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domenica 19 giugno 2022

L'istruttoria è chiusa: dimentichi [di Damiano Damiani 1971]

Don't you believe in medicine, Doctor?
Do you believe in justice, Judge?
René Claire, And Then There Were None (Ten Little Indians Went Out To Dine …), 1945


Solo io posso giudicarmi. Io so il mio passato, io so il motivo delle mie scelte, io so quello che ho dentro, io so quanto ho sofferto … io nessun altro. Oscar Wilde
Potranno tagliare tutti i fiori ma non fermeranno mai la primavera. Pablo Neruda
La cultura rende un popolo facile da guidare, ma difficile da trascinare. Facile da governare, ma impossibile a ridursi in schiavitù. Henry Brouham
Varie e molteplici sono le citazioni a cui ricorre Antonio Papalia (classe 1975), dalle Sacre Scritture a William Shakespeare ad André Gide, dentro il suo ultimo lavoro letterario e visivo: Stanze chiuse riflessioni dall’oscurità, 2000, BookSprint Edizioni*. I lettori platiesi, urbi et orbi, l’hanno ignorato preferendo i facili titoli da caffè. Un po' filosofo, un po' sognatore, fervente religioso. Dentro l’Istituzione che lo detiene, in solitudine e per necessità, corrisponde con il Cielo ed i terreni mortali da Sant’Agostino a Rutka Laskier, ad Alan Kurdi, spesso con il proprio figlio, il proprio padre. Tempo e spazio, infinito il primo, esiguo il secondo: la cella, "l'aria", la biblioteca. Dentro quest'ultima comincia la sua rinascita. “Iniziai a leggere qualche libro, o almeno tentavo,. Non capivo e non ricordavo nulla di quello, che leggevo, e allora cominciavo daccapo lo stesso libro, lo stesso capitolo, la stessa pagina, fino a quando non avevo compreso una piccola parte di quello che leggevo. Le prime volte era come se la testa dovesse scoppiarmi, ma poi, passo dopo passo quando chiudevo il libro e iniziavo a ricordare qualcosa, in qualche modo ero felice … Non mi importava cosa leggevo, anche perché non potevo avere chissà quale imbarazzo di scelta circa gli autori o le cose in genere… A arte il fatto che di autori non conoscevo alcuno, non avendo mai sino ad allora letto un libro”. A seguito dell’accanita lettura nasce l’esigenza dello studio, licenza di scuola media inferiore, diploma e studi universitari, questi ultimi non del tutto portati a termine. Da qui la consapevolezza di essere qualcuno, seppur vittima di un sistema che ignora i diritti umani. C’è da rilevare che il lavoro editoriale, su cui uno scrittore fa sempre affidamento, è a dir poco scadente essendo mancate da parte della casa editrice la revisione e una giusta presentazione, per non tacere sul lavarsi le mani in sede di responsabilità che non impegnano l’editore, lasciando all’autore le opinioni come nuove possibili sanzioni da Giudice Istruttore.


-*disponibile presso la tabaccheria di Gelsomino Barbaro a Platì.

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