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domenica 19 marzo 2017

Sandy Denny - The Lady



We heard that song while watching the skies


 Qui è la stella luminosa
che da otto secoli addita
la via del cielo; qui il
peregrin vi discende al saluto
della Regina del mondo;
qui è l'erma valle vetusta
nei tempi e nella gloria;
qui inchiniamoci,
umili adorando!

1931
Prof. Domenico Gelonesi
da Platì


Quando le bufere della vita
si abbattono sullo spirito
nostro come a schiantarlo
e il nembo del dolore
stenderà sinistro sul nostro
fragile capo stanco, tu,
Castellana dell'orgoglioso
Aspromonte, tutta recinta
di solitudine austera e di
geli perenni, rivolgi il tuo
sguardo di Madre e di
Sovrana verso la nostra
umile creta tremebonda,
onde da quel tuo sguardo
sprizzi il sole che arrida
ed allieti e più luminosa ci
renda la via da seguire tutta
rovi, tutta pruni, tutta tenebre

Incoronazione 1931 

Giacomo Tassoni Oliva

Nella foto (di Carannante) la casa dei ganzirroti e, affiancata, quella dei messinesi, a Polsi.

Salita al cielo



L'agendina nella quale il nonno Luigi annotò la nascita della zia Amalia
il 7 agosto 1925 alle ore 7, per via della registrazione al Comune fu sempre festeggiata
l'otto


Domenico e Francesco Ielasi ci hanno aiutati nell'addio finale

giovedì 16 marzo 2017

Walkabout (reg. Nicolas Roeg - 1971)





Carissimo Don Ernestino
Per mezzo di mia suocera Marianna Zirilli sto scrivendo per come usuale ogni anno vuol mandare della moneta per il Paraggirico (panegirico) della Madonna di Loreto e per St. Rocco. Allora in questa lettera trovate un vaglio di 188.200 lire italiane su questo riguardo.
Auguriamo che la presente lettera trova a voi e tutti i vostri familiari di buona salute. Mia suocera e la mia famiglia stiamo tutti bene.
All’inizio dell’anno pensavo che cera l’opportunità s fare un’altra visita ma dopo non è stato possibile.
Pure qui in Australia cè tanto da fare al presente in più del mio lavoro sono tanto su tanti attività nella Comunità, in particolare attività parrocchiale, Comitato finanziario e amministrativo, Movimento dei focolarini come volontario e parrocchiale. Presidente Raccolta Fondi per il Villaggio Scalabrini di Griffith, Casa di riposo per gli anziani italiani condotta dalle suore figlie di St. Anna, vice presidente del Board Villaggio Scalabrini e altre attività nella Comunità. In tutto si cerca vivere e costruire l’Ideale dell’unità dove Gesù può essere presente in mezzo a noi.
Da per tutto ce tanto da zappare e fare nella vigna (del Padre) Dio, ma in tutto questo ce tanta gioia e pace, e quello che si fa, si fa spontaniamente e con tanta gioia. Sempre si cerca di vivere la volontà di Dio accettando sempre Gesù abbandonato nelle difficoltà della vita, superandoli ed entrando sempre nella gioia della Resurrezione. Fare la volontà di Dio è come vivere Maria che continuamente da Gesù al mondo.
Vivendo la volontà di Dio è come vivere il dono dello Spirito Santo, che ci dà occhi da vedere, orecchi da ascoltare, mente da capire e un cuore per amare. Vivere la volontà di Dio è dare Gloria a Dio Padre.
Io prego la Madonna che ama tanto i suoi figli, di una maniera particolare rivela Gesù al Popolo di Platì che là dichiarata Patronessa del paese, che Platì presto diventerà una comunità viva di fedeli Credenti basata sul vangelo e vivere l’Ideale dell’unità solo di amare Dio e il prossimo.
Vivere il regno di Dio.
Tutto è possibile a Dio. Questa non è solo una preghiera per Platì, ma per il mondo intero.
Per voi preghiamo che il signore vi da salute e pace a compiere la vostra missione nella sua santa volontà.
Auguriamo un giorno vederci di nuovo.

Mia suocera Marianna dice di dare tanti affettuosi saluti a voi e tutti i vostri familiari. Saluti da parte mia, mia moglie Caterina e famiglia. Saluti a tutti, Domenico Spagnuolo e la sua famiglia, pure ad Antonio Calabria il postino, e se vedete a mia cugina Gina Scarfò, un cordiale saluto a tutta la comunità dei fedeli. Con abbraccio Fraterno in Cristo. JOE CATANZARITI


Note
Catanzariti Giuseppe (JOE) figlio di Domenico e Callipari Concetta
È nato a Platì il 22 febbraio 1936
è sposato con
Caterina Zirilli di Domenico e Iermanò Marianna
nata a Platì il 10 luglio 1945

Cath Zirilli Catanzariti in 2008. Photograph Peter Kabaila

Il video è venuto fuori dalla sola parte audio a disposizione. Si tratta di un’intervista dovuta ai nipoti di Joe Catanzariti, Tom e Harry, rispettivamente di 13 e 10 anni nel 2013 quando fu mandata in onda dall’Australian Broadcasting Corporation (ABC), Producer Sonya Gee. "Nonno told us the story of what brought him to Australia," Tom said. "We'd never heard some of the stories before and we've never had the chance to record them."

Gli originali sono qui:



mercoledì 15 marzo 2017

Un giorno in pretura (reg. Steno - 1953)


A PALAZZO DI GIUSTIZIA

Due sacerdoti e un sacrestano confermano l’alibi di uno dei quattro indicati come i rapitori di Roberto Valota
Secondo queste deposizioni, l’imputato era a Platì per un battesimo - Udienza nettamente favorevole alla difesa

Udienza favorevolissima alla difesa, che si é largamente aggiudicata questo tredicesimo round del processo per il rapimento di Roberto Valota. Due sacerdoti e un sacrestano sono venuti dal Reggino e hanno testimoniato assicurando che uno dei quattro indicati come gli esecutori materiali del sequestro – G. P., di Rosarno - si trovava la mattina seguente, fra le 9 e le 10, a Platì (millecinquecento chilometri di distanza dalla residenza di Valota). Il giovane era al battesimo della piccola S. V. , impegnato anzi a fare da padrino.
Che il colpo sia stato da kappaò non si può dire, ma intanto il pubblico ministero Gianfranco Mafferri ha dovuto fulmineamente trasformarsi in terzino riuscendo per un soffio a deviare in corner e ottenendo la citazione immediata del brigadiere della stazione dei carabinieri di Platì, con cui spera di riaprire la questione. L’astuto magistrato ha inoltre ritenuto opportuno rispolverare l’antica grinta contrastando personalmente gli interventi proprio di P., al quale ad un certo punto, per fare notare l’incoerenza, ha rinfacciato “Lei gioca a scopa!”
 Obiettivamente però va ricordato che a favore di P. e dei suoi amici, contro i quali vi è in pratica la ricostruzione di un altro imputato, che però al processo l’ha smentita, non esistono solo le circostanze di ieri ma anche il mancato riconoscimento da parte della moglie dell’industriale rapito. La donna escluse che gli indiziati siano i banditi entrati in azione.
La faccenda del battesimo sta in questi termini.
P. dice che fu il 13 gennaio 1982 (cioè il giorno dopo il sequestro) e in un primo tempo ciò non sembrava vero perché ai carabinieri il parroco celebrante, don Antonio Sculli, aveva parlato del 14, come risultava dai suoi appunti. Ma ieri il sacerdote, che sta a Natile di Careri e che aveva sostituito il collega di Platì malato, ha insistito, con accenti di credibilità, nel dare ragione all’imputato: “ Stia tranquillo, signor Presidente, che questa è la verità; al brigadiere dissi del 14 perché questa data era stata fissata all’inizio e così era rimasta sul mio taccuino. Invece qualche giorno prima ci fu un cambiamento. Ricordo che il 13 era mercoledì e che la stessa mattina celebrai anche una Messa d’anniversario, annotata esattamente sulla mia agenda”. Don Sculli ha poi riconosciuto nella gabbia degli imputati P. come il padrino presente alla cerimonia e successivamente don Ernesto Gliozzi, il parroco all’epoca ammalato di Platì, ha portato in aula il registro dal quale risulta che S. V. fu battezzata mercoledì 13 gennaio 1982. Anche don Gliozzi ha potuto tornare utile agli imputati perché ha ricordato che, per devozione alla Madonna, lui di mercoledì non mangia mai carne e dolci e il giorno del battesimo  non poté gustare le pastarelle inviategli a casa dopo la cerimonia. Segno evidente che era proprio un mercoledì.
Convinto della data del 13 si detto anche il sacrestano Domenico Spanolo, collaboratore liturgico e organista “alla buona”, come ha detto don Sculli, sia di Natile che di Platì e lo stesso hanno detto i genitori della bimba battezzata, i quali hanno ricordato che P. giunse la mattinata al volante di un’alfetta con i parenti proveniente da Rosarno. Da Rosarno a Platì la strada è assai tortuosa e ci vuole almeno un’ora e mezzo: se anche P. viaggiando tutta la notte, fosse riuscito ad andare da Trescore a Platì, questa ulteriore deviazione avrebbe reso il tutto praticamente impossibile.
Inoltre bisogna affermare addirittura che si trovava in Calabria sin dal 12 gennaio, quando andò dal parroco di Rosarno per ricevere il certificato di battesimo, effettivamente poi esibito al momento di fare il padrino. Sarà sentito anche questo sacerdote.
C. Mal.

L’ECO DI BERGAMO


Lo zio Ernesto quando ricordava questa trasferta in Bergamo, aggiungeva che durante il viaggio di andata e ritorno in treno compiuto con Micuzzu u sacristaianu e don Sculli, quest’ultimo per non far entrare nello scompartimento nessuno, onde stare ben comodi, esibiva una grande rosario ciondolante sul petto.

lunedì 13 marzo 2017

Salita al cielo (reg. Luis Buñuel - 1951)

... perché siamo anche ciò che abbiamo perso. Alejandro González Iñárritu

Amalia Gliozzi
08 agosto 1925 - 10 marzo 2017


Samo 1 . 12 . 1946

Carissimi,
se sino ad oggi non m è crepato il cuore adesso non mi crepa più perché oggi andando a Messa mi sono acquistata tante amiche e tutte mi hanno promesso di venire a farmi visita.
Quando viene qualcuno mandatemi un pò di crema, perché ho le mani e le labbra rovinate.
Papà m’ha promesso di comprarmi la veste per quando sposa Cata, raccomando a Peppe per la scelta di un colore che mi ravviva un poco, ed a Cata che scelga un bel modello adatto per quel giorno.
Raccomandate Ciccillo che mi fa allestire le scarpe da suo fratello.
Vi prego quando vi chiedo qualche cosa di non fare orecchie da mercante.
Saluti per tutte le amiche, i vicini, gli zii, la zia; baci per Nelluccia, Lisa, Rorò dello zio e della zia, per Mimì e Lino.
Quando mi scrivete ditemi come sta la zia Iolanda. Bacio Rosina e la nipotina.
Bacio a voi tutti
aff.ma Amalia
Se trovo le cartoline scrivo a tutte le amiche e parenti.
Saluti per Ciccillo Mittiga e per Mimì

Ripeto tutto quello che dice Amalia, meno (s’intende) la crema e l’orecchio di mercante.
Però mandategliela e non fate l’orecchio di mercante. Ernesto
                                                                                                          Mamma
dovresti vedermi quando è venuto Pelle proprio nel mezzogiorno e proprio qul giorno non avevo cucinato niente perché c’era l’elettricista che metteva le luci nella cucina.
Se mi vedevi sola, affaccendata in una fornace fare il brodo, in un’altra l’acqua per la pasta e nel braciere fare le patate, andavo a fare fuoco ad una parte e si spegneva l’altra ed io che non sapevo cosa fare, ma infine è iruscito un bel pranzetto e quando mangiavano la pasta domandavano se il brodo è fatto alla napoletana. Si vede che per brodo di pomidoro come lo facciamo noi la gente poco se ne intende.
Viene qualche giorno a farci una visita e vedi che bella palazzina abbiamo.
Ti chiedo la S. B. aff.ma Amalia




giovedì 9 marzo 2017

Cronaca familiare (reg. Valerio Zurlini - 1962)


Platì 16 – 7 – 74
Carissimi Ernesto, Amalia, e Iola
E tutti gli altri uno ad uno.
Ho fatto scrivere a M. Gemma la prima pagina di questa prima lettera. Lei vi ha già detto tutte le cose che riguardano noi. Solo che ha esagerato riguardo alla tintarella. Io penso che a ciò sia refrattaria come lo era Maria all’ultima sua venuta, se ben ricordo. Passo ora a dirvi qualcosa d’altro. Come voi sapete io non son venuto in America per dare un po’ d’aiuto all’arciprete in non buone condizioni. Ora però è successo che il povero Monsignore si è aggravato di colpo. Ciò è successo sabato 13 c. m. alle ora 15,30 circa, quando una coppia di fidanzati è andata da lui per l’esame dei (?) e l’ha trovato fermo alla finestra con le carte in mano, ma senza parola. Son venuti a chiamarmi e, andatovi, l’ho trovato seduto al tavolino, ma non parlava e non muoveva il braccio destro. Ora è ricoverato all’ospedale di Locri, reparto medicina, in stato comatoso. Ieri sono stato a trovarlo ed ho visto che non è per nulla migliorato. Ho avvisato il Vescovo e mi disse di assumere io per ora l’incarico della parrocchia con tutte le facoltà inerenti. Vedremo cosa farà in seguito. Non ho scritto ieri perché nella mattinata sono stato a Locri con M. Gemma ed in serata sono stato impegnato con un accompagnamento e Messa per la morte del figlio di Antonio “u piseja” quello che aveva sposato la figlia di Bruno Romeo del “messinisi”, fratello della “gnura Caterina a cristanota”.
Godo nel sapervi in buona salute.
Noi tutti bene al momento. Cercate di divertirvi e immagazzinate materiale da raccontarmi, nel prossimo inverno, seduti al caminetto. Qui ci stanno coprendo di tasse per fronteggiare il fallimento della povera Italia. Ad esempio hanno applicato tasse per ogni stanza in più che uno ha oltre il numero dei componenti la famiglia, sopratassa per le automobili a seconda la cilindrata, ecc. Queste tasse le chiamano “una tantum”. Poi sono aumentati lo zucchero di 100 lire al kg, l’energia elettrica, e tante altre cose. Di buono c’è solo da comunicarvi che stanno asfaltando le varianti della strada. Il tratto Mulino Nuovo – Natile è già completato. Stanno asfaltando il tratto che noi chiamavamo della frana e per sabato prossimo tutto sarà finito.
Sono andato un po’ a lungo, contro ogni mia abitudine. Vi abbracciamo tutti caramente e vi bacio con affetto uno a uno.
Aff.mo Ciccillo
Ciccillo Gliozzi
Platì 06 - 03 - 1908/  27 - 03 - 1975


Nota
Leggendo questa lettera potete rinvenire numerose notizie della vita platiota di quarant'anni addietro toccando, all'insaputa dello zio Ciccillo, quelli che sono i leitmotiv di queste pagine, costruite col senno odierno.

mercoledì 8 marzo 2017

C'era una volta in America (reg. Sergio Leone - 1984)


1842 Bremerton Drive
 Lyndhurst, Ohio 44124
U.S.A.
Maggio 18, 1992

Caro Reverendo Pastore,
Io mi chiamo Pasquale D’Amore e sono nato in Ripalimosani, Provincia di Campobasso che era Abruzzo ma adesso è Molise. Sono venuto qui in America nel 1925 e allora avevo cinque anni. Non sono andato a scuola lì in Italia e perciò mi devi perdonare per la mia scrittura e compitazione.
Io scrivo questa lettera in favore della moglie di un cugino, i suoi genitori sono nati in Italia ma nessuno della famiglia sa qualche cosa. Ho scritto alla chiesa dove sono sposato i genitori e mi hanno risposto che Lorenzo Mattiucci e Maria Crea sono sposato Giugno 30, 1918 nella chiesa Immaculate Conception in la città di Wellsville nello stato Ohio .Mi hanno mandato una copia del certificato di matrimonio.
I genitori di Lorenzo erano Vitorio e Domenica Mattiucci e le genitori di Maria erano Rocco e Elisabetta Crea. Dice che Lorenzo è stato battezzato ottobre 21, 1893 nella chiesa di Santa Maria, in Ferentino, Italia, Maria Crea fu battezzata nella chiesa di Santa Rosario in Platì, Italia ma non cera una data.
Padre se per caso mi poi mandare un qualche notizie di questi personi mi fai proprio una grande piacere. Se per caso ci sono parenti lì nel paese che si po scrivere, questo anche è una gioia per la cugina e i fratelli etc. Durante un discorso poco tempo fa hanno parlato di un viaggio in Italia e pensavano – che bello soddisfazione di avere occasione di fare conoscenza con qualche parente.
Ho fatto una copia di questa lettera e ho mandato uno, in due posti con la speranza che si trova cosa.
Sono molto sicuro che se qualche cosa sviluppa tutti sono pieno di felicità.
E’ stato così per me perché dopo 60 anni sono ritornato in Italia. A Ripalimosani e conoscere cugini che non ho visto mai. Cerano parecchi, più vecchio di me che hanno dito che si ricordavano quando ho partito per l’America. Due anni doppo, mia moglie ed io abbiamo composto un turno di 21 giorni viaggio della terra santa e Italia, 22 personi sono venuti con noi.
La terra santa e Italia sono stato i più belle posti nel viaggio che abbiamo fati.
Grazie in adusto per qualunque cosa che poi fare per me – MA DI PIU’ per i cugini che vogliono sinceramente trovare qualcuno della loro famiglia.
Padre ho richiuso una piccola somma per pagare per i francobolli.
Per piacere padre, ricordati a me nel i tuoi preghiere e io facio losteso.
Sinceramento
Pasquale D’Amore
P.S.  Padre, per piacere, poi dirmi dove Ferentino e Platì Italia?


Platì, 22 . 6 . 1992
Egregio Sig. PASQUALE D’AMORE  Lyndhurst, Ohio
Ho letto con piacere la Sua lettera del 18 maggio scorso e mi scuso di rispondere con un po’ di ritardo perché ho dovuto fare delle ricerche per darle le notizie che desidera.
Dunque, Le posso dire che a Platì - provincia di Reggio Calabria, vi sono delle famiglie che hanno il cognome CREA come il Suo cugino, e che quasi certamente sono suoi parenti.
Nei registri di questa Parrocchia (che si chiama Parrocchia di Santa Maria di Loreto) ho trovato che ROCCO CREA figlio di Antonio sposato con Scipione Elisabetta, proveniente da Santo Stefano d’Aspromonte (provincia di Reggio Calabria) ha avuto vari figli:
1) Teresa, nata a Platì il 19 – 6 – 1891  
2)  Marianna, nata il 3 – 1 – 1893  
3)  Maria, nata il 10 – 5 – 1895   
4)  Antonio, nato il 10 – 2 – 1897  
 5) Maria Concetta, nata il 21 – 4 – 1899.
Rocco Crea era fratello di Michele Crea, che sposò Siclari Concetta ed ebbe tra gli altri, un figlio Giuseppe Crea, che fu in America e poi tornò a Platì, dove morì il 18 – 2 – 1986, lasciando una figlia Concettina che si trova attualmente a  Platì e un’altra, Carmelina, che sposò Violi Giuseppe e attualmente si trova in U.S.A.ad Ambridge, PA. Da questa Carmelina può avere notizie di Crea Michele figlio di Antonio che era fratello di Maria Crea.
….
La città di Ferentino (19.000 abitanti) è in provincia di Frosinone e vi si può andare in autostrada (High way) da Roma.

Platì è in provincia di Reggio Calabria. Reggio Calabria si arriva dall’America in aereo; per arrivare a Platì si continua da Reggio con treno o autobus e si scende a Bovalino, da dove si raggiunge Platì a Km 16 di distanza.
Con la speranza di esserle stato utile, la saluto distintamente
Sac. Ernesto Gliozzi

Nota
Per fare cronaca:
Pasquale “Pat” D’Amore è venuto a mancare all’età di 93 anni il 1 ottobre del 2013 in Lyndhurst, OH. Graduate of Shaw High School, he was parishioner and usher of St. Clare and Councilman for the City of Lyndhurst. Many will remember him as a kind, gentle, loving, man who was proud of his family.
Giuseppe Violi è venuto a mancare all’età di 79 anni in Ambridge, PA il 22 maggio 2013. He was born in Plati, Italy, in 1934, a son of the late Assunto Violi and Gregoria Ciampa. At the age of 13, he emigrated from Italy to the United States. He was a graduate of Aliquippa High School and Geneva College and served in the United States Army. Joe is survived by his loving wife, Melina (nee Crea) Violi.

SDG









Once Upon a Time in America (dir. Bob Robertson -1984)

Rev. Gliozzi To Celebrate Sunday Mass


Rev. Ernesto Gliozzi, vacationing in this country from his native Italy, will celebrate the noon mass Sunday in St. Monica’s Church, after which reception will be conducted in his honor at the Di Loreto Club, 914 N. Division St.
Father Gliozzi, who is canonico penitenziere (assistant to the bishop) in Locri, Italy, is visiting his brother - in -law and sister, Mr and Mrs Anthony Tripepi 55800 N Cedar Rd.
He has benn in this area since June 30, and will return to his home in Platì, Italyabout August 12.
Besides the mass which he will celebrate Sunday, Father Gliozzi will concelebrate a mass at 4 p. m. July 28 in Our Lady of Hungary Church, South Bend.
Besides of Italian eztraction have been asked in attend cach of the masses at which he will be the celebrant.


 Mishawaka (IN) July 1974

lunedì 6 marzo 2017

Cuore sincero (reg. Mikio Naruse - 1939)



I. M. I.
Mia cara sorella
Forse o senza forse non ci riuscirò a scrivere su questo foglio tutto quello che ti vorrei dire, perché le parole adatte a formularti gli auguri per tale circostanza mi ci trovo di più a ripeterle col cuore che con le labbra e il cuore tante cose sa più sentirle che esprimerle.
Mia cara Cata, non ti potrò accompagnare all’Altare, come faranno le altre nostre sorelle, ma non per questo mi dovrai credere lontana ché anzi ti sarò più vicina che mai. La prima visita, e la più bella, te la farò la mattina del prossimo giovedì, alle ore sei: sai come? Coll’inviarti la S. Comunione: poi durante il giorno ti seguirò col pensiero e con l’affetto. Nell’ora della cerimonia ti vedrò nel candore dei veli, simbolo della tua anima pura, o mia buona sorella, e mi inginocchierò anch’io presso l’Ospite dei tabernacoli per innalzare a Lui la mia preghiera implorante su te e sul tuo sposo le più elette benedizioni. La sera di quel giorno invece sarà meglio ch’io diverta ad altro il mio pensiero, per non dover pensare la casa nostra senza te: questo pensiero mi da una stretta al cuore e non voglio pensarci…
La domanda che ora voglio fare riguarda più Ciccillo, il futuro cognato, che te, e con lui voglio parlare, in questa seconda pagina, che come capo di famiglia dovrà decidere. Ecco quello che voglio dirvi, caro cognato: se avete pensato di recarvi a Roma per ricevere, insieme alle altre moltissime coppie di sposi la benedizione dell’Augusto Pontefice. Se l’avevate già pensato tanto meglio, è questo che desidero, e se no, oh, potessero le mie parole incoraggiarvi a venire! Sono occasioni che bisogna afferrarle perché si presentano una volta sola nella vita.
Potrò avere questa consolante sorpresa?
Saluti a tutti i vostri, a voi e a te sorella mia auguri di ogni bene.
  Ti bacia col solito immutabile affetto
   La tua sorella MGemma
Roma 1 – 2 - 947

Ancora una ricorrenza, questa volta i settanta anni del matrimonio di papà e mamma


La grande abbuffata (reg. Marco Ferreri - 1973)



MACCHERRONCINICA ……………
JOSEPHO ARCHIPRESBITERO MINNITI in die sui adventus, hoc carmen dicatus est

Cave, amice, Gassum cave
Qui ab albore usque ad ave
Cum riso ac suave
Verbo, abscendit suae pravae

Omnia mala animae

Si scondinzolat, suo more,
juxta tecum, in livore
facit hoc; inde ab ore
contumelia vomitat.

Ad mensam longe tuam
Sit semper famam suam,
Tuae navis ab illo pruam
Alieno lito, dirigat.

Salus Cleppa Miceque orbus
Sciunt illum et morbus
Cuius patet … Tamquam cervus,
Dicunt … aedendo, gracidat.

Fuit ille in Sancutuarium
Et votavit caseiarium
Quare hoc anno, Seminarium
In Jeracio manet.

Giorgi, Cutis et Asprea
Cum vidissent sua nomea
Superata factis, … diarrea
Invocaverunt illo.

Et Episcopo in Jeracis
Non tulerunt roteas cacis
Aeremitae contumacis
Fuit mula claudicans.

Quare, igitur, tantus homo
Rimpatriatus fuit in domo
Ubi Ecclesia MAJORDOMO
Voluisset facere …

 Ab Oppidum cacii, decimaquinta die mensis Augusti.

(NASONIS AUCTOR)

MACCHERRONCINICA.........
Questa poesia è dedicata all'ARCIPRETE GIUSEPPE MINNITI nel giorno del suo arrivo

Bada, amico, bada a Gasso
Che dall'alba fino all'Ave
Con riso e soave
Parola, trascende/si allontana (?) 

Tutti i mali della sua
Anima malvagia

Si scodinzola,secondo la sua abitudine,
Davanti a te, nel livore
Fa questo; quindi dalla bocca
vomita offese.

Dalla tua mensa sia sempre
Lontana la sua fama,
La tua nave diriga la sua prua
Verso altro lido.

Solo Cleppa e Mico orbo
Lo conoscono e il morbo
di cui è palese.... Come un cervo,
dicono ....... mangiando gracida.

Lui fu nel Santuario
E vuotò il caseario (caseificio)
Per cui quest'anno il Seminario
Rimane a Gerace.

Giorgi, Cutis e  Asprea
Avendo visto la sua nomea
Superata dai fatti, .... con la diarrea
Lo invocarono.

E col Vescovo in Gerace
Non portarono le ruote dei caci
Dell’Eremita contumace
Fu la mula fu zoppa.

Per cui, dunque, un così grande uomo
Fu rimpatriato in casa
Dove la Chiesa MAGGIORDOMO
 volle farne.........

 Città di Caci, il 15 Agosto
(AUTORE DI NASONE)


Il 16/nov/2016 09:47, "Giuseppe Frappa"  ha scritto:
Ciao Maria!
Mi dispiace di doverti dire che non sono proprio in grado di fornirti una traduzione comprensibile del testo che mi hai spedito. Non riesco a comprendere il significato di moltissime parole né la struttura del testo "latino". 
Bisogna ammettere che, chiunque sia l'autore, il Latino non lo conosceva perfettamente!!! Le desinenze sembrano appiccicate a caso; molte parole non sono né latine né italiane. Le allusioni a fatti e situazioni locali mi risultano incomprensibili.
Ti mando comunque il risultato del mio tentativo

Nota
Avevo chiesto aiuto per la traduzione a Maria, mia sorella. Lei stessa l'ha inoltrata a Giuseppe Frappa, cultore delle lettere classiche di chiara fama,http://www.poesialatina.it/. Alla traduzione, un misto di latino e dialetto platiotu, ho apportato qualche modifica per rendere comprensibile il testo di don Giacomino Tassoni Oliva, oggi a distanza di anni e con il venir meno dei protagonisti di quelle vicende, difficile a decifrarsi. Devo dire che la figura dell'arcipreviti Minniti è abbozzata con la sua solita garbata ironia. Ironia che si rinnova firmandosi Nasone e definendo Platì Città di Caci.