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mercoledì 16 gennaio 2013

Lacrime d'amore pt.4


In amaritudine

Permettetemi, o buona e bella signora, che io ricordi l’espressioni eloquenti di amarezza e di spasimo – prorompenti dal vostro cuore esacerbato …! – permettetemi che io raccolga le gemme che cadevano dagli occhi vostri nerissimi e ne componga una corona.
  O Dio, Dio! …
  L’umida terra spalanca le sue viscere! La nera bocca si schiude in un momento! … - Sei tu, sorella, ricchezza e mia vita, che ti nascondi? ! …
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  Oh non, forse, ti ho venerato come una madre, adorato come una santa, amato più che una sorella? Tu eri la luce degli occhi miei, la gioia de la mia vita, l’istessa anima mia. .. tu eri tutto: il mondo intero … e te ne vai, perché?

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  Com’è triste la terra!
  Non ci produce più fiori, il sole è illanguidito, d’intorno spira una raffica come di morte! … Eri tu, dunque, che infondevi la vita e l’eterna giovinezza nelle cose?
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Ho pregato tanto, sai? Ho detto alla Vergine che mi facesse morire … Ho detto delle cose intime, delle parole appassionate a Dio, che mi ascoltasse … Stavo per credermi indegna … stavo per disperare stavo … ma poi, quando ti ho visto volare lassù, lieve, lieve, tra una turba di angioli … ho asciugato il pianto, ho rinvenuto la fede ed ho pregato ancora, o Mattia.
  *
 **
Così, così … ho pregato – con le ginocchia, su la terra, che ti rinchiude cadavere, appunto losguardo ne l’alto, che ti riceve meteora, mentre tu volavi, volavi tra le curve dolci, ne le melopee soavi del firmamento! …
*
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Deh! Appariscimi ancora, o sorella, appariscimi nei cieli, sempre, al mio sguardo, e non ti eclissare, finché non ti raggiunge la desolata Carolina.
                                                                                                                                                             CRISANTEMO

martedì 15 gennaio 2013

Australia (reg. Jean-Jacques Andrien - 1988)

Griffith   14 – 1 – 1949
Carissima donna Bettina
Vi scrivo queste tue rige per farve sapere che io sto bene in zieme mio padre e madre e tutti i miei ziane e caggine e così speiamo con questa mia presente trova a voi e Dollaigi e tutti i vostri figli di per fetta salute.
                Carissima donna Bettina prima di tutto vi chiedo scusa per il mio ritardo poiche io mi hovirgognato di scriveri se non vi faceva un piccolo rigalo adesso che ho avuto un po dacianza vi hofatto un piccolo pacco li dentro che un po di lana quel po di quella bianca si la date a donna caterinuzzae quallaltre e per donna iolanda e per donna malia ce un po di caffe e di zuchero e un po di cacau 2 sapunetti speriamo che lo ricevete presto e bevete una tazza di caffe per me quando lo ricevete scrivete subito vi faro assapere che son giunta laustralia e sono molta contenta prima che ho trovato a vio padre di buona salute che i napena che sono arrivata mi ho saputo belle cosemi ho comprata anche la bricchetta per andare ascuola.
Vi dico che penso che lanno passati era che studiava il taliano in vece quasto anno sono che studio il glese
  Vi mando i nostri condoglianze i vostri defunto cognato.
       Non altro che dirve vi saluta mio padre e madre in zieme tutta la vostra famiglia ora saluto a donna Rosina e famiglia saluto a donna caterinuzza e famiglia saluto a donna iolandina e donna malia saluto a don cicillo don Aarnesto e don peppino saluto a vostra sorella e fratelli.
                  Ora vi saluto inzieme a dolluigi e vi bacio di vero cuore e sono vostra lunna
      Sergi Maria  scusate i sbagli

lunedì 14 gennaio 2013

Sapore di miele (Reg. Tony Richardson - 1961)

'o quam te fallunt tua saecula' dixit,
     'qui stipe mel sumpta dulcius esse putas!
O quanto t’inganni sui tuoi tempi, se pensi
Che il miele sia più dolce del danaro ricevuto in dono!
Ovidio, op. cit

venerdì 11 gennaio 2013

Lassù qualcuno mi attende (reg. Roy Bouting - 1963) - ANCORA QUI

Gliozzi Caterina 01/03/1913 - 11/01/1991
La mamma quest'anno avrebbe compiuto 100 anni
come quest'anno qell'11/01/1991 era venerdì

Non c’è alcuna grandezza là dove non vi sono la semplicità, il bene e la verità. Lev Tolstoi

giovedì 10 gennaio 2013

Attenti a quei due (reg. Basil Dearden - 1972)


Questa foto regalatami da Francesco Violi mi piace commentarla così:
C'è il fido (degli americani) Alcide, don Peppino Zappia, ex sindaco, e lo zio Ciccillo, sul balcone della scuola per l'avviamento che dava sulla via XXIV maggio.
Lo zio Ciccillo guarda incredulo De Gasperi e don Peppino che sgomenti stanno osservando papà che da sotto li deride con il braccio sinistro alzato e la mano chiusa a pugno, fischiando bandiera rossa.
Ecco, la mia infanzia è stata contrassegnata con gioia e gratitudine dalla presenza dello zio Ciccillo, mio padrino di battesimo e da papà Ciccillo.
 Vi dico che darei tutto l'oro del mondo per averli ancora un secondo al mio fianco!

mercoledì 9 gennaio 2013

Oddio ci siamo persi il papa (Reg. Robert M. Young - 1985)

zio Ciccillo 1908 - 1977




ALLA SIGNORA
BETTINA AGLIOZZI nata MITTIGA
(PLATI’)
PROVI. DI REGGIO CALABRIA
ITALY.

Belmont  N. Y. 22 Dicembre 1934
Mia amatissima Commari  vi scrivo dopo tanto tempo
Vi scrivo queste due righe perdarvi notizia dilaniostra buona salute cosipero chi la prisente trovera avoi tutte inperfetta salute Dunque mia
Cara commari scusate perche non vi aio scritto prima  causa che mi trovo con grande famiglia e non tengo tempo ma io sempri vi nominava nella littera di mia madre adesso mia madre mi ave scritto che compari Do Ciccillo ave preso la mesa noi ci avemo consolato tanto e Dio che vi lu dota di buona fortuna che si fa viscovo e cardinali e di poi Papa como voli il vostro cori e quello di lucompari per quanto ave fatto con viaggi pregamo i Dio chi vi lu teni sano e contento a mia mi sembra ca questora li tenite a tutte grandi le figlie fatimi sapere se compari arciprete si trova accasignana ancora mi lu salutate assai non altro vi saluta la mia famiglia salutamo compari Don Ciccio salutamo a tutte le altre figlie uno per uno salutamo  a ccommari Dona Serafina salutamo a vostra sorella e famiglia salutamo a mia madre e sorelli e fratello e famiglia ora salutamo a voi Cara commari insiemi con lu cumpari e vi damo una stretta di mano e mi firmo vostra Rosa Barbiro
Scusate la mia misira caligrafia e li mie orrori a Dio a Dio buoni notizie

martedì 8 gennaio 2013

Caro soldato (reg. Grigori Chukhrai - 1950)



U suRrosariu


Platì 17 gennaio 917
Stimatissimo D. Luigi
Oggi appunto ricevo la vostra cartollina e tanto mi sono consolato che state bene
I vostri stanno tutte bene como ancora gliomine fate coraggio e non pensate nulla  pensate solo stare bene voi e del resto tutto seve finire Se volete cosa disponete che sono sempre pronto non altro
Ricevete i salute di tutte gliomine o mi resto salutandove e dandove uno affettuoso abbraccio vostro Amico
Zappia Rosario
La dirizione di mio Nipote
e questa
Al Soldato Micele Giuseppe
94 centuria Parco genio
N. 6 – 2° Compagnia M. C.
  Intendenza 3° Armata
  Zona di Guerra

Platì  5 febbraio 917    

Stimatissimo D. Luigi viò scritto prima di Partire per Napoli  mi soro ritirato iere e non trovato vostra Lettera     
Misoo impressionato che vianno  cambiato domandando vostro Fratello miadetto di no così vioscritto la Presente persapere lostato di vostra  Salute Io qui sto così mediocre non tanto bene ma facendo una cura
Spero ritornare al primero stato del resto tutto bene  I parente e gliomine como pure la vostra Famiglia tutte stanno Bene  se volete cosa disponete non altro Ricevetive le più distinte Salute di tutti gliomine da vostro fratello e famiglia vi saluto e dandovi uno affettuoso abbraccio midico
Vostro Amico
Zappia Rosario                                                                                                                                                             

lunedì 7 gennaio 2013

Lacrime d'amore pt. 3


Sacrifizi Differenti

  Quasi tutti i sacerdoti del paese quelli accorsi dei paesi circonvicini, da Gerace, Ardore, San Luca, Natile, Cirella e Polsi, si fecero un dovere di applicare il S. Sacrifizio per l’anima benedetta della defunta.
  Quale compunzione non era quella di quei buoni ministri del Santuario – preganti requiem – e sotto gli occhi di quella madre che vegliava e piangeva sul cadavere della figlia!
  La donna forte era li, impietrita, accarezzante il volume dei capelli sparsi della morta e baciando la cerea fronte su cui una pace arcana si rifletteva.
  Il sacrificio di quella donna non era meno sublime! …
Ed il popolo buono e riconoscente, affollatesi nelle scale e nelle stanze attigue, piangeva e pregava come si piange e si prega nelle più gravi sventure.
  Un’altra figura mestissima, che aggiungeva alla mistica cerimonia la nota più tenera, era quella del fratello Ettore, il quale seguiva e ripeteva le parole arcane della messa con quella fede ardente che si trova nei momenti più terribili o che sa dettare il dolore!
  Di tanto in tanto grida che straziavano l’anima e scendevano nel cuore come punte acuminate, rompevano la terribile solennità. Erano la sorella Carolina, il marito inconsolabile o la cognata affettuosa che chiamavano ad altissima voce colei che più non ritornava.
 Ne lo sfondo della camera ardente, fra i ceri pallidi e le nere cortine, si leggevano a carattere d’oro, le seguenti parole:
LA SUA VITA
TUTTA AFFETTO PEI SUOI CARI
S’ESTINZE
TRAMUTANDO IN PIANTO
L’ANSIA
CHE CIASCUNO AVEA DI VEDERLA MADRE
DIA IL CIELO
PACE A LEI! CONFORTO AI SUOI!
                                                                              Giacinto


Tra i mestissimi

  Era una fiumana di gente! Quanta gente che stazionava fuori, aspettando di salire e confortare la famiglia! …
  Ne ho visti di tutte le classi: dalle popolane scarmigliate e scalze alle signore altolocate, dalle seriche gramaglie, dai contadini piangenti con bambini, ai signori che soffocavano il pianto nei fazzoletti: tutti compresi dal più profondo cordoglio da un’amarezza infinita …
  Che sciagura immensa non doveva essere quella!
  Ho notato tra i presenti il pio Arciprete Oliva, cugino della morta, il quale piangeva come una vite; Giacomino Tassoni che non si dava pace e, più di tutti, il marito sventurato che faceva pietà e la sorella desolata che si dibatteva amaramente.
  Altri parenti di Gerace, fra i quali il dottor Riccio, Enrico e Mimì Scaglione, Marulli, il Ca. Tesoriere Felice Spanò cugini dell’Estinta, Mons. Furfaro Vicario Generale venuto a rappresentare Monsignor Vescovo, oltreché come amico di famiglia ed altri di cui mi sfugge il nome, completavano il quadro doloroso mentre i rintocchi funebri delle campane si facevano sentire  e inondavano l’anime di una soave voluttà di pianto.
                                                                                                                                                                            Cipresso

venerdì 4 gennaio 2013

L'apostolo (reg. Robert Duvall - 1997)


Al giorno d'oggi noto con amarezza, e sulle mie carni, che è mutata anche la compassione verso i parenti prossimi. E' un mondo nuovo a cui mai mi adatterò.

giovedì 3 gennaio 2013

Il passato e il presente (reg. Manoel de Oliveira - 1971)



Laudamus veteres, sed nostris utimur annis:            
     mos tamen est aeque dignus uterque coli.

Lodiamo il passato, tuttavia viviamo di buon grado nel presente;
     ma sono ugualmente degni di rispetto entrambe le usanze.
Ovidio, Fasti, traduzione Luca Canali, Bur