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mercoledì 2 aprile 2014

Storia immortale Pt. 5


Platì, comune della provincia di Reggio Calabria - Italia - pone la sua origine nell' anno 1505, quando il Principe di Cariati (Cosenza)  D.Carlo Spinelli, avendo avuto in feudo dal re Ferdinando II° d'Aragona, detto il Cattolico alcune estensioni di terreni di questo territorio denominati Prati e Santa Varvàra, chiamò a coltivarli gli abitanti dei luoghi vicini, accordando loro in proprietà dei pezzetti di terra  dove potessero fabbricarsi una casa  e farsi un orticello. (memoria scritta dall' arciprete Francesco Oliva nel volume IV° del Libro dei Battezzati di questa Parrocchia).
      In origine il primo nucleo di case edificate ebbe la denominazione di "casale del fondaco";  ma quando le costruzioni si fecero più numerose (nei primi anni del 1700) esso fu chiamato Platì, nome che alcuni dicono derivato da Prati (in dialetto diciamo Pratì), ma che io preferisco derivare dal greco "Platiùs", ossia "luogo ampio, vasto ed aperto", data l' ampiezza della vallata in cui sorge il paese: infatti, in tutti i libri parrocchiali esistenti in questo archivio si legge sempre il  nome Platì.
      Col crescere del numero degli abitanti, verso il 1550, fu costruita una chiesa, che fu dedicata alla Madonna di Loreto, poiché in quei tempi si era molto diffusa in Italia la devozione alla Madonna, la cui immagine è venerata nella città di Loreto (regione Marche), nella cappella della Basilica dove si trovano due pareti costruite coi mattoni che si credono portati da quella casa di Nazareth dove dimorava la Madonna con Gesù e san Giuseppe.
      In questa Chiesa Matrice vi sono due immagini della Madonna di Loreto, scolpite in legno:
      una riposta nella nicchia dell' altare maggiore, donde, per antica tradizione, non viene mai rimossa, in occasione di feste o altro; essa risale agli anni tra il 1500 e il 1600. E' molto simile alla sopraddetta immagine venerata in Loreto; fu restaurata da valenti artisti a Firenze e fu incoronata solennemente con nuove corone offerte dalla pietà di tutti i fedeli, nell'anno 1992;
      l' altra costruita in tempi più recenti, usata nelle feste e processioni, rappresentante la Madonna che vola, portata sulle ali degli angeli, recando con sé la casa di Nazareth.                                                               
   La festa della Madonna di Loreto ricorre, liturgicamente, il 10 dicembre, ma per ovvie ragioni, essendo il 10 dicembre, qui da noi, tempo d' inverno, i festeggiamenti esterni si celebrano la seconda domenica di agosto.
    
Questa è una memoria scritta da dallo zio Ernesto jr, si trova nell’hard-disk del pc sul quale ha lavorato e ricordato fino a che le sue forze fisiche l’hanno acconsentito.
A lui è dedicato il post di oggi,ricordando il suo novantanovesimo compleanno.                                               

domenica 30 marzo 2014

Pastorale (reg. Otar Iosseliani - 1975





L'uomo agiato non ama in generale per se stessi né campi né praterie né lo spettacolo della natura né gli animali superbi che debbono  convertirsi in denaro sonante. L'uomo agiato viene a  cercare un po' d'aria e di salute nel soggiorno campestre, poi ritorna nella grande città.

George SandLa Mare au Diable, trad. Maria Barbano, UTET, 1981

giovedì 27 marzo 2014

Papà, ma che cosa hai fatto in guerra Pt.3


Caro Luigi Ho letto la tua lettera stasera e mi sembra che cominci a prepararci qualche triste notizia. Io ho fede ferma che il Signore ti protegga sempre anche se per nostro dispiacere sarai destinato al fronte. In tutti i modi, ciò che ho letto fra le linee della tua lettera non l’ho manifestato alla famiglia per non allarmarli ma ho pianto segretamente in cuore mio. Notizie non sono arrivate più di morti né di feriti e speriamo che non c’è ne saranno più. Tu abbi coraggio e speriamo sempre. Dimmi se hai avuto le febbri per le iniezioni che ti hanno praticato e se veramente stai benone. Questo è l’unico pensiero che oggi ci preoccupa e il resto non ci riguarda. Qui tutto procede al solito e noi tutti stiamo bene. Baci ed abbracci da Ciccillo, Rosina, Caterinuzza ed Ernestino, mentre con me ti stringono al petto Bettina e Serafina. Ti saluta lo zio D. Peppe, la zia Betta, Mussobello il Garzone m. Natale ecc. Arrivederci

mercoledì 26 marzo 2014

Storia immortale Pt. 4


Da:"Francesco Russo=Regesto Vaticano per la Calabria" vol. 2°-pag.132
 22.marzo 1415-(9118) Instrumentum oboedientiae praestitae ab universiitate terrae Placiae.

questa notizia risalirebbe al 1415 mentre si cita Platì come villaggio riconosciuto a partire dal 1505, anno di concessione alla famiglia Spinelli. non è detto che "terrae Placiae" sia stato tradotto correttamente e che si riferisca a Platì. dubbio condiviso anche dal prof. D'Agostino di Siderno.

Questo è un contributo di Francesco di Raimondo di cui suo papà ed io aspettiamo l'opera definitiva sulla storia di Platì. Fai presto, prima chi mi veninu i catarratti e non pozzu cchiu lejiri.



giovedì 20 marzo 2014

mercoledì 19 marzo 2014

Help! (reg. Richard Lester - 1965)





Ill mo
Signor Commissario
Platì

Papalia Rosa fu Giuseppe, moglie di Miceli Graziano e madre di due soldati, avendo il marito ammalato e una numerosa famigliola, domanda un sussidio straordinario – non potendo bastare il sussidio governativo assegnato al marito.
Tanto spera di ottenere
  Della S. V.
                Devotissima
             Papalia Rosa


Preg. mi
Signori Componenti il Comitato di A. C.
Platì

Zappia Domenico fu Antonio che ha due figli militari, si rivolge alle S. V. per avere un sussidio, avendo la moglie perfettamente cieca ed essendo egli nella miseria con numerosa famiglia.
Tanto spera dalle S. V. Ill.m
Zappia Domenico fu Antonio
Platì 9 – 12 - 1916


Domanda
Sussidio
Al
Comitato
  assistenza

  Si fa certo da me, sottoscritto Medico Chirurgo, che Caterina Zappia nata Ielasi è da parecchi mesi che soffre di prosopalgia , nevralgica del quinto, tale da renderla in uno stato deplorevolissimo, in cui l’inferma, nell’attualità, trovasi, poiché tal processo morboso, ribelle a qualsiasi metodo curativo, ha avuto per effetto alterazione dei nervi ottici onde l’ammalata è divenuta cieca, e, come tale, è impossibile ella sia abile al lavoro.
   In fede, si rilascia il presente a richiesta della stessa Zappia in carta informe per uso militare.
   Platì, 10 Dicembre 1916
                  Dottor Papalia Vincenzo         

Concesse
 lire quindici
una volta
tanto 12/12 916
Aricò

Il post di oggi è per Michele Papalia seguitorissimo di questi lavori.
per ricordare il Dottor Vincenzo Papalia, medico condotto di Platì, medico della famiglia Gliozzi, poeta e scrittore.

lunedì 17 marzo 2014

Viva l'Italia (reg. Roberto Rossellini - 1961) / Future vision - Jonathan Wilson



Noto (SR), la Cattedrale. Riprese di Salvatore Carannante

Leggere fa l'uomo completo, scrivere lo fa preciso, fotografare lo fa poeta. William Saroyan


domenica 16 marzo 2014

Storia Immortale Pt 3



7

  La parrocchia possiede cinque apprezzamenti di terreno, ed una polizza di L. 1260, proveniente dall’esproprio del fondo Romeo. Il parroco percepisce il supplemento annuo di congrua in L. 3500.
Dalla platea dei beni del 1838 risulta che l parrocchia possedeva beni in contrada Cuculo, Spalasi, Carbonello, Barrosa, S. Apollinare, Sagliarello. A Tresilico in contrada Donnelena. A Mesignadi in contrada Romeo, Cimarella Barboni, o Lenzicella.


8


  Il numero degli abitanti, comprese le campagne, è di 4348, con 596 abitanti in più del precedente censimento.
  La chiesa non è consacrata, non ha canonica, non ha suppellettili preziose. Il progetto per le riparazioni occorrenti alla chiesa, pur essendo stato approvato, non può essere momentaneamente finanziato per mancanza di fondi.
  Le processioni che vi hanno luogo sono: quella di S. Paolo; di S. Giuseppe; S. Nicola; S. Antonio di Padova; S. Cuore di Gesù; SS. Rosario; S. Filomena; S. Lucia; e S. Rocco. La statua di S. Rocco nel luglio del 1931 si è dovuta restaurare perché deturpata da un principio d’incendio verificatosi in chiesa nel gennaio di quell’anno.


Serie cronologica dei Curati

   1568 Francesco Silvestro Cappellano del fondaco – Alf. Alaface di S. Cristina – 1652 Ascenzio Pelle – 1654 Gabriele Barbaro – 1678 Francesco Perre – 1738 Francesco Oliva primo parroco di Motta Platì – 1756 Stefano Oliva primo arcipr. – Nic. Ant. Sangiorgio – 1824 Francesco Oliva – Filippo Oliva – 1897 Saverio Oliva – 1920 Antonio Pipicelli.

   A Platì ebbero i natali i seguenti illustri ecclesiastici:

  Domenico Fera. – Uno dei più benemeriti Superiori del Santuario di Polsi, per aver restaurata la chiesa. Scrisse una memoria sul Santuario. E’ morto nel 156

  Rosario Oliva. – Fu Canonico Penitenziere a Gerace; insegnò teologia e filosofia per diversi anni nel Seminario Diocesano. Fu uno dei più dotati sacerdoti della Calabria.

  Giuseppe Fera. – Insigne latinista: Lasciò alcune poesie latine ed italiane, apprezzate per la purezza dello stile.

  In aggiunta

CURATI della Chiesa di PLATI' per ordine cronologico
 (dal Libro dei Matrimoni-vol.2° - a.1848-1890)

Elenco e note redatte dal Canonico Ernesto Gliozzi jr 

1°   1568  D. Francesco Silvestro, cappellano del fondaco
2°   D. Alfonso Laface, da S.Cristina, col titolo di Rettore
3°   1652 D. Ascensio Pelle, da S. Cristina, con lo stesso titolo
4°   1654  D. Gabriele Barbaro
5°   1678  D. Francesco Perre, da Platì, col titolo di Parroco
6°   D. Nicola  Tolentino Oliva, da Platì, col titolo di Parroco
7°   D. Nicola Antonio Sangiorgio
8°   1756  D. Stefano Oliva, dottore Teologo, da Platì, prima Parroco e poi Arciuprete
9°   D.Francesco Oliva fu d:Gregorio, da Platì,. Arciprete
      vacante dal 5.12.1817
10°  D. Filippo Oliva fu Michele, da Platì,  Arciprete
11°  D. Saverio Oliva.di Giacomo, da Platì,.Arciprete
12°  D. Antonio Pipicelli fu Antonio, da Natile, Arciprete
13°  Mons. Giuseppe Minniti, da Conddoianni, Arciprete
14° D. Francesco Gliozzi, da  Platì, incaricato
15° Can..Ernesto Gliozzi, da Platì,  Vicario Parrocchiale
16° Gandolfi p. Ambrogio - monfortano - Amministratore Parrocchiale
17° Papaleo p. Umberto - dei Frati Minori Cappuccini - Amministratore Parrocchiale
18° Di Tullio p. Alessandro - Stimmatino - Amministratore Parrocchiale
19° Falduto d. Fabio, da Siderno, prima Ammistratore Parrocchiale. poi Parroco.
20° Redaelli p. Enrico, dei Missionari della Consolata - Amministratore Parrocchiale

I titoli in corsivo sono desunti dalla Cronistoria del Can. Antonio Oppedisano.

ed inoltre:

Da:"Francesco Russo=Regesto Vaticano per la Calabria" vol. 2°-pag.132
 22.marzo 1415-(9118) Instrumentum oboedientiae praestitae ab universiitate terrae Placiae
(Platì, diocesi di Gerace) D.no Benedicto P.P. XIII, ex declaratione seu sacro privilegio a
Ferdinando Aragoniae et Siciliae Rege dato Caesaraugustae anno elapso. AA.,Instr. Miscell.
3885 ( ol.2°)

Da:"Francesco Russo= Regesto Vaticano per la Calabria" vol.5°
  aprile 1616 (27745) De parochiali ecclesia S. Mariae de Laureto, loci Platì,Hieracen
dioc.,cuius fructus XXIIII duc.,vac. per ob.Io Baptistae Attisani, de mense Augusti anni
praeteriti de.,providetur Michaeli Ricci, pbro dioecesano, approbato, nemine alio concurrente.

(Ibid.)

lunedì 10 marzo 2014

Storia immortale Pt 2




La chiesa del SS. Rosario e la Statua dell' Immacolata


4
  In  Plati, oltre la chiesa parrocchiale, vi è quella di S. Pasquale, che è stata eretta dai fedeli nel 1720; aveva il beneficio proprio, che in  seguito fu assegnato in sopradotazione alla chiesa parrocchiale. Vi era  inoltre la cappellania dell’ Immacolata, i cui beni, anch’essi furono aggregati alla parrocchia.
Nella chiesa di S. Pasquale, il 1. giugno 1888, fu eretta la confraternita del SS. Rosario, il cui statuto fu approvato dal Vescovo  Mangeruva nello  stesso anno, e, per volontà del popolo, la chiesa pigliò il titolo di Maria SS. del Rosario, Tale chiesa fu riparata nel 1924 e nel 1926 con l’obolo dei fedeli per iniziativa della Confraternita.
  Il governo attuale di essa è affidata al Priore Domenico Marando, degno di lode per la sua molteplice attività a favore della Confraternita; 1. Ass. è il sig. Ciampa Domenico e 2. Ass. il sig. Timpani Domenico.
Oltre il sodalizio vi è nella medesima chiesa la istituzione dei Luigini, fondata dal Sac Ernesto Gliozzi, con autorizzazione dell’Ordinario.


5

  Anticamente vi fu la chiesa di San Nicola di Bari, col beneficio omonimo, di patroni della famiglia Zappia; aveva l’onere di tre messe settimanali. La chiesa fu diroccata in seguito al terremoto del 1783, che l’aveva resa pericolante.


6

  Rimandiamo alla memoria dei posteri la data del 28 settembre 1930, in cui si è inaugurato, fra l’entusiasmo del popolo convenuto n chiesa, e specie dei giovani, il Circolo Maschile Cattolico, intitolato al Sacro Cuore di Gesù, il cui attuale Presidente è il giovane studente Mittica Rosario di Francesco.
A breve distanza di si bella data per la cittadinanza di Platì dobbiamo, con raccapriccio, registrare quella di un sacrilego omicidio, perpetrato nella notte del 5 dicembre 1930, a scopo di furto, in persona di un umile sacerdote, Crescenzio Curulli, di anni 75. Un vile delinquente, con ferocia bestiale, introdottosi furtivamente in casa a scopo di furto, lo strangolava durante il sonno. Avrebbe mai potuto pensare il povero sacerdote, che chiamato a Platì a prestare la sua modesta missione di bene, avrebbe dovuto così miseramente finire i suoi giorni?
Ai funerali di trigesima, che furono una solenne manifestazione di affetto e di rimpianto per l’umile sacerdote, hanno partecipato il popolo piangente, e tutte le Autorità cittadine. Anche il Vescovo vi ha partecipato col suo suffragio, e con sentite parole di rimpianto per la povera vittima.


domenica 9 marzo 2014

Storia immortale (reg. Orson Welles - 1968) Pt 1





Cronistoria di Platì
Diocesi di Gerace
a cura del Canonico Antonio Oppedisano

1
  Nell’anno  1505, Ferdinando il Cattolico, con suo Reale Decreto,concesse in feudo a D. Carlo Spinelli una vasta estensione  di terreni denominati Prati e S.  Barbara. Il feudatario,  per suo vantaggio, ha creduto fondare un villaggio  chiamandovi degli  abitanti dei luoghi vicini, accordando loro un suolo franco per costruirvi una propria casetta, ed una piccola estensione di terra per farsene un giardinetto.
In origine si è edificata una piccola borgata, che fu denominata casale del fondaco, e poi, ingrandita di più verso il 1704, da Prati fu detta Platì (*); oggi è congiunta alla Marina da strada rotabile, mentre prima era di difficile accesso, a causa del fiume che si doveva attraversare in tutta la sua lunghezza.
E’ posta a 300 metri sul livello del mare.
La Chiesa parrocchiale fu  edificata  verso il  1550, ed era governata  da economi mantenuti dall’università. Fu elevata  a parrocchia nel 1704, e primo parroco fu il Sac. Francesco Perre;  il Sac. Stefano Oliva,  fu nominato primo Arciprete dal vescovo Scoppa  l’8 marzo 1774 in tempo di S. Visita.
(*) Tale memoria si conservava nella scheda del fu Notaro Gliozzì  e ci  fu tramandata dal Sac. Francesco Oliva che fu Arcipr. di Platl nel 1824.

2

  La chiesa era situata nel primo rione abitato. Nel 1783 fu totalmente distrutta dal terremoto, e dopo alcun
tempo fu riedificata sul posto stesso dove oggi è impiantata, perché più centrale e più stabile per la natura del terreno. Il Marchese di Fuscaldo la dotò di una congrua di 150 ducati annui, che doveva corrispondere il Reale Demanio, ed ebbe poscia una sopradotazione in beni fondi, provenienti da Luoghi Pii, cioè: il beneficio dell'Annunziata di patronato Zappia, con l’onere di due messe settimanali; quello di S. Giuseppe, della stessa famiglia Zappia; e quello del SS. mo, fondato da Martino Oliva, con I' onere di una messa settimanale Vi era la cappella del Rosario, dotata dl beni, ed era ,stata eretta dai coniugi Antonio Oliva e Teresa Barletta, con istrumento  29 dicembre 1831, del Notaio Gliozzi di Ardore; il patronato dopo alcun tempo, e passato alla famiglia Perri.

3

  La chiesa, parrocchiale, rimasta vacante il 5 dicembre 1817 per morte dell'investito, non si e provveduta, per incidenti che esporremo nel volume in preparazione. Finalmente, eliminate le cause che avevano determinato il provvedimento, fu provveduta nella persona del Sac. Francesco Oliva.
Per lo stato indecente in cui era stata lasciata la chiesa, fu restaurata dopo il terremoto del 1894 a spese e cooperazione del Cav. Uff. Francesco Oliva fu Arcangelo.  Trenta anni dopo, la cappella della titolare fu restaurata dalla generosità del Cav. Michele Oliva, con una spesa di circa L. 13000, e nel 1926, dalla pia signora Maria Lentini vedova Filippo Oliva, fu decorata la navata di S. Francesco, con la spesa di circa oltre 13000 lire.