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mercoledì 16 settembre 2020

Il prezzo dell'onore [di Ferdinando Baldi - 1952]


 Questa storia non ha come oggetto la lotta tra la legge e un’organizzazione illegale, ma unicamente il conflitto che ha luogo nel cuore degli individui allorché ne vengono improvvisamente coinvolti. Carol Reed, Odd Man Out (Il fuggiasco), 1947

È tempo di demitizzare un’era e costruire un nuovo mito. James Ellroy


La crescita letteraria di Michele Papalia va al passo con quella della famiglia. Per la seconda volta la pubblicazione di un suo nuovo libro è allietata da una nuova genitura. La citazione del “black dalia” Ellroy si adatta bene al suo recente lavoro dato per le stampe della reggina “Città del sole”. Da Caci il brigante egli continua a scandagliare il cuore di Platì, il documentario diventa novel (termine americano per romanzo): Sull'onore nostro. E qui “bisogna avere pazienza, collegare l’ascendenza dichiarata alle influenze latenti, leggere tra le righe e decifrare i rimandi” (rimando rubato).
Michele Papalia sta a Platì come Leonardo Sciascia sta alla Sicilia.
Citazioni e rimandi a parte viene da chiedersi chi tra gli intellettuali calabresi del passato sarebbe stato in grado di intuire la portata di Sull’onore nostro; l’unico che rimane sul setaccio è Umberto Zanotti Bianco e tra i platiesi Pasqualino Perri a vent’anni dalla sua scomparsa. Altresì Michele, in chiusura confida nella buona fede del lettore e chi lo leggerà potrà contare sulla buona fede. Già dalla copertina, le copertine dei libri oggi gli editori, e per loro i grafici, le pensano come delle donnine facili ad attirare gli sguardi degli adulti come degli adolescenti. Questa volta, a parte la leggera veste che richiama le tele del Mondrian, è stata una volontà dell’autore stesso che l’ha pensata come una porta da attraversare e condurre nella lettura. È un’immagine – appartiene al platiese Ciccio”i Santa” Barbaro – nostalgica perché quella scenografia non esiste più, rimaneggiata per i nuovi abitanti di Platì che ora si contano tra loro, almeno quelli del centro storico.
All’interno ci ritroviamo nell’Inferno già descritto da un altro Papalia, Vincenzo* “istorosofo”, anch’esso aggiornato sui nuovi tempi, ma non di molto. Il coraggio che non difettò nell'istorosofo non difetta di meno in Michele.
E qui mi fermo per non annoiarvi con la pedanteria di citazioni che potrebbero fuorviarvi dalla vostra valutazione.


*Vincenzo Papalia, Istorosofia di lividure eteroclite, 1896
Michele Papalia, Sull'onore nostro, Città del sole Edizioni, 2020

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