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lunedì 24 febbraio 2020

Mentre il pubblico ride [di Mario Bonnard, 1920]



CI SCRIVONO DA PLATI’
 I documenta
e la realtà
Platì, 7 maggio
Mercoledì sera un folto pubblico ha assistito alla proiezione in piazza Gramsci, di alcuni interessanti documentari inviati dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
I documentari erano senza dubbio interessanti: illustravano la rinascita italiana degli ultimi anni. Ma siamo sicuri che essi non abbiano prodotto sulla folla platiese proprio l’effetto voluto dagli autori.
Platì è infatti uno dei paesi della Calabria praticamente abbandonati dallo Stato, dopo le alluvioni del '51 e del '53. E' naturale, quindi, che gli «interessanti documentari» di cui abbiamo detto non abbiano fatto altro che mettere in evidenza la incresciosa disparità di trattamento riservata dalla Stato ai Calabresi nei confronti degli altri cittadini italiani.
Lasciamo parlare i fatti.
Nel 1951 Platì fu tra i paesi maggiormente colpiti dall’alluvione: morti e centinaia di senzatetto furono il suo tragico bilancio; senza contare la distruzione di massima parte dell'agricoltura. Nello stesso anno avvenne l'alluvione del Polesine: Pero, mentre nel Polesine, dell'alluvione non restò neanche la traccia, a Platì la situazione restò pressoché immutata; tanto che la violenta alluvione del '53 non poté levarsi il gusto di cambiare anch’essa i connotati al nostro paesaggio: lo aveva fatto fin troppo bene l’alluvione del ’51 e nessuno vi aveva ancora rimediato.
Troppe cose abbiamo sopportato e ci sentiamo in diritto di chiedere allo Stato che, anziché «interessanti documentari» ci fornisca i mezzi per ripristinare la nostra agricoltura. E, cioè, disponga una razionale bonifica dei torrenti che attraversano la nostra zona; bonifica che oltretutto renderà all'economia nazionale centinaia di ettari di fertilissimo terreno.
GAZZETTA DEL SUD, 8 MAGGIO 1954

L’articolo non porta firma ma dal tono e dal contrasto tra dramma e brio lo si può attribuire alla penna di Michele Fera. Resta l’attualità di un dramma per niente dimenticato, che si ripete ogni qualvolta Giove Pluvio decreta di concedere la pioggia. Ma c’è anche l’abbandono e il degrado permanente che si riflette nei comportamenti e nel morale degli abitanti che ancora, incalliti, restano in paese.

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