15.01.1824 = Pascale Giuseppe (da Benestare) - Morabito mf Teresa
Il giorno del matrimonio
Giuseppe Pascale, di anni ventiquattro, si presentava davanti al sindaco
Domenico Oliva col solo consenso della madre Elisabetta Blefari essendo
Antonio, il padre, defunto. Da parte sua Teresa Murabito, diciannovenne, aveva
solo il consenso del padre Domenico perché la madre, Francesca Perri era
deceduta. La famiglia Murabito aveva casa nella strada S. Nicola. Le promesse
di matrimonio erano state affisse nelle case comunali di Platì, domenica nove
novembre 1823, e Benestare il sette novembre dello stesso anno. Davanti all’Uffiziale
dello Stato Civile erano presenti i Signori o Don: Fortunato Furore di anni
quaranta, Giuseppe Oliva di anni trenta, Francesco Mittiga di anni trenta; e il
sacerdote Giosofatto Furore di anni cinquanta. I signori Furore abitavano nella
Strada Vallone mentre l’Oliva nella strada S. Nicola e il Mittiga in Vico la
Chiesa. Davanti all’altare erano testimoni Filippo Caruso e Francesco Trimboli.
Bruno Sergi era un bovaro,
orfano dei genitori; di anni quarantatre abitava nella strada S. Pasquale.
Elisabetta Taliano di Giuseppe e Francesca Marrapodi di anni ne aveva ventidue –
era nata il 15 maggio del 1802. Anche il padre della sposa era di professione
bovaro. A firmare in chiesa furono Giuseppe e Pasquale Catanzariti, mentre al
Comune furono i civili Don Giuseppe
Gliozzi e Don Francesco Zappia, ambedue quarantenni; il cinquantenne massaro Francesco
Catanzariti e il trentenne vaticale Filippo Tripepi.
Agostino faceva il porcaro, aveva venticinque anni ed abitava con i genitori – Francesco, pecoraio, e Francesca Cutrì – in vico S. Pasquale. Giuseppa Violi, di anni diciannove, era figlia di Giovanni, setaiolo, e Pasqualina Cua. I Violi abitavano nella strada Vallone. Con Michele Oliva come Uffiziale dello Stato Civile firmarono anche: Pasquale Perri porcaro di anni trenta, il citato vaticale Filippo Tripepi, il bovaro Giovanni Irato, anch’egli trentenne, e Don Filippo Antico, usciere di anni quaranta, di Ardore.
Le firme in chiesa sono quelle di Antonio Zappia e Domenico MorabitoGiuseppe Alliva, classe 1798,
quel giorno davanti al Sindaco e Uffiziale dello Stato Civile Domenico Oliva di
anni ne aveva ventisei ed era figlio di Domenico e di Domenica Italiano. Gli Alliva
erano pecorari di professione ed abitavano in Vico Pietra di Angela. Anna Cutri
era orfana di Nunzio e Francesca Carbone, di anni ventidue abitava nella Strada
Chesiola. In chiesa i testimoni erano Don Francesco Gliozzi e Pasquale Zappia.
Al comune, dopo la lettura dei dritti ed obblighi degli sposi secondo le leggi
Civili e la promessa di celebrare il
Matrimonio innanzi alla Chiesa secondo le prescritte forme del sacro Concilio
di Trento, erano il solito Filippo Tripepi, i massari di bovi di anni
cinquanta Paolo e Francesco Iermanò, Pasquale Perri di anni trenta pecoraro, anche lui già incontrato.