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sabato 12 settembre 2020

Belle speranze [di Mike Leigh - 1988] (perdute)



 Filippo Callipo e Florindo Rubettino insieme a mons. Bregantini
La società civile per Platì

PLATI’ – Il presidente degli imprenditori calabresi, Pippo Callipo, il vescovo di Locri, monsignor Giancarlo Bregantini e l’editore, Florindo Rubettino: tre figure di indiscusso prestigio si sono date appuntamento a Platì, quasi per siglare una sorta di contratto per il rilancio culturale del paese col reddito pro capite più basso d’Europa.
Ha accolto i tre ospiti padre Emanuele Maggioni (un brianzolo che si è fatto le ossa nel Congo, in Zaire e nel Mozambico), che non ha avuto dubbi e, dopo aver ringraziato esplicitamente Callipo e Rubetino, ha detto: «E’ apprezzabile l’impegno e la coerenza con cui avete guardato all'intera vicenda. La gente non è abituata più a vedere uomini pubblici che rispettano gli impegni. E', in questo senso, da stigmatizzare chiunque promette aiuto alla gente del posto ma poi non onora l’impegno. Per Platì è importante avere amici che ci aiutino, che ci vogliano bene e che vogliano lottare assieme a noi per l’avvenire dei bambini del paese».
I due imprenditori hanno consegnato alla parrocchia di Platì materiale informatico, un’importante enciclopedia multimediale, due computer dotati di stampante e numerosi volumi molti dei quali consegnati dal consiglio regionale).
Entusiastica l'accoglienza della gente, degli insegnanti e degli amministratori locali.
Il rappresentante della casa editrice di Soveria Mannelli cha proietta la sua influenza editoriale al di là della Calabria con titoli importanti, ha quasi adottato la biblioteca di Platì. «La cultura è un indispensabile mezzo per il decollo economico e sociale e noi faremo di tutto per assicurare a Platì buoni volumi ed un continuo monitoraggio sui suoi bisogni culturali» ha detto Rubettino.
Il presidente della Confindustria calabrese, Callipo si è detto convinto che «la solidarietà non può essere soltanto uno slogan, ma deve trovare riscontri concreti. Perciò chiunque vinca le elezioni regionali – ha precisato – mi auguro che sappia programmare interventi socio-culturali che siano in grado di invertire la tendenza al declino dei centri montani. Lo sviluppo deve riguardare anche i centri  finora abbandonati come Platì. Il mio impegno, dora in poi sarà anche quello di richiamare l’attenzione di chi ha l’onere del governo sulle realtà emarginate della Calabria, le quali hanno il diritto allo sviluppo».
Monsignor Bregantini, a proposito di Platì ha parlato «di un popolo provato ma non sconfitto». «Si tratta- ha detto - di una realtà molte volte provata, con segni di grande durezza e sventura che incidono sulle speranze dei giovani. Però dinanzi a noi non c'è gente sconfitta; vi è, invece un popolo coraggioso che regge, che resiste, che si oppone. Ovviamente con i linguaggi, le modalità e l’espressione che permette questa cultura».
Per il vescovo di Locri-Gerace «L’iniziativa del presidente della Confindustria calabrese evidenzia che la solidarietà può aiutare un popolo a risollevarsi. Noi dobbiamo agire avendo ben presente che è necessario sia il sogno sia i segni; il primo per progettare le nostre vite, i secondi per fare intendere alla gente che si fa sul serio».  
A proposito di Platì, Callipo, parlando con i giornalisti ha chiarito che si tratta di «una realtà abbandonata a se stessa, di cui ciascuno di noi, individualmente, non può disinteressarsi, e il simbolo di una Calabria che ha necessità di riscattarsi».  
«Sono del parere – conclude Callipo - che lo Stato debba fare La sua parte. Non l’ha fatta a sufficienza finora ed è evidente quanto bisogno di Stato ci sia nelle contrade sperdute di paesi Calabresi come Platì lasciate in mano ai poteri criminali che sullo sfascio sociale e il sotto sviluppo fondano parte della loro legittimazione. Noi calabresi sappiamo bene quanto sia indispensabile, in tempi anche brevi, presentare all’Europa una regione onesta e laboriosa, nell’interesse di tutti».

il Quotidiano, Lunedi 7 marzo 2005

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