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mercoledì 20 settembre 2017

Frate Sole -reup



A Ernesto Gliozzi

Frate Barlaamo

Con ne l’anima il cuore di Basilio
E su li omeri il sajo, fra Barlaamo
Risalpa dal suo dolce e lungo esilio
Delle bellezze italiche al richiamo.

Reca al soave idioma di Virgilio
Dall’Ellade superba un verde ramo
Tolto a’ sacri laureti presso Samo
Si ai Frandi d’ornar la fronte e l’ilio

Di Fiammetta e di Laura agli amanti
Reca il tesor d’Euripide e d’Omero
E della dolce Saffo i freschi canti.

Poi lasciando Avignone, il Frate austero
L’Infula di Suera – al greco colle
Cinge, e per Locri il nome suo s’estolle.



Giacomo Tassoni Oliva  21 Agosto 1929  (VII)

Questa poesia in un precedente post,del 2012, l'avevo attribuita allo stesso dedicatario, mentre ora tra le carte è uscito fuori che l'autore era don Giacomino. Nello stesso tempo vi ricordo che Barlaamo, greco, fu maestro del Petrarca e vescovo di Gerace, mentre il frate Ciccillo della foto lo distinguereste fra milioni.

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