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giovedì 6 febbraio 2020

Il muro di gomma [di Marco Risi, 1991]


UN APPELLO DA PLATI'
Necessario ricostruire
il muro d'argine sul Ciancio
Evitare che il grosso torrente in piena provochi ulteriori rovine per gli abitanti del luogo
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            Platì, 11 gennaio
(M. F.) La stagione delle pioggie per quest'anno se n'è andata senza lasciare cattivi ricordi. Ma il Ciancio, nel suo corso schizofrenico ha un brontolio di minaccia all'indirizzo delle numerose abitazioni della parte inferiore del nostro centro, abitazioni lasciate in piedi per puro miracolo dalle alluvioni del 51 e del 53, e messe a disposizione, comunque, dei capriccetti autunnali del fiume.
Quei famoso personaggio che parlava di «opere senza né capo né coda», si riferiva con certezza al muro d'argine che in seguito alla alluvione del 1951 fu cominciato a costruire per proteggere il nostro centro dal suddetto fiume Ciancio.
Il destino ai questo muro, fu infatti, quello di non servire a niente: Le due parti essenziali di esso, cioè la terminazione superiore e la termina inferiore, furono lasciate in sospeso, inspiegabilmente, nell'anno 1952, e non furono più costruite.
La stampa dibatté il problema, (gravissimo e urgentissimo per molte centinaia di persone), fino al parossismo, fino alla nausea, ma fece il solito buco nell'acqua. Si rivolse al Prefetto, ai Genio civile di Reggio, a tutte e autorità competenti, ma non ottenne grazia. Ottenne solo la grande soddisfazione di constatare fino a che punto funzioni nel Paese, la cosiddetta «Libertà di Stampa».
Vi fu un momento in cui, durante l'ultima visita, del Prefetto al nostro centro, si sperò che il problema sarebbe stato finalmente risolto: Ma il momento passò e la cosa finì li.
Era fatale.
Ma cosa si pensa, che col andar del tempo il muro si aggiusterà da solo? Che il Ciancio si sceglier un altro letto per rispettare quelle povere abitazioni che le Autorità Provinciali offrono alla sua smania, di distruzione? 0 quanto meno, che i Platiesi si rassegneranno a vedere inascoltate le loro richieste e si metteranno l’animo in pace?
Ci dispiace, ma se queste sono le speranzelle che nutrono le competenti autorità, sentiamo il dovere di avvertire queste ultime che avranno una grossa delusione. Il Ciancio per conto suo, non è disposto a nessuna concessione, e aspetta solo una buona piovuta che gli dia agio di completare l’opera iniziata quel famigerato diciotto ottobre del 51.
(Michele Fera)  
GAZZETTA DEL SUD 12 gennaio 1955

Sarà costruito a Platì
il muro d'argine sul Ciancio

 Platì, 4 maggio
(M. F.) - E' maturata in questi giorni una bellissima realizzazione da tempo intrapresa dalla amministrazione
Zappia: la costruzione di un poderoso muro d'argine a difesa della parte inferiore del nostro centro dalle furie alluvionali del Ciancio.
La realizzazione, oltre che a salvare oleifici, molini le proprietà fondiarie, assicurerà la disposizione di una larghissima zona edilizia che sarà, di particolare importanza quando il progettato trasferimento del 'intero rione Ariella determinerà, l’espansione del nostro centro proprio in quella zona.
(Michele Fera)  
GAZZETTA DEL SUD, 5 maggio 1955


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