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mercoledì 19 aprile 2017

Orizzonti di gloria - Un'opera eseguita nel secolo XVI°

Da un esame preliminare della scultura, avvalorato dal giudizio del restauratore, si rileva che si tratta di un'opera eseguita nel secolo XVI° (anni tra il 1500 e il 1600) d.C. Il restauratore nella sua relazione finale dice: "Si tratta di una scultura del 16° sec. d.C. di scuola strettamente meridionale". Possiamo quindi a ragione pensare che i nostri primi padri, quando già si configurava una certa comunità già stabilizzata in questo luogo (le prime abitazioni del paese risalgono al 1506 d.C.), sentirono il bisogno di erigere un luogo di culto, di dare alla comunità un cappellano o parroco, che fosse, e di eleggere un celeste Patrono, ponendo nel luogo di culto una sua Immagine. Non abbiamo documenti sull'epoca in cui fu dato alla Parrocchia il titolo di "S. Maria di Loreto", né sappiamo che l'immagine raffiguri la Madonna di Loreto. Vedremo in seguito su quest'argomento il parere di p. Stefano De Fiores, esperto mariologo; fermiamoci per ora su questo concetto: la scultura di cui parliamo risale ai primi anni della fondazione di Platì.

La causa dei danni riportati dalla scultura è da ricercarsi nella sua struttura e nella situazione in cui era tenuta. La scultura, pur essendo costruita in legno, era rivestita di uno spesso strato di gesso (in certi punti alto due ed anche quattro centimetri); ed inoltre era conservata in ambiente in cui non potendo avere una sufficiente aerazione (nicchia chiusa sul davanti con lastra di vetro), il gesso cominciò pian pianino a sgretolarsi ed a cadere a brandelli, come mostrano le fotografie eseguite nella nostra chiesa prima di inviarla per il restauro. Inoltre, all' interno il legno era tutto corroso dai tarli, come si può notare dalle fotografie eseguite durante il restauro; la scultura era così intarlata, che viene da pensare persino che la data di origine debba essere di molto anteriore a quella attribuitale dal restauratore.

Prima che i lavori di restauro fossero iniziati, fu chiesto un preventivo sulla spesa che si prevedeva necessaria, e, visto che la spesa era affrontabile, si diede la via libera ai lavori.

Il restauro richiese alcuni mesi di lavoro e non fu eseguito dal solo restauratore sopra citato, ma questi si avvalse della collaborazione di altri restauratori fiorentini specializzati nelle varie branche: un intagliatore, un pittore, ecc...

Durante i lavori si è scoperto che in epoca risalente alla fine del 1700 d.C. ha avuto un restauro che ne aveva modificato alcuni tratti; ad esempio: ad una certa altezza del collo fu inserita una zeppa che ne piegava in basso lo sguardo; gli occhi dapprima di legno furono sostituiti da occhi di vetro, come si incominciava ad usare a quei tempi; il braccio sinistro del Bambino con la manina che sorregge il globo, fu piegato verso il basso , la veste della Madonna fu arricchita di decorazioni varie; ecc...

Ecco quanto scrive il restauratore in una relazione del 14 gennaio 1992:
" Le comunico i dati tecnici del restauro della scultura lignea raffigurante Madonna con Bambino appartenente alla sua parrocchia e da noi restaurata nei primi mesi del 1992. Spero che questo possa essere per lei cosa gradita da inserire come documento nell' archivio della parrocchia. Si tratta di una scultura del 16° secolo d.C. di scuola strettamente meridionale. Anche se alcune parti risultano scolpite in modo grossolano, nella totalità dell' opera si nota una mano artistica notevolmente felice. Alla fine del 1700 d.C. vi è stato un totale rifacimento, in parte dovuto ad un degrado dell' opera stessa, in parte dovuto ad esigenze di nuovi personaggi locali. In questo intervento è stata modificata addirittura l' impostazione estetica dell' opera, essendo stati eseguiti interventi tecnici poco felici.
Interventi di restauro eseguiti onde riportare l' opera allo stato originale: 1) spolpatura di tutte le parti in gesso e ritrovamento della struttura originale sottostante, sia come struttura scultorea sia come colori originali; 2) risanamento ligneo totale, mediante iniezioni ed immersioni in sostanze consolidanti; 3) restauro ligneo di grave evidenza (mani, collo, occhi, braccia, testa e volto del Bambino, manto, base, ecc...); 4) preparazione con sostanze idonee alla coloritura originale; 5) doratura con oro zecchino a foglia nelle parti perimetrali del manto; 6) trattamento protettivo finale
."

Così restaurata, l' immagine della Madonna fu riportata a Platì il giorno 11 aprile 1992.

                                                                                     (continua)

Nota:



Il professor Lorenzo Casamenti attualmente è direttore del dipartimento del restauro della Scuola Internazionale "Lorenzo de Medici" di Firenze.


martedì 18 aprile 2017

Orizzonti di gloria (reg. Stanley Kubrick - 1957)

 

UNA STORIA DA RICORDARE
 
(del sac. Ernesto Gliozzi. Vicario Parrocchiale)


Sul sagrato della Chiesa matrice, il giorno sette agosto 1993, vigilia della festa patronale, dinanzi a una moltitudine plaudente di fedeli, fra cui un folto numero di cittadini emigrati e di fedeli dei centri abitati della zona, qui convenuti per l' occasione, con l'intervento di S. Ecc. Mons. Domenico Crusco, vescovo della vicina diocesi di Oppido - Palmi (essendo vacante la sede vescovile della diocesi di Locri - Gerace, per l' elezione di Mons. Antonio Ciliberti alla sede arcivescovile di Matera - Irsina in Lucania), si è concluso l' ultimo atto di onore tributato alla Madonna raffigurata nella vetusta immagine venerata in questa parrocchia fin dai primi anni della fondazione del nostro paese.

Il primo atto aveva avuto inizio negli anni precedenti il 1991, quando si era constatato che quell' antica immagine, quasi dimenticata dai fedeli, mai esposta alla pubblica attenzione o venerazione, mai rimossa dalla sua nicchia, se non quando si era reso necessario spostarla per i lavori di ricostruzione della chiesa, intrapresi già verso la fine della seconda guerra mondiale e condotti a termine per l'interessamento dell'arciprete mons. Giuseppe Minniti, col concorso e l'aiuto di tutta la popolazione residente, dei concittadini emigrati nelle varie parti del mondo, e con i sussidi dello Stato, negli anni 60,cominciava a mostrare segni di deterioramento, con varie e gravi screpolature in tutto il suo insieme.

Ripensando alle circostanze e al modo con cui l' impresa del restauro sulla antica immagine è stata ideata e condotta a termine, possiamo affermare che essa è una cosa provvidenziale ed è stata voluta dalla Madonna, per invitare i fedeli di Platì ad una maggiore conoscenza della nostra Patrona e ad incrementarne la devozione, in tempi in cui questa cittadina aveva bisogno di mostrare al mondo una sua fisionomia, diversa da quella a cui l' aveva ridotta una campagna denigratoria, intrapresa da tutti i mezzi di comunicazione italiani ed esteri, con un accanimento veramente degno di miglior causa !

Se si tiene presente l'insegnamento del Vangelo, ove si dice che prima di iniziare un'impresa, bisogna fare i conti in tasca, per vedere se si hanno i mezzi per effettuarla, se si pensa ai mezzi di cui potevamo disporre, l' opera ha avuto un certo che di temerario; ma l' aiuto e l' intervento della Madre celeste ha superato ogni difficoltà e siamo arrivati serenamente alla conclusione dell' opera.

L' idea del restauro vagheggiava già da diversi anni nella mente del sacerdote incaricato della cura della parrocchia e di tanti fedeli a lui più vicini; verso la metà del 1991 i fedeli, sensibilizzati dalla parola del pastore e dal parere del Consiglio Pastorale parrocchiale, ritenevano ormai necessario ed urgente passare ai fatti, anche a costo dei sacrifici,soprattutto finanziari, che bisognava affrontare.

E innanzi tutto, a chi affidare i lavori?

Si presero informazioni sulle capacità degli artisti locali e si trovò che ve n'erano diversi di cui ci si poteva fidare; si pensò a centri di restauro in città che in tal campo godono di ottima stima: Napoli, Roma, Firenze... Ad unanimità si decise di rivolgersi a quest' ultima, che a buon diritto primeggia fra tutte.

Per interessamento della dottoressa Maria Paola Zappia, residente a Firenze per motivi di studio e di lavoro, si interpellò il restauratore d' arte prof. LORENZO CASAMENTI, il quale si dichiarò ben disposto ad eseguire il lavoro. Venne sul luogo, si rese conto di tutto ed il 29 dicembre 1991 si prese in consegna la statua, rilasciando il seguente attestato: "Platì 29/12/91 - Ricevo in data odierna dal Parroco di Platì don Ernesto Gliozzi una statua lignea raffigurante Madonna con Bambino, per essere restaurata. Tale restauro sarà effettuato con tutte le regole idonee al caso; la statua verrà restituita alla Parrocchia quanto prima. In fede. - Lorenzo Casamenti", e munendosi, per ovvii motivi di tranquillità nel viaggio di andata e ritorno, della seguente dichiarazione: "Parrocchia S. Maria di Loreto - Platì - Dichiaro io sottoscritto di consegnare in data odierna al sig. Lorenzo Casamenti una statua in legno raffigurante MADONNA CON BAMBINO, che ha bisogno di restauro e che lo stesso riconsegnerà a questa chiesa, restaurata, a lavori eseguiti, o nello stato in cui si trova, qualora il restauro non potesse aver corso. Platì, 29 dicembre 1991. p. Il Parroco sac. Ernesto Gliozzi".

                                                          (continua)

giovedì 13 aprile 2017

Sanctuary (reg. Tony Richardson - 1961)


Loreto, 30/9/93
Rev.mo Canonico Gliozzi
Il prof. padre Strefano De Fiores mi ha consegnato un interessantissimo articolo sulla Madonna di Loreto venerata in codesta chiesa parrocchiale di Platì, individuando la matrice iconografica del simulacro lauretano.
Per la pubblicazione dell’articolo avrei bisogno di una foto della statua di Platì dopo il restauro (ho invece un’immagine precedente al restauro).
Per questo, su suggerimento del p. De Fiores, mi rivolgo alla sua cortesia per avere la foto in parola.
A suo tempo, quando pubblicheremo l’articolo, sarà mia premura spedire copia della rivista “ Il Messaggero della S. Casa”.
Grato per l’attenzione che vorrà riservare alla presente, mi è gradito augurarle ogni bene nel nome del Signore, in unione di preghiera.
P. Giuseppe Santorelli



PARROCCHIA S. MARIA DI LORETO
89039 piazza Duomo 3 PLATl` (RC)
Platì (RC), 18 ottobre 1993
      Rev.mo Padre,

             ricevo la Sua lettera del 30.09.93 e aderisco volentieri alla Sua proposta per la pubblicazione sul Bollettino del ven. Santuario di Loreto dello studio di P. Stefano De Fiores su Maria "GORGOEPEKOOS" e sul collegamento iconografico tra Loreto – Platì – Polsi - Messina, e Le invio due fotografie della nostra statua, una di prospetto e l'altra di profilo, per evidenziare ancora meglio l'atteggiamento della Madre che mostra e porge il Figlio," VIA, VERITA' E VITA".
Confermo quello che dice I' Autore sul restauro a Firenze di questa statua, la cui origine risale al XVI secolo (cioè ai primordi di questo paese) e che abbiamo adornato con il concorso dell'intera popolazione di due corone d'oro create dall' illustre orafo Gerardo Sacco, di Crotone. L' incoronazione è avvenuta il giorno 07.08.1993.
La statua giaceva quasi dimenticata sull'altare maggiore di questa chiesa e non era mai stata rimossa dal suo abitacolo, se non in occasione della ristrutturazione della medesima chiesa, avvenuta tra gli anni 1943-60, verso la fine dell'ultima guerra e negli anni postbellici più duri. L' idea del restauro è sorta in considerazione delle pessime condizioni in cui l'aveva ridotta l'umidità e nessuno aveva fatto caso, fino allora, del suo significato spirituale e del suo valore artistico.
Mentre sto lavorando (purtroppo da solo) alla stesura di una relazione su tutto il lavoro di restauro, sono lieto che il Vostro illustre Santuario ci dia una mano perché cresca sempre più la devozione a Colei che nella statua viene raffigurata.
Ho avuto I' occasione di incontrare e conoscere la Sua stimata persona in occasione di un pellegrinaggio organizzato da questa Parrocchia a Loreto il 17 giugno di quest' anno, quando venni a chiederLe informazioni sulle Parrocchie della Calabria che si intitolano alla Madonna di Loreto, nel tentativo di sapere come, quando e perché questa Parrocchia abbia preso quel titolo.
La ringrazio vivamente dell’aiuto e dell'onore che ci fa, parlando di noi, con la speranza che possa verificarsi un ben auspicato collegamento tra il venerabile Santuario di Loreto e la nostra modesta Parrocchia, e rispettosamente La ossequio.
    (sac. Ernesto Glìozzi)



Loreto, 24/10/93

Rev.mo don Gliozzi
Mi perviene il suo plico con le due splendide foto della Madonna, detta “GORGOEPEKOOS”, la quale illustrerà il dotto e acuto articolo del p. De Fiores.
Le sono vivamente grato per la sua cortesia.
A suo tempo sarà mia premura inviarle un congruo numero di copie del “ Il Messaggero della S. Casa”, dove, presumibilmente nel numero di gennaio o febbraio 1994, comparirà lo studio del De Fiores.
Mentre le auguro ogni bene nel Signore, assicuro un ricordo speciale nelle preghiere in S. Casa.
Mi creda obl.mo,
P. Giuseppe Santorelli




Nota
L'articolo di padre Stefano De Fiores è già apparso in queste pagine.



martedì 11 aprile 2017

I gioielli della corona - consuntivi


Corona Madonna
Zaffiri 13 grandi + 2 piccoli croce
Smeraldi 4 + 10 piccoli croce
Perle 12 + 4 croce

Corona Bambino
Zaffiri 8 grandi + 2 piccoli croce
Smeraldi 4 grandi + 8 piccoli croce
Perle 8 grandi (manca 1) + 4 piccole croce

Verificato 27. 08. 1993

Sac. Ernesto Gliozzi
Marando Elisa
Spagnolo Domenico


CONSUNTIVO SPESE LAVORI RESTAURO STATUA DELLA MADONNA
E N T R A T E
                Offerte raccolte dal Parroco.......................L.       6.833.000
                                       da Rosina Agresta ............   "        2.825.000
                                       da Marietta Calabria e
                                         Rita Pangallo .............        "        5.035,000
                                       da Francesco Schimnizzi e
                                     Francesco Catanzariti ....        "        2.755.000
                                      da Lisa Marando Papalia e
                                     sorelle Anna e Maria .....         "       2.650.000
                                   da Lisetta Marando-Lentini ..   "       1.300.000
                                da Francesca Oliva-Pangallo
                             in contrada Lacchi e vicine             "       1.007.000
                               da Melina Zappia
                                    in contrada Senoli ..........          "         638.000
                            da Giuseppina Portolesi-
                                           Barbaro ..................           "       1.301.000
                                 nella Processione del 7.8.93        "       1.035.000
                                 Da Pepè Lentini  .............          "          865.000
                                          TOTALE                             "     26.244.000

         ORO raccolto e versato per le corone  grammi  1.526,00

                                          U S C I T E
Per il restauro e spese inerenti ..........................    L.  12.550.000
Per le due corone: oro, gemme e manifattura ....   "   15.000.000
Banda,regalo al Vescovo, foto e altre spese .....     "     1.920.000
                                                              TOTALE   L. 29.470.000

                                                   RIEPILOGO
                                         USCITE             L.     29.470.000
                                        ENTRATE           "      26.244.000
                             Differenza PASSIVA      L.       3.226.000
   Offerta D. Ernesto Gliozzi a copertura del passivo  . . . . . . . . . . . . .  L.       3.226.000

    Platì, 8 dicembre 1993, festa dell'Immacolata Concezione.
                                                       IL PARROCO
                                                 (sac. Ernesto Gliozzi)





               Specifica offerte raccolte dal Parroco:
    Offerte dei fedeli emigrati:
Barbaro Caterina ved. Perri- Cavola (RE)................ "   100.000
Sergi Giuseppina - Bergamo ..................................   "     50.000
Famiglie Foti e Laganà - Reggio Calabria ................"   400.000
Splendidi Vinc.-Sergi Anna .....................................  "     10.000
Carbone Lorenzo - Gerace  .....................................    "    50.000
Zirilli Marianna - Australia ......................................  "   227.000
Catanzariti Antonio - Bovalino  ...............................   "  100.000
Miceli Domenico -. Gliozzi Rosina - Bovalino ........ "   130.000
Perre Margaret ved. Catanzariti Antonio-Bovalino ...."    50.000
Miceli Nicoletta - Bovalino .............................           "    80.000
Violi Spagnolo Francesca - Sydney Austr.  .............  "     60.000
Trimboli Francesco - Calabria Elisabetta ................. "     20.000
Catanzariti Domenico - Cinneri Maria - Roma  ......  "   100.000
Zappia Giuseppina ved. Fera e figli -Bergamo......... "   600.000
Domenico-Catanzariti M. Vita-Casorate Primo(PV)."     10.000
Vilardi Michele - Canada  .......................................  "   240.000
Tropiano Francesco - Milano  .................................  "     50.000
Trimboli Maria fu Dom. Argentina ..........................."     20.000
Rinaldo Antonio - USA ..........................................   "     75.000

           Totale offerte emigrati  ........................         L. 2.372.000
  Offerte dei fedeli residenti in Platì ......................   "  4.461.000

            Totale offerte raccolte  dal Parroco  L. 6.833.000





lunedì 10 aprile 2017

Un mondo perfetto (reg. Clint Eastwood - 1993)



Tutta Platì si è stretta intorno alla     statua di Maria SS. Di Loreto


E Platì si ricompone dopo quasi mezzo secolo di fughe nell'emigrazione e ritorna alle radici di una profonda religiosità popolare per celebrare Maria SS. di Loreto, protettrice del paese. E stata la festa del ritorno, esaltazione di antichi valori sommersi, ricomposizione di una comunità che si porta dietro un fardello di false etichette. Criminalizzata ed umiliata.
Discorsi celebrativi e partecipazione corale di un popolo sono serviti a scacciare questa «diversità» che ogni Platiese ha come stigmi, un tempo impressi a fuoco a schiavi malfattori.
La festa della Santa Patrona è stato un momento di riconciliazione e di profonda riflessione. Una giornata esalante. Prima in Municipio dove il sindaco, Franco Mittiga, e il consiglio comunale convocato in seduta straordinaria, ha dato la cittadinanza onoraria a Gerardo Sacco. E l’orafo di Crotone, dalle umili origini, si è commosso davanti a tanta spontaneità di sentimenti e di calore umano. Una presenza significativa e qualificante quella di Gerardo Sacco che ha voluto portare alla comunità di Platì non solo un attestato di grande valenza artistica ma soprattutto umano. E le due corone, uscite dalla fucina di Crotone intrecciate con serti di grano e foglie di ulivo, rappresentano l’operosità di un popolo.
Il sindaco è stato parco di parole. Un ringraziamento a Gerardo Sacco e poi la descrizione reale di un paese rappresentato come ricettacolo tutti i mali del mondo. Da quasi mezzo secolo si aspettavano interventi. Eppure Alcide De Gasperi, dopo l’alluvione del 1951, dal palazzo sgarruggiato dei conti Oliva disse che “deve finire l'Italia di Platì”.
E Plati è lì fermo che si gonfia e si apre ad ogni pioggia come pane azzimo. Una situazione da terzo mondo con la più alta percentuale di epatite virale in Europa. Ma nessuno si muove in questo paese d'acque.
Una festa di pietà popolare diventa anche riflessione dei mali che affliggono una comunità mons. Crusco, vescovo di Oppido Mamertina. Un discorso vibrante, pieno di significati. Un invito alla pace, nella religiosità del lavoro.
Don Ernesto Gliozzi, arciprete di Platì, ha scelto attraverso un recupero interessante, i canti religiosi di antica tradizione popolare. E dall'Ariella, sono scese a frotte le donne per tessere le lodi alla Madonna nella loro dolce parlata. A Gerardo Sacco, la gente di Plati ha fatto dono degli attrezzi di vita agro-pastorale. Un piccolo aratro e la caratteristica «standa» un piccolo albero privo di foglie che viene messo vicino all'o-
vile per appendere indumenti. Ed ancora cucchiai in legno, fiscelle intrecciate con steli di giunco, ciotole ed una stecca di legno dove i pastori con segni convenzionali segnano la produzione giornaliera.
L'orafo di Crotone ha gradito questi doni come espressione di un'antica civiltà contadina e si ripromette di riprodurli in argento. Gerardo Sacco è alla continua ricerca di oggetti che fanno parte integrante della Calabria per tramandare nel tempo gli aspetti più significativi d'intere comunità.
Scriveva monsignor Antonino Denisi: «La festa non è mai un episodio. Diventa un momento essenziale dell'esistenza umana, un atteggiamento radicale dello spirito, un gesto qualificante. Rivela un popolo, un'epoca, una cultura, una fede. E’ appuntamento ed attesa; momento di amicizia ed espressione di gioia liberante››.
Il significato dell'incoronazione della Madonna a Platì, è un risveglio di coscienze in una comunità che ha una propria identità storica e culturale.
Antonio Delfino

Foto e testo
Gazzetta del Sud, Venerdì 13 agosto 1993

giovedì 6 aprile 2017

The Artist (reg. Michel Hazanavicius - 2011)


Sacco rinuncia alla rassegna di New York per diventare cittadino onorario di Platì

Gerardo Sacco sarà domani a Platì, per ricevere dal sindaco, dott. Francesco Mittiga e dal consiglio comunale convocato in seduta straordinaria, la cittadinanza onoraria. Non era mai avvenuto che ad una personalità calabrese, proiettata in campo mondiale per la sua valenza artistica e culturale, venisse concessa una simile onorificienza.
A Gerardo Sacco, la gente di Platì consegnerà non le chiavi del paese come un tempo si usava, ma gli antichi arnesi della civiltà agro-pastorale come tangibile segno di riconoscimento verso un raro artista, messaggero ed ambasciatore della creatività calabrese in ogni parte del mondo.
I platiesi, sono molto legati alla Santa Patrona, Maria SS. di Loreto che in ogni comunità di emigrati, dall’Australia all'America all'Argentina rappresenta un punto di riferimento un raccordo spirituale con la terra d'origine. Le due antiche corone che ornavano la statua della Madonna e del Bambino sono state rifatte in maniera artistica, rara ed esemplare da Gerardo Sacco che ha rinunziato a qualsiasi ricompensa.
Del resto Gerardo Sacco non è la prima volta che si pone come restauratore di opere artistiche che riguardano comunità ecclesiali povere. Sacco aveva restaurato la più grande icona bizantina, quella di Capo
Colonna, venerata da tutte le genti del Marchesato di Crotone. E l’artista degno continuatore degli antichi orafi della città di Pitagora, ha rinunziato per la prima volta ad essere presente alla Rassegna Internazionale di gioielleria di New York dove partecipa con una collezione di ampio respiro artistico.
Incontriamo Gerardo Sacco nella sua fucina d'arte a Crotone intento a studiare, su un disegno, lo stupendo diadema scoperto nell'area archeologica di Capo Colonna ed appartenente ad Hera Lacinia. Ne farà alcune riproduzioni ed intanto poniamo alcune domande.
- Lei rinunzia a partecipare alla Rassegna di New York per essere presente a Platì per le celebrazioni della Santa Patrona che sarà incoronata dal Vescovo di Oppido Mamertina?
«Parafrasando l'antico detto che l'ultimo dei Crotoniati era il migliore dei greci, son convinto che non esiste al mondo un luogo più bello della propria terra. E sono convinto che il calore umano e l'affetto dei platiesi non è secondo agli emigrati della grande comunità italiana di New York».
- Che giudizio ha di Platì e dei paesi dell'Aspromonte?
«Non ci sono altri posti dove l’accoglienza e l’ospitalità hanno qualcosa di più sacro. E devo purtroppo dire che spesso la stampa ed i mass-media distorcono fatti tracciando profili sbagliati ed offrendo  immagini false ››.
- Quindi secondo lei esiste una criminalizzazione d'intere comunità?
«I fatti di cronaca purtroppo sono all'ordine del giorno ma quanto avviene nella nostra regione diventa cassa di risonanza per l'intera comunità nazionale».
- Come si possono debellare determinati fenomeni?
«Lo Stato dovrebbe intervenire con interventi mirati e razionali soprattutto in aree geografiche fragili come quelle dell’Aspromonte creando fonti di lavoro, specie dove la disoccupazione giovanile ha raggiunto punti critici».
- Quindi basterebbero i posti di lavoro per cambiare questa nostra società malata?
«Non lo penso ma ne sono certo. Infatti mi sto prodigando, proprio nel momento in cui le grosse industrie sono in netto regresso, per creare il primo polo orafo del Sud dell'Italia e sfidare la concorrenza di Valenza, Vicenza, Arezzo che hanno fatturati da capogiro. Comunque io sono uno che crede nelle favole ››.
E quella di Gerardo Sacco è appunto una favola, dove un apprendista barbiere diventa uno dei più prestigiosi orafi in campo mondiale. Anche questa è Calabria.
Antonio Delfino

Testo e foto:
Gazzetta del Sud, venerdì 6 agosto 1993


mercoledì 5 aprile 2017

I gioielli della corona (reg. Thornton Freeland - 1939)





GERARDO SACCO
orafo in crotone

                                                                 Crotone 4/11/92

Creare per conto del comitato Affari economici Parrocchia di Platì, n. 2 corone in oro 18 kt. Fac simili magari aggiungendo motivi riguardante l’ulivo; per le pietre vedere poi acconto a parte.
Ricevuto n. 1 corona argento che serve è per misure e per modello, la grande fare lo stesso modello, il Ø cm. 13 ½ prezzo pattuito per la sola manifattura (solo spese vive) l. 4. 000.000 – quattromilioni
L’oro mi sarà dato col colo legale (sfrido lavorazione) se avanza dell’oro sarà scalato sul costo della manifattura al prezzo di giornata; il lavoro sarà consegnato il 30/1/92, l’oro devo riceverlo entro l’1/12/92
In fede GSacco

********************

GERARDO SACCO
orafo in crotone


Ill.mo Rev.
Don Ernesto GLIOZZI
P L A T I'
Crotone, lì 29/10/1993.

Oggetto: Relazione tecnico-economica realizzazione corone.


Ill.mo Don Gliozzi,
con riferimento all'oggetto Vi illustro di seguito il lavoro di realizzazione delle corone nei suoi aspetti tecnici ed economici:

Analisi tecnica

oro utilizzato per la lavorazione grammi 1.844,70 ( di cui grammi 167,70 sfrido legale di lavorazione e grammi 1.677 quale peso complessivo attuale delle corone).
Sono stati versati da parte vostra i seguenti quantitativi di oro vecchio:
grammi 199,50 - grammi 1.453,00 e grammi 77,90, questi ultimi a 12 carati, che trasformati in oro puro, secondo i comuni canoni di calcolo, equivalgono a grammi 1.526,00.
Sottraendo dall'oro impiegato quello da voi versato si ottiene quanto di seguito:
oro impiegato grammi 1.844,70
oro versato           "        1.526;00
differenza              "           318,00    ( valore arrotondato)

grammi 318 X 8,25 (calo legale) = grammi 262,00 (oro puro).

Inoltre sono stati impiegati grammi 20,00 di perle, carati 60,50 di zaffiri e carati 16,80 di smeraldi.

L'oro, le pietre e le perle sono state così suddivise:

Corona grande: oro grammi 1.465,00 - perle grammi 14,00-
                             zaffiri carati 45,50 e smeraldi carati 10,40.
Corona piccola: oro grammi 212,30, perle grammi 6,00 -
                             smeraldi carati 6,40 e zaffiri carati 15,00.

Analisi costi

differenza oro grammi 262,00 X E. 20.600 (quotazione) =  £. 5.400.000
perle e pietre (costo mio e non valore commerciale)      =  £. 6.000.000
prezzo pattuito per manifattura (spese vive)                    =  £. 4.000.000
totale dovuto . . . . . . . . . . .                                                        £. 15.400.000
totale versato ad oggi....                                                            £.   8.000.000
 totale da versare a saldo.                                                          £.  7.400.000

E' palese che nel calcolo dei costi, così come nell'esecuzione delle opere, è stato tenuto conto dell'alto valore religioso- sociale delle opere e pertanto l'impegno da parte mia è stato notevole.
Basti pensare che se avessi dovuto valutare il lavoro eseguito come un normale lavoro di oreficeria, il costo finale sarebbe stato di circa 60 milioni.
Infatti analizzando le voci in modo appropriato si evidenzi le seguenti cifre:
oro grammi 1.677,70 . . . . . . ..                                                  =  £. 33.000.000 (considerando solo peso finale)
zaffiri carati 60,50 . . . . . .     ...                                                  =  £.   9.000.000
smeraldi carati 16,40. . . . .   ...                                                   =  £.   2.550.000
perle grammi 20,o0 . . . . . . ....                                                   =  £.      500.000
spese di lavorazione . . . . . . ...                                                   =  £. 15.000.000
valore commerciale totale del lavoro eseguito... . . . . . . . . .      =  £. 60.050.000

La stima manifestatami e l'ospitalità avuta nei miei riguardi hanno valore di gran lunga superiore a qualsiasi altra cosa, pertanto ho ritenuto giusto ricambiare tanta attenzione con il trattamento riservatovi in questa occasione.
Spero di essere stato abbastanza chiaro ed esplicativo, ma, sopratutto mi auguro che le opere abbiano avuto il riscontro dei Platiesi, sarebbe la più bella ricompensa per tanto lavoro!
Colgo l'occasione per porgere il più cordiale dei saluti.
Gerardo Sacco

P.S. Alle due corone sono inoltre incastonati n° 2 brillanti bianchi, naturali, donati uno dalla Sig.ra Elisabetta
Zappia vedova Messineo di Platì e l'altro mi pregio di averlo donato io stesso.
In fede
Gerardo Sacco

Nota
Ho voluto sottolineare alcuni passi della lettera perché a mio avviso poche personalità, grandi o piccole, hanno avuto un così caloroso atteggiamento di riguardo verso Platì e i platioti. E questo è bene che sia ricordato e affidato ad un passa parola continuo da inviare a eccellenze e loro lustrafacciata così come a sedicenti mediatori mediatici.

lunedì 3 aprile 2017

Il mio nome è Nessuno (reg. Tonino Valerii - 1973)


 ... nel 1989 … a New York … Rinunciai alla festa di gala prevista per il giorno dopo per non mancare alla cerimonia della vestizione della Madonna venerata in Platì, per la quale avevo realizzato la corona. Un impegno che avevo preso da tempo con gli amministratori della cittadina e al quale non intendevo assolutamente venir meno. La mia decisione fece scalpore. Disertare l’evento di New York sembrava una follia; un clamoroso autogol, sul piano dell’immagine e per le importanti ricadute commerciali di cui si sarebbe avvantaggiata la mia azienda. Ma non cambiai idea. Il giornalista (e vecchio amico) Totò Delfino sottolineò la particolarità del comportamento e propose che mi fosse conferita la cittadinanza onoraria. “Sacco - disse e scrisse in più occasioni - ha dimostrato di tenere in altissima considerazione la nostra comunità. Dobbiamo fare altrettanto, annoverandolo tra quanti contribuiscono a far conoscere in modo diverso Platì nel mondo”.
In effetti, il mio ritorno in Italia non passò inosservato e per un attimo - purtroppo solo un attimo - sulla Locride venne proiettato un fascio di luce positivo. In quell’occasione, in segno di gratitudine per il mio gesto, ricevetti in dono alcuni utensili contadini, che conservo gelosamente.

… sono necessarie risposte serie, concretamente calate nella realtà …  Penso alle zone più difficili della Calabria. Ai giovani di San Luca, Platì, per parlare di alcuni luoghi spesso al centro della cronaca.
I militari, come si sente ripetere, non sono la soluzione giusta. Sarebbero - e appaiono - nemici. L'ottica deve essere diversa: serve un esercito, ma di educatori! Capaci di far comprendere il valore della cultura, delle regole condivise, del rispetto reciproco. Soprattutto del dovere! Solo così potrà avvenire il cambiamento che tutti auspichiamo.

(La cittadinanza onoraria) … ricevut(a) da Platì e San Luca, per molti aspetti, è un onore ancora più significativo perché arrivato da luoghi e persone che, forse, più di altri, hanno bisogno di essere aiutati a voltare pagina. Realtà e cittadini verso i quali mai ho avuto pregiudizi e che, anzi. Quando possibile aiuto con sincerità e amicizia. Guardando ai problemi da cui sono afflitti con rispetto e attenzione.

… Avevo manifestato l’intenzione di creare una scuola orafa per i ragazzi di San Luca e Platì, ma non ho ricevuto il sostegno necessario. Eppure può funzionare … rimane in piedi la mia disponibilità a favore di questi comuni. Che hanno diritto a scrivere una pagina nuova della loro storia. E verso i quali non si può procedere a colpi di scioglimento del consiglio comunale. Né catalogando, per definizione, tutto e tutti come espressione della ‘ndrangheta… Conosco bene la gioia infinita che procura riuscire a farcela. Non esiste niente di più positivo e gratificante. Lo sguardo ti regala immagini inedite. Gli occhi scrutano la realtà in maniera diversa. Rinascere significa questo. E io desidero ardentemente offrire questa possibilità a chi ancora non l’ha avuta. Ricordo una bellissima frase di Corrado Alvaro, mai come in questo caso efficace: “La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile”. Non è meravigliosa? Capace di centrare il vero nodo della questione?

GERARDO SACCO conversazione con Francesco Kostner. SONO NESSUNO! Il mio lungo viaggio tra arte e vita, Rubettino, 2016


sabato 1 aprile 2017

L'ingiusta condanna (reg. Giuseppe Masini - 1952)


RICHIESTA  REVISIONE DEL PROCESSO
5 condanne all'ergastolo
i fatti di Cirella di Platì
Il 6 settembre 1939 a Locri, in una sessione straordinaria della Corte d'Assise - che per l’occasione dato il numero degli imputati, tenne le sue udienze nella grande sala, di montaggio dell'ex stabilimento Bruzzese – venne celebrato il processo a carico di oltre 100 imputati responsabili di associazione a delinquere e di delitti vari contro le persone e le proprietà. Il processo si concluse con la condanna dei principali cinque imputati alla pena dell’ergastolo. La scena, che ne seguì mise in subbuglio per l’intero pomeriggio la ridente cittadina di Locri, per le cui strade donne piangenti manifestavano la propria disperazione per il grave verdetto. A distanza di quasi 13 anni si riparla del processone di Cirella di Platì, in seguito ad una interrogazione presentata dal senatore Eugenio Musolino il quale si è rivolto al Ministro di Grazia e Giustizia, on. Zoli “perché, a- norma dell’art. 556 n. 2 del C.P.P. richieda alla Corte di Cassazione la revisione delle sentenze, rilevando che la stessa è frutto di un errore giudiziario, dovuto ad estorsioni di dichiarazioni degli imputati, mediante torture e sevizie”.

GAZZETTA DEL SUD Martedì 8 Luglio 1952

giovedì 30 marzo 2017

PER LA PATRIA (Reg. Abel Gance - 1915)



LA VOCE DELLA CAMPANA E DELLA PATRIA PER LA PACE

Appesa, sembra su trono assisa, -
Altisonante tuona ed avvisa,
Credenti e increduli chiamando a l’ara,
Che a farsi buoni tristi prepara,
Dal finestrone del campanile
Santa campana si dice umile:
Di Patria e Dio
Voce son’io

Da la cicogna monumentale
Del sontuoso tempio, dove
Sorgeva il Circo pur colossale,
A quella modica di templi altrove
La pia campana altisonante
Con voce oscilla sempre costante:
 Di Patria e Dio
Voce son’io
Non c’e nazione, città, borgata
In tutto il mondo.. dove una Chiesa,
Sia pure edicola, non sia adornata,
Siccome sposa dal ciel discesa,
Da la campana con voce santa
Che con rintocchi or piange, or canta
 Di Patria e Dio
Voce son’io
Con questa voce re e imperatori
Si coronavano su l’ara, quando
L’ombra de' despoti dava terrori,
E più l’ossequio a Dio ammirando
Era; ma sempre de la  campana
Il suono è verbo, a Dio peana:
 Di Patria e Dio
Voce son’io
Con questa voce fe' Pier Capponi
Le trombe belliche de l’invasore
D’Italia nostra tacer coi tuoni
De la minaccia con gran fervore:
= Voi suonerete le trombe vostre,
= Noi le campane loquenti nostre:
Di Patria e Dio
Voce son'io....

Perché di Dio questa è la voce,
Voce di Patria è per la forza
Ch'essa col culto trae da la Croce;
Che Dio la Patria protegge e afforza,
Di Patria e Dio
Voce son’io

Dio folle, misero, che cielo e terra
Sotto il suo giogo volea legare,
Portando strage con la sua guerra
Fin su campane,su templi ed are;
Ma il teutonico orgoglio atroce
Di Patria e Dio cadde a la voce: `
 Di Patria e Dio
Voce son’io
Ei superando di Dio il flagello,
Mentre la pace ricerca, distrugge
Città, villaggi, bimbi al macello,
Con fuoco in vampe che ancora rugge:
La voce grida: sia a cuor spietato
Il coronato mostro annientato:
 Di Patria e Dio
Voce son’io
Sui campi bellici sorgendo, al volo
De la preghiera, dai santi altari,
Quest’alma voce sul patrio suolo
Precede l'impeto dei nostri cari
Eroi coi nostri prodi alleati
Contro i nemici vinti, prostrati:
 Di Patria e Dio
Voce son’io
Ecco la gloria su l'ali d'oro
Librata sopra la Marna e il Piave,
De la vittoria depor l'alloro
Di nostra Intesa sul crine grave:
Or viva Wilson, di mare e terra
Soldati eroi, Capi e Re in guerra:
 La voce tace;
Fatta è la pace.

(Reggio Calabria) Platí, 25 Ottobre 1918.
 Dottor Vincenzo Papalia

A mio cugino Reverendo
Sacerdote Ernesto Gliozzi
In segno di stima.