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martedì 19 marzo 2019

Il silenzio degli innocenti [di Jonathan Demme, 1991]



Come in una panoramica in technicolor e techniscope alla sua sinistra c'era attaccata la casa di zia Annina, con a piano terra l'ufficio del dazio, successivamente la casa Zappia-Galatti e oltrepassando corso Umberto il bar di papà. Di fronte ad esso, sulla via XXIV maggio,  c'era l'ufficio postale e risuperando il corso la casa della signora Fera, quindi un casalino, luogo di invenzioni ludiche; dopo la scalinata che portava al municipio c'era la casa di Raimondo con affiancata quella di don Umberto Romeo e più avanti quella di mastru Cicciu u cruciatu, al secolo Schimizzi; di fronte, oltrepassando la via XXIV maggio, la casa du bumbiu e tornado verso casa mia la falegnameria di lignuduru, più oltre una discesa con il panificio carrarmatu, il bar di Dante De Maio, quindi la Casa. Questo che vi ho circoscritto era il perimetro dei giochi che non bisognava oltrepassare e incorrere nelle sanzioni paterne. (https://iloveplati.blogspot.com/2012/02/la-casa-senza-tempo-reg-andrea-forzano.html). In quel testo avevo dimenticato la casa di Serafina Mittiga che era dirimpetto la casa di don Umberto. Era in questa scenografia, oggi, nella memoria, un fondale di cartapesta, delle mattine estive dei miei anni infantili che Tota, la figlia don Umberto, usciva di casa e salendo a bordo del maggiolino Volkswagen color acqua marina si avviava al mare di Bovalino. Nel suo silenzio, rotto dai suoni cupi del fraseggiare appreso in collegio, Tota era una delle più belle signorine di Platì e la sua educazione da collegio le è rimasta per tutta la sua vita. Quel tempo ormai è un ricordo e Tota è partita per stare accanto ai genitori. Questo è il solo piccolo omaggio che le si offre.

Nella foto Tota, nata Maria Antonia il 24 febbraio 1942, è con Paola Violi.

lunedì 18 marzo 2019

UNDICI UOMINI E UN PALLONE [di Giorgio Simonelli. 1948]


NEL DERBY TRA NUOVA FOLGORE– PLATÌ VINCE IL MALTEMPO
dicembre 10, 2007

NUOVA FOLGORE – PLATI’
NUOVA FOLGORE- Giglio, Nirta G.II, Romeo, Alvaro, Giampaolo, Femia, Nirta G I, Strangio, Giorgi, Mammoliti, Luciano. In panchina: Pizzata R., Costanzo, Strangio, Pizzata F. Allenatore: Scipione Bruno
PLATI’- Tropeano, Marando, Sergi F, Trimboli N, Perre, Barbaro, Trimboli B, Papalia, Trimboli, Carbone, Amante. In panchina: Giampaolo, Agresta, Sangallo, Sergi.
ARBITRO: La Manna di Catanzaro.
SAN LUCA- Piove, non si gioca. Il tanto atteso derby tra Nuova Folgore- Platì è stato rinviato a data da destinarsi per impraticabilità di campo. Il terreno di gioco del comunale di San Luca non ha retto alle precipitazioni ed ai forti venti che si sono abbattuti pomeriggio di ieri sul paese aspromontano, e che hanno costretto cosi le due formazioni a restare negli spogliatoi. L’arbitro designato per il derby dell’Aspromonte, il signor La Manna, dopo aver effettuato un sopralluogo ed aver visto che, il terreno di gioco presentava più di una pozzanghera, il pallone per il forte vento volava troppo ed una volta a terra non rimbalzava bene, ha così deciso insieme alle due società, per il rinvio dell’incontro. ANNALISA COSTANZO


NUOVA FOLGORE-PLATÌ DI SCENA IL TERZO TEMPO
dicembre 30, 2007

NUOVA FOLGORE- PLATI’ 3-3
NUOVA FOLGORE – Giglio 6, Alvaro A 6, Romeo F 6, Nirta G II 6, Giampaolo G 6, Alvaro G 6, Nirta G 6, Giorgi D 6, Mammoliti 6, Luciano 6. Allenatore: Scipione 6
PLATI’- Amante 6, Marando 6, Carbone 6, Papalia 6, Perre 6, Barbaro F 6, Barbaro S 6, Triboli P. 6,Agresta 6, Trimboli B 6, Sergi 6.
ARBITRO: Siglari di Reggio Calabria 6.5
 MARCATORI: 34’pt Trimboli B(P), 36’pt Luciano(N), 43’ptTrimboli P (P), 44’pt Luciano (N); 24’st Giorgi (N), 28’st Trimboli B. (P).
Espulso: Marando (P)
SAN LUCA: Al comunale di San Luca ieri è andato di scena il terzo tempo. Il derby tra Nuova Folgore e Platì si è chiuso senza vincitori con un “salomonico” 3 a 3. Al di là del risultato, la notizia è che, dopo l’ultima mezzora con qualche accenno di rissa, al triplice fischio l’arbitro ha chiamato le due formazioni a centrocampo per il saluto con la stretta di mano. Match equilibrato fin dalle prime battute, è diventato avvincente solo dopo il gol del vantaggio del Platì, dopo di che è stato un susseguirsi di botta e risposta a suon di gol. Le reti: 34’ Trimboli da una punizione manda in rete, 36’ risponde Luciano su azione, 43’strafalcione del portiere Giglio e Trimboli insacca ed 44’ ancora Luciano. Di Giorgi e Trimboli le marcature realizzate nella ripresa.
AN.CO.

Testi originali qui:

venerdì 15 marzo 2019

Cimitero senza croci - Waiting Around to Die

Sometimes I don't know where
This dirty road is taking me
Townes Van Zandt


Nei decreti disposti dal magistrato e consegnati dagli agenti allo zio Ernesto si affermava di ritenere che in tale fondo possa essere seppellito il cadavere di un sequestrato la cui identità allo stesso non può essere rivelata in quanto dalle indagini su quei reperti risulterebbe, il fondato motivo di ritenere che in tale fondo possa essere seppellito il cadavere di un sequestrato la cui identità allo stesso non può essere rivelata, onde non pregiudicare le ulteriori indagini, ne mettere in allarme gli eventuali indagati. Com'è allora che la stampa conosceva già indagini e identità del seppellito?

Platì / Si cercano i resti di Bertolami rapito nell’83
PLATI’ — Proseguono scavi e sondaggi nei terreni attorno al cimitero di Platì. Le ricerche, disposte dalla Procura della Repubblica di Palmi, sarebbero tese al ritrovamento del cadavere di un imprenditore rapito a Lamezia Terme il 12 ottobre del 1983: Giuseppe Bertolami, che all’epoca aveva 58 anni. Una conferma indiretta a tale ipotesi verrebbe dalla presenza, nel gruppo di magistrati che seguono le ricerche a Platì, di uno dei sostituti procuratori del Tribunale di Lamezia Terme.

Sulle indagini in corso gli inquirenti rimangono abbottonatissimi e rifiutano ogni dichiarazione ufficiale. Nessun commento neppure sulle insistenti voci che accreditano la collaborazione di un pentito che, con le sue dichiarazioni, avrebbe consentito di riaprire le indagini sul rapimento di Giuseppe Bertolami.
Una vasta campagna alla periferia nord di Platì, ed esattamente tutto attorno al piccolo cimitero del paese, è la zona teatro di continui scavi e di sondaggi condotti da agenti del NAPS (Nucleo Anticrimine della Polizia di Stato). Sul posto si alternano anche i magistrati della Procura di Palmi e di Locri, ai quali da ieri si sarebbe aggiunto anche il giudice Domenico D’Agostino, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia Terme. Proprio l’ingresso nelle indagini del giudice D’Agostino sembra confermare l'ipotesi che a Platì si sta cercando il cadavere di Giuseppe Bertolami.
 Paolo Pollicheni
GAZZETTA DEL SUD Venerdì 17 Aprile 1992

PLATI’. Le operazioni di scavo in un uliveto alla periferia della cittadina calabrese
Il “cimitero” dell’Anonima
Un pentito rivela: vi sono sepolti i rapiti mai liberati
PLATI’. E’ il «cimitero della mafia dei sequestri» quello che si sta cercando affannosamente in queste ore a Platì. Da due giorni i magistrati delle Procure di Palmi e Locri sono attentissimi e scrupolosi nel seguire i lavori di scavo che alcune squadre di operai stanno effettuando in un uliveto a ridosso del cimitero comunale di Platì.
La zona é strettamente sorvegliata da polizia e carabinieri, off-limits per i non addetti, impossibile avvicinarsi. A mettere sulle tracce il procuratore di Palmi Agostino Cordova, e di Locri Rocco Lombardo, sarebbe nuovo pentito della ‘ndrangheta, un ex pezzo da novanta, forse un mamma santissima messo a conoscenza delle cose più segrete della onorata società calabrese, che ora sta vuotando il sacco, andando indietro negli anni.
Le cose che il pentito conosce risaliberro (così nell'originale) ai primi anni Ottanta, i tempi d’oro dei sequestri miliardari, della
«pax mafiosa» che consentiva le cosche di pilotare il voto per le politiche, e di lanciarsi a mani libere nel business, della droga in collegamento con i fratelli del Canada e dell’Australia. A Platì, il pentito avrebbe detto di sapere dove sarebbe la tomba di un ostaggio dell’Anonima, seppellito dopo la sua morte causata dalle sofferenze patite in prigionia.
Circola un nome, quello dell’industriale floro-vivaista Giuseppe Bertolami, rapito all’età di 58 anni il pomeriggio del 12 ottobre 1983
 Filippo Praticò
Avvenire Venerdì 17 aprile 1992

 Platì / Le ricerche ordinate dai magistrati di Palmi e Locri
Se si trovasse il “cimitero” …
Sarebbe confermata la credibilità d’un misterioso informatore
PLATI’ - Sotto una pioggia battente ed un cielo cupo che non aiuta a presagire nulla di buono, agenti dei nuclei anticrimine della polizia di Stato continuano a setacciare la vasta campagna che circonda il cimitero di Platì. Cercano il «cimitero dell’anonima sequestri», forse cercano anche dell’altro, visto che da ieri sono comparsi sul posto anche sofisticati «metaldetector» e tecnici specializzati nel loro uso.
Anche ieri sono stati a Platì i magistrati delle Procure della Repubblica di Palmi e Locri, che hanno disposto le ricerche. In particolare i sostituti Franco Neri e Nicola Gratteri sono rimasti a Platì per l’intera giornata di ieri ed hanno impartito disposizioni sui nuovi accertamenti da condurre. La zona continua ad essere fortemente presidiata dalla polizia che impedisce a chiunque di avvicinarsi.
Paolo Pollicheni
GAZZETTA DEL SUD Sabato 15 Aprile 1992

Sulla ricostruzione del sequestro del Signor Giuseppe Bertolami e le successive indagini, per chi lo volesse, sono disponibili ampi testi nel web, recentissimi come dell’epoca in cui il delitto accadde. Il suo corpo cercato iaffora ‘e ssalis, quando tutto sembrò un macabro scherzo è stato lasciato nell’oblio, ma non dai familiari. Il vasto terreno, Sfales, dopo lo sconvolgimento, rimase incolto per molto tempo e poté ritornare al suo antico stato solo grazie alla tenacia dei coloni. Stampa, Magistrati e Forze dell’ordine “maestri nel rigettare sugli altri la propria responsabilità, la propria assenza, il proprio non fare o il proprio fare eccessivo” (Corrado Stajano) una volta partiti, e sebbene ritornati in paese per altri motivi, le scuse le stanno ancora ragionando. Lo zio avendo ampio diritto di chiedere il risarcimento dei danni provocati, come suo costume mai agì in tal senso. Anzi, la sua abitazione nelle successive indagini condotte sui bunker  fu sempre la prima ad essere visitata, questa volta senza decreti e con ben differente galateo.
 FINE

Tutti I documenti pubblicati sotto il titolo Cimitero Senza Croci is based on true historical events. Dialogue and certain events and characters contained in the text were created for the purpose of dramatization.

mercoledì 13 marzo 2019

Cimitero senza croci - True detective

"When the last light warms the rocks
And the rattlesnakes unfold
Mountain cats will come to drag away your bones"

Far From Any Road - The Handsome Family


Giovedì Santo, pioggia fitta, buona per chi coltiva, a terra cresceva una speranza: piselli e fave. Erano appena trascorse ventiquattro ore che il citofono squillò di nuovo energicamente, e nuovi agenti in divisa si rivelarono ai piedi della scala con nuovi obblighi. Il magistrato non ritenendosi soddisfatto dal precedente atto volle essere sicuro di sé. Se il primo era un decreto di ispezione di cose e luoghi ora era un decreto di sequestro onde acquisire la prova dell’avvenuto seppellimento del cadavere del sequestrato. Mentre la zia Amalia era in totale stato di confusione, lo zio Ernesto appariva calmo, i suoi pensieri erano rivolti all'imminente rito dei Sepolcri e alla processione del Venerdì Santo al Calvario del giorno dopo.



N.__________ R.G. notizie di reato
N.__________ R.
PROCURA DELLA REPUBBLICA
presso il TRIBUNALE di Lamezia Terme
DECRETO
ISPEZIONE DI LUOGHI E COSE
- artt. 53 e segg. c.p.p. -
IL Pubblico Ministero Dr Luciano D’Agostino
Visti gli atti del procedimento n. ___
Nei confronti di Ignoti e persone in corso di identificazione
per i reati di sequestro di persona a scopo d’estorsione ed altro
ritenuta la necessità di acquisire al procedimento la prova dell’avvenuto seppellimento del cadavere del sequestrato che per ragioni di cautela processuale allo stato non s’intende nominare, per non pregiudicare il sieguo delle indagini che sono in corso
In quanto occorre svolgere ulteriori approfondimenti istruttori, assicurando che il fondo e i luoghi non vengano in alcun modo alterati; ritenuto che occorrerà piantonare lo stesso a cura dei NAPS di Bovalino fino a nuovo e diverso ordine.
Visto l’art. 253 c.p.p.
DISPONE
il sequestro di quanto sopra indicato delegando per l’esecuzione Ufficiali di Polizia di NAPS di Bovalino che cureranno la consegna di copia del presente provvedimento all’interessato Don Ernesto Gliozzi Parroco di Platì
Platì, lì 16/04/92 ore 10,30
IL PUBBLICO MINISTERO
PROCURATORE DELLA REPUBLICA
                                                                                                                                 Dott. Luciano D’Agostino


QUESTURA DI REGGIO CALABRIA
Nucleo Anticrimine della Polizia di Stato
SQUADRA P. G.
B O V A L I N O
OGGETTO: Relata di notifica.
L'anno 1992 addì 16 del mesa di Aprile alle ore 17,15 in
Platì in ctd. Salsi
Innanzi a noi sottoscritti Ufficiali ed Agenti di P.G.: V.S.
Angelo PELLEGRINI, V.S. Claudio GREGORI, coadiuvati dagli Ag.
Maurizio COLELLA E Agostino MIGNOGNA è qui presente
GLIOZZI ERNESTO NATO A PLATÌ IL 12/04/1915 E RESIDENTE
IN VIA F.LLI SERGI N.6 IDENTIFICATO TRAMITE C. I. N.° 16971241
RILASCIATA IL 25/11/1991 DAL COMUNE DI PLATÌ
 al quale, mediante consegna di una copia nelle proprie mani
gli viene notificato, il retroscritto atto
Di quanto sopra è state redatto il presente verbale che previa letture e conferma viene sottoscritto dai verbalizzanti e dall'interessato.

(continua)

lunedì 11 marzo 2019

Cimitero senza croci [di Robert Hossein, 1968]

Fatti della vita dimenticati, messi a giacere nelle pieghe della memoria e della coscienza
Corrado Stajano, Patrie Smarrite, 2001


La giornata era cominciata come una qualsiasi giornata primaverile. Il tempo minacciava pioggia, con l’addensarsi ed il raggrupparsi, come truppe militari, di enormi nuvoloni. Era mercoledì santo. Lo zio Ernesto in chiesa aveva officiato la funzione di quel giorno con il lungo ed avvolgente “Passio Secundum Lucam”: lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di Lui” (Lc 23, 27). Insieme a Micuzzu ora stava pianificando la funzione dell’indomani, molto più solenne e partecipata, quella dei Sepolcri. La zia Amalia tornata a casa si affaccendava come suo solito: letti, biancheria, pulizia, cucina; anch’essa era presa dai preparativi della settimana santa avendo altresì l’incombenza di provvedere al Predicatore che in quei giorni officiava i riti caratterizzati da maestosi sermoni. Dall’esterno provenivano i suoni e le voci dei banditori di pollame, vettovaglie, fruttivendoli, con le loro riconosciute cadenze della Piana. A queste si aggiunse un ronzio di camionetta, lo sbattere delle portiere, lo squillo del citofono. “Chi è?” – “Polizia di Sato!”. Cronometrati tutti questi atti accadevano con la precisione loro dovuta, irrevocabile, risoluta. “Un puntino della storia e della geografia. Come quando i presagi disvelano i loro incerti contorni e appaiono nella loro nettezza” Corrado Stajano.



N.__________ R.G. notizie di reato

N.__________ R.
PROCURA DELLA REPUBBLICA
presso il TRIBUNALE di Lamezia Terme
DECRETO
ISPEZIONE DI LUOGHI E COSE
- artt. 244, 246 c.p.p. -
Il Pubblico Ministero Dr Luciano D’Agostino
Visti gli atti del procedimento n. ___
Nei confronti di Ignoti
per i reati di sequestro di persona ed altro
Rilevato che, dovendosi
accertare le tracce e gli altri effetti materiali del reato, occorre procedere  a ispezione di un fondo rustico in agro di Platì, nella parte adiacente ai manufatti rurali ivi esistenti di proprietà del parroco di Platì Don Ernesto Gliozzi … dalla Polizia di Stato
in quanto dalle indagini su quei reperti risulterebbe, il fondato motivo di ritenere che in tale fondo possa essere seppellito il cadavere di un sequestrato la cui identità allo stesso non può essere rivelata, onde non pregiudicare le ulteriori indagini, ne mettere in allarme gli eventuali indagati, allo … ignoti … da identificare.
Visto l’art. 246 c.p.p.
P.Q. M.
dispone che si proceda ad ispezione del fondo sopra indicato mediante ausilio del consulente già nominato e personale ausiliario munito di particolare attrezzatura idonea alla ricerca nel sottosuolo del corpo del reato di sequestro di persona e omicidio.
con consegna all'imputato/persona sottoposta alle indagini e in ogni caso a chi abbia l'attuale disponibilità del luogo in cui è eseguita l'ispezione, nell'atto di iniziare le operazioni e sempre che essi siano presenti, di copia del presente decreto.
Si da atto che vengano effettuati rilievi fotografici e tecnici a cura del personale su indicato. Si fa atto oltresì che l’Ufficio è coauduvato da personale della Squadra Mobile di Gioia Tauro e dei NAPS di Bovalino. ' In Platì, lì 15/04/92 ore 10,30
IL PUBBLICO MINISTERO
PROCURATORE DELLA REPUBLICA
Dott. Luciano D’Agostino

V. Si notifichi
A mezzo di personale
Squadra Mobile di Gioia
Tauro
Platì lì 15/04/92 ore 10,30

L’anno 1992 addì 15 del mese di aprile
alle ore 17,30 nella via S. Nicola n.° 15 di
Platì (RC) innanzi noi sottoscritti  agenti
di P. G. appartenenti alla Squadra Mobile di
Gioia T. è presente Gliozzi Ernesto
nato a Platì il 12/04/1915 ivi res. In via S. Nicola
N.° 15 identificato tramite carta di identità
N.° 16971241 rilasciata dal Comune di Platì in
data 25/11/1991. Al quale gli veniva notificato
il presente decreto
Gliozzi Ernesto   Ag. Amedeo Capello

(continua)

domenica 10 marzo 2019

La terra della grande promessa [di Andrzej Wajda,1974]



Atto di notificazione per finito contratto di conduzione di fondo rustico in compartecipazione a grano.

L’anno 1947 (milenovecentoquarantasette), il giorno  di   Novembre in Platì.
Ad istanza dei signori Oliva Giuseppe e Pasquale fu Filippo, quest’ultimo in nome proprio e nella sua qualità di tutore del proprio fratello Francesco – interdetto – residenti e domiciliati tutti in Platì
Io sottoscritto De Marco Francesco di Domenico – Usciere addetto all’ufficio di Conciliazione di Platì.
Ho notificato ai signori Trimboli Rocco di Francesco, Trimboli Bruno di Francesco, Trimboli Antonio di Francesco, Trimboli Francesco fu Domenico, Spagnolo Domenico fu Giuseppe (alias crezzolo), Agresta Michele fu Pasquale, Agresta Rocco fu Pasquale, Agresta Saverio fu Pasquale, Staltari Antonio fu Carmelo (alias fortocchio), Trimboli Pasquale fu Domenico, Campiti Giuseppe fu Giuseppe, Strangio Gaetano di Francesco, Grillo Rocco di Michele (alias griocino), e Romeo Gruno fu Saverio, e Sergi Anna di Domenico.
Residenti tutti e domiciliati in detto Comune di Platì. Che nell’annata agraria 1946-1947 hanno condotto in compartecipazione circa tomolate cinquanta di terra (pari ad ettari diciannove circa) di proprietà di essi istanti, siti nella contrada S. Barbara dell’agro di Platì.
Che per il decreto legislativo del Capo Provvisorio dello Stato 1° aprile 1947 N° 273 (Art. 1) la compartecipazione sarebbe prorogata all’annata agraria 1947-1948. Ma   – presente – che in detto periodo di tempo, per la legge della rotazione agraria, il fondo deve rimanere incolto e quindi lasciato a pascolo, per detto motivo la succitata proroga non si rende applicabile al caso di cui trattasi. E, pertanto, ad impedire che il silenzio degli istanti possa essere interpretato a loro danno, io sottoscritto Usciere della conciliazione di Platì, sulla medesima istanza del signor Oliva
Ho notificato
Ai signori Trimboli Rocco, Trimboli Antonio, Trimboli Bruno, Trimboli Francesco, Spagnolo Domenico, Agresta Michele, Agresta Rocco, Agresta Saverio, Staltari Antonio, Trimboli Pasquale, Campiti Giuseppe, Sergi Anna, Strangio Gaetano, Grillo Rocco e Bruno Romeo, che – respinta fin da ora ogni contraria eccezione – il menzionato contratto di compartecipazione deve intendersi risolto fin dal raccolto granario 1947; e conseguentemente, essi signori cu citati restano licenziati del fondo S. Barbara. E propriamente licenziati dalle terre avute in coltivazione granaria – per la su esposta ragione e giusto le consuetudini locali, con diffida di non ingerirsi più nella conduzione delle ridette terre sotto comminatoria delle sanzioni di legge.
Copia di questo atto, da me Usciere della Conciliazione debitamente collezionata e firmata, sono state notificate alle persone di cui appresso, consegnandola come per ciascuno di essi è indicato.
Trimboli Rocco di Francesco 
Trimboli Bruno di Francesco
Trimboli Antonio di Francesco
Trimboli Francesco fu Domenico
Spagnolo Domenico fu Giuseppe (alias crezzolo)
Agresta Michele fu Pasquale
Agresta Rocco fu Pasquale
Agresta Saverio fu Pasquale
Staltari Antonio fu Carmelo (alias fortocchio)
Trimboli Pasquale fu Domenico
Campiti Giuseppe fu Giuseppe
Strangio Gaetano di Francesco
Grillo Rocco di Michele (alias griocino)
Romeo Bruno fu Saverio
Sergi Anna di Domenico.

L’Usciere della Conciliazione
Francesco Demarco
Platì 30 – 11 - 1947


Nota. Questo documento oltre gli inediti alias, è significativo per gli usi e il buoncostume di considerare la terra come bene comune, sia del fittavolo come dei conduttori. Ci documenta oltremodo sui vasti possedimenti di quella che fu la famiglia Oliva, il potere che deteneva ancora alla fine del secondo conflitto mondiale. 

giovedì 7 marzo 2019

Una terra ... una casa [di Alan Smithee, 1970]




Innanzi di noi qui sottoscritti la Signora Rachele Lentini fu Pasquale dichiara vendere, come vende, al Sig. Romeo Pasquale di Antonio un pezzo di terra per uso casa dell’estensione di palmi ventitré ed un muro a secco di metri cubi ventidue per il prezzo stimato di lire cento sessanta £ 160.00 limitato da due lati da una stradella da un terzo lo stesso Romeo e da un quarto la venditrice Sig. Lentini.
Tale appezzamento si vende al riportato Romeo franco e libero da ogni censo o servizi eccetto la fondiaria quando gli verrà imposta.
E’ facoltà del Romeo di poter aprire luce ed aperture da tutti è quattro i lati ma però dal lato di oriente dove limita da detta venditrice Sig. Lentini può aprire luce a otto palmi dal suolo attuale ritirandosi la Lentini a debita distanza. Platì 24 febbraio 1907
Rachele Lentini
Timpani Raffaele fu Bruno testimone

P. S.  Per maggior schiarimenti il Romeo si obbliga che tra il suo locale ed il fabbricato di Trimboli Rosario deve restare palmi quattro a favore del Sig. Francesco Lentini ed altri ed il Romeo è facultato aprire aperture a otto palmi d’altezza dal suolo attuale.
Platì 29 – 2 – 1907
Romeo Pasquale accetto
Timpani Raffaele testimone
Luigi Gliozzi Testimone

mercoledì 6 marzo 2019

Atto di violenza [di Fred Zinneman, 1949]



C’è anche chi ha subito un’aggressione tanto al chiuso che all'aperto. E il caso capitato nel 1912 a una fanciulla di Cirella, frazione del comune di Platì. Era andata ad attingere acqua a una fontana cha distava circa duecento metri dall’abitato quando vanne aggredita da un suo compaesano, un negoziante di 25 anni. Riuscì a resistere e ad evitare le estreme conseguenze di quell’assalto.
Ma l'uomo non si diede per vinto. Due giorni dopo, forzata la porta d’ingresso, penetrò nella casa dove la giovane dormiva con una zia.
Anche questa volta non raggiunse il suo scopo. Frustrato, con un colpo di rasoio sfregiò il volto dalla donna. Non riuscendo a violare la verginità ne violò il volto. Perché tanta audacia da parte cli quell'uomo? Perché tanta insistenza? Lei era “figlia dalla colpa”.
Cosi scrivevano i giudici con una definizione che, normale per quei tempi, è agghiacciante e orrenda perché era un marchio d'infamia che avrebbe accompagnato lei e i sui figli per un tempo infinito.
Essere figlia della colpa significa essere già debole sin dalla nascita. Lui “credevasi forte dell‘impunità fidando sull‘autorità di uno zio che funzionava da sindaco in quella frazione del comune”.
Sentendosi forte lui e conoscendo la debolezza della fanciulla non è il caso di parlare di audacia da parte di quel giovane. Quando si arrivò al processo si cercò di diffamare la ragazza insinuando che avesse avuto degli interessi a fare quella denuncia. Ma i giudici della Corte di appello scrissero a questo proposito: “non odio, non risentimento, non scopo di matrimonio, non speculazione essendoci in atti la pruova della di lui assoluta nullatenenza».
Si insinuò anche che non era credibile perché aveva fatto dichiarazioni contrastanti. “Ma di chi è la colpa delle aggiunzioni e di qualche leggiera difformità nelle dichiarazioni della giovane? La colpa certo non è sua, ma del Pretore cha in modo veramente deplorevole menò innanzi le indagini. Non curò egli, che pur con molto ritardo si curò di sentire la parte lesa di raccogliere le minute dichiarazioni”, ma si limitò solo a farsi confermare quelle già rese al brigadiere dei carabinieri “che certo si limitò ad inserirle sommariamente”
Non è la prima volta che ci imbattiamo in critiche dei tribunali o della Corte di appello rivolte al modo come erano state condotte le indagini. E sono sempre casi che rappresentavano un danno per le donne. L'uomo aveva fatto affidamento su quello zio importante in quella piccola comunità, ma quando il giorno dopo lo sfregio si disse «pubblicamente» chi ne era fautore, lo zio non coprì il nipote, anzi, «raccolte le opportune informazioni», lo denunziò ai carabinieri”
Un sindaco che si comportò bene. Ma non tutti i sindaci sono uguali, come si sa.
Enzo Ciconte, Storia dello stupro e di donne ribelli, Rubettino 2014



lunedì 4 marzo 2019

O somma luce [di Jean-Marie Straub, 2011 ]



Gli attimi di terrore e di panico provocati dalla catastrofe venuta dal cielo, che scosse la terra e provocò lo scatenarsi della fiumara, erano passati ma ancora il cielo era cupo. Noi bimbi ancora non potevamo andare in giro per i troppi detriti ammonticchiati sulle strade. Quel giorno i paesani -  spaventati, stanchi, morsi dal freddo e dall'umidità, senza acqua potabile, si beveva quella piovana bollita, senza di che coprirsi, non avendo speranza che arrivassero aiuti esterni, con le strade di comunicazione interrotte dalle frane - hanno pregato il parroco Don Minniti di portare fuori la Madonna di Loreto in processione. E’ così che ricordo: di essermi trovata appoggiata al muretto, prima del ponte, e scorgere dalla parte opposta la statua della Madonna portata in spalla dai nostri giovani, con i preti, i chierichetti, gli stendardi e una moltitudine di persone dietro. Arrivati alla mia altezza adagiarono la statua sul muretto, girata in opposizione alla montagna. Io che non sono molto credente vi assicuro che ho ancora nella mente quell'attimo: da dietro la montagna un alone si schiarì e un raggio di sole fece capolino, non vi dico quello che successe, gli anziani si inginocchiarono per terra battendosi il petto con le mani, ringraziando la Madonna -secondo loro- per il miracolo ricevuto.
PAOLA VIOLI

La foto è di proprietà degli eredi di Joe Ielasi in Adelaide che l'hanno gentilmente concessa per l'occasione.



domenica 3 marzo 2019

Bella Australia - Un segno d'amore




Joe Catanzariti
Griffith
Australia 29 – 11 – 84

Carissimo Don Ernestino
Vi auguro che la mia presente lettera vi trova di buona salute a voi e i vostri familiari. Io e la mia famiglia stiamo tutti bene.
Con la mia visita a Platì nel mese di Agosto vi avevo promesso che vi mandavo la moneta per aggiustare la finestra rotta alla chiesa, allora qui inchiuso trovate 100,000 per fare questa riparazione. Se questa riparazione è già fatta potete usare la moneta per gli altri bisogni della chiesa.
Penzo che la mia visita nel paese nativo dopo 33 anni con grande gioia, e auguro che la mia visita ha portato qualche raggio di luce e di gioia nei cuori delle persone che ho incontrato all’asilo. Spero e prego che questi incontri possano continuare perché aiuta tanto a crescere nella fede e di vivere il vangelo. Pure può essere un supporto e aiuto personale nel suo e loro apostolato.
Auguro che si può formare un focolare una cella di amore e di luce nella comunità, dove Gesù in mezzo può splendere sempre come una grande luce nell’oscurità un segno di amore fraterno e di unità.
Vi auguriamo un buono e santo Natale con i nostri più cario saluti a voi e famiglia, Domenico Spagnolo le suore e tutti gli amici di Platì.
Vostro fratello in Cristo JOE CATANZARITI

La foto è qui:

https://www.areanews.com.au/story/5067248/faith-family-friends-and-food-the-catanzariti-christmas-video/