LA TRADIZIONE DEL
PANE DI PLATI’
Nel mio paese c’è
un’antica tradizione: si fa il pane in casa con il lievito madre. Si comprano due
tipi di farina che viene mischiata con l’acqua e poi viene montata a mano. Io
l’ho visto fare a mia nonna nel forno a legna. Il pane è molto buono e si
mantiene anche diversi giorni. Per questo il pane di Platì è molto richiesto
nei paesi vicini e lontani. Si mangia con sale e origano oppure con acciughe e
peperoncino calabrese può essere impiegato anche per realizzare gustose
bruschette e può essere inzuppato nelle minestre dopo averlo abbrustolito.
NATALE AGRESTA
Il mio paese si
chiama Platì, e si trova a i piedi dell’Aspromonte. Il pane di Platì è un
elemento molto conosciuto nella Locride e nella provincia di RC. Per farlo
occorre usare farina di grani antichi locali, con acqua, sale lievito madre che
viene preparato dal giorno prima; Il giorno dopo si impasta a mano con molta
forza insieme con acqua, farina e sale, fino a che l’impasto diviene liscio ed elastico.
Dopo si formano i panetti e si mettono a lievitare sotto le coperte per circa 2
ore nel frattempo si prepara il forno, si riempie di legna e si accende il
fuoco quando la temperatura è giusta si usa un tubo di ferro con attaccato un
panno di cotone bagnato con l’acqua che si chiama “cajipo” e si usa per pulire
il forno prima di infornare il pane, dopo di che si poggia su una pala di legno
e una alla volta si mette nel forno per circa 1 ora dopo che il pane è pronto
si mantiene per alcuni giorni. È ottimo da gustare caldo condito con olio sale
e origano o con acciuga e peperoncino calabrese.
DOMENICO CALABRIA
4B
Il pane di Platì
è molto buono. Infatti il nostro piccolo paesino e molto famoso. Il nostro pane
è di un colore dorato. È fatto da ingredienti genuini e sono solo 3: acqua,
farina e lievito madre, non bisogna fare molto, basta solo: impastare acqua e
farina e aggiungere il lievito e mescolare finché l’impasto non sia liscio e
lucido e lasciare lievitare per almeno 2 ore e infornare nel forno a legna. Il
pane può essere mangiato in tanti modi per esempio, con olio, con pomodori. E
si possono creare delle buonissime bruschette!
AURORA
CATANZARITI
A Platì ci sono
tante cose buone ma il più buono e il pane che viene impastato farina acqua
sale e lievito madre poi si forma il pane poi si mette su un tavolo e si lascia
lievitare per circa 2 ore coperto con una coperta. Poi si accende il forno a
legna. Quando il forno è pronto per infornare si lascia cuocere 2 ore.
È così che si fa
il pane di PlatìCATERINA LIGOLI
Fino al momento della lettura del testo di Domenico Calabria non
conoscevo la parola cajipo, il suo significato,
la sua etimologia. Ho chiesto agli amici pulinaroti ma essi riandavano a
quanto scritto allo stesso testo del piccolo scolaro. Memore della profonda
conoscenza del greco antico da parte dello zio Ernesto il giovane e nella mente
il cognome Callipari sono andato a consultare il vocabolario greco – italiano: καλλίπαις callipais bella fanciulla, ma anche, bel volto, è quanto più si
avvicina alla descrizione del piccolo Domenico.
Aurora, Caterina, Domenico e Natale erano nel passato anno scolastico
– 2020/2021 – alunni della 4b delle elementari e partecipavano al premio
letterario “Ernesto Gliozzi”
organizzato dall’Ass. Etno-Culturale SANTA
PULINARA.
L’immagine di apertura è di Natale Agresta
Con questa pubblicazione oggi sono riconoscente anche a Friedrich Wilhelm Murnau ed al suo cinema, il suo AURORA è un capolavoro oggi irraggiungibile.