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lunedì 16 marzo 2020

Altri tempi [di Alessandro Blasetti, 1951]


FESTA DU RITU

Tambura, ciaramejì e tamburini,
pipiti cu frischiotta ed azzarini,
guciati allegri e longhi scampanati
scifalora, giranduli e stijiati.

Putighj chini e chini gucciari
nta chiazza mustazzola e gularì,
mani lesti chi giranu puzzetti
e caccianu gelati a fetti a fetti,

cotrari chi ti fujanu nte pedi
si si fermu, si camini e si ti sedi,
n'orbu chi tira e molla n’organettu
e ti canta la storia du fojettu.

Banda chi sona e passa pe li strati, 
fimmani ali finestri mpiparati, 
cavajucciu, casteju e bumba scura, 
e mbriachi chi vannu mura, mura.

Giacomo Tassoni Oliva

Questa poesia di don Giacomino la devo alla cortesia del senatore Giuseppe Beniamino Fimognari, figlio di Maria di Polsi Tassoni Oliva (1913 - 1976)  e del dottor Filippo Fimognari.

In apertura un'immagine d'epoca della migrata venerazione platiese della Madonna du Ritu in Mishawaka IN per merito della Maria SS Di Loreto Society. 





domenica 15 marzo 2020

In vendita [di Laetitia Masson, 1998]



Con la presente scrittura privata vendo il paracoccio del fondo Calcarella e Filesi ai Signori Gliozzi Luigi e Ante Zizanovic per lire 800 ottocento che mi ricevo e lascio ai suddetti finale quietanza, impegnandomi che fino a giovedì tutte le olive ancora non raccolte dovranno essere abbacchiate, nel caso contrario le olive non ancora abbacchiate vanno comprese nella presente vendita.
      Platì, 12 . 2 . 1940  XVIII.
Giacomo Tassoni Oliva


Nota:
Ante Zizanovic era il genero di don Giacomo Tassoni Oliva avendone sposato in prime nozze la secondogenita Giuseppina. Ante (Antonio), un nazionalista, croato trovò asilo a Platì per opera di Benito Mussolini. Con lui arrivò anche Giuseppina Tassoni Oliva e i due abitarono nella casa paterna. A Platì nacque nel 1939 il loro unico figlio Pasquale Andrea. Ritornato in patria Ante rimase vittima della repressione degli Ustascia.



giovedì 12 marzo 2020

Jurassic Park [di Steven Spielberg, 1993]

In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Vangelo di Giovanni, Gv. 1

FOSSILI CRETACEI
 DEL
BARTONIANO DI PLATI' (CALABRIA)
STUDIO GEO-PALEONTOLOGICO'   
 DEL SOCIO
  DOTT. GIUSEPPE DE STEFANO 
(CON UNA TAVOLA)
MILANO
TIPOGRAFIA DEGLI OPERAI (SOCIETA’ COOP.)
Corso Vittorio Emanuele 12 – 16
1905

Estratto dagli Atti della Società Italiana di Scienze Naturali, Vol. XLIII

Giuseppe Seguenza così scriveva nel 1882 a proposito del cretaceo della provincia di Reggio Calabria: “Senza dubbio oltre dei lembi sinora ricordati alle falde dei monti cristallini, altre porzioni di cretaceo si andranno rinvenendo, e ne son prova evidentissima alcuni fossili cretacei, che provengono da contrade che stanno ai piedi del Laurenziano. Così, alcuni esemplari dell'Alectyonia Syphax Coq., dell'Exogyra oxynthas Coq., ed altre specie, furono raccolte nella contrada d'Anconi nel territorio di Bovalino; una Coquandia italica n. sp. e qualche altro fossile provengono da Cirella(1).
Ora, tanto G. Seguenza, quanto Carlo De Stefani (2), e posteriormente il Cortese (3), trovarono fossili cretacei nelle quattro seguenti località: a Vrica, territorio di Bova, a Brancaleone, alla Portella di Falco, ed infine a Guttà.
Dopo gli studi dei su mentovati geologi nessun altro, a mio credere, si è occupato del sistema cretaceo della Calabria meridionale, se togli una mia nota sull'affioramento di Brancaleone, pubblicata nel 1900 (4).
Il lembo fossilifero del quale adunque mi trattengo in questa memoria scoperto da me quattro anni or sono è nuovo e non può essere confuso con quello citato da Montagna nel 1854 (5), affiorante presso Ciminà,  e che molto più tardi ricordò anche Carlo De Stefani (6), riferendolo con probabilità al lembo di Cirella; il quale, ad ogni modo come l’altro della contrada d'Anconi, accennato dal Seguenza, non è stato ancora oggetto di particolari studi paleontologici, atteso che il citato autore, vale a dire il Montagna, non ci
 diede di Ciminà e degli altri affioramenti che una illustrazione di Citaris e di qualche mollusco.
Lo studio sui fossili cretacei di Platì si compone principalmente di due parti, una stratigrafica e l'altra paleontologica, alle quali ho creduto bene far precedere alcune brevissime notizie storiche sulla formazione cretacea della provincia di Reggio Calabria, acciocché il lettore possa farsi un’idea chiara dei concetti stratigrafici da me espressi. Per le memorie ed Opere Consultate debbo rendere sentiti ringraziamenti al signor commendator U. Botti il quale ha messo a mia disposizione la sua ricca libreria. Sento anche il bisogno di ringraziare il mio egregio amico, ing. G. Tessitore dell’Ufficio tecnico provinciale di Reggio, il quale, oltre ad essermi stato di guida nelle mie escursioni fatte nel territorio di Platì, mi ha anche regalato dei buoni esemplari della località in studio arricchendo di non poco la mia privata collezione di fossili cretacei calabresi.
Avverto, infine, che il presente lavoro, scritto circa tre anni fa, non poté essere pubblicato prima d’ora perché, inviato all’estero dal Ministero della P. I., rimasi assente per molti mesi dalla Calabria e dall’Italia
Nella tavola annessa al lavoro sono figurate le pochissime forme descritte come nuove: le altre trovate a Platì saranno illustrate in una prossima memoria, di revisione generale – alla quale attendo da qualche tempo – su tutti i fossili cretacei della Provincia di Reggio.
Reggio Calabria, gennaio 1904

(1) Sequenza Gius., Studi geologici e paleontologici sul cretaceo (medio dell'Italia meridionale. Mem. d. R. Acc. d. Lincei, pag. 14. Roma, 1882.
(2) De Stefano Carlo, Escursione scientifica nella Calabria. Jejo, Montalto e Capo Vaticano. Mem. d. R. Acc. d. Lincei, pag. 78-79. Roma, 1884.
(3) Cortese E., Descrizione geologica della Calabria, pubblicata per cura del R. Ufficio geologico, pag. 112-114. Roma, 1895.
(4) De Stefano Giuseppe, Il Cenomaniano di Brancaleone Calabro Boll. D. Naturalista ital., Anno XX, N. 1-2. Estratto pag. 8-15. Siena, 1900
(5) MONTAGNA C., Primo rendiconto della Commissione incaricata di esplorare il bacino carbonifero di Gerace. Ann. Civ. del Regno delle Due Sicilie, pag. 6 1854
(6) DE STEFANI CARL0, loc. Cit., pag. 80.

(continua)
Documento conservato presso la Biblioteca Comunale "Pietro De Nava" di Reggio Calabria.

Questo di Giuseppe De Stefano è lo studio sul passato più remoto di Platì. Tutto cominciò come egli ce lo descrive dopo aver risalito in lungo e in largo il Ciancio, la fiumara di Platì e il Bollarino: dopo vennero l'area, le località, gli uomini e la storia. E la storia siamo noi.

mercoledì 11 marzo 2020

Lista d'attesa [di Juan Carlos Tabío, 2000]


A Platì
In occasione del rinnovamento del consiglio comunale, sono state presentate nel nostro centro, due liste contrassegnate rispettivamente con la tradizionale «spiga» e col non meno tradizionale «scudo crociato». Candidati per la lista «Spiga» sono i seguenti cittadini: 1) Catanzariti Francesco; 2) Mittiga Armando; 3) Crea Michele; 4) Marando Giuseppe; 5) Molluso Rocco; 6) Musitano Pasquale; 7) Riganò Antonino; 8) Romeo Bruno; 9) Romeo Giuseppe; 10) Schimizzi Rocco; 11) Trimboli Francesco.
Candidati allo scudo crociato, sono i signori: 1) Zappia Giuseppe, ex sindaco del comune: 2) Gliozzi Francesco Giuseppe sacerdote; 4) Aurelio Domenico Alberto; 4) Catanzariti Rocco; 5) Demarco Rosario, insegnante; 6) Morabito Giuseppe, studente; 7) Miceli Domenico; 8) Stancati Luigi; 9) Taliano Francesco; Timpani Francesco; 11) Tripepi Antonino.
Il clima elettorale si è fino adesso mantenuto calmo; i fautori della lista «Scudo Crociato» che costituiscono certamente la maggioranza dei cittadini, e di cui alcuni elementi, tra cui il sindaco Giuseppe Zappia fecero parte dell’Amministrazione testé caduta si sono astenuti fino a questo momento, dall’organizzare comizi nelle strade. Alcuni comizi sono stati invece organizzati dai fautori della lista «spiga»; ha parlato il signor Francesco Catanzariti di Domenico, da Platì.
GAZZETTA DEL SUD, 28 aprile 1956


PER LA MANCATA COSTRUZIONE DELLA STRADA
Si asterranno dal voto gli abitanti di Cirella
Non hanno designato i sei candidati al consiglio del comune capoluogo
Locri, 28 aprile
(F.T.) Si apprende che gli abitanti di Cirella, frazione di oltre duemila abitanti del comune di Platì, da cui dista sette chilometri ed al quale è collegata attraverso un sentiero accessibile alle bestie da soma, non hanno designato i sei candidati, quale loro rappresentanza separata in seno al consiglio del Comune capoluogo, ai sensi dell’art. 27 bis della legge 23 marzo 1956 n. 136, in segno di protesta per la mancata realizzazione dell’invocata strada carrozzabile che unisca la frazione stessa a Bombile, e quindi alla strada statale106.
Come si ricorderà in occasione di precedenti consultazioni elettorali quella popolazione mite e laboriosa, ma stanca di vedersi negletta, si astenne dall’andare alle urne.
In quella occasione votarono soltanto il presidente del seggio e gli scrutatori.
GAZZETTA DEL SUD, 29 aprile 1956

Da notare la significativa distinzione tra cittadini per la «Spiga» e signori per lo «Scudo Crociato» .

lunedì 9 marzo 2020

Beat the Drum [di David Hickson, 2003]


In memoria di Antonio Richichi, drummer di Careri 

domenica 8 marzo 2020

Fatti corsari - La quattordicesima ora



-Furore d. Francesco (Mo. 19,12.1886/56) di d. Giosofatto e d. Elisabetta Oliva; sacerdote.
-Romeo Domenico (Mo.29.1.1887/6) di Bruno e Pisto Rosa; ruris Cirella.
-Sansalone Angela (Mo.2.5.1887/31) di Antonio e Murdaca Caterina, ved. di Larosa Vincenzo; da Siderno.
-Marrapodi mf Filomena (Mo.21.5.1887/36) di Giov. Batt. e Morabito Francesca, ved. di Rosario Mittiga.
-Raffaele Isabella (Mo.2.7.1887/40) di Giuseppe e Taliano Serafina: morì a 3 mesi.
-Fera mf Concetta (Mo.4.8.1887/46) di Dom. Ant. e Portulesi Caterina; ux di Domenico Portulesi.
-Mottareale d. Concetta(Mo.1.11.1887/68) dalla città di Reggio; moglie di d. Carlo Flesca.
-Fera d. Francesco (Mo.25.8.1872/44) farmacista, di Michele e mf Candida Nirta, marito di d. Giuseppa Taliano.
-Oliva d. Stefano (Mo.25.7.1872/28), doctor legis aetatis suae an. 49 cr., filius q. m d. Michaelis et d.ae Franciscae Speziali, affectus morbo dicto "spleniti subacuta" con infiammo alla milza e tubo intestinale, rurem S. Ilarii petiit obaëris mutationem, patientissime toleratis diri morbi gravissimis doloribus per tres menses, singulari devotione receptis Sacramentis Poenit.,Euch. Et extemae Unct., Divinae Voluntati plene submissus, die 25 m.Julii Divo Jacobo apostolo dicato, inter singultos et amplexus suorum consanguineorum, a semetipso animam suam Deo commendans, dulciter expiravit circa horam XIV eiusdem diei. Vidt ortum solis praedicti diei sed ad eius occasum iam non erat. Anima sua in coelum advolavit ut se coniungeret cum suis Genitoribus, et corpus suum nunc requiescit in Ecclesia  S. Ilarii insepulcro de Familia Speziali. Subscriptus frater defuncti dolenter assistens supremis horis vitae suae, petit humiliter et enixe a Deo pro ipso defuncto pacem et requiem sempiternam, necon gratiam videndi eum post mortem in Paradiso, et haec  pauca verba scribit ad futuram rei memoriam. In q.m fidem etc. Philippus Archipr. Oliva
Il dott. Oliva Stefano (morto il 25/7/1872/28) dottore in legge, 49 anni, figlio di Michele e di donna Francesca Speziale, affetto dalla malattia detta “splenite  subacuta”, con infiammazione della milza e del dotto intestinale, cercò un cambio dell’aria presso la campagna di Sant’Ilario, sopportati con estrema pazienza i terribili dolori della crudele malattia per tre mesi, ricevuti con incredibile devozione i Sacramenti della Penitenza, Comunione ed Estrema Unzione con incredibile devozione. Completamente sottomesso alla Divina volontà, nel giorno 25 di luglio dedicato al divino apostolo Giacomo, tra i singhiozzi e gli abbracci dei suoi parenti, affidando da solo la sua anima a Dio, serenamente morì all’ora quattordicesima di quel giorno. Vide il sorgere del sole del giorno citato ma al suo tramonto già non c’era più. La sua anima volò in cielo per congiungersi con i suoi genitori e il suo corpo ora riposa nella chiesa di Sant’Ilario nel sepolcro della famiglia Speziale. Il sottoscritto fratello del morto che lo assiste nel dolore nelle estreme ore della sua vita, chiede umilmente e con forza a Dio la pace e il riposo eterno per lo stesso defunto e la grazia di vederlo dopo la morte in Paradiso e scrive queste poche parole a futuro ricordo della situazione. In fede Filippo Oliva Arciprete.


La traduzione dal latino la devo alla cortesia della professoressa Gina Misdaris, già docente di Lettere Classiche al Liceo classico "Stellini" di Udine.

giovedì 5 marzo 2020

L'incidente [di Joseph Losey,1967]




Grave caduta d’un platiese
Platì, 3 aprile
(M.F.) – Di un grave incidente è rimasto vittima il nostro concittadino signor Antonio Delfino, segretario di zona dello organismo dei Coltivatori Diretti di Platì e Careri.
Scivolando accidentalmente in una vi di Benestare dove si trovava per ragioni di ufficio, il Delfino riportava una seria frattura al braccio sinistro.
MICHELE FERA
GAZZETTA DEL SUD, 4 aprile 1957

mercoledì 4 marzo 2020

Misure straordinarie [di Tom Vaughan, 2010]






                                                                                                      Domenica 31 - Luglio 932 

                                                                                                           Catanzaro 31 – VII - 32

Carissimo papà

La presente per annunziarvi che oggi mi sono ordinato avendo ricevuto la Sacra Tonsura: Non vi scrissi prima intorno a ciò, perché mi trovavo in Esercizi Spirituali. Vi mando due figurine ricordo, una per voi, l’altra per la mamma. Agli altri di casa (sorelle, fratello, parenti) le manderò fra qualche giorno perché ora non le ho pronte: Nell’ultima mia cartolina vi scrissi che sono stato promosso su tutto, ora vi avverto che anche Ernesto è stato anche lui promosso in tutto.
Vi ho scritto pure per un manto di cui ho estremo bisogno e per accertarmi che avete ricevuto la cartolina nella quale ve lo chiesi, vi dissi di rispondermi a riguardo. Ancora non ho avuto risposta alcuna. Per timore che la cartolina non si sia smarrita vi rinnovo la richiesta del manto avvertendovi che me lo dovete al più tardi per il 15 di agosto. Se avete quindi ricevuto la cartolina mia e avete già provvisto bene. Se ancora poi non avete provvisto cercate di provvedere subito, altrimenti poi capita che uscirà alla luce qualche casacca.
Raccomandate al mastro che lo faccia secondo le misure spedite, senza aumentare sia pure di un millimetro e ancora che si attenga ai miei gusti che lui ben conosce. Lo confezioni quindi con cura, come quello che fece a me due o tre anni fa, aderente più o meno alla persona e un po’ più stretto alla vita. Riguardo alla stoffa, mi rimetto ai vostri gusti, solo vi raccomando che sia di buona qualità e non troppo pesante. Baci ed abbracci cari a voi, alla mamma, sorelle, fratello e ai parenti tutti da me e da Ernesto.
Vostro aff.mo  Ciccillo
Misure
Lunghezza totale cm.  130 (centotrenta)
Lunghezza vita cm.  41 ( quarantuno )
Maniche cm.  56
Larghezza spalle cm. 20 ( venti )
Torace cm. 45 (quarantacinque )
Grossezza vita cm. 44 ( quarantaquattro )

Nella foto eseguita presso il Pontificio Seminario Teologico "Pio X" di Catanzaro lo zio Ciccillo è riconoscibile da chiunque lo ricordi.

martedì 3 marzo 2020

Il diario di una stella [di Domenico Valinotti, Mattia Pinoli, 1939]

C'era una volta a Casignana, 1948





Attenzione!
MADRI, SORELLE, SPOSE!
Non dimenticate il 1955 quando i vostri cari
furono trascinati incatenati al carcere!
Per farsi belli non hanno esitato a togliere
l'onorabilità delle vostre famiglie.
 VOTATE PER LA STELLA!

Reduci!
Combattenti!
Solo chi ha sofferto come voi può comprendere
i vostri bisogni e difendere la vostra
causa.
Gli altri hanno dimostrato di non saperli
comprendere privandovi di tanti vostri diritti!
VOTATE PER LA STELLA!

Popolo di Casignana!
Nel 1922 non si è esitato a spargere sangue
innocente per interesse personale. Il popolo di
Casignana chiedeva lavoro!
Chi era contro il popolo per i propri interessi?
Eppure nella foresta Callistro c'era posto
per tutti!
VOTATE PER LA STELLA!

Carnevale col denaro del popolo!
L. 10000 all’esattore per aver riportato il
Commissario Lopresti da Reggio a Samo.
L. 5000 allo stesso per aver trasportato i
Carabinieri da Bovalino in occasione della dimostrazione
popolare per il supplemento pane.
Il bosco di Casignana venduto per L. 500.
Quando le cose si fanno in famiglia ...

Lavoratori !
Gli agrari vogliono il predominio su di noi
per renderci loro servi!
Diffidate della loro propaganda! Non mantengono
mai quello che promettono!
Ricordate il passato, Pensate per l'avvenire
vostro e dei vostri figli!
Votate per la Stella! E' la vostra salvezza!

Lavoratori!
Soci della Cooperativa Garibaldi comprarono
terre ed oggi vivono del loro onesto
lavoro!
Gli asserviti che cosa hanno avuto? Nulla
Debbono lavorare per gli altri.
Risvegliatevi!!!_
VOTATE PER LA STELLA!!!

Madri Sorelle Spose!
Mentre i vostri cari soffrivano e rischiavano
La vita in guerra laceri e senza “scarpe” chi
gozzovigliava, chi si arricchiva a Casignana?
Quella ricchezza rappresenta le vostre lacrime,
il sudore e il sangue dei vostri cari!
Vogliono il vostro voto per salvaguardare
Le loro ricchezze!
Votate come vi detta la coscienza! Per la Stella!

lunedì 2 marzo 2020

Le ali (Krylya) [di Larisa Shepitko, 1966]






CROCIERA GRIFAGNA
A S. E. ITALO BALBO
E A TUTTI GLI ARRDITI
DELLA
TRANSVOLATA ATLANTICA
GENNAIO DELL’ANNO IX

UBI ROMA IBI VICTORIA

I
S`affisano insonni a Bolama
le Genti con ansie pupille:
nel buio notturno scintille
sul1'onde balenano inquiete.
Con tre immensità si misura.
l'Eroe che non sa la paura.
A posto! Nell'alta quiete
si destan rombando i motori
che pulsano al ritmo dei cuori.
II
La nera Squadriglia decolla
all'ardua conquista dei cieli:
le macchine sono tre teli
scoccati da un arco al Destino.
L’impulso gagliardo dei cuori
s'ímprima al vibrar dei motori!
In alto, plotone latino,
avanti compatto alla meta
sull'orma del giovane Atleta!
III
Così, come la sullo stagno,
nel tirocinio severo,
e via nell’opaco mistero
fragorose stelle filanti!
Su, su, stormo verde di cuori
che il palpito date ai motori!
Che importano i nembi ululanti 
nel sen della negra tempesta?
C’`e un Prode al timone di testa.
IV
Stupita la torrida Sfinge,
dall'arso deserto il suo volto
solleva assonnato, dal folto
Stormir dei suoi boschi e vi ammira.
Via, candido stormo di cuori
ansimanti più dei motori!
Di già la carlinga respira
le brezze del vasto oceano
Avanti, all'approdo lontano!
V
Ancora un gran frullo rombante …
La quarta Squadriglia s'innalza
e audace la marcia rincalza
su gli abissi furibondi.
Sei tu, rosso stormo di cuori
che dài l’alimento ai motori,
e che nelle brume sprofondi,
con l'agile intrepida prora
incontro alla fulgida Aurora!
VI
Nel vergin silenzio garrisce
possente la viva Bandiera
di quattro colori, guerriera
che irride il periglio e la Sorte.
Più oltre, più oltre coi cuori
che spingono avanti i motori!
Chi manca al corteggio del Forte?
Chi trasse nel pallido artiglio
di morte lo scoppio vermiglio?
VII
Vittoria, non e senza pianto
di madri il tuo bacio concesso
Risplende la via del Progresso
d'italico sangue e rosseggia.
Si fuser le fibre dei cuori
col ferro dei franti motori,
nel rogo ch'eterno fiammeggia
sul livido gorgo africano
che vide il prodigio romano;
VIII
Di Balbo la maschia consegna
fu assolta con anima lieta:
«Piloti e velivoli a meta,
piloti e velivoli o a fondo! ›
E giunsero a proda i motori
bruciati dal fuoco dei cuori,
sul limite opposto del mondo
portando abbagliante la luce
che irraggia il pensiero del Duce!

Platì (Reggio Calabria) Gennaio 1931 - A. IX

ROSARIO FERA 

Documento conservato presso la Biblioteca Comunale "Pietro De Nava" di Reggio Calabria.


Rosario Pasquale Domenico Fera, avvocato, era nato a Platì il 23 maggio 1887 da Michele e Pistoni Grazia. Il 22 ottobre 1921 sposò Giuseppina Zappia di Filippo ed Elisabetta Zappia che aveva 21 anni. Da loro nacquero Grazia, Elisabetta Immacolata Concetta, Michele, Leone e Rosario. Oltre ad esercitare la professione di avvocato ricoprì vari incarichi nell’amministrazione comunale tra cui Commissario Prefettizio nel 1924 assieme all’avvocato Gian Domenico Foti e Sindaco nel 1944. Compose testi poetici e prose spesso pubblicati a proprie spese. Morì il 21 agosto 1945.

In alto un frammento di Le ali un film tutto in verticale di Larisa Sepitko una delle cineaste più audaci e famose dell'era sovietica. Più che voluto questo accostamento sovietico con la lirica d'occasione dell'avv. Fera, due ideologie in confronto/scontro. In basso il promemoria del nonno Luigi sulla scomparsa dell'avvocato stesso.