, non riceverete i miei auguri,
come nemmeno io ne ho voglia di riceverne. Spero che un altro anno si sia
alquanto rimarginato il vostro dolore e ci scambieremo di nuovo gli auguri. Del
resto, non possiamo andare contro le Leggi Divine.Il nostro caro congiunto mi
aveva assicurato, che ogni giorno pregava per me nel Santo Sacrificio della
Messa.Spero che ora mio cugino vorrà
fare le sue veci, e pregare per me quando Celebra il Sacrificio della Messa,
che ne ho tanto bisogno.Voi non sapete quanta pena mi è
rimasta che non ho risposto la Sua lettera. Non me lo credeva affatto ch’era
prossima la sua fine. Ora non ci rimane altro che
pregare per il riposo della Sua Benedetta anima, invocando la sua protizione
per la nostra lotta quotidiana.Riguardo come dite di scusarvi
che avete scritto a macchina, solo mi dispiace della vostra indisposizione.
Come sapete ora in America non si usa più questa etichetta. Tutto si scrive a
macchina, tanto per fatti commerciali e tanto per intimità. E se non fosse di
moda, per me era lo stesso. Scrivetemi come meglio vi
aggrada. Mi dispiace che io non mi sono mai interessata di questa macchina, che
le mie occupazioni giornaliere non mi permettevano. Le mie figlie quando erano
a casa, ne facevano assai uso, ora di questi che sono rimasti qui con noi, solo
Michele la sa maneggiare, ma noi lo vediamo a casa solo quando è l’ora della
tavola. Il resto della sua giornata dopo ritorna dall’ufficio appartiene agli
sport e due ore al giorno deve studiare che fra due o tre anni dovrò avere il
diploma di ingegnere industriale, e per miracolo se qualche voltami può
scrivere una direzione. Questa settimana la Compagnia ha fatto un Bollettino di
tutti gli uffici. Abbiamo tagliato questo pezzettino del suo ufficio lui è al
primo seduto. Spero che a quest’ora avete ricevuto i due pacchi che vi ho
mandati. Il primo fu spedito il giorno 20 di ottobre, ed il secondo dopo siamo
ritornati da New York nel mese di novembre. Nel secondo pacco ci stanno abiti
nere, che le mie ragazze quando hanno inteso la ferale notizia, me li hanno
dati per le vostre figlie. Qui, il nero, si usa per gala più di ogni altro
colore, e speriamo che non serve sempre per lutto. Ancora me ne sono rimaste un
poco se le ragazze vostre le vogliono li posso mandare in un altro pacco, che
mi sono rimaste scarpe pure in ottime condizioni. Veramente il mio piacere
sarebbe di comprarle nuove, ma voi vi regolate, che una famiglia numerosa non
può disporre di quello che vuole. Ancora vi faccio una domanda. Se ci vuole
qualche cosa per la cugina Serafina, tengo un abito di velluto nero ed un
cappotto nero che posso mandare per essa. Per la cugina vostra moglie ho l’idea
di comprare un pezzo di stoffa nera. Vi ripeto ancora quando non potete
scrivere voi, i vostri figli faranno le vostre veci, e non badate a
convenienze, fate a come vi rende più comodo. Vi ricevete tanti saluti dalla
mia famiglia, estensibile alla vostra famiglia. Inviandovi i miei più
affettuosi saluti mi dico vostra aff.ma cugina Bettina
Bettina Gliozzi in realtà si chiamava Maria ed era nata a Platì il 22 giugno 1886 da Michelangelo di anni trentatre, vaticale, e dalla sua unione con donna non maritata non parente né affine con lui nei gradi che ostano al riconoscimento. Studiò e divenne maestra di scuola. A Platì il 2 febbraio 1907 sposò Pasquale Romeo di Antonio e Francesca Papalia di anni 29 e con lui un anno più tardi emigrò in America e precisamente a Massena NY dove vissero. Bettina morì il 9 marzo 1968. Il cugino della lettera era Luigi Gliozzi figlio di Francesco e Rosa Fera. Michelangelo e Francesco erano figli di Domenico ed Elisabetta Gliozzi. L'altro cugino di cui lamenta l'improvvisa perdita Bettina era il sacerdote e poeta Ernesto Gliozzi il vecchio (1883-1948), fratello di Luigi e Serafina. Nella foto d'apertura Michele [Mike] il figlio ingegnere industriale è il primo a partire da sinistra.
La precedente lettera di condoglianze è qui: https://iloveplati.blogspot.com/2020/11/un-dolore-improvviso-di-ubaldo-maria.html
























