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giovedì 19 novembre 2015

La tavola dei poveri (reg. Alessandro Blasetti - 1932)






Ah, come tagliava a mezzo i pomodori, come li annusava per saziarsene all’odore, come li affettava delicatamente e li disponeva nel piatto, rossi e verdi come smalti coi semi rugiadosi e dorati, e poi versava l’olio a filino dalla bottiglia, sminuzzava un rametto di basilico quasi bruno, li incipriava d’origano, li abbelliva con frammenti di aglio, li salava con parsimonia, e poi mescolava, faceva una montagnola d’essenze che stecchiva all’odore, mentre noi inghiottivamo a vuoto, avendo davanti i piatti nei quali egli versava i pomodori prendendoli con un cucchiaio, li umettava dell’olio rimasto e infine ci diceva di mangiare. “ Mangiate, figli, e divertitevi, perché l’estate è tra noi ... “ D. Zappone, Il mio amico Hemingway e altri racconti citato da Vito Teti ne Il colore del cibo, 1999, Meltemi.

Nota: l'antipasto, la base è con i biscotti di Platì, è mio; il primo, tagliatelle, è di Antonella che sta a Barcelona; il secondo, baccalà fritto con peperoni ciurrameschi, mio; i cannoli, di vera ricotta a chilometro sotto zero, de Il Fienile che sta a Floresta nel cuore dei Nebrodi. buonappetitoegraziedell'invito 

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