Tra le Pietre dell’Aspromonte
Lasciando la S. S. 106 all’altezza di Bovalino, ricadendo lungo la S.
S. 112 che porta a Platì si può intravedere l’inconfondibile sagoma di alcune
pietre famose: Pietra Cappa, Pietra Castello, Pietra Lunga ecc. Sono queste
alcune rocce insolite che si ergono
solitarie e misteriose nel versante orientale dell’Aspromonte. Ognuna di esse
ha delle origini molto lontane e diverse, sembra che siano conglomerati di
sabbia, ciottoli modellati dalla forza erosiva degli agenti atmosferici. Ciò
non toglie nulla alla suggestione di queste pietre che essendo poste in
ambiente dib rara bellezza paesaggistica si prestano come mete turistiche molto
interessanti.
Particolarmente suggestivo è visitare questi luoghi di incomparabile
bellezza che hanno tutti una storia. Secondo alcuni documenti Medievali, Pietra
Cappa va a indicare pietra vuota, scavata. Formata da 2 piani sovrapposti e
comunicanti, attorniata da piccole grotte ormai irriconoscibili che sovrastano
una zona pianeggiante dove anticamente sorgeva un monastero e qui sarebbero
giunti numerosi eremiti. In epoca romana Pietra Cappa venne popolata da schiavi
fuggitivi, in seguito arrivarono dall’oriente i monaci basiliani. La Rocca di
San Pietro dove ancora sono visibili i giacigli degli asceti sorgono sul
vallone “ Memica” alle spalle di Natile Vecchio e qui anticamente esisteva un
monastero di origine greca. In cima a Pietra Cappa sembra che ci siano resti di
antiche costruzioni mentre in basso si trovano i ruderi del tempio di San
Giorgio. Dell’antica chiesa resta solo qualche spezzone di colonna della parte
centrale ed era questo il punto di riferimento per i monaci che vivevano
eremiti nei dintorni e si riunivano per le funzioni religiose. A ricordare la
laboriosità dei monaci restano alcuni castagni millenari che arricchiscono di
fascino un luogo che già di per se stesso è così singolare. Pietra Castello invece secondo notizie
storiche è un’altura rocciosa con tracce di fortificazioni medievali. Sembra
che qui ci sia ancora una torre e all’interno i resti di una cappelletta .
Inoltre è ben visibile un’ampia grotta, una cisterna, una gradinata intagliata
nella roccia. La sua importanza è dovuta principalmente al ritrovamento di
alcune monete bizantine risalenti al X secolo. In tutta la zona erano visibili
fino a poco tempo fa i resti di costruzioni romane che fanno credere v
esistesse un abitato di notevoli dimensioni. Resta da dire che la
bellezza di questi posti induce senz’altro a visitarli nel tentativo di
scoprire qualcosa di nuovo e di particolare.
Pietra Cappa infatti rimane sempre la regina dell’Aspromonte che con la
sua mole enigmatica e carica di leggende troneggia nella vallata delle grandi
pietre.
2C
Tratto da Il Giornalino
numero unico degli alunni della SC MD ST “ D.PERRI “
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