"Sono come un ontano del fiume, le mie radici sono fisse e profonde" Mikio Naruse, 1958
mercoledì 27 luglio 2022
In vino veritas [di Mark Gentile, 2019]
sabato 23 luglio 2022
Piccola Posta [di Steno, 1955]
La formazione di quest'organo nel nostro centro riveste una enorme importanza, sia dal punto di vista sindacale, che da quello politico. Non sappiamo se sia una pura coincidenza il fatto che quasi contemporaneamente all'istituzione di quest'organo la fontana della vaschetta situata nella Piazza 24 Maggio, abbia ripreso dopo un lungo periodo di inerzia a zampillare
Mancano però, dell'anticamera dei locali medesimi, delle panche su cui il pubblico possa trovare posto nelle giornate di punta, in attesa del turno
GAZZETTA DEL SUD 22 giugno 1956
Il nuovo edificio, che sorga in un'area vastissima e centrale, sarà dotato di tutti i «conforts», e ospiterà circa centocinquanta bambini.
GAZZETTA DEL SUD 23 giugno 1956
(M. F.) - È stato trasferito l'ufficio postale del nostro centro, dall'angusto locale della lontana Piazza Duomo, In un moderno e arioso edificio di via XXIV Maggio. Il nuovo locale, oltre ad essere più ampio del precedente, più centrale e quindi più accessibile ai cittadini.
Anche i mobili dell'arredamento che prima erano costituiti da vecchio ciarpame antirazionale ed antiestetico, sono stati sostituiti con mobili nuovi fiammanti e di stile novecento.
Siamo grati all'Amministrazione Provinciale delle Poste e Telegrafi per questi tanto attesi provvedimenti.
MICHELE FERA
GAZZETTA DEL SUD 26 giugno 1956
Forse è già
stato detto: le corrispondenze da Platì di Michele Fera pubblicate sulla
Gazzetta del Sud dal 1955 al 1959 riemergono oggi come una cronaca minimalista
della vita cittadina. Non che sullo stesso quotidiano in quei tempi non siano
apparse notizie di tutt’altro genere, per quei tipi di cronistorie c’erano diversi
corrispondenti provenienti da altre zone. Erano gli anni a ridosso del doppio diluvio,
1951 e 1953, il paese cercava di risorgere dalle catastrofi, tentava contatti
col mondo esterno sia attraverso i sindacati, i partiti, gli studenti come
anche attraverso i fuggiti in cerca di lavoro. Il futuro era incerto,
all’incertezza si associava lo sbarramento, le negazioni che ancora oggi
soffocano chi ha scelto con coraggio di rimanere. Per chi in quei tempi era
adolescente le redazioni di Michele Fera diventano nostalgia, per chi è venuto
dopo una scoperta. L’occasione di oggi è anche un momento per ricordare don
Ferdinando Zappia il quale oltre a distribuire la luce elettrica distribuiva
servizi postali ed era il proprietario del sito su cui sorgerà il nuovo asilo infantile.
domenica 17 luglio 2022
Il concorso [di Philippa Lowthorpe, 2020]
Concorso fotografico del giugno locrese
Il terzo concorso fotografico bandito dalla Foto Attualità «Polifroni», nel quadro delle manifestazione del Giugno Locrese ha ottenuto, quest'anno, un successo pieno.
Il primo premio per il ritratto è stato aggiudicato alla fotografia «Na vuci, na chitarrae na... spera e suli», eseguita dal prof. dr. Alfredo Gasparro da Siderno.
Siamo certi che anche l'anno prossimo il concorso fotografico sarà organizzato e riscuoterà un nuovo meritato successo.
GAZZETTA DEL SUD 8 giugno 1956
In apertura la vincitrice per la figura ambientata «Vecchi di San Luca».
venerdì 15 luglio 2022
A Chiara [di Jonas Carpignano, 2021]
A Chiara (2021) di Jonas Carpignano è
un film su cui si possono riservare ore su ore di dibattiti tanto è il
coinvolgimento per chi riesce ad apprezzarlo. Il regista italo- americano ha eletto
Gioia Tauro sua terra adottiva e a motivo di essa ci racconta la Calabria, o se
volete, per dirla con parole attuali, la Città Metropolitana di Reggio
Calabria. Importante per portare a termine in modo speciale il film in
questione è la scelta stilistica e la volontà di ritornare alla pellicola,
usando per questo mezzi tecnici leggeri che permettono al regista di stare
sempre al passo, sempre in movimento, degli interpreti, restringendo il campo
visivo, e risaltare la psicologia dei personaggi, senza dimenticare la maggiore resa cromatica. Il lavoro si può facilmente suddividere
in quattro parti, più un segmento centrale che è la vetta più alta raggiunta
nel lavoro del regista: la vita di una famiglia di Gioia Tauro; a Chiara; la
sopravvivenza, l’epilogo. Ciò che non convince è proprio l’epilogo con “la
svolta narrativa poco probabile”. Carpignano con un procedere che riporta alla
lezione di Roberto Rossellini ci mostra la vita di una tipica famiglia
calabrese di neo arricchiti. Il suo
quotidiano, come quello di una qualsiasi famiglia sulla terra, è crescere i
figli nel modo migliore possibile, anche se esse sono tutte ragazze: la scuola,
l’apparecchio odontoiatrico, la palestra, gli amici, i selfie, i diciotto anni
della maggiore di esse, il trend che a volte emerge come kitsch. Chiara
scoprirà presto che tutto questo ha un prezzo. Crescere ha un costo. Il
segmento centrale citato: è il momento decisivo per Chiara, quasi una sorta di
limite tra l’adolescenza e le future sofferte scelte, qui rivediamo Pio Amato
passare dalla ciambra alla maturità,
alla consapevolezza di sé, ad un futuro responsabile.
mercoledì 13 luglio 2022
La valle della sete [di Edward F. Cline, 1935]
domenica 3 luglio 2022
Fuori dalla nebbia [di Anatole Litvak, 1941]
«Se sei nato a Platí, – spiegano con rabbia e rammarico i due poliziotti che da anni indagano nella Ionica, – sei nato sfortunato». «È un po’ come se non potessi prescindere da un destino che t’è toccato e per forza di cose ti nutrissi di una certa mentalità e la facessi tua, perché questa ti hanno inculcato».
"
La parte centrale, quella legata ad episodi di natura delittuosa non aggiunge nulla di nuovo. Per chi si è nutrito di cinema nero americano tali episodi sono visibili, seppur frammentati in opere che vanno da Piccolo Cesare del 1931 (il film citato in apertura è un altro valido esempio) a Traffic del 2000, in quest’ultimo Steven Soderberg ha detto quello che bisognava dire sul tema della droga - anzi voglio ricordare addirittura un film italiano, Alina di Giorgio Pàstina del 1949, siamo in pieno dopoguerra: i trafficanti di droga sono degli inermi valligiani piemontesi che smerciano per sopravvivere la polverina in Francia; senza dimenticare William Faulkner e Cormac Mc Carty sul versante della grande letteratura.
Dalla pubblicazione del citato libro però qualcosa di nuovo c’è: A Chiara di Jonas Carpignano del 2021 e Michele Papalia, che stende sale sulle piaghe.
La
foto è uno sguardo sulla via fratelli Sergi, quando la CASA era ancora piena di odori, suoni, voci, i gerani e le fucsie in fiore, il gelsomino profumato.
giovedì 30 giugno 2022
Strade perdute [di David Lynch 1997]
“Lo stato naturale di queste contrade si stende in una maniera uniforme fino a Gerace, Ardore e Bovalino. A Gerace specialmente è meraviglioso il progresso che fa la coltura degli ulivi. … Nel littorale la parte coltivabile è piana e picciola. … sono rare le gelate nell'inverno, e quasi mai nella primavera. La gragnuola vi è rarissima. In ciò sono ben favoriti questi luoghi dalla natura. … Il flagello maggiore è il subalternismo. Le comunità riguarderebbero come una grazia una nuova tassa quando per mezzo di essa si abolissero i subalterni. L’innocenza si deve comprare e l’impunità è un oggetto di traffico. … L’agricoltura non fa progressi per la scarsezza della popolazione, ... e per l’ignoranza de’ buoni metodi agrari. … Gli strumenti agrari sono imperfetti. L’uso della vanga vi è sconosciuto. Solo nella provincia di Cosenza vi si usa qualche poco. La putatura degli alberi vi è ignota. Per putarsi li gelsi qualcheduno fa venire i potatori da Cosenza. Gli ulivi si lasciano intatti senza putatura. Non si conoscono altri concimi che quelli della stalla. La terra non è profondamente cavata, né bene stritolata, per lo cattivo aratro; principalmente di qui il piccolo prodotto che abbiamo notato nelle derrate. La malattia del verme seguita a fare strazio delle ulive in questa contrada ancora. l trappeti alla genovese vi sono sconosciuti. L’olio generalmente si conserva nelle fosse, in vasi di creta. … si è cominciato ad introdurre l’uso delle cisterne, le quali si fabbricano sotto terra con calce di tufo, mattoni e ferraggine o sia spuma di ferro … e il suo intonaco è impenetrabile. I vini sono spiritosi, ma nell'estate si alterano ed inacidiscono. … Si conservano o in botti di castagno o in vasi di creta. ... Le campagne generalmente sono aperte, specialmente nelle marine … non perché fossero soggette a servitù, ma … contribuisce a ciò anche il mal costume: si portano a pascolare i porci e le capre indistintamente in ogni luogo o chiuso o aperto. Questi animali devastano le coltivazioni e formano un altro grande ostacolo all’agricoltura. La moneta è scarsissima, specialmente dopo il tremuoto. … l macelli in questa contrada sono mal provveduti. L’inverno solamente non manca la carne porcina, la quale però è cara. Quella di vaccina e scarsa e cattiva. In questa contrada e generale la sulla spontanea, della quale si fanno uso tutti gli animali. … Si vuole tanto sostanziosa anche secca da bastare a supplire all’orxo. Non si conosce il falcione … ma una semplice falce imperfetta. Gli ortaggi sono scarsi e si fanno solamente per uso de’ particolari. Solo Roccella ha circa 30 barche pescherecce. … Nell'inverno sono provvedute queste contrade di pesca da' pescatori del Golfo di Napoli e della riviera di Reggio. Nell'estate si sta senza pesce. Le marine non sono custodite … Le torri e le case de’ cavallari sono state in buona parte rovinate distrutte da' tremuoti, né si è dato ancora principio a restaurarle. La spiaggia è aperta ne ha fortificazione di sorte alcuna. … Il prodotto della seta in Gerace è di circa 8.000 libbre: quella rivelata è di 4.000. Si può considerare il controbando della seta per una metà della raccolta. ... Il costume di questa contrada e di esser ostinati e vendicativi. Il popolo per le oppressioni che soffre e meno facinoroso di quello dovrebbe essere. ... Una delle principali cagioni degli omicidi è la gelosia, figlia della rozzezza de’ costumi. Gli omicidi o sono rissosi e nascono da ubbriachezza, o sono premeditati e nascono da gelosia e da odio. I furti, le crassazioni sono comuni. I miliziotti sono nella maggior parte i primi facinorosi. Le scorrerie de’ malviventi nelle campagne sono generali. Quasi tutti i miliziotti sono i più facinorosi della provincia perché i delinquenti ed i debitori adottano questa professione e vengono garantiti da’ comandanti in disprezzo delle leggi. Con ciò restano impuniti i delitti, quali crescono ogni giorno. La mendicità è scarsissima. L’ozio, il giuoco, la mala fede è generale. Gli esposti non sono frequenti, ma sono relativi al costume della contrada, geloso e che punisce tali falli delle donne colle armi. … Non vi sono Ospedali. Solo in lsca c'è una scuola pubblica di lettere umane, latina e leggere e scrivere. Il maestro ha 40 ducati l’anno. … Le malattie costituzionali si sentono nel cader della estate e nell'autunno. Sono febbri terzane e putride biliose, alle quali è soggetta la gente di campagna principalmente. … La durata più lunga ordinaria della vita è fino a 70 anni. La contrada e dunque più sana del Marchesato. L’inoculazione comincia a farsi generale. A Gerace si fa fino dalle donne. Le femmine si maritano alli 18 anni, gli uomini a' 20. Delle donne pochissime restano senza marito. Le pinzoche sono numerose, ... nel giorno della Croce e più nella Settimana Santa usano flagellarsi a sangue per le strade e per le chiese, né vi si e potuto por freno da’ vescovi e dalle leggi. L’uso però va rendendosi meno comune. l galantuomini ed i preti anche sogliono flagellarsi. Usano ubriacarsi prima, per rendersi insensibili alle sferzate. … Non vi sono osterie di sorte alcuna. Prima i conventi esercitavano l’ospitalità e la loro soppressione è un danno per coloro che viaggiano”.
Giuseppe Maria Galanti (1743 – 1806), Giornale di viaggio in Calabria, Napoli, 1792
Il
testo sopra riportato l’ho ricavato dal libro del professor Pino Macrì Uomini,
economia e fiscalità in una Terra in Calabria Ultra. Bovalino nel Catasto
Onciario 1742- 1745). … la
pesante remora del feudalesimo incatena ancora
l’intera comunità lasciandole appena lo spazio per respirare. È in questo frangente
che l’illustre viaggiatore si inoltra nelle terre del Circondario di Gerace rimandandole
a noi 230 anni dopo intatte perché possiamo farci un’idea del nascere ed ivi
insediarsi un malessere ancora oggi difficile da negare.
venerdì 24 giugno 2022
Di padre in figlio [di Vittorio e Alessandro Gassman 1971]
Storia
del fondo Sfalassi(secondo
don Luigi Gliozzi)
Per testamento di
Gliozzi Arciprete Filippo venne lasciato a Gliozzi Francesco fu Domenico ed
Arcuri Filippo. Per divisione fondiaria l’intiero fondo spettò a Gliozzi
Francesco fu Domenico.
Per donazione
fatta da Gliozzi Francesco fu Domenico ai figli Serafina, Luigi ed Ernesto atto
(notaio) Febbo 21 – 4 – 1899. Per divisione atto Febbo 12 – 7 – 1904 l’intiero
fondo spetta a Gliozzi Ernesto fu Francesco*. Per divisione 26 novembre 1933
atto “Petroli” Gliozzi Ernesto fu Francesco donava al nipote Gliozzi Francesco
di Luigi l’intiero fondo Bianco 4 dicemmbre 1933 trascritto addì 2 dicembre …
Ardore 21 maggio 1935riportato al n° del Catasto 4353 Sez C n. 624 – 325 – 626 £
7 . 74
Per vendita notar
Barillaro 4 giugno 1935 Gliozzi Francesco di Luigi vendeva a Gliozzi Luigi fu
Francesco vendeva un apprezzamento di are sei limitato dallo stesso venditore
tanto in presso della Strada Nazionale per £ 400 “aratoria”.
Registrato a …? Il
5 giugno 1939
Trasmesso a Reggio
Cal. Il 6 giugno 1939 in apertura
*https://iloveplati.blogspot.com/2022/05/il-mio-domani-di-marina-spada-2011.html
domenica 19 giugno 2022
L'istruttoria è chiusa: dimentichi [di Damiano Damiani 1971]
Do you believe in justice, Judge?
René Claire, And Then There Were None (Ten Little Indians Went Out To Dine …), 1945