Es Sacerdos!
Su l’onda grigia dei secoli
la voce del Cristo ripete
( si come un giorno sul Golgota )
Sitio! Di anime ho sete.
E tu, rigoglioso germoglio
di gente volata al Signor,
a sete così inestinguibile
per nappo gli dasti il tuo onore.
E tu Gesù - in contraccambio
di tale purissima offerta –
del Sangue suo preziosissimo
per te la sua vena fu riaperta
Ed ogni dì, e per lungo ordine
d’anni nel calice d’oro,
il Sangue suo che fortifica
ti appresta di angeli un coro
O Te beato! Da l’aeree
sue azzurre soglie eternali,
discende il Cristo a riprendere
per Te le sue spoglie carnali
Tu lo vedesti! I suoi glauchi
occhi nei tuoi si fissaro!
Tu gli parlasti nel mistico
linguaggio ch’è agli angeli caro
Tu gli dicesti: nel numero
Dei molti chiamati, me eletto
Volesti nel Santo tuo Tempio
E in tempio mutasti il mio petto.
Così tu parlasti. Il Gran Martire
a faccia a faccia con te
li stette, si come un dì Jeova
soleva ristar con Mosè.
Dimani, nel santo colloquio,
ricordati, o fresco Levita,
di dirgli che un dì – quando il voglia –
sia l’anima nostra a Lui unita.
Digli nel muto linguaggio
- che è tutto un poema d’amore –
che sol da Lui, in ansia fervida,
aspettiamo la quiete del cuore .
Tu vivi a lungo e inistancabile
sia la tua santa fatica
in mezzo la vigna sua mistica
sorretto da l’ombra sua amica.
Con questo candido augurio
Il vate d’appoco v’invita:
a più alto sollevasi il cantico
in segno di festa, al Levita.
Al Neo Sacerdote
Don Rocco Salinitro
Sac. Ernesto Gliozzi sen. 29 – 7 – 1946