UN APPELLO DA PLATI'
Necessario
ricostruire
il
muro d'argine sul Ciancio
Evitare che il grosso
torrente in piena provochi ulteriori rovine per gli abitanti del luogo
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Platì, 11 gennaio
(M. F.) La stagione
delle pioggie per quest'anno se n'è andata senza lasciare cattivi ricordi. Ma
il Ciancio, nel suo corso schizofrenico ha un brontolio di minaccia all'indirizzo
delle numerose abitazioni della parte inferiore del nostro centro, abitazioni
lasciate in piedi per puro miracolo dalle alluvioni del 51 e del 53, e messe a disposizione,
comunque, dei capriccetti autunnali del fiume.
Quei famoso
personaggio che parlava di «opere senza né capo né coda», si riferiva con
certezza al muro d'argine che in seguito alla alluvione del 1951 fu cominciato
a costruire per proteggere il nostro centro dal suddetto fiume Ciancio.
Il destino ai questo
muro, fu infatti, quello di non servire a niente: Le due parti essenziali di
esso, cioè la terminazione superiore e la termina inferiore, furono lasciate in
sospeso, inspiegabilmente, nell'anno 1952, e non furono più costruite.
La stampa dibatté il
problema, (gravissimo e urgentissimo per molte centinaia di persone), fino al
parossismo, fino alla nausea, ma fece il solito buco nell'acqua. Si rivolse al Prefetto,
ai Genio civile di Reggio, a tutte e autorità competenti, ma non ottenne grazia.
Ottenne solo la grande soddisfazione di constatare fino a che punto funzioni
nel Paese, la cosiddetta «Libertà di Stampa».
Vi fu un momento in
cui, durante l'ultima visita, del Prefetto al nostro centro, si sperò che il
problema sarebbe stato finalmente risolto: Ma il momento passò e la cosa finì
li.
Era fatale.
Ma cosa si pensa, che
col andar del tempo il muro si aggiusterà da solo? Che il Ciancio si sceglier
un altro letto per rispettare quelle povere abitazioni che le Autorità Provinciali
offrono alla sua smania, di distruzione? 0 quanto meno, che i Platiesi si
rassegneranno a vedere inascoltate le loro richieste e si metteranno l’animo in
pace?
Ci dispiace, ma se
queste sono le speranzelle che nutrono le competenti autorità, sentiamo il dovere
di avvertire queste ultime che avranno una grossa delusione. Il Ciancio per
conto suo, non è disposto a nessuna concessione, e aspetta solo una buona
piovuta che gli dia agio di completare l’opera iniziata quel famigerato
diciotto ottobre del 51.
(Michele Fera)
GAZZETTA DEL SUD 12 gennaio 1955
GAZZETTA DEL SUD 12 gennaio 1955
Sarà
costruito a Platì
il
muro d'argine sul Ciancio
Platì,
4 maggio
(M. F.) - E' maturata
in questi giorni una bellissima realizzazione da tempo intrapresa dalla
amministrazione
Zappia: la
costruzione di un poderoso muro d'argine a difesa della parte inferiore del nostro
centro dalle furie alluvionali del Ciancio.
La realizzazione,
oltre che a salvare oleifici, molini le proprietà fondiarie, assicurerà la disposizione
di una larghissima zona edilizia che sarà, di particolare importanza quando il
progettato trasferimento del 'intero rione Ariella determinerà, l’espansione
del nostro centro proprio in quella zona.
(Michele Fera)
GAZZETTA
DEL SUD, 5 maggio
1955