Nobili ed oscuri eroi.
Operai modello
Su le rovine della vecchia chiesa di S. Pasquale – cloaca per la gente del paese –sorge oggi una magnifica cappella dedicata a la Vergine S.S. del Rosario. Quei ruderi covo di pipistrelli e di ramarri – cadevano ieri sotto il piccone demolitore di pochi eroi del lavoro che – traboccanti di fede – s’erano prefissi il nobile ideale di sostituire alla vecchia una novella chiesa.
E questa sorse altrettanto bella. Onore ai costanti e generosi confratelli del S, S. Rosario e al loro degno priore primi principalmente - i quali aiutati solo da vane promesse e da chimeriche sottoscrizioni – hanno saputo, con la costanza e con la fede nel cuore, sormontare ogni ostacolo che dal loro ideale li divideva. Son degni veramente di lode questi eroi del lavoro, massime se si considerano da una parte le promesse sfumate e da l’altra l’energica resistenza loro contro ogni attacco ed ogni disillusione. Essi quando tutto loro mancava non si scoraggiavano, no … una campana chiamava il popolo in aiuto ed il popolo festante rispondeva a l’appello.
Io li vidi tante volte i miei conterranei accorrere ai tocchi di quella campana, li vidi trasportare arena e pietre e li benedissi col cuore.
E ieri, presente alla solenne cerimonia de la benedizione, vidi persone che versavano lacrime di tenerezza, vidi un tale che – dopo tanti sacrifici – metteva ne la guantiera un obolo vistoso, solenne schiaffo morale a qualche ipocrita.
La cerimonia di ieri fu imponentissima. Un popolo ebbro di gioia si trovava riverso ne la novella chiesa, due concerti cittadini, di Oppido e di Gerace, mostravano l’intime fibre del cuore e la maestosa funzione d’un clero numeroso commosse tutti.
Io vorrei provare una gioia sola di quella gioia che i miei Confratelli gustarono ieri, vorrei trovarmi nei panni di quegli operai per vedermi ne la mente impallidire e svanire l’immagine di qualche usuraio, oscuro anch’esso e infelice.
Caci ( sacerdote Ernesto Gliozzi senior)