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lunedì 10 febbraio 2020

Cielo senza stelle [di Helmut Käutner, 1955]

CHE FINE HANNO FATTO I MERIDIONALISTI MERIDIONALI?
Ho l'impressione che la Calabria viva la situazione peggiore in Europa per quanto riguarda la povertà educativa: abbandono scolastico in costante aumento e analfabetismo strumentale sempre più diffuso (dati Istat, OCSE, Invalsi).
Le opportunità che ha un giovane calabrese nelle città e ancora di più nei paesi di usufruire di esperienze culturali sono sempre più scarse in quanto a lettura, cinema, musica, teatro, pratica sportiva. Sono stati elaborati una quarantina di indicatori che misurano l'assenza della povertà educativa e la media dei giovani calabresi arrivano a malapena a sperimentarne quattro.
Di fronte a questo sfascio la Calabria manifesta una preoccupante povertà della sua classe dirigente e, mafia a parte, l
'assenza di una robusta borghesia capace di comprenderne i problemi, reagire e costruire un diverso futuro. Anche lo Stato nel suo insieme sembra aver abbandonato il Sud al suo destino. Abbiamo di certo le scuole e molte delle quali anche buone, con buoni insegnanti, ma siamo quasi privi di biblioteche vere, librerie, teatri, cinema, musei che vadano oltre il folklore e l'archeologia, attività culturali degne di questo nome. E quelle poche infrastrutture culturali che esistono il più delle volte si rivolgono a gruppi di privilegiati.
La nostra povertà come società si manifesta nella fragilità delle famiglie, delle istituzioni, nei bassi consumi culturali, nella insufficiente spesa degli enti locali per la cultura e il sociale. Abbiamo indici di lettura tra i più bassi in Italia e non è, per esempio, che non si legga per colpa di internet, ma proprio perché mancano le occasioni nella vita di tutti i giorni di avere un contatto con i libri o con pratiche di promozione della lettura.
Si parla tanto di digitale omettendo che il libro tradizionale, che rappresenta ancora più del 70% dell'editoria, in Calabria è un bene raro, molte volte difficile anche da acquistare.
Un altro aspetto che scoraggia è che con tre università pubbliche pochissimi sono quei docenti o quegli intellettuali che rivolgono realmente uno sguardo al di fuori del loro specifico ambito di lavoro o che riescano a preoccuparsi di qualcosa che non siano le loro preziose pubblicazioni, e che la stessa inconsapevolezza manifestano i media nel loro insieme. Viene da chiedersi, che fine hanno fatto i meridionalisti?
Gilberto Floriani*
*Gilberto Floriani è il direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese di cui vi evidenzio il seguente post:, Se la Calabria muore:
Il testo è riportato per come l'ho ricevuto, incluso l'evidenziatore.
Il disegno è di Iermanò Luigi che nel 2019 era in V B, particolare di un tema presentato al Premio Ernesto Gliozzi, ultima edizione.

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