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martedì 19 settembre 2017

Il silenzio di Venere (reg. Dominique Othenin-Girard - 1996)







Giungendo a Platì, se provenite da Bovalino, non avete modo di gustare le bellezze naturali che fanno da anteprima – Petra Kappa e Acone sulla sinistra, Serri, Buiurinu e Lacchi sulla destra -  distolti come siete dal fondo stradale poco sicuro. Siete distratti anche dalla vista di un’opera d’arte dimenticata per via della vegetazione che ormai l’ha dissolta: è la Venere di Platì! Si, perché se in alto troneggia Maria SS. Di Loreto, in basso è lei che si mette in bella mostra. È opera di Francesco Enrico Scarfò (1908 – 1989), meglio conosciuto come u fruttivendulu le cui opere più famose e apprezzate furono i giganti (re e regina) ormai svaniti come la mia fanciullezza. Come potete vedere ho mantenuto lo sfondo cianotico originale delle foto senza nessun intervento photoshoppesco.

Questo post è dedicato a mio cugino Saro Carrarmatu Mittiga che ora è maldisposto nei confronti di questo blog il quale, comunque, ringrazio per le sue visite.


3 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Un navigar sereno e tranquillo con rassicurata padronanza nelľaffascinante mondo dello Scrittore, pur se con poche o sfumate notizie sullo scultore Francesco Enrico Scarfó.
    Tanto ringrazio il carissimo AMICO studioso Francesco Raymond Violi per avermi dato la possibilità a leggere e assaporare ľarticolo che ľautore ha scritto sulla venere di Platí -IL SILENZIO DELLA VENERE- che con piacere Ossequio.
    orazio scarfó

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