Tre cavalieri.
Per antri i vecchi muri sonnolenti,
Fantasmi di castella e di manieri!
Tra le raffiche e l’impeto dei venti,
Salirono quassù tre cavalieri.
Ed il primo lasciò l’oro e gli argenti
Posò gli sproni e i nobili cimieri
Io son la Carità - disse ai presenti,
Batto in mio nome e dei miei due guerrieri.
Seguirono l’Ingegno ed il Lavoro,
Abbracciati, così come fratelli!
E le macerie rifiorir per loro.
Oggi, rifatti i diruti castelli,
Cercano il riso di Maria Sovrana,
Come sul volto de la Castellana
Sac. Ernesto Gliozzi sen.
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