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lunedì 22 ottobre 2012

Richiamo d'Ottobre (reg. Joseph H. Lewis - 1948)





Sera d'ottobre

Venne la sera ed abbuiò le strade.
Stridule, qua e là, di più colori,
correan le foglie; non s'udia per gli ampi
filari che il vocio degli aratori.
E tutta la semente era nei campi.
Or le vacche tornavano alle stalle:
e la gente, ciarlando per la via,
saliva coi marrelli sulle spalle.
Sonò, di qua di là, l'Avemaria.
Ora il fuoco accendeva ogni capanna
e i bimbi sazi ricevea la cuna,
col sussurrare della ninna nanna.

Giovanni Pascoli

Questa poesia del Pascoli mi è stata segnalata da Rosalba, rammaricata che i suoi alunni non sappiano cosa siano i marrelli.

venerdì 12 ottobre 2012

e poi lo chiamarono il Magnifico (reg. E. B. - Enzo Barboni - Cloucher, 1972)



Magnifico Duce,
Prima di essere la madre di tre valorosi soldati ( uno Guardia di Finanza, un Marinaio ed uno in un reparto mobilitato della Sanità) sono stata la sorella di tre caduti nella Grande Guerra.
Quindi sono bene temprata al dolore, ma senza rimpianti.
Quello che Vi domando ora, o Duce e Padre nostro è l’avvicinamento del terzo figlio che sbarcato in Africa il 31-5-1940, non ha mai usufruito di alcuna licenza. Egli si chiama Ielasi Domenico di Pasquale, della classe del 1920 e presta servizio nel 528 Ospedale da Campo n. 58. Da 27 mesi che non lo vedo. Sbalzato dal Seminario Filosofico di Reggio Cal. dove si trovava, in Colonia, dice di aver fatto sempre il suo dovere. E lo attestano bene i suoi superiori.
Vorrei vederlo! …  ed in ciò, credo, non vi sia nulla di straordinario.
Se il Vostro cuore paterno, O Duce, vorrà venire incontro a questo santo desiderio di una madre, non deve fare altro che dare le necessarie disposizioni: Di cui ne ho piena certezza.
Vinceremo!
Con ogni osservanza e ringraziando profondamente.
A redigere il testo è Ernesto Gliozzi il vecchio

giovedì 11 ottobre 2012

L'attimo fuggente (Dead Poets Society - reg. Peter Weir 1989)



O Cummari chi disgrazia
Veninu certi avvenimenti …
Faci u nomu  cca Sor Grazia
Ed eu mancu u sacciu nenti …

Ca non jiti pe ddu jhuri.
Mu facimu ddu mazzetti?
Vu, curriti prima u chiuri
Llocu a fora a Pauletti.

Nci ordinati ddu gelati,
Nu biscottu .. caramelli …
Anzi, mejju, lu pregati
Mu prepara ddu ciambelli.

Quanti cosi nta sta testa:
Vorria u fazzu milli cosi,
Pammu facimu na bella festa
Tutta luci e tutta rosi.

Ca sor Grazia, in confidenza,
Tanti cosi a nu nd’insegna:
Canti, soni: a tuttu pensa,
E pe tutti illa s’impegna.

Ma non veninu ssi jhuri?
Ssi gelati squagghiaru?
Tuttu a nenti si cunchiuri?
Facimu armenu n’auguriu caru.

Dunca, sor Grazia, sentiti cca:
Tanti auguri e felicità.
Gioiti, goditi, siti sempri cuntenta,
Comu cumanda la santa ‘bedenta.

E quando a cent’anni la vita si chiuri
In celu v’accogghi lu caru Signuri.
E lla m’Paradisu sonamu e cantamu:
Chilli su canti, e non chistu scramu!

E. G.  Ernesto Gliozzi jr 

Agosto ai primi giorni protende con vigore i suoi artigli infuocati, giorno e notte, silenzioso prepara l’artiglieria pesante per la seconda quindicina e soffocare cellule animali e vegetali. Reprime sul nascere ogni alito di boriella e a fatica si può trovare ristoro nella sera sugli alti pianori. Le marine affollate di marmitte e pelli esibite come slogan a nulla servono se non a chi ha impiantato un lauto guadagno su quelle e quelli, o a quanti cercano di dimenticare precarie esistenze.
C’è invece chi lavorando nell’ombra ha preparato qualcosa che va aldilà delle aspettative e che passerà inavvertita e isolata. E’ una serata insolita per una cornice insolita: Platì, le mie origini.
Un “ evento “, qui la si può esprimere questa parola, e non strombazzarla dove c’è tanto pubblico.
E’ un incontro scontro tra poeti che non hanno nessuna voce su wikipedia, la Treccani dei poveri. Il loro è un poetare antico quanto le origini della parola, con questa sola hanno a che fare, per giunta la parola dialettale, a volte esibendo mani incallite dal lavoro faticoso.
Per trovare loro una correlazione bisogna risalire ai cantori ambulanti e più indietro, qui vado direttamente al centro di quanto vi voglio dire con questi giri e rigiri: Omero, l’unico che perdurerà fino all’ultima fiammella del padrone di questo mese: il sole.
Quello di cui parlano è vita di tutti i giorni, sono ricordi dolci o dolorosi,in  un tutt’uno tra lo spostarsi dal tavolo congressuale al tavolo dove si sfoggeranno pane e formaggio che escono da quella terra ospitale.
Vincenzo Cordì, Mario Fabriano, Gianni Favasuli, Pasquale Favasuli, Agata Mazzitelli, Francesco Perre, Antonio Zurzolo:  applauditi per la veemenza della loro recitazione.
C’è però un particolare, quello che rende la serata per me indimenticabile: il pubblico. I residenti giovani e meno giovani che con cortesia e calore stringono la mano  quanti vengono dai paesi della locride, ma soprattutto  ai paesani che risiedono fuori e non dimenticano,  con la loro presenza concorrono a ricostruire la memoria del paese per la sua rinascita culturale.

lunedì 8 ottobre 2012

giovedì 4 ottobre 2012

Francesco ( Reg. Liliana Cavani - 1988)


Benvenuta, Francesco e Raimondo
Oggi è il suo onomastico e contemporaneamente  gli festeggiamo  in anticipo il suo matrimonio con Elena, rimane fermo il proposito della stiratina d'orecchi quando saremo a quattr'occhi

Il regalo è questa  poesia dello zio Ernesto jr, molto hardcore nella impareggiabile traduzione di Novella

Quod flores – amice – temporis
Hominum quod dona furor insanus abstulerit
Hoc nullam equidem tibi affert curam
Fausto nuptiarum die cum formosae puelae
Ingenious decorem fur amoremque tu rapias.
Mihi gaudeo tibi maxime granulo.
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Plateae in Calabris, V kal. Jan. MCMXLV
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Sac. Ernestus Gliozzi
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Poiché sei nel fiore degli anni, amico, non preoccuparti se la passione amorosa sottrarrà i regali.. nel giorno fausto delle nozze, allorché tu, ingegnoso ladro, ruberai alla giovane sposa la purezza e l'amore.
Mi felicito con te.

Platì - Calabria 5 gennaio 1945

Sac. Ernesto Gliozzi



mercoledì 3 ottobre 2012

lunedì 1 ottobre 2012

Il Candidato ( reg. Michael Ritchie - 1972)



Cittanova  16 – 3 – 48

               Ill.mo Signor Don Luigi

Anzitutto Vi auguro ottima salute a Voi e tutti i Vostri. Noi ringraziamo il Signore stiamo pure bene.
L’anno scorso sono stato a Samo ed ho avuto il piacere di incontrare lì Vostro figlio Arciprete e la gentile signorina.
Io vi ricordo sempre; ricordo tutte le cortesie da Voi e della Vostra distinta famiglia ricevute. Tempi belli, questa guerra ha sconvolto tutto e tutti – ma sia fatta la Volontà del Signore. E l’altro Vostro figliolo arciprete si trova sempre a Capo di quella chiesa a Platì?
Don Luigi con la presente vengo a comunicarvi che un mio parente Avv. Terranova attuale sindaco di Cittanova, e incluso nella lista dei deputati della Democrazia Cristiana. Chiedo pertanto il vostro appoggio. Vi assicuro l’avvocato Terranova e un uomo che vale molto, e che andando al potere si sa imporre e si ricorderà degli amici che lo aiuteranno in queste elezioni.
Io la Vostra lettera di risposta la passerò al mio parente. Sono sicuro del Vostro interessamento sia amici e parenti, facendo dare il voto di preferenza all’avvocato Terranova. Se avrete altri impegni potete benissimo accontentare uno e l’altro – si possono mettere fino a tre voti di preferenza. Nella risposta sarete cortese di dirmi su quanti voti di preferenza posso tener conto per il mio parente Terranova da parte Vostra.
Abbiatevi i miei migliori saluti e ringraziamenti anticipati
Ossequi distinti per tutti i Vostri, e se valgo in cosa comandatemi.
Aff.mo Amico
              Sorrenti Amedeo

La quercia dei giganti ( reg. George Marshall - 1948)




Oppido   20 – 2 – 1946

Gent.mo  Don Luigi


Mio cognato Caco Rosario ha bisogno di una grossa quercia pel suo frantoio. Da quanto assicura il brigadiere forestale di Oppido, pare che nel demanio di Platì ve ne siano adatte allo scopo, ma occorre che la domanda sia fatta da persona residente nel comune di Platì.
Data la nostra amicizia, ho pensato di fare la domanda a nome vostro, come se la quercia bisognasse a voi direttamente
Se non trovate difficoltà, vi prego di firmarla e di presentarla al Sindaco raccomandandola caldamente.
Se dovesse sorgere ostacolo vi prego di interporre la vostra buona amicizia e se occorre di far noto che è cosa che interessa me.
La domanda è diretta al Gruppo Forestale di Reggio Cal. E dovrà essere inoltrata d’ufficio dopo che il Sindaco vi avrà apposto il visto.
Se di tutte queste formalità, col consenso del Sindaco, si potesse fare a meno, sarebbe tanto di guadagnato. Non è difficile anche che vi sia qualcuno che avendo già avuta in concessione qualche quercia, sia disposto a cederla.
Avrete la cortesia di farmi avere col latore della presente qualche notizia. Vi raccomando in ogni caso sollecitudine e vi chiedo scusa del fastidio ringraziandovi di tutto. Cordiali saluti per voi  Ciccillo e gli altri vostri  familiari.
Aff.mo Antonino Pignataro
              giudice

venerdì 28 settembre 2012

giovedì 27 settembre 2012

Ritorno alla terra (reg. Mario Franchini - 1934)



Ill.mo
     Signor Prefetto
Reggio Cal.ia

I sottoscritti cittadini nati e domiciliati nel Comune di Platì fanno istanza presso la S. S. Ill.ma perché voglia sospendere le operazioni demaniali per la quotizzazione della foresta denominata Serro di Platì, fra i cittadini di questo Comune.
Detta ripartizione, non voluta dai due terzi della popolazione, apporterà al Comune un agravio di parecchie migliaia di lire; né la foresta Serro di Platì è talmente estesa da poter accontentare e riuscire utile ad ogni singolo cittadino. Si può del resto facilmente arguire come quelli, che adesso vogliono la divisione, sognando un vasto territorio, facilmente rifiuteranno il minuscolo appezzamento che loro spetterà ad operazione finita. Poiché il Serro di Platì, così vasto in origine, venne in seguito assorbito dai molti signori del paese, per cui oggi è impossibile reintegrare il Comune dei terreni perduti. Inoltre il terreno della foresta Serro di Platì, per sua natura, è molto sfavorevole alla cultura intensiva. Ne verrebbe di conseguenza che ci si dovrà sobarcare ad una spesa immane, spesa che sarà di grande danno ai soli piccoli possidenti del Comune, e non potrà certamente colpire coloro che vogliono la quotizzazione poiché costoro, per la loro posizione sociale, nulla hanno da perdere e tutto da guadagnare, né loro monta, se, iniziata e finita l’operazione demaniale, non potrà avere dei benefici effetti per questa massa di cittadini.
Per queste ed altre molte ragioni, che i sottoscriventi, se a Lei piacerà, potranno esporre in un memoriale apposito, pregano la S. S. Ill.ma perché voglia sospendere le operazioni demaniali, a fine di non agravare il Comune di spese inutili, e, per conseguenza, i privati. Fiduciosi nella di Lei Giustizia, non credono di agire per adesso per altre vie, e con tutta stima si sottoscrivono:
Platì 20 Aprile 1912

Saverio Oliva arciprete
Francesco Portolesi di Saverio
Mittiga Francesco di Agostino
Michele Fera fu Francesco
Sac. Giuseppe Fera fu Francesco
Fera Michelangelo fu Giuseppe
Fera Rosario di Michelangelo