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venerdì 15 marzo 2019

Cimitero senza croci - Waiting Around to Die

Sometimes I don't know where
This dirty road is taking me
Townes Van Zandt


Nei decreti disposti dal magistrato e consegnati dagli agenti allo zio Ernesto si affermava di ritenere che in tale fondo possa essere seppellito il cadavere di un sequestrato la cui identità allo stesso non può essere rivelata in quanto dalle indagini su quei reperti risulterebbe, il fondato motivo di ritenere che in tale fondo possa essere seppellito il cadavere di un sequestrato la cui identità allo stesso non può essere rivelata, onde non pregiudicare le ulteriori indagini, ne mettere in allarme gli eventuali indagati. Com'è allora che la stampa conosceva già indagini e identità del seppellito?

Platì / Si cercano i resti di Bertolami rapito nell’83
PLATI’ — Proseguono scavi e sondaggi nei terreni attorno al cimitero di Platì. Le ricerche, disposte dalla Procura della Repubblica di Palmi, sarebbero tese al ritrovamento del cadavere di un imprenditore rapito a Lamezia Terme il 12 ottobre del 1983: Giuseppe Bertolami, che all’epoca aveva 58 anni. Una conferma indiretta a tale ipotesi verrebbe dalla presenza, nel gruppo di magistrati che seguono le ricerche a Platì, di uno dei sostituti procuratori del Tribunale di Lamezia Terme.

Sulle indagini in corso gli inquirenti rimangono abbottonatissimi e rifiutano ogni dichiarazione ufficiale. Nessun commento neppure sulle insistenti voci che accreditano la collaborazione di un pentito che, con le sue dichiarazioni, avrebbe consentito di riaprire le indagini sul rapimento di Giuseppe Bertolami.
Una vasta campagna alla periferia nord di Platì, ed esattamente tutto attorno al piccolo cimitero del paese, è la zona teatro di continui scavi e di sondaggi condotti da agenti del NAPS (Nucleo Anticrimine della Polizia di Stato). Sul posto si alternano anche i magistrati della Procura di Palmi e di Locri, ai quali da ieri si sarebbe aggiunto anche il giudice Domenico D’Agostino, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia Terme. Proprio l’ingresso nelle indagini del giudice D’Agostino sembra confermare l'ipotesi che a Platì si sta cercando il cadavere di Giuseppe Bertolami.
 Paolo Pollicheni
GAZZETTA DEL SUD Venerdì 17 Aprile 1992

PLATI’. Le operazioni di scavo in un uliveto alla periferia della cittadina calabrese
Il “cimitero” dell’Anonima
Un pentito rivela: vi sono sepolti i rapiti mai liberati
PLATI’. E’ il «cimitero della mafia dei sequestri» quello che si sta cercando affannosamente in queste ore a Platì. Da due giorni i magistrati delle Procure di Palmi e Locri sono attentissimi e scrupolosi nel seguire i lavori di scavo che alcune squadre di operai stanno effettuando in un uliveto a ridosso del cimitero comunale di Platì.
La zona é strettamente sorvegliata da polizia e carabinieri, off-limits per i non addetti, impossibile avvicinarsi. A mettere sulle tracce il procuratore di Palmi Agostino Cordova, e di Locri Rocco Lombardo, sarebbe nuovo pentito della ‘ndrangheta, un ex pezzo da novanta, forse un mamma santissima messo a conoscenza delle cose più segrete della onorata società calabrese, che ora sta vuotando il sacco, andando indietro negli anni.
Le cose che il pentito conosce risaliberro (così nell'originale) ai primi anni Ottanta, i tempi d’oro dei sequestri miliardari, della
«pax mafiosa» che consentiva le cosche di pilotare il voto per le politiche, e di lanciarsi a mani libere nel business, della droga in collegamento con i fratelli del Canada e dell’Australia. A Platì, il pentito avrebbe detto di sapere dove sarebbe la tomba di un ostaggio dell’Anonima, seppellito dopo la sua morte causata dalle sofferenze patite in prigionia.
Circola un nome, quello dell’industriale floro-vivaista Giuseppe Bertolami, rapito all’età di 58 anni il pomeriggio del 12 ottobre 1983
 Filippo Praticò
Avvenire Venerdì 17 aprile 1992

 Platì / Le ricerche ordinate dai magistrati di Palmi e Locri
Se si trovasse il “cimitero” …
Sarebbe confermata la credibilità d’un misterioso informatore
PLATI’ - Sotto una pioggia battente ed un cielo cupo che non aiuta a presagire nulla di buono, agenti dei nuclei anticrimine della polizia di Stato continuano a setacciare la vasta campagna che circonda il cimitero di Platì. Cercano il «cimitero dell’anonima sequestri», forse cercano anche dell’altro, visto che da ieri sono comparsi sul posto anche sofisticati «metaldetector» e tecnici specializzati nel loro uso.
Anche ieri sono stati a Platì i magistrati delle Procure della Repubblica di Palmi e Locri, che hanno disposto le ricerche. In particolare i sostituti Franco Neri e Nicola Gratteri sono rimasti a Platì per l’intera giornata di ieri ed hanno impartito disposizioni sui nuovi accertamenti da condurre. La zona continua ad essere fortemente presidiata dalla polizia che impedisce a chiunque di avvicinarsi.
Paolo Pollicheni
GAZZETTA DEL SUD Sabato 15 Aprile 1992

Sulla ricostruzione del sequestro del Signor Giuseppe Bertolami e le successive indagini, per chi lo volesse, sono disponibili ampi testi nel web, recentissimi come dell’epoca in cui il delitto accadde. Il suo corpo cercato iaffora ‘e ssalis, quando tutto sembrò un macabro scherzo è stato lasciato nell’oblio, ma non dai familiari. Il vasto terreno, Sfales, dopo lo sconvolgimento, rimase incolto per molto tempo e poté ritornare al suo antico stato solo grazie alla tenacia dei coloni. Stampa, Magistrati e Forze dell’ordine “maestri nel rigettare sugli altri la propria responsabilità, la propria assenza, il proprio non fare o il proprio fare eccessivo” (Corrado Stajano) una volta partiti, e sebbene ritornati in paese per altri motivi, le scuse le stanno ancora ragionando. Lo zio avendo ampio diritto di chiedere il risarcimento dei danni provocati, come suo costume mai agì in tal senso. Anzi, la sua abitazione nelle successive indagini condotte sui bunker  fu sempre la prima ad essere visitata, questa volta senza decreti e con ben differente galateo.
 FINE

Tutti I documenti pubblicati sotto il titolo Cimitero Senza Croci is based on true historical events. Dialogue and certain events and characters contained in the text were created for the purpose of dramatization.

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