martedì 6 ottobre 2020
domenica 4 ottobre 2020
venerdì 2 ottobre 2020
Appassionatamente [di Giacomo Gentilomo - 1954]
Sono
qui riunita, nel rinnovare un dolore infinito. Io figlia adulta,
ma
così bambina, che nello smarrimento del vuoto chiamo MAMMA.
Cosa
dire di questa grande donna che è stata due volte madre per me figlia,
e
madre per i miei figli. Che nelle vicissitudini della vita hai saputo accudire
con
amore, una donna che anche nell’ultima sofferenza mi dava coraggio.
Sei
stata strappata alla vita tu che alla vita eri legata con i pugni e con i
denti.
Tu
che eri la persona più coraggiosa, solare, generosa, umile e pura che
abbia
mai conosciuto … ora tutto è diventato un silenzio che mi lacera
il
cuore e l’anima … mi hai lasciato preziosi ricordi e altrettanto preziosi
insegnamenti.
Cara
mamma riunita in questo momento ti chiedo un linguaggio nuovo,
quello
silente che parla al cuore. Ora più che mai ho bisogno di te,
e
che dall’alto del cielo mi proteggi ancor di più.
Mamma
mi hai insegnato l’amore più puro, un more che va
oltre
la vita. Ogni notte mi addormento sperando di svegliarmi
il
giorno dopo e vederti di nuovo lì con me … ma ogni volta il risveglio è sempre
più
amaro e sempre più doloroso … in questo momento le lacrime scendono
sul
mio viso ti dico ti amo e ti amerò per tutta la vita …
… GRAZIE
MAMMA
Tua Figlia Rosa
venerdì 25 settembre 2020
Storie sospese [di Stefano Chiantini - 2015]
Vedeva gente che negava e seppelliva e, con tristezza improvvisa, vedeva cambiare anche sé stessa.
Renato stava per fargli notare che almeno aveva attraversato la Storia. *
Ci sono libri che sono delle partenze, o meglio un ricominciare. Sono
libri fondati sulle coscienze di chi scrive. Chi riparte? Platì e Mara!
Non c’è niente che accomuni Nadia Terranova e Michele Papalia. Se
vogliamo calcolare la distanza che c’è tra di loro il risultato è di 115 km. La
distanza che c’è tra lo Stretto e quel paese del primo Aspromonte per chi
risale dalla statale 106 confluendo nella sbarrata 112. Il racconto della prima
è aperto come lo Stretto, quello di Michele chiuso, come la forra in cui si dimena
Platì. Ancora: chiude la prima con la sua infanzia ed apre il secondo il futuro
del nostro paese.
Il primo romanzo di Nadia Terranova e il primo di Michele Papalia, due
quasi coetanei, sono una rivisitazione di un passato ancora prossimo. Letti
casualmente di seguito io che ho lasciato Platì e mi sono trapiantato nella
città di cui lo Stretto porta il nome, che ho attraversato una parte di quanto
nelle loro opere viene raccontato, non posso fare a meno di unirle col confronto.
La causa è senz’altro una: l’istintiva, banale ricerca in quelle storie
rivisitate di quanto ci sia con personaggi esistiti e fatti realmente accaduti
che hanno attraversato la mia vita.
Una volta letti, i libri appartengono al lettore più che all’autore e
nella sua testa, un lettore che non sia passivo, li può rimescolare.
E così la distanza tra Platì e lo Stretto, quella tra Nadia Terranova e
Michele Papalia accorciate di netto.
* Nadia Terranova, Gli anni al
contrario, 2015
giovedì 24 settembre 2020
Assolutamente famosi [di Dominique Deruddere - 2000]
There’s nothing much to take
I’m an absolute beginner
And I’m absolutely sane
DOTT. FRANCESCO ANTONIO PERRI
Viale della Libertà, 16 A Tel. 26997
PAVIA
9 OTTOBRE 1971
Egregio Professore,
il suo libro “Scuola e
Mezzogiorno”, mi giunse oggi, e mi trovò in condizioni di salute non buona.
Tuttavia, un po' per il suo
casato e il suo paese natale, dove noi avevamo un lontano parente – Don
Fortunato Furore il vecchio, mi misi a leggerlo.
Lessi l’introduzione.
La lessi tutta affascinato dallo
stile robusto, dalla prosa energica e chiarissima, in bella lingua italiana
senza neologismi inutili e presuntuosi.
Lo leggerò tutto, quanto più
presto me lo permetteranno il mio lavoro consueto e i miei anni, che sono
molti!
Per adesso posso dirle che lei
scrive magnificamente, con chiarezza ed energia, e solo per questo deve essere
tratta con serietà e rispetto.
Le scriverò a lettura finita.
Le stringo la mano con amicizia e
stima. Suo
Francesco Perri
Bovalino M. 21 – 1 – 1971
Sig. Prof. Pasquale Perri,
vi ringrazio degli auguri che mi
avete mandato per il nuovo anno e ve li ricambio cordialmente. Ho spesso vostre
notizie da vostro padre e mi rallegro dei vostri successi.
Se venite in Calabria, mi farete
piacere se vi ricorderete di passare da casa mia.
Saluti e auguri
Mario La Cava
lunedì 21 settembre 2020
London calling - The Clash
London calling to the faraway towns
Forget it, brother, you can go it alone
The Clash
sabato 19 settembre 2020
Addio Mr Harris [di Anthony Asquit - 1951]
God from afar, looks graciously
upon a gentle
master
Michael Redgrave, The
Browning Version (Addio Mr. Harris), 1951
La chiesa non ce l'ha fatta a contenere la folla che ha voluto rendere l'estremo omaggio a Perri. Tantissimi i bambini, tutti alunni delle scuole elementari di viale Regina Elena e via del Milite ignoto, e tantissimi anche i maestri e i non docenti. Ma ieri nella parrocchia dei Padri Oblati si è ritrovato l’universo della scuola pescarese al completo. Insieme al v, Sandro Santilli, c’erano i colleghi di tutta la provincia, il personale del provveditorato, i docenti del liceo classico dove insegna il figlio Giuseppe, oltre ad amici e semplici conoscenti. Tra volti noti anche quelli dell’assessore comunale alla pubblica istruzione, Carlo Masci, dei docenti universitari, Pino Mauro e Nando Filograsso, e del gallerista Veniero de Giorgi. Un discorso a parte meritano i suoi conterranei: Perri, nato a Platì in provincia di Reggio Calabria, aveva contribuito a fondare l’associazione di calabresi in Abruzzo a cui teneva moltissimo. E molti di quelli che ieri affollavano le navate della chiesa erano calabresi di origine.
mercoledì 16 settembre 2020
Il prezzo dell'onore [di Ferdinando Baldi - 1952]
Questa storia non ha come oggetto la lotta tra la legge e un’organizzazione illegale, ma unicamente il conflitto che ha luogo nel cuore degli individui allorché ne vengono improvvisamente coinvolti. Carol Reed, Odd Man Out (Il fuggiasco), 1947
La crescita letteraria
di Michele Papalia va al passo con quella della famiglia. Per la seconda volta
la pubblicazione di un suo nuovo libro è allietata da una nuova genitura. La
citazione del “black dalia” Ellroy si adatta bene al suo recente lavoro dato
per le stampe della reggina “Città del sole”. Da Caci il brigante egli continua a scandagliare il cuore di Platì, il documentario diventa novel (termine americano per romanzo): Sull'onore nostro.
E qui “bisogna avere
pazienza, collegare l’ascendenza dichiarata alle influenze latenti, leggere tra
le righe e decifrare i rimandi” (rimando rubato).
Michele Papalia sta
a Platì come Leonardo Sciascia sta alla Sicilia.
Citazioni e rimandi
a parte viene da chiedersi chi tra gli intellettuali calabresi del passato
sarebbe stato in grado di intuire la portata di Sull’onore nostro; l’unico che rimane sul setaccio è Umberto
Zanotti Bianco e tra i platiesi Pasqualino Perri a vent’anni dalla sua
scomparsa. Altresì Michele, in chiusura confida nella buona fede del lettore e
chi lo leggerà potrà contare sulla buona fede. Già dalla copertina,
le copertine dei libri oggi gli editori, e per loro i grafici, le pensano come
delle donnine facili ad attirare gli sguardi degli adulti come degli
adolescenti. Questa volta, a parte la leggera veste che richiama le tele del
Mondrian, è stata una volontà dell’autore stesso che l’ha pensata come una
porta da attraversare e condurre nella lettura. È un’immagine – appartiene al
platiese Ciccio”i Santa” Barbaro – nostalgica perché quella scenografia non
esiste più, rimaneggiata per i nuovi abitanti di Platì che ora si contano tra
loro, almeno quelli del centro storico.
All’interno ci
ritroviamo nell’Inferno già descritto da un altro Papalia, Vincenzo* “istorosofo”,
anch’esso aggiornato sui nuovi tempi, ma non di molto. Il coraggio che non
difettò nell'istorosofo non difetta di meno in Michele.
E qui mi fermo per
non annoiarvi con la pedanteria di citazioni che potrebbero fuorviarvi dalla
vostra valutazione.
martedì 15 settembre 2020
Prova di memoria - Il Festival
A causa il prolungarsi le misure di sicurezza atte alla prevenzione il diffondersi del noto virus e le problematiche individuali che hanno colpito il comitato Santa Pulinara il Pasqualino Perri Memorial Day previsto per il 19 settembre 2020 si ripresenta sotto forma di Festival Mediatico: ecco a voi il Pasqualino Perri Festival. Stessa data di avvio ma questa volta nel web e in diverse giornate tutte per celebrare la figura di Pasqualino Perri l’educatore platiese venuto a mancare il 19 settembre di venti anni fa in Pescara e sepolto nel cimitero di Platì. L’evento è reso possibile grazie all’ espansiva partecipazione di Pino Perri.
sabato 12 settembre 2020
Belle speranze [di Mike Leigh - 1988] (perdute)
il Quotidiano, Lunedi 7 marzo 2005